Etichetta nutri-score A su sfondo azzurro

L’Associazione europea per la salute pubblica (Eupha), organizzazione che rappresenta 39mila professionisti sanitari di 47 Paesi, chiede di adottare il Nutri-Score come etichetta nutrizionale ufficiale in tutti i Paesi dell’Unione. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ne auspica l’adozione come etichetta fronte pacco in Europa perché ha dimostrato di essere efficace nell’indirizzare il consumatore verso scelte alimentari più sane.

 C’è di più, il Nutri-Score ha soddisfatto tutti gli step richiesti dall’Organizzazione mondiale della Sanità per validare un’etichetta fronte pacco. Validare significa dimostrare che l’etichetta è efficace, che funziona. Punti da soddisfare per validare un’etichetta fronte pacco:

validazione etichette fronte pacco
Schema concettuale per validare una etichetta, a sinistra sono indicati i primi tre punti da soddisfare per convalidare il sistema di profilazione nutrizionale, a destra i quattro punti per validare il formato grafico dell’etichetta

Punti da soddisfare per validare una etichetta fronte pacco:

1) È in grado l’etichetta di identificare gli alimenti così come sono classificati nelle linee guida per una sana alimentazione? Il Nutri-Score ha dimostrato in molti studi di classificare gli alimenti in maniera corretta. (1-3)

2) È in grado l’etichetta di misurare, a livello di ogni singolo individuo, l’assunzione di alimenti e nutrienti in maniera corretta e c’è corrispondenza con valori misurati nel sangue ad esempio di beta carotene, vitamina C o altri indicatori che misurano lo stato nutrizionale di un individuo? Sono stati condotti degli studi in Francia e Canada che hanno validato questo punto. (4-6)

classificazione alimenti con Nutri-Score
La frutta, la verdura e il pane sono classificati nel gruppo A/B verde; gli yogurt e i succhi di frutta nel gruppo C giallo; mentre i biscotti, i dolci, gli insaccati e i formaggi sono classificati nei gruppi D/E arancioni, le bevande zuccherate sono nel gruppo E (arancione scuro)

3) È in grado l’algoritmo di verificare una associazione tra dieta a livello individuale su coorti di individui e indici di salute quali ad esempio incidenza di tumori, malattie cardiovascolari, mortalità per malattie cardiovascolari o tumori, iperglicemia, ipercolesterolemia, aumento della pressione diastolica? Sono stati condotti degli studi in Spagna (SUN, ENRICA) e in Europa (EPIC) dove è stata evidenziata una relazione tra qualità globale della dieta a livello individuale e importanti esiti di salute (cioè peggiore è la dieta e maggiori sono gli eventi cardiovascolari, tumori, mortalità) (7-14)

4) Molti altri studi in Europa e nel mondo hanno anche validato il formato grafico dell’etichetta e cioè se è in grado di attirare l’attenzione del consumatore, se è percepita in maniera favorevole, se è ben compresa e se infine ha un impatto sulla qualità nutrizionale degli acquisti. Anche questi quattro step sono stati confermati nel Nutri-Score che ha dimostrato di essere superiore ad altre etichette nel mondo. (15-17)

Alcuni dati preliminari, ottenuti analizzando i carrelli della spesa in supermercati francesi e spagnoli, indicano che il Nutri-Score sia in grado di spostare i consumi nella popolazione generale riducendo il consumo di alimenti nei gruppi arancioni (D/E) per aumentare i consumi degli alimenti nei gruppi verdi (A/B). (18-20) 

vendite Nutri-Score
Evoluzione delle vendite dei prodotti alimentari con Nutri-Score nei supermercati in Francia (sinistra) e Spagna (destra)

Il Nutri-Score, inoltre, ha più di 100 studi indipendenti peer reviewed pubblicati su riviste importanti, mentre le pubblicazioni favorevoli all’etichetta italiana sono solo tre, di cui due finanziate direttamente da Federalimentare (Federazione italiana delle industrie alimentari) e una prodotta da un’università privata che riceve sovvenzioni da Confindustria, che a sua volta comprende al suo interno anche FederalimentareLo scopo di un’etichetta come il Nutri-Score è di spostare i consumi  penalizzando i prodotti ultra-trasformati dell’industria dolciaria e del salato (snack, cioccolato, merendine, patatine), tutte le bevande zuccherate o edulcorate e le carni rosse e conservate (insaccati), e di modificare anche il consumo di formaggi e yogurt zuccherati. Per questo motivo Federalimentare cerca di bloccare un’etichetta a semaforo come quella francese proponendo il modello di etichetta a batteria(Nutrinform battery) che però non soddisfa gli step richiesti dall’Oms per dimostrare che un’etichetta fronte pacco sia efficace. Quindi con soli tre studi pagati dall’industria alimentare, contro oltre 100 pubblicazioni indipendenti pro Nutri-Score, in Italia è stato costruito un castello di carte su cui pochi esperti in nutrizione e obesità hanno pubblicato un position statement (prese di posizioni ufficiali) in cui si sostieneo la superiorità dell’etichetta a batteria italiana (ne abbiamo parlato QUI, QUI, QUI e QUI). 

etichetta batteria nutrinform battery esempioIn questo “position paper firmato da 16 autori si sostiene addirittura che il NutrInform Battery,sembri più flessibile* e (sembri) “potenzialmente più informativo” per quanto riguarda il problema dell’obesità sovrappeso rispetto al Nutri-Score. Quindi sulla base di questa affermazione si sostiene la superiorità della batteria italiana sull’etichetta francese. Nessuno degli autori della pubblicazione sembra avere una formazione in Food Policy (politiche nutrizionali) e anche la rivista che ha pubblicato l’articolo non ha competenze in materia di Public Health (salute pubblica), interessandosi di tutt’altro, cioè di disturbi del peso e del comportamento alimentare, bulimia, anoressia e obesità. 

