Etichetta nutri-score A su sfondo azzurro

Pubblichiamo la risposta della Sinu (Società italiana di nutrizione umana) a un articolo apparso su Il Fatto Alimentare il 22 dicembre 2022, in cui venivano espresse critiche rispetto al parere favorevole della società scientifica a proposito dell’etichetta NutrInform Battery ufficialmente adottata come modello di etichetta a semaforo dall’Italia e attualmente presente su pochissimi prodotti alimentari. Il Fatto Alimentare ha pubblicato pochi giorni fa anche una nota critica firmata dai nutrizionisti Antonio Pratesi e Abril Gonzales Campos. 

Questa la risposta della Sinu.  L’articolo Etichette a semaforo: per la Sinu “inaccettabili” i valori della NutrInform Batterya firma del direttore Roberto La Pira, il 22 dicembre 2022 sul Il Fatto Alimentare, commenta criticamente la posizione della Sinu – Società italiana di nutrizione umana – nel dibattito in corso da tempo circa le proposte di Etichetta Nutrizionale Front-of-Pack (FOP) avanzate da diversi Paesi e che, nell’ambito dell’Unione Europea, vede la contrapposizione in particolare delle proposte Nutri-Score e NutrInform Battery, quest’ultima sostenuta in primis dal governo italiano. Fa piacere osservare che nell’articolo venga riconosciuto il fatto che la Sinu sia stata l’unica società scientifica italiana ad aver assunto una posizione ufficiale al riguardo con un documento pubblicato sul proprio sito e, a livello internazionale, sulla propria rivista scientifica di riferimento NMCD, con l’intento di far conoscere il proprio punto di vista in totale autonomia. 

Logo Nutri-Score A
La Sinu riconosce che tra i punti di forza del Nutri-Score ci siano numerosi studi effettuati ad hoc per la validazione dello strumento

Pur apprezzando questo riconoscimento, ci dispiace notare che sia stata fatta una lettura e interpretazione parziale del documento, nel quale sono stati presi in considerazione punti di forza e di debolezza di entrambe le proposte, con l’intento di individuare le principali criticità di cui tenere conto in vista della definizione di una proposta armonizzata. L’articolo di La Pira stigmatizza innanzitutto la scarsa considerazione che apparentemente viene riservata dagli esperti italiani ai pur numerosi studi che hanno esplorato e valutato, spesso positivamente, la proposta Nutri-Score: in realtà, tra i punti di forza del Nutri-Score, viene riconosciuto che tale proposta è stata oggetto di numerosi studi effettuati ad hoc per la validazione dello strumento. Tuttavia, va considerato che gli studi scientifici esplorano e valutano ciò che è esplorabile e in qualche modo quantizzabile mentre nel contesto specifico diversi aspetti non lo sono, primi fra tutti i cambiamenti delle abitudini alimentari e gli effetti reali su qualità della dieta e outcome di salute. 

La Pira ritiene, inoltre, di individuare una contraddizione ovvero un’incoerenza interna alla posizione della Società, che da una parte riconoscerebbe alcuni meriti della proposta Nutri-Score mentre dall’altra sembrerebbe pendere a conti fatti in favore della NutrInform Battery. A noi sembra in verità che questa contraddizione sia più ricercata che reale: ad esempio, definire “inaccettabili” i valori di riferimento utilizzati nella proposta a batterie non equivale ad aver giudicato inaccettabile l’impostazione dell’intera proposta. E non è vero che il documento Sinu concluda che “il modello da preferire è il NutrInform Battery proposto dall’Italia”: il documento semplicemente afferma che, qualora l’obiettivo principale dell’aggiunta di un’etichetta “front-of-pack” sia il contrasto alla malnutrizione per eccesso in quanto fattore contribuente allo sviluppo dell’obesità e delle malattie cronico-degenerative non-trasmissibili, la proposta NutrInform Battery appare maggiormente informativa in questo senso rispetto alle altre proposte in campo. Non ci sembra si possa negare che, da questo punto di vista, la proposta a batterie, se opportunamente riformulata nei valori di riferimento, sia molto più informativa (e dunque “educativa”) per il consumatore rispetto al Nutri-Score che, attribuendo un colore e una lettera ad ogni alimento, non indica e neppure lascia intuire il motivo della specifica attribuzione.

etichetta batteria nutrinform battery Sinu
La Sinu ritiene il modello di etichetta NutrInform Battery sia più informativo anche se da riformulare nei valori di riferimento

Sarebbe poi troppo lungo soffermarsi sulla debolezza di un algoritmo di calcolo che sarà anche consultabile dai (certamente) pochissimi utenti che abbiano la voglia, il tempo e le capacità informatiche per reperirlo ma, in ogni caso, oltre che essere comunque arbitrario nella sua composizione, non è informativo di valori nutrizionali di cui il consumatore potrebbe aver bisogno (per esempio del contenuto di sale nel caso di un consumatore iperteso) per decidere l’acquisto e via dicendo: la qual cosa ci ha portato ad affermare che un sistema di etichettatura che si limiti semplicemente ad orientare il consumatore verso l’acquisto di un prodotto piuttosto che un altro con tutte le limitazioni suddette non può fornire la garanzia di favorire nell’insieme un modello di alimentazione effettivamente salutare. In questo senso purtroppo la proposta Nutri-Score non è facilmente emendabile mentre la proposta a batterie, pur con tutte le inadeguatezze e imperfezioni da noi evidenziate, potrebbe più facilmente esserlo. Nell’apprezzare il contributo fornito al dibattito dall’articolo del direttore La Pira speriamo che queste brevi considerazioni abbiano contribuito a rendere ancor più chiara la posizione della Sinu su questo tema. 

