Logo Nutri-Score A

Il Nutri-Score continua a evolvere, e a far discutere. Introdotto nel 2017 in Francia, il sistema è basato su un algoritmo che assegna un punteggio che va da -15 per gli alimenti più sani a +40 per quelli meno sani, e che si traduce in una tra cinque lettere, dalla A alla E, e in un colore che va dal verde scuro al rosso acceso Questo algoritmo, che è già stato aggiornato nel 2022 nella sua impostazione generale, ora è stato ulteriormente rivisto per alcune bevande, in base alle indicazioni del comitato scientifico internazionale dedicato, che comprende esperti di Francia, Belgio, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera. L’aggiustamento, entrato in vigore alla fine di marzo, interessa il latte in tutte le sue forme, le bevande vegetali vendute come sostituti (entrambe categorie prima assegnate al cibo), e le bibite dolcificate con edulcoranti non calorici. 

Come riferisce FoodNavigator, in base alla nuova classificazione, l’acqua è l’unica bevanda che riesce a ottenere la lettera A (come è sempre stato), mentre la B contraddistingue solo alcune bevande con pochissimo zucchero (meno di 2 grammi ogni 100 millilitri): tutte le altre bibite che contengono zucchero finiscono in D o in E. Le bevande vegetali a base di riso, avena, soia, che in media contengono tra i 9 e i 16 grammi di zucchero ogni 100 ml ottengono, nella maggior parte dei casi, una C, talvolta una B e, più raramente, una D. Non va meglio ai succhi di frutta che, nonostante contengano vitamine e sali, non vanno oltre la C o la D, a causa, ancora, del contenuto di zuccheri.

Confezioni di Coca-Cola Classica, Zero e Life in bottiglia e lattina sugli scaffali di un supermercato
Il nuovo algoritmo del Nutri-Score per le bevande penalizza le bibite che contengono edulcoranti, in linea con la crescente letteratura scientifica sui loro effetti negativi

Per quanto riguarda il latte vaccino, il punteggio più alto è quello del latte scremato o parzialmente scremato, che rientra nella B, mentre quello intero arriva solo alla C a causa dei grassi; il latte di animali non di rado ottiene punteggi peggiori, perché quasi sempre contiene più grassi. L’applicazione ai prodotti zuccherati e aromatizzati è auspicabile, sottolineano diversi esperti, perché fino a quando essi rientravano nella categoria degli alimenti, spesso riuscivano a ottenere una A o una B, pur contenendo elevate quantità di zucchero ed essendo, a volte, a tutti gli effetti ultratrasformati. Con il nuovo algoritmo non dovrebbe più accadere: dovrebbero essere tutti D/E o al massimo, nei casi migliori, C. Lo stesso vale per gli yogurt da bere e le bevande a base di latte fermentato: a parte quelli naturali, quasi tutti perderanno la A, per passare direttamente alla C, quando non alla D/E. Infine, entrano nella categoria anche caffè, cioccolato e cicoria solubili, che seguiranno le stesse regole e saranno sottoposte alle stesse valutazioni delle bevande se la loro dichiarazione nutrizionale è espressa per 100 ml di bevanda così com’è consumata, cioè dopo aver aggiunto la polvere all’acqua o al latte. 

Proprio la parte relativa al latte, tuttavia, è quella che ha suscitato maggiori perplessità, perché si teme che scoraggi il consumo che, al contrario, è sempre fortemente raccomandato. In realtà – hanno risposto i membri del Comitato – è importante che le persone abbiano più consapevolezza del fatto che tutte le bevande a base di latte o yogurt aromatizzate e i sostituti contengono quantità non irrilevanti (anzi, a volte elevate) di zuccheri, e che il latte migliore è quello a basso contenuto di grassi. 