Concludendo, l’Italia ha i bambini più obesi del continente europeo, ha adottato un’etichetta fronte pacco (NutrInform) senza averla validata in nessun modo basandosi su 2-3 studi finanziati dall’industria alimentare, si rifiuta di accettare il Nutri-Score che è una delle migliori etichette al mondo con un sostegno scientifico imponente, ha degli scienziati che si interessano di ricerca di base, diagnosi e terapia dell’obesità ma non hanno nozioni di Public Health (prevenzione delle malattie croniche a livello di popolazione). La prevenzione è un campo che ha un’estesa letteratura e necessita di specifiche competenze. Gli esperti nel trattamento biomedico dell’obesità pensano di essere autorevoli anche quando parlano di prevenzione, ma non hanno idea di quanto importante sia la 1) l’etichetta fronte pacco, 2) la tassazione di alimenti poco salutari (la sugar tax in Italia non è mai decollata) e soprattutto 3) il blocco della pubblicità di alimenti non salutari rivolta ai bambini**.  

Invece di fare pubblicazioni ove si esprimono opinioni soggettive contro l’etichetta a semaforo, sarebbe tempo che anche in Italia si iniziasse a fare seria ricerca nel campo della prevenzione. Il Nutri-Score è una delle migliori etichette al mondo e la sua adozione a livello Europeo è solo questione di tempo.

Antonio Pratesi e Abril Gonzalez Campos, gli autori dichiarano di non aver alcun conflitto di interesse

Note:

(*) Il NutrInform Battery non ha alcun algoritmo che permetta di modificare i suoi parametri, mentre il Nutri-Score è molto più flessibile perché viene continuamente aggiornato alla luce delle nuove evidenze scientifiche

(**) In Italia nel campo della pubblicità verso i minori vige un codice di autoregolamentazione mentre in altri Paesi la pubblicità rivolta ai bambini è stata eliminata 

Bibliografia:

  1. Dréano-Trécant L. et al Nutrients. 2020; 12(5):1303-8.
  2. Julia C. et al Nutr J. 2015 Nov; 114(10):1702-10.
  3. Julia C. et al Brit J Nutr. 2014 Nov; 112(10):1699-705.
  4. Julia C. et al Eur J Nutr. 2016 Aug; 55(5):1901-10.
  5. Deschamps V. et al  Bulletin Epidémiologique Hebdomadaire. 2015; n°24-25:466-75.
  6. Paper L. et al Eur J Nutr. 2022 Aug. DOI: 10.1007/s00394-022-02978-w.
  7. Donnenfeld M. et al Br J Nutr. 2015 Nov; 114(10):1702-10.
  8. Adriouch S. et al Eur J Prev Cardiol. 2016 Oct; 23(15):1669-76.
  9. Julia C. et al J Nutr. 2015 Oct; 145(10):2355–61.
  10. Julia C. et al Prev Med. 2015 Dec; 81:189–94.
  11. Adriouch S. Int J Cardiol. 2017 May; 234:22–7.
  12. Gómez-Donoso C. et al Clin Nutr. 2021 Mar; 40(3):1085-94.
  13. Donat-Vargas C. et al Am J Clin Nutr. 2021 May; 113(5):1301-11. 55
  14. Montero-Salazar H. et al PLoS Med. 2018 Sep; 15(9):e1002651.
  15. Sarda B. et al Nutrients. 2020 Sep; 12(9):2887.
  16. Egnell M.. et al Int J Behav Nutr Phys Act. 2020 Dec; 17(1):164. 58.
  17. Egnell M. et al Food Quality and Preference. 2023. DOI:10.1016/j.foodqual.2022.104691.
  18. Nutri-Score: offre et performances en GSA
  19. Datos: este ha sido el efecto de Nutri-Score en las ventas de EROSKI
  20. L’influence du Nutri-Score sur les ventes des produits est de plus en plus déterminante.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos

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gianni
gianni
7 Aprile 2023 13:57

Si, abbiamo capito che molti scienziati sono favorevoli, ma sono posizioni discutibili nella sostanza una volta che si considerino i parametri di carboidrati e grassi da una parte e la dimenticanza di una miriade di componenti alimentari dall’altra.
Continuare a ripetere ossessivamente cose discutibili come se invece fossero comandamenti divini vi rende più deboli anziche rafforzarvi, spiegazioni chiare sarebbero molto più efficaci di link altrettanto fumosi.
Dopodichè gli effetti pratici del provvedimento sul problema specifico – salute umana – sono da dimostrare.
Per sintetizzare e chiudere state vendendo la bontà di uno strumento sulla parola tutto da verificare nel prossimo futuro, in seguito al fallimento ( !!!!! ) di altre cose che avete venduto in passato ma che si sono rivelate poco utili ( dannose? ), non è sacrilego pensare che sta diventando una questione di fiducia.