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos

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Ezio
Ezio
7 Febbraio 2023 18:21

Completamente condivisibile il chiarimento sintetitico della Sinu sui punti essenziali dei due modelli a confronto.
Sarebbe auspicabile anche un loro raffronto su altri modelli di cui si discute da tempo, ad esempio quello inglese.

giova
giova
Reply to  Ezio
25 Febbraio 2023 14:38

Può darsi, ma a me pare utile soffermarsi su questa dichiarazione: “… gli studi scientifici esplorano e valutano ciò che è esplorabile e in qualche modo quantizzabile mentre nel contesto specifico diversi aspetti non lo sono, primi fra tutti i cambiamenti delle abitudini alimentari e gli effetti reali su qualità della dieta e outcome di salute.” .
Gli strumenti per predire, SCIENTIFICAMENTE, gli effetti di una determinata azione informativa (o formativa) esistono, e funzionano. Uno di questi consiste nel collaudare – con un campione rappresentativo di popolazione – le nuove etichette e di misurare sia in termini quantitativi che qualitativi gli effetti comunicativi. Un ruolo determinante giocano ovviamente il tipo e il numero di questi strumenti, e l’effettiva rappresentatività del campione.
Le grandi aziende conoscono benissimo questi metodi, in quanto raramente immettono sul mercato dei prodotti o delle confezioni non valutate preventivamente.
Colgo una contraddizione in SINU, perchè sembra non voler considerare questi aspetti tecnici di comunicazioe – senza dubbio di loro conoscenza, peraltro – attribuendo agli studi un’aleatorietà (sull’aspetto comunicativo, ribadisco) per nulla scontata.

Antonio Pratesi
Antonio Pratesi
25 Febbraio 2023 08:01

Nutri-Score contro NutrInform Battery: cosa dice la Scienza?

https://bit.ly/3ZoLEvj

Milena
Milena
25 Febbraio 2023 09:18

E se le mettessimo tutte e due? E ognuno decide cosa vedere? Scusate..

giova
giova
Reply to  Milena
25 Febbraio 2023 14:41

Creerebbe confusione … eppoi, nella pratica: spazio sull’etichetta permettendo!!!!

Marco Cappelletti
Marco Cappelletti
25 Febbraio 2023 09:22

Davvero lodevole una testata giornalistica che dà ampio spazio a rettifiche di terzi sui contenuti di un articolo del proprio Direttore, permettendo così al lettore di formarsi un’opinione propria avendo la visione più completa dell’argomento. Complimenti a il fatto alimentare!

Elio Di Curzio
Elio Di Curzio
25 Febbraio 2023 11:02

Il Nutri-Score ha già vinto, per il motivo più semplice possibile che tutti paiono aver dimenticato: il consumatore è abituato a classifiche che si basano su un numero o una lettera. Pensate alle stelle degli hotel, alla classificazione energetica di elettrodomestici ed appartamenti, fino alla forza del mare in tempesta o alla magnitudo di un terremoto.

Pinuccio
Pinuccio
25 Febbraio 2023 14:18

L’avevo già scritto in precedenti commenti su questo argomento, commentando più o meno allo stesso modo quello che oggi la SINU vi rende esplicito.
Ma la redazione de Il Fatto Alimentare non vuole riconoscere i limiti oggettivi del Nutriscore.
Come avevo già scritto altre volte, non serve necessariamente avere un’etichetta aggiuntiva quanto rendere più esplicita e chiara l’etichetta nutrizionale. In questo senso un Nutrinform adeguatamente modificato risponderebbe meglio alle esigenze di chiarire gli aspetti nutrizionali rispetto ad un algoritmo a punteggio come il Nutriscore e per questo arbitrario in base alla scala che si decide di scegliere.
Insomma, la SINU ha espresso in altro modo quella che era già una posizione chiara del suo testo originario.

Roberto
Roberto
Reply to  Pinuccio
27 Febbraio 2023 10:05

Concordo con @Pinuccio ed inoltre esplicito ciò che veramente apprezzo nel Nutrinform:
la prima cosa che guardo è la percentuale di quel nutriente (grassi, proteine ecc.) in relazione alla RDA e alla porzione di quel prodotto.

Il semaforo, essendo su 100 g che per la maggior parte dei prodotti è distante dal reale consumo (sia in difetto sia in eccesso), non ha alcun senso.

Esempio di etichetta a batteria nutrinform battery