Family chooses dairy products in shop
L’inserimento del latte e delle bevande a base di latte nella categoria bevande permette di differenziarle meglio sulla base del contenuto di zuccheri e grassi, ma alcuni temono possa scoraggiarne il consumo

Su questa particolare categoria, allargata ai formaggi, c’è stato un grande dibattito anche nei Paesi Bassi, Paese che ha appena stabilito la data dell’entrata in vigore del Nutri-Score sulle etichette: il primo gennaio 2024. La decisione, sempre secondo FoodNavigator è stata più sofferta rispetto ad altri Paesi, perché tutte le linee guida, finora, sono sempre state illustrate dalla ‘Ruota dei cinque’ (Wheel of Five), messa a punto nel 1952e adattata periodicamente ai principi indicati a livello internazionale. Tuttavia, secondo alcuni nutrizionisti, il Nutri-Score entrerebbe parzialmente in conflitto con esso: per esempio, sarebbe troppo positiva con le farine raffinate e troppe negativa con l’olio di oliva, rispetto a ciò che è sempre stato trasmesso agli olandesi. Problemi che però sono stati superati con la prima modifica all’algoritmo.

Anche secondo uno studio pubblicato nell’agosto 2022 (quindi basandosi sul vecchio algoritmo del Nutri-Score) e condotto confrontando la classificazione di 124 prodotti molto diffusi, sarebbe preferibile adottare un metodo chiamato Scelte (Choices). In realtà, si tratta di cose molto diverse: la Wheel of Five, così come il sistema Choices, sono consigli che riguardano la composizione relativa di tutta la dieta, mentre il Nutri-Score fornisce indicazioni sui singoli prodotti, e un sistema non esclude l’altro. Per esempio, mangiare la pizza surgelata non è mai consigliato, ma se si decide di farlo, il Nutri-Score può aiutare a scegliere quella migliore. Allo stesso modo, nei primi due sistemi si parla genericamente di pesce, ma sotto questo termine rientrano prodotti diversissimi, che vanno da quelli freschi a quelli surgelati a quelli sott’olio, interi o a pezzi, in scatola o freschi, e il Nutri-Score, che li valuta dalla A alla E a seconda dei casi, aiuta a capire quale sia la scelta migliore, dal punto di vista nutrizionale. Ma nei Paesi Bassi i 13 produttori associati alla Dutch Dairy Association, che lavora il 98% del latte olandese, hanno protestato per mesi, sostenendo che circa un terzo dei prodotti subiranno un downgrading, che circa un quarto dei prodotti oggi ammessi nella ruota avrà lettere negative, e che questo genererà molta confusione nei consumatori.

Nutri-Score su alcune confezioni
La Romania ha vietato l’uso del Nutri-Score sulle confezioni alimentari a partire da maggio 2023

Ancora più estremo, infine, l’atteggiamento del governo romeno, che si è schierato apertamente dalla parte dei produttori di carne e dei proprietari della GDO, varando, nello scorso mese di settembre, un divieto di apposizione del Nutri-Score, entrato definitivamente in vigore il primo maggio. La decisione ha suscitato anche conseguenze paradossali, come la corsa alla svendita delle centinaia di prodotti che molti negozi e supermercati avevano iniziato, da anni, a contrassegnare con il Nutri-Score. 

L’Associazione europea dei consumatori Beuc, che riunisce 46 associazioni di 32 Paesi, ha bollato il provvedimento come sconsiderato, perché non solo priva i consumatori di informazioni essenziali, ma lascia anche i produttori in un vuoto normativo che potrebbe essere dannoso innanzitutto per loro stessi. Il caos dovrebbe comunque finire entro l’anno, quando l’Unione Europea prenderà una posizione definitiva sul Nutri-Score e su ciò che le etichette delle confezioni dei prodotti alimentari devono contenere, se vuole che questi siano commercializzati in Europa.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, AdobeStock

Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.

Dona ora

0 0 voti
Vota
6 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Paolo
Paolo
16 Maggio 2023 17:39

Mi chiedo che votazione prenderebbe un prodotto come il kombucha, visto che in quel caso si parlerebbe di zuccheri relativi alla fermentazione dello stesso.