Roberto La Pira
Reply to  gianni
7 Aprile 2023 18:51

Ma i lavori scientifici e le decine ricerche pubblicate a favore dell’etichetta a semaforo francese forse hanno un significato

Walter
Walter
7 Aprile 2023 21:15

Sinceramente la vostra euforia (eufemismo) per l’etichetta francese la trovo imbarazzante ovviamente per voi. Su tutti i prodotti ci sono le etichette che dicono tutto, ingredienti, tabella nutrizionale ecc. basta leggerla. Non abbiamo bisogno di essere educati o rieducati, dai francesi poi!!
Saluti.

Roberto La Pira
Reply to  Walter
7 Aprile 2023 21:31

L’euforia per l’etichetta a semaforo la condividiamo con il mondo scientifico, con mezza Europa che l’ha adottata, con gli organismi scientifici dell’Ue che l’hanno promossa. Insomma non siamo proprio soli. Forse è l’Italia ad avere una posizione imbarazzante.

gianni
gianni
8 Aprile 2023 17:16

Ve lo disse anche Paolo Fantozzi dei Georgofili nel 2020 che l’etichetta nutriscore non è scientifica perchè le sue basi sono largamente incomplete e fuorvianti e troppo semplicistiche.

Roberto La Pira
Reply to  gianni
8 Aprile 2023 17:19

Ci sono quasi cento studi e un mondo scientifico schierato a favore.

Luce Giovanni
Luce Giovanni
9 Aprile 2023 17:37

Anche studi a doppio cieco possono essere direzionati. Cmq sceglietene uno, il più rappresentativo e fatecelo leggere. Poi i francesi !!! quelli che considerano Leonardo da Vinci un “genio francese”. Tutti i cibi possono essere dannosi, perfino l’acqua potabile (anni fa negli USA vi furono vari casi di intossicazione per eccesso di acqua bevuta) . I legumi sono ottimi alimenti, ma se mangi 3 kg di fagioli al giorno stai male. Poi dite di essere indipendenti. Lo dite voi, io penso che per peronare una cosa così ……. . Ma lasciamo stare. Sempre a capo chino, sempre prostrati a francesi, o a alla UE : una schifezza.

Roberto La Pira
Reply to  Luce Giovanni
10 Aprile 2023 10:02

Non sono studi francesi. si tratta di ricerche scientifiche internazionali. Nell’ultimo articolo in home page ne trova alcuni (https://ilfattoalimentare.it/nutri-score-scienza-etichetta.html)

Luce Giovanni
Luce Giovanni
Reply to  Roberto La Pira
11 Aprile 2023 01:52

Gli studi, specie se di mercato, possono essere direzionati, quindi sono o possono essere falsi. Il Nutriscore pretende di dare un giudizio in valore assoluto a un alimento, mentre i parametri e le variabili dell’alimentazione sono innumerevoli. Non tiene conto delle dosi, del soggetto, della sua biologia, della attività fisica, del sesso, della genetica etc. Non tiene conto di niente. Buono, non buono : sostanzialmente solo questo.Il Nutrinform è migliore : mi dice la composizione base di un alimento e mi posso regolare. Ma possibile che non capite? Un alimento non è buono o cattivo di per sé, ma va visto nel quadro generale della alimentazione di una persona. Ogni alimento può essere buono(giusto) o cattivo(sbagliato) in un dato momento di un quadro alimentare.

giova
giova
Reply to  Luce Giovanni
4 Maggio 2023 13:45

“Gli studi, specie se di mercato, possono essere direzionati, quindi sono o possono essere falsi”: forse non sono studi di mercato visto che trattano di educazione e informazione alimentare, discipline sconosciute sia al management di istituti di ricerche di mercato sia la management di grandi gruppi alimentari.
In Italia incontriamo sempre molte difficoltà ad accettare i contributi della scienza …
Diversamente, in Francia sono stati i primi a vietare il biossido di titanio negli alimenti, e credo pure nei farmaci; noi ci siamo arrivati recentemente, e non per tutti i prodotti (ad esempio i farmaci ne sono attualmente esclusi).
I francesi 20 anni fa hanno modificato la loro Carta Costituzionale, inserendo la responsabilità ambientale e la necessità di scelte sostenibili per riguardo alle generazioni future. Da noi è cosa recentissima.
Forse una maggior obiettività quando si argomenta – a favore o contro – può essere d’aiuto allo scambio di opinioni.

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
Reply to  Luce Giovanni
11 Aprile 2023 14:57

Qui ci sono diversi studi messi in ordine con il numero di soggetti studiati: https://bit.ly/41dKQe9

Il Nutri-Score usa come base l’algoritmo inglese prodotto dopo anni di studi dall’Università di Oxford (una delle prime università al mondo). Lo stesso algoritmo è alla base dell’etichetta Australiana e Neozelandese. I Francesi in campo epidemiologico nutrizionale sono anni luce più avanti dell’Italia. Il problema dell’Italia è non aver alcun nutrizionista che si interessi di public heath della levatura di M Nestle, WPT James, S Hercberg, C Monteiro, S Barquera ….

