girl drinking a drink through a straw from a can

Si chiama Nutri-Grade ed è la versione del Nutri-Score studiata a Singapore per le bevande, nella speranza che la sua presenza sui prodotti aiuti i consumatori a fare scelte più sagge. È stato reso obbligatorio nello scorso mese di dicembre ed è costituito da quattro lettere (dalla A alla D) in altrettanti colori, dal verde al rosso, che indicano il valore nutrizionale della bibita in base alla quantità di zucchero e di acidi grassi saturi presenti (vedi immagine sotto); in più, a destra è indicata la percentuale di zucchero.

A poche settimane dalla sua introduzione, i ricercatori della sede locale della Duke University hanno voluto verificare la sua efficacia su un campione reale di persone. A tale scopo hanno chiesto a circa 140 clienti abituali di alcuni supermercati di prendere parte a un’esperienza di acquisto virtuale, attraverso un sito chiamato NUSMart, che propone gli stessi prodotti di una catena locale di supermercati e che è già stato utilizzato per questo tipo di studi. Quindi hanno fatto scegliere a ciascun partecipante che cosa acquistare e, come hanno poi riportato sull’International Journal of Behavioural Nutrition and Physical Activity, hanno analizzato le variazioni in base alla presenza o meno del Nutri-Grade.

Nutri-Grade vs Nutri-ScoreIl risultato ha mostrato l’efficacia del sistema di segnalazione che, per la colorazione (leggermente diversa, più scura e con più nero rispetto al Nutri-Score) e per la presenza della percentuale di zucchero, è molto visibile. Infatti, quando le persone dovevano scegliere tra bevande che avevano il Nutri-Grade, optavano molto più spesso per prodotti con le lettere A o B, quindi più sani rispetto a quando non vedevano alcun tipo di punteggio, e che, in media, contenevano 1,5 grammi di zucchero in meno per porzione. Considerando tutta la spesa, la quantità delle calorie medie acquistate non è cambiata in modo significativo, così come non sono cambiati i grassi totali o gli altri nutrienti, a dimostrazione del fatto che, da solo, il Nutri-Grade non basta. Tuttavia, si tratta di un passo in avanti che può contribuire a modificare le abitudini alimentari scorrette e sarà opportuno valutarne gli effetti reali a distanza di tempo, prima di potersi esprimere definitivamente.

La nuova etichetta, del resto, rientra in un programma articolato, che tra le altre cose già contempla il bollino Healthier Choice, con il quale il paese asiatico sta cercando di contrastare l’obesità e il diabete di tipo 2, di cui detiene il primato, per prevalenza (cioè per numero complessivo di malati), tra i paesi più industrializzati. 

© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock, Shin et al. 2023 International Journal of Behavioural Nutrition and Physical Activity

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Ezio
Ezio
3 Aprile 2023 17:11

Siamo sulla strada giusta:
aggiungere al Nutri-Score i dati salienti che giustificano la scelta del colore ed indicano al consumatore i contenuti vantaggiosi e quelli dannosi, per educare alla scelta consapevole.