
Il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo un lotto di ostriche concave di Sardegna Shardana e La Delicata di Sardegna, mentre Carrefour ha diffuso quello delle ostriche Terre d’Italia, per il rischio di una contaminazione microbiologica da Norovirus. Il Ministero, poi, ha pubblicato anche l’avviso di richiamo dello stesso lotto di ostriche concave di Sardegna Sandalia soltanto nel tardo pomeriggio del 06/05/2025, con quasi una settimana di ritardo. Si tratta di cassette di legno da 0,5 kg. Lo stesso problema si è presentato un mese fa e poi altre volte l’anno scorso. Le ostriche sono vendute da diverse catene di supermercati, oltre a Carrefour, tra cui Esselunga (aggiornamento del 07/05/2025).
Tutte le ostriche interessate sono state confezionate da Finittica Srlu, stabilimento situato a Goro (Ferrara), identificato con il marchio dello stabilimento IT 513 CDM UE. Il lotto coinvolto è il 250416F62B, e le cassette riportano date di scadenza comprese tra il 2 e l’11 maggio 2025.
Come ricordato dallo stesso Ministero, la contaminazione da Norovirus non altera l’aspetto né il sapore del prodotto, rendendo impossibile per il consumatore accorgersene senza analisi specifiche. Per questo, il ritiro dal mercato e l’informazione pubblica tempestiva sono strumenti fondamentali per la prevenzione di focolai.
Consumare le ostriche solo cotte a 100°C
Le autorità sanitarie raccomandano di non consumare crude le ostriche. Il prodotto è considerato sicuro solo se cotto a 100°C per almeno 2 minuti dopo l’apertura delle valve perché in queste condizioni il Norovirus può essere inattivato.
Il Norovirus, appartenente alla famiglia Caliciviridae, è estremamente contagioso e può trasmettersi anche con poche particelle virali. Provoca sintomi come vomito, diarrea, nausea, crampi addominali e febbre lieve, con un’incubazione breve (12–48 ore). È particolarmente rischioso per bambini, anziani e persone immunodepresse. Mangiare molluschi bivalvi crudi, come le ostriche, espone sempre al rischio di infezioni e intossicazioni alimentari serie (leggi qui l’articolo con i consigli di Valentina Tepedino di Eurofishmarket).
Dal primo gennaio 2025 Il Fatto Alimentare ha segnalato 75 richiami, per un totale di 266 prodotti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Ministero della Salute

Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Per quanto mi riguarda l’ostrica, che personalmente piace tanto, se devo consumarla previa cottura preferisco non mangiarla.
Mi collego al commento per esprimere un totale disaccordo su quanto proposto dalle autorità sanitarie! E’ già la seconda volta in pochi mesi che succede (vi ricordate il botulino nella zuppa vegetale?): il ministero dirama delle indicazioni per tappare una falla enorme quanto l’evidente mancanza di controlli! Un prodotto alimentare a rischio per la salute pubblica deve essere RICHIAMATO e non invitare a gestirlo con procedure di emergenza! Tra l’altro posso capire bollire una zuppa (e le spore di botulino??) ma cuocere un’ostrica fa ridere (per non piangere).
Buongiorno, da buon consumatore di ostriche, compreso anche quelle della Sardegna, mi stupisce quanto quest’ultimo siano più volte soggette al Norovirus. Vorrei capire una potenziale fonte delle cause: l’acqua dove vengono allevate è inquinata ? Nel caso del confezionamento non sul luogo di produzione come possono inquinarsi considerando che rimangono, come mi sembra sempre chiuse? Il suggerimento corretto di mangiarle cotto è di garantirne la sicurezza al consumatore ma permettemi”’ostrica va mangiata cruda. Complimenti per il vostro lavoro.
La presenza di norovirus nei molluschi bivalvi dipende da una contaminazione ambientale, che può essere anche temporanea, dovuta per esempio ad eventi meteorologici (forti piogge che fanno tracimare le fogne) o problemi negli impianti di depurazione delle acque.
Quindi basterebbe un’analisi prima del confezionamento? Grazie
È una situazione un po’ più complicata, perché mancano i limiti di riferimento. Ne ha parlato l’esperta Valentina Tepedino in questo articolo: https://ilfattoalimentare.it/norovirus-cozze-vongole-ostriche-crude-molluschi.html