Quindi dietro ai Francesi ci sono gli Inglesi, e se vogliamo prendere in giro i Francesi dovremmo prendere in giro anche gli Inglesi, i Tedeschi, Svizzeri, Olandesi, Spagnoli, Australiani, Neozelandesi, Belgi, Lussemburghesi, nonché lo IARC, la WHO… io come Italiano comincerei a pormi qualche dubbio se sono nel giusto o meno.

I legumi sono alimenti semplici … dopo 1-2 etti una persona è sazia e non riesce a mangiarne di più, quindi l’esempio dei 3 kg di legumi non calza.

Il Nutri-Score non esprime un giudizio assoluto (alimento buono o cattivo) come ad esempio l’etichetta del sud America. Il NS esprime un giudizio relativo, gli alimenti sono più o meno salutari.

Gli studi possono “essere direzionati” quando sono pagati da chi ha interessi (vedi studi sulla Batteria italiana). Gli studi sul NS sono stati condotti in tutto il mondo e sono stati finanziati da enti governativi che al contrario dell’industria hanno interesse a salvaguardare la salute ella popolazione.

Lei dice: il NS “Non tiene conto delle dosi, del soggetto, della sua biologia, della attività fisica, del sesso, della genetica etc.” Neppure l’etichetta a batteria italiana lo fa. E’ tarata su 2000 kcal al giorno! In un prossimo articolo spiegheremo con un esempio pratico il perché questo induca in errore.

Le spiego cosa intendiamo per essere privi di conflitti di interessi: non aver ricevuto finanziamenti diretti o indiretti o vantaggi diretti o indiretti da parte di produttori di cibo o bevande negli ultimi 15 anni!

Ezio
Ezio
11 Aprile 2023 12:29

https://ilfattoalimentare.it/nutrigrade-singapore.html
Se il Nutri-Score venisse modificato come il Nutri-Grade di Singapore per le bevande, potrebbe diventare interessante ed educativo, se rimane solamente un semaforo imperativo senza informazioni rilevanti serve veramente a poco, se non a chi l’ha ideato e pretende d’imporlo a tutti.

giova
giova
Reply to  Ezio
4 Maggio 2023 13:47

Il semaforo è imperativo quando guidiamo, altrimenti anche un ragazzo capisce che è un’informazione

gianni
gianni
12 Aprile 2023 20:22

Premesso che considerare i consumatori tutti uguali è difettoso ecco la ripetizione di alcune obiezioni sulla sostanza:

1–Normalizzare gli additivi e adiuvanti industriali attualmente consentiti da legislazioni carenti e inaccurate è utile allo scopo? Chi ne trae vantaggio?Se la scienza non si pronuncia il problema non esiste?

2–Considerando attentamente le categorie merceologiche di prodotti ritenuti portatori di valori macro-nutrizionali positivi si scoprono ugualianze inquietanti e indicative di chiarissimi favori all’industria alimentare.

3–Il binomio zuccheri/dolcificanti è viziato da enormi e malintesi problemi non risolti: gli zuccheri naturali sono equiparabili agli zuccheri raffinati aggiunti? è giusto o fuorviante?
E perchè i dolcificanti dovrebbero essere considerati neutrali ai fini dei punteggi? non ci sono abbastanza prove su molti di essi??????

4–il binomio carboidrati semplici/complessi siete sicuri di averlo ben compreso? che senso ha limitare il quantitativo dei semplici senza considerare una strategia temporale di assunzione corretta e invece abbondare nei complessi quando attraverso altre vie diventano la stessa cosa?

5–solo sui grassi trans c’è accordo di pericolo, sui saturi ci sono notevoli discrepanze anche tra scienziati che vi rifiutate di affrontare, come se certi argomenti fossero chiusi per sempre.

6–I due punteggi nutriscore e NOVA dovrebbero essere integrati organicamente.

7–Capire quale cibo è nutrizionalmente vantaggioso ma senza stabilire porzioni ragionevoli aiuterà forse a scegliere ma se con opportuni additivi ( risaputo ) si confonde il senso di sazietà un cibo A a 100 gr. avrà lo stesso punteggio a 150 o 200gr.?? Risposta= spesso NO.

8–Se lo scopo finale è l’alimentazione equilibrata su valori giornalieri quale garanzia ha il consumatore che sceglie tutte A di rifornirsi adeguatamente di micro/macro nutrienti necessari?????? Nessuna.
Se la risposta è ancora la fiducia negli esperti nutrizionisti avete un grave problema perchè a contatto con sostanze ( soprattutto mix industriali ) che creano simil-dipendenze ci sarà bisogno di altrettanti attenti controllori e se non verranno risultati i pazienti intontiti dai vostri annunci daranno la colpa a chi prende decisioni in vece loro.

Credo infine che questo argomento veramente incuriosisca solo chi già ha qualche conoscenza/interesse nella linea alimentare ma non intercetterà assolutamente chi ha problemi più grandi e che costituisce in numero sempre maggiore la platea dei “malati”.

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
Reply to  gianni
14 Aprile 2023 08:36

Buongiorno Gianni, rispondo alle sue domande:

1– Gli “additivi e adiuvanti” non sono considerati in nessuna etichetta Fronte Pacco al mondo. Questo non vuol dire che non siano importanti. 