Valeria Nardi
Reply to  Paolo
17 Maggio 2023 10:27

La preparazione del Kombucha consiste nel far fermentare tè zuccherato con una particolare coltura di lieviti e batteri nominata SCOBY. A seconda della quantità degli zuccheri (aggiunti) sarà classificato.

Alessandro
Alessandro
21 Maggio 2023 18:05

Non voglio esprimere un parere sull’articolo ma ritengo il Nutri-Score uno strumento troppo relativo e inadeguato alla classificazione dei generi alimentari. Non da nessuna indicazione sulla qualità dei prodotti e può essere fuorviante perché mette sullo stesso piano generi alimentari genuini con altri poco raccomandabili. Chi acquista non viene, con questo metodo, agevolato ad una scelta salutare, anzi, il Nutri-Score crea ancora più confusione e disinformazione in un settore che avrebbe bisogno di maggiori riferimenti. Il sistema a semaforo aiuta nella scelta di un elettrodomestico in base al consumo ma non si può mettere alla stessa stregua alimenti con caratteristiche nutrizionali completamente differenti. Bisogna aiutare il consumatore ad una scelta consapevole attraverso maggiore informazione e non con il metodo troppo semplicistico e sintetico dei cinque colori.

Giulia Crepaldi
Reply to  Alessandro
22 Maggio 2023 12:02

Come abbiamo scritto in numerosi articoli, il Nutri-Score è un’etichetta nutrizionale e, di conseguenza, prende in considerazione soltanto la dimensione nutrizionale degli alimenti, così come fanno le etichette a semaforo britanniche, il NutrInform Battery italiano e tutte le altre etichette nutrizionali esistenti nel mondo. La qualità (degli ingredienti, del processo produttivo) è un aspetto differente dell’alimento, che al momento pare difficile inserire in etichetta (al di là delle indicazioni di origine). Il gruppo Nutri-Score ad esempio ha proposto di aggiungere un riquadro nero intorno al logo per gli alimenti ultra-trasformati (da evitare), altri propongono di aggiungere la classificazione Nova sul livello di trasformazione degli alimenti accanto ai loghi nutrizionali

Alessandro
Alessandro
Reply to  Giulia Crepaldi
22 Maggio 2023 16:26

Bisogna rendersi conto che, in un universo di disinformazione e pubblicità fasulle o ingannevoli, non si può accettare che il consumatore si adatti a dei sistemi non-formanti o diseducativi che abituerebbero le persone ad adagiarsi ad indicazioni troppo semplicistiche. La “comodità” di avere chi ha per noi già dato un giudizio, a mio modo di vedere, troppo relativo e affidarsi ad esso e non spendere il tempo necessario almeno per consultare l’etichetta del prodotto, non aiuta ma diseduca ad una corretta alimentazione. Insomma, sappiamo benissimo che un’acqua minerale è diversa da un’altra e, mentre una può essere adatta al nostro organismo l’altra potrebbe essere sconsigliata. Una marmellata è differente da una crema al cioccolato pur avendo entrambe lo stesso contenuto di zuccheri. La pasta secca non è tutta uguale e l’olio per condire non è tutto classificabile con una sola lettera o colore. Occorre che il consumatore, specialmente chi non è abituato a fare una selezione, specialmente i giovani che non hanno esperienza nell’acquisto dei generi alimentari, non sia tentato a rinunciare all’informazione, alla selezione, alla pretesa di indicazioni sufficienti per una scelta salutare, adagiandosi al sistema del semaforo che, ripeto, servirebbe solo a confondere chi è già confuso da pubblicità non veritiere.

Mario
Mario
30 Maggio 2023 19:31

Continuo a considerare completamente errato l’algoritmo di calcolo del Nutri-Score che prende in considerazione la stessa quantità per ogni prodotto analizzato.
Secondo il mio modesto parere, la base dell’algoritmo di calcolo dovrebbe essere la piramide alimentare che indica le quantità di prodotto corrette per una dieta equilibrata.
Se non si arriva a questo, il Nutri-Score darà sempre indicazioni fuorvianti per i consumatori.