
I supermercati Esselunga hanno segnalato il richiamo da parte del produttore di un altro lotto di ostriche concave ‘La Delicata di Sardegna’. Anche questa volta, il motivo indicato sull’avviso di richiamo è il rilevamento del genoma di norovirus. Il prodotto in questione è venduto in scatole di legno da 500 grammi, con il numero di lotto 250530F62 e le date di scadenza 19/06/2025 e 22/06/2025.
L’azienda Finittica Srlu ha confezionato le ostriche richiamate, commercializzate da I.Wai Food Srl. Lo stabilimento si trova in via provinciale 21, a Goro, in provincia di Ferrara (marchio di identificazione IT 513 CDM UE).
Nei mesi scorsi, Finittica aveva già richiamato altri lotti di ostriche di Sardegna, proprio per la presenza del genoma del norovirus. Era successo una prima volta a marzo con le ostriche a marchio Shardana, La Delicata di Sardegna, Sandalia e Terra d’Italia Carrefour, e poi a maggio, sempre con il coinvolgimento degli stessi marchi.
A scopo precauzionale, l’azienda raccomanda di non consumare crude le ostriche con il numero di lotto sopra indicato, ma di cuocerle a 100°C per due minuti dopo l’apertura delle valve. Mangiare molluschi bivalvi crudi, come le ostriche, espone sempre al rischio di infezioni alimentari, come quella da norovirus. La presenza di questo virus, inoltre, non altera l’aspetto né il sapore del prodotto, quindi è impossibile identificare le ostriche contaminate (leggi qui l’articolo con i consigli dell’esperta Valentina Tepedino).
Dal primo gennaio 2025 Il Fatto Alimentare ha segnalato 114 richiami, per un totale di 325 prodotti di aziende e marchi differenti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Esselunga
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Il richiamo di un prodotto che presenta nell analizzarlo un anomalia per la presenza di un qualsiasi batterò che ne proibisce poi il consumo non sempre è efficace .
Per il semplice motivo che la procedura non può essere per così dire tempestiva .
Ci sarà sicuramente chi ha già consumato il prodotto . Va fatta alla fonte , prima della spedizione il dovuto controllo .
Invece di pensare di diminuire l’Iva sulle ostriche non sarebbe meglio tutelare la salute dei consumatori obbligando i produttori di effettuare i controlli alla fonte? Non ha senso effettuare richiami quando ormai chi le ha acquistate le ha già consumate.