2– Non è vero che il Nutri-Score favorisca l’industria alimentare. In generale i prodotti arancioni (D-E) sono anche Nova 4 (alimenti ultra-trasformati dall’industria). Non solo, ma revisioni recenti (2023) dell’algoritmo hanno peggiorato lo score dei cereali da colazione  ultratrasformati ricchi di zuccheri, come pure sarà per le bevande edulcorate il cui score verrà probabilmente peggiorato (da B a C) alla luce delle nuove evidenze legate al rischio dei dolcificanti. Il NS è “flessibile” e continuamente rivisto da parte di una commissione di esperti (1-2 esperti per nazione europea tra le 7 che hanno già adottato il NS) che ha il compito di controllare influenze non dovute e/o un utilizzo distorto del NS da parte dell’industria alimentare. 

3– Rischio dei dolcificanti: si veda il punto 2. Zuccheri aggiunti versus (rispetto a) zuccheri naturali: per l’Italia sono la stessa cosa (come pure per il Nutrinform Battery che si basa sul regolamento europeo UE n. 1169/11). Su questo punto l’Italia non è in linea con la comunità scientifica mondiale che fa una netta distinzione tra zuccheri aggiunti (+ miele + succhi/sciroppi) e zuccheri naturali all’interno di alimenti come frutta, verdura e latte (questi ultimi per la WHO sono liberi nella dieta). https://bit.ly/2qlSsyv

4– Lei scrive: “il binomio carboidrati semplici/complessi siete sicuri di averlo ben compreso?” 
Questo è un concetto molto importante in nutrizione: gli zuccheri complessi (amidi = lunghe catene anche ramificate di glucosio) si comportano in maniera diversa dallo zucchero bianco (glucosio + fruttosio), HFCS (High-fructose corn syrup) o altri zuccheri semplici aggiunti alla dieta. Metabolismo: solo un 1%-3% del glucosio da carboidrati viene convertito in grasso (de novo lipogenesis) mentre il fruttosio aumenta rapidamente i trigliceridi nel sangue e il fruttosio ingerito sotto forma di zucchero bianco è assorbito ancora più velocemente di quantità equimolari di semplice fruttosio.Capisco la confusione in materia dovuta al fatto che ci sono tanti personaggi che continuano a sostenere che “mangiare pasta sia come mangiare zucchero”.  Ma ciò non è corretto.

5–Lei scrive: “solo sui grassi trans c’è accordo di pericolo, sui saturi ci sono notevoli discrepanze”. Sia gli acidi grassi saturi che i Trans rappresentano un problema per la salute. Questo è lo stato dell’arte per quanto riguarda la conoscenza scientifica ufficiale. Se vogliamo fare discussioni su questi punti per poi cambiare le indicazioni delle linee guida, dobbiamo farlo in altre sedi (in congressi di nutrizione, dibattiti tra esperti – è quello che avviene normalmente), non è corretto dibattere pubblicamente su questi argomenti perché creiamo ulteriore confusione tra la popolazione.  Quindi per ora gli ac gr. saturi e trans aumentano i rischi per la salute … PUNTO.

6–”I due punteggi nutriscore e NOVA dovrebbero essere integrati organicamente.” Siamo d’accordo: gli alimenti NOVA 4 dovrebbero avere la cornice nera attorno al valore Nutri-Score.

7– L’etichetta FP non tiene in considerazione il senso di sazietà che danno i vari cibi.

8– Lei scrive: “Se lo scopo finale è l’alimentazione equilibrata su valori giornalieri quale garanzia ha il consumatore che sceglie tutte A di rifornirsi adeguatamente di micro/macro nutrienti necessari?????? Nessuna”.
Ma certo! Siamo d’accordo. Il NS non è la soluzione ultima e definitiva del problema “alimentazione salutare”, è solo una semplice etichetta FP che ha una funzione importante. E’ un pilastro di Public Health assieme ad altri pilastri (tassazione, blocco della pubblicità…) , il NS non ha il compito di fare “educazione alimentare” e neppure di garantire una alimentazione varia ed equilibrata … questo è compito delle linee guida per una sana alimentazione.

Noi ci basiamo su documenti ufficiali di consenso, non su singole opinioni di esperti, siamo tecnici e cerchiamo di attenerci alle evidenze scientifiche.

L’etichetta fronte pacco è un argomento di nicchia che non interessa neppure gli esperti in nutrizione e obesità perché non hanno nozioni di Public Health, quindi non capiscono neppure il motivo per cui si parli tanto di etichetta a livello internazionale. E proprio per questo, come è indicato nell’articolo sopra, esprimono delle opinioni antiscientifiche pur di compiacere i propri sponsor.

giova
giova
Reply to  Antonio Pratesi
4 Maggio 2023 14:19

Condivido il punto 3); ma esula – almeno per il momento – dal dibattito sull’etichetta (proprio perchè è un’etichetta)

Silvia B
Silvia B
13 Aprile 2023 13:35

Nei commenti che ho letto a sfavore del Nutri-Score ho capito una cosa fondamentale, ormai è associato alla Francia, agli italiani i francesi non piacciono, per cui il Nutri-Score non piace, ecco che allora scatta “l’italico orgoglio” del non toccateci il cibo, noi siamo italiani e voi cosa volete insegnarci. Per il resto non penso che i detrattori del Nutri-Score si siano mai presi la briga di controllare una pubblicazione a riguardo su PubMed piuttosto guardano quegli “imbarazzanti teatrini” che vanno in onda nei salotti televisivi. Sono una biologa nutrizionista con un master in DCA e penso di avere abbastanza titoli per ritenere che il Nutriscore sarebbe un ottimo strumento.

Luisa
Luisa
13 Aprile 2023 16:17

Concordo pienamente con l’articolo. Per esperienza personale – sia nella clinica dell’obesità, sia dei percorsi di prevenzione di obesità e malattie croniche non trasmissibili – so che i consumatori sono per la maggior parte inesperti sugli aspetti relativi alla composizione degli alimenti (nonostante le informazioni disponibili ovunque e le formazioni sul campo sulle etichette nutrizionali retro confezioni: esistono fasce intere di popolazione – anche italiana – che non sono in grado di comprendere tali etichette o di come e quanto i quantitativi che consumano si inseriscano in un concetto di apporti adeguati); e quando fanno la spesa pochissimi hanno tutto il tempo da dedicare ad una disamina realistica su ciò che acquistano. Agevolare il consumatore vuol dire fornire strumenti semplici e comprensibili (che possono anche essere semplicistici per gli accademici), assolutamente pratici per indirizzare le scelte dei molti che non hanno le competenze o le abilità matematiche che richiede il Nutri-Inform Battery. Ed è un peccato che le società scientifiche italiane della nutrizione, comprese quelle di cui sono socia, siano inibite dall’esprimersi in maniera sincera per timori di strali politici o lobbistici, il tutto in chiave anti-francese. Ma lo strumento NutriScore risponde a quanto l’OMS chiedeva fin dal 2004. Se oltralpe gli scienziati e gli statistici – in maniera indipendente dai politici e dai produttori – hanno cercato di costruire uno strumento che rispondesse a quanto chiedeva l’OMS (a cominciare dall’identificazione della salubrità o meno dei cibi con dei codici-colore! Quasi 20 anni fa lo suggeriva l’OMS), accorgersi solo 6 anni fa di non aver sviluppato nulla in Italia e correre ai ripari dicendo che quello non vale niente e quello raffazzonato ora qui da noi sì è ridicolo. Tra l’altro copia quello inglese a semaforo che ha almeno la caratteristica di identificare con colori il grado di rischio dei vari nutrienti. Da noi, invece, viva l’azzurro uniforme della maglia dei calciatori.

giova
giova
Reply to  Luisa
4 Maggio 2023 14:10

Condivido completamente il suo accorato ed implicito appello all’azione.
E colgo due punti del suo contributo:
-“Agevolare”: appunto, si tratta proprio di questo: agevolare il lettore a farsi un’idea del cibo che andrà a consumare.
-“Ma lo strumento NutriScore risponde a quanto l’OMS chiedeva fin dal 2004. Se oltralpe gli scienziati e gli statistici – in maniera indipendente dai politici e dai produttori – hanno cercato di costruire uno strumento che rispondesse a quanto chiedeva l’OMS (a cominciare dall’identificazione della salubrità o meno dei cibi con dei codici-colore!”: e nel 2004 il problema di fonire strumenti ulteriori di valutazione e conoscenza era già da tempo presente. Questo ostruzionismo crea solo ignoranza, con tutte le conseguenze (drammatiche in molti casi, vista la riduzione dei servizi sociosanitari) che si porta dietro.

gianni
gianni
14 Aprile 2023 13:51

Da microbiologia Italia 14 aprile 2023
—————–“L’EFSA avverte sui rischi associati all’assunzione di nitrosammine presenti nei cibi di consumo comune
L’EFSA ha individuato cinque tipi di alimenti ad alto rischio di contenere nitrosammine cancerogene e genotossiche, tra cui carne, pesce lavorato, cacao, bevande alcoliche come birra e altri tipi di alcolici. In particolare, gli alimenti a base di carne sono considerati i più pericolosi. Tuttavia, la lista si estende ad altri alimenti come le verdure lavorate, il latte, i prodotti lattiero-caseari, i cereali e gli alimenti fermentati, speziati e sottaceto. L’EFSA ha ammesso che ci sono ancora lacune nelle conoscenze sulla presenza di nitrosammine in alcune categorie di alimenti.”———————-
Mi domando che cosa si sappia esattamente su cibi e salute, e mi piacerebbe veramente avere un commento su queste affermazioni dell’EFSA.
E soprattutto gli strumenti innovativi intercettano o meno queste problematiche?

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
Reply to  gianni
15 Aprile 2023 09:51

Consiglio di leggere questo libro: https://bit.ly/3UFQO4E che può aiutare a seguire alcuni dei punti sottostanti.

Per ridurre il rischio da nitrosammine possiamo eliminare le bevande alcoliche (vino, birra, superalcolici …) che non sono né utili né necessarie.

Accompagnare gli alimenti che possono contenere precursori delle nitrosammine (insaccati, carni e formaggi) con frutta e verdura in abbondanza: la vitamina C in esse contenuta previene la formazione delle nitrosammine da nitriti.

Ridurre il consumo di carni (specie insaccati) e formaggi orientandosi verso una dieta più plantbased.

La nostra conoscenza evolve ma sappiamo abbastanza per impostare una dieta salutare.
Può essere utile anche chiedere qualche consiglio a chi studia la materia: dietisti, medici e biologi specialisti in nutrizione. A volte non riusciamo ad avere il quadro generale perché ci perdiamo in dettagli che non hanno grande rilevanza per la salute.

giova
giova
Reply to  Antonio Pratesi
4 Maggio 2023 14:12

anche i formaggi possono contenere nitrosammine? Grazie

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
Reply to  giova
7 Maggio 2023 17:57

Si!

Si veda a pagina 17 del documento EFSA: https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/epdf/10.2903/j.efsa.2023.7884

Le nitrosammine possono derivare sia da additivi a base di nitrati che possono essere aggiunti ai formaggi (sino a 150 mg/kg in Europa),
ma possono anche essere presenti naturalmente nei formaggi e possono derivare da questi composti: “amines, such as morpholine, dimethylamine, trimethylamine, pyrrolidine, piperidine and some biogenic amines (i.e. tyramine, histamine and tryptamine).
Also, tryptophan derivatives (e.g.N-acetyl dipeptide)”

Luce Giovanni
Luce Giovanni
15 Aprile 2023 01:34

Voi riportate i dati di vendita in Francia dopo Nutriscore, che mostrerebbero un calo del 2,3% delle vendite dei prodotti in E (rosso), quelli “cattivi”. Ma vi sembra un risultato buono?! Ammesso pure che il dato sia veritiero, il calo del 2,3% è già di per sé ridicolo; c’è poi da considerare l’errore statistico, che normalmente è +2/-2% e quindi può essere vicino allo zero. In ogni caso occorrerebbe correlarlo a un calo nella popolazione di patologie quali obesità, diabete e dislipidemie, perché sarebbero questi gli studi veramente importanti. Il solo calo delle vendite può interessare i produttori, non il popolo. Infine vorrei ribadire un concetto generale, noto da secoli, che il Nutriscore non può veicolare : “Sola dose fecit venenum” (solo la dose fa il veleno). Saluti.

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
Reply to  Luce Giovanni
15 Aprile 2023 14:45

https://www.greatitalianfoodtrade.it/etichette/nutriscore-pieni-voti-ai-prodotti-locali-e-la-qualita-degli-alimenti-migliora/

https://www.foodnavigator.com/Article/2023/04/13/nutri-score-significantly-improves-nutritional-quality-claims-ufc-que-choisir-in-france

Ci sono già degli studi che dimostrano che coloro che hanno un miglior profilo nutrizionale calcolato con il Nutriscore hanno più bassa incidenza di patologie … con il tempo arriveranno anche studi “di intervento” che valuteranno eventuali cali di patologie nella popolazione. Ad esempio potremo evidenziare una diminuzione dell’obesità infantile in Germania/Spagna (ove c’è il NutriScore) e un aumento/oppure una stasi dell’obesità infantile in Italia (ove non c’è alcuna etichetta).

“Non ci sono alimenti buoni o alimenti cattivi” è il mantra dell’industria alimentare che viene ripetuto anche da alcuni nutrizionisti italiani …

Non dimentichiamo che le diete migliori per la salute dipendono dal fatto di avere una prevalenza di alimenti più salutari rispetto a alimenti che lo sono di meno, ma se non informiamo il consumatore con una etichetta FP su quali sono gli alimenti da limitare nella dieta come potrà migliorare la sua alimentazione?

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gianni
gianni
15 Aprile 2023 20:43

Mi sembra di essere di nuovo nel mondo della vendita al mercato con tutti gli artifici per indorare merce non eccezionale, cioè far diventare indispensabile ciò che non è.
La statistica è considerata spesso a ragione una forma di bugia, credo.
La prova del nove arriverà poi con tutta la sua forza, non sono dispiaciuto delle vostre argomentazioni ma ci sono contenuti concetti inaccettabili.
L’etichetta che giudica un prodotto “deve” tenere conto di tutto quello che c’è dentro e per tutto intendo proprio tutto, non potete chiamarvi fuori rispetto a certe categorie, se il problema è chiaro va rimediato subito altrimenti non ci crede nessuno che non sia un favore a chi dico io……….non c’è santo o statistica che tenga.
Un altro punto su cui non siamo in coincidenza è che non si considerano le quantità di micronutrienti che tutti gli scienziati riconoscono avere effetti positivi, per esempio vitamine, che ce ne siano tracce o quantità rilevanti, bilanciate o a casaccio per voi non fa differenza.
I conteggi considerano certe categorie fondamentali ma non è possibile accettare un giudizio di merito tenendo conto soltanto di una parte dei componenti, il simbolo semaforico è sbagliato per alcuni chiari motivi.
Anche sulla integrazione tra nutriscore e nova sono perplesso e incredulo, sarebbe fin troppo facile dimostrare che un listello confonde molto più che chiarire.
Tutto il resto potrà essere discusso e argomentato serenamente sono sicuro che non mancherà occasione ma la parola fine su una controversia non la decide la maggioranza, fino a prova contraria i punti vanno chiariti tutti, lo dice anche la scienza.
Solo la politica decide a maggioranza, spesso disastrosamente, finora.

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
Reply to  gianni
16 Aprile 2023 12:40

Noi non dobbiamo vendere nulla perché non abbiamo conflitti di interesse. 

In realtà il NutriScore comprende al suo interno anche una valutazione di vitamine e sali minerali. “Ad esempio, l’inclusione di frutta e verdura nel calcolo dell’algoritmo ha dimostrato di essere  un eccellente “proxy” (procura/specchio) per la quantità di certe vitamine come la vitamina C e la provitamina A (Beta Carotene). Allo stesso modo, le proteine sono state selezionate come un “proxy” della quantità di minerali e elementi traccia negli alimenti, come il calcio e il ferro”.

Il messaggio importante che speriamo sia passato è che l’adozione in Italia del Nutrinform Battery (una etichetta farlocca) è funzionale a bloccare il NutriScore, una etichetta efficace nell’aiutare il consumatore nella scelta degli alimenti.

Giovanni Buonsanti
Giovanni Buonsanti
4 Maggio 2023 09:29

Gentile autore, sono un biologo nutrizionista, spero che NutriScore venga adottata quanto prima possibile anche da noi (auspico una commissione intersocietaria a cui affidare il compito di modifiche puntiformi dell’algoritmo, per olio evo ad esempio ma anche al contrario per alimenti che ora sono verdi e forse non dovrebbero esserlo). Tuttavia, per onestà intellettuale e chiarezza divulgativa le segnalo che per affermare quanto lei ha affermato al punto 3 occorrerebbero studi in cui si analizza la popolazione “esposta” a NutriScore contro quella “non esposta” e si osserva un calo di incidenza delle patologie cronico degenerative da lei citata. Si capisce che questi studi ad oggi ovviamente non esistono. Esisteranno, in futuro, ne sono certo, ma oggi non ci sono. Le referenze da 7 a 14 che lei ha citato dimostrano che una dieta sana riduce il rischio di tali malattie, non che il NutriScore riduce il rischio di tali malattie. Il NutriScore promuove una dieta sana? Ne siamo convinti ok, ma in epidemiologia i sillogismi non funzionano, servono i numeri.

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
Reply to  Giovanni Buonsanti
11 Maggio 2023 15:29
giova
giova
4 Maggio 2023 13:27

“Sarebbe tempo che anche in Italia si iniziasse a fare seria ricerca nel campo della prevenzione”: come sempre questa conclusione è il miglior auspicio possibile per superare l’immobilismo e cominciare a pensare e a sognare un futuro di benessere psicosociale

Danilo
Danilo
4 Maggio 2023 19:44

Pero’ vedere il latte classificato con C come la Coca Cola. MI sembra eccessivo tenendo conto delle proprieta’ benefiche da esso contenute.

Valeria Nardi
Reply to  Danilo
5 Maggio 2023 09:40

Le bevande hanno un nuovo algoritmo, che non è lo stesso per i cibi solidi. Il Nutri-score serve a fare confronti di prodotti della stessa categoria alimentare (ad esempio cereali Coca-Cola e Fanta), oppure anche tra prodotti che hanno la stessa occasione di consumo (biscotti e cereali per la colazione). Ma in generale è meglio confrontare prodotti della stessa categoria perchè si usano algoritmi diversi.
Il latte scremato e parzialmente scremato sarà B, e l’intero va in C, mentre la Coca-cola light sarà C (perchè penalizzata per il contenuto di dolcificanti). Solo l’acqua, nelle bevande, è A, che è la bevanda che tutti dovremmo consumare quotidianamente.

Roberto Stanzani
Roberto Stanzani
5 Maggio 2023 09:47

A 10 anni dalla vostra battaglia (vinta) contro l’olio di palma possiamo iniziare a trarre qualche conclusione in merito al miglioramento dello stato di salute degli italiani? Come dite? Non è cambiato niente? Ah. Quindi l’olio di palma non era così dannoso? Ah.

Mi spiegate per quale motivo adesso dovremmo credervi riguardo il Nutriscore?

Vi spoilero cosa accadrà nei prossimi 10 anni: niente, si scoprirà che non è cambiato niente, grazie al Nutriscore. Per il quale io non nutro nessun tipo di antipatia, beninteso. Sono solo cosciente della sua inutilità, così come sono cosciente del fatto che la battaglia contro il Nutriscore sia tanto ridicola quanto la sua entusiastica promozione.

In TUTTE le pubblicità francesi c’è da anni il claim obbligatorio “mangiate meno grassi e zuccheri e muovetevi di più”, figuriamoci cosa gliene frega all’industria alimentare francese, solo la nostra industria capitanata da gente mediocre può essere spaventata dal Nutriscore.

Roberto La Pira
Reply to  Roberto Stanzani
13 Maggio 2023 17:30

L’unico cambiamento nutrizionale in Italia importante degli ultimi 30 anni è avvenuto grazie alla nostra campagna contro l’uso esagerato dell’olio di palma che è stato sostituito nel 90% dei casi con oli che hanno un contenuto di grassi saturi decisamente inferiore. L’Istituto di superiore di sanità con il Crea dovrebbero fare un confronto sul prima e sul dopo per valutare quale sia stato il beneficio. Da qui verrebbe la risposta ai suoi interrogativi. Io sono convinto che si registrerebbe un miglioramento. Per quanto riguarda il Nutri-Score, gli studi che indicano un miglioramento della qualità negli acquisti nei Paesi che usano etichette a semaforo ci sono. Legga l’ultimo articolo del 11 maggio dove trover una bibliografia di circa 100 articoli sugli effetti del Nutri-Score (https://ilfattoalimentare.it/nutri-score-appello-scienziati-rapporto.html)