Proseguono i richiami precauzionali di rucola per la possibile presenza di Salmonella: nel corso del fine settimana diverse catene di supermercati hanno segnalato sei nuove marchi coinvolti. Ministero della Salute ed Esselunga, invece, hanno pubblicato il richiamo di filetti di alici per istamina.
Il richiamo dei filetti di alici Esselunga
Esselunga e il Ministero della Salute hanno diffuso il richiamo cautelativo di un lotto di filetti di alici in olio distesi a marchio Esselunga. La ragione indicata è la possibile presenza di istamina oltre i limiti di legge. Il prodotto in questione è venduto in vasetti da 150 grammi con il numero di lotto LTC204 e il termine minimo di conservazione (TMC) 22/01/2026.
L’azienda Poseidon SH.P.K. ha prodotto i filetti di alici per Esselunga Spa. Lo stabilimento di produzione si trova in a Shenjin, Alessio, in Albania (marchio di identificazione AL 28 PP).
Il richiamo della rucola
I supermercati Carrefour, Esselunga, Iperm Pam Panorama, Coop e Gros Cidac invece hanno segnalato i richiami precauzionali di alcuni lotti di rucola, convenzionale, biologica e zero residui, venduta con i marchi Terra e Vita, Orto Bellina, Fresca & Pura, Bio Pam&Panorama, Pam Residuo Zero e Vivi Verde Bio Coop (aggiornamento del 08/10/2024). Anche in questo caso, il motivo indicato sugli avvisi di richiamo è la presunta presenza di Salmonella.
I prodotti interessati sono i seguenti:
- Rucola bio Terra e Vita, in sacchetti da 100 grammi, appartenenti ai lotti numero L269 con la data di scadenza 05/10/2024 e L271 con la data di scadenza 07/10/2024;
- Rucola Orto Bellina, in vaschette da 100 grammi, con il numero di lotto 370099 e la data di confezionamento 23/09/2024;
- Rucola bio Fresca & Pura, in sacchetti da 100 grammi, con il numero di lotto 270 e la data di scadenza 02/10/2024;
- Gran mix Bio Pam&Panorama, in sacchetti da 120 grammi, con il 370698 e la data di scadenza 04/10/2024;
- Rucola Bio Pam &Panorama, in sacchetti da 120 grammi, 370687 e la data di scadenza 04/10/2024;
- Rucola Residuo Zero Pam Residuo Zero, in vassoi da 100 grammi, con i numeri di lotto L267, L268, L269, L270 e L272; non sono indicate date di scadenza;
- Misticanza Residuo Zero Pam Residuo Zero, in vassoi da 100 grammi, con i numeri di lotto L267, L268, L269 e L272; non sono indicate date di scadenza;
- Rucola ViviVerde Bio Coop, in vassoi da 100 grammi, appartenenti ai lotti 762785 con la data di confezionamento 23.09.2024, 763575 con la data di confezionamento 24.09.2024, 764313 con la data di confezionamento 24.09.2024, 763164 con la data di confezionamento 24.09.2024, 764048 con la data di confezionamento 25.09.2024, 764410 con la data di confezionamento 26.09.2024, 764861 con la data di confezionamento 27.09.2024, 764870 con la data di confezionamento 27.09.2024, 765693 con la data di confezionamento 30.09.2024, 766185 con la data di confezionamento 30.09.2024 e 766303 con la data di confezionamento 01.10.2024; non sono indicate le date di scadenza (aggiornamento del 08/10/2024).
L’azienda Buonaterra Spa ha prodotto la rucola bio a marchio Terra e Vita, mentre Op La Maggiolina ha prodotto quella a marchio ViviVerde Bio Coop. OP Raggio di Sole Sac, invece, ha prodotto le insalate a marchio Orto Bellina, Fresca & Pura Bio, Bio Pam&Panorama e Pam Residuo Zero, nello stabilimento di via Virgilio 5 a Gorlago, in provincia di Bergamo.
Il focolaio UE di Salmonella e la rucola italiana
I richiami in questione sono collegati all’allerta Rasff 2024.7033, notificata dall’Austria, relativa alla presenza nella rucola di origine italiana di Salmonella Umbilo, un raro sierotipo di Salmonella enterica. L’Agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare (AGES) ha infatti registrato 16 casi di salmonellosi a partire da luglio 2024: la maggior parte delle persone coinvolte di aver mangiato rucola nei sette giorni precedenti alla comparsa dei sintomi. Secondo quanto emerso, la rucola era di origine italiana. Altri casi di Salmonella Umbilo sono stati registrati anche in Germania (98) e Danimarca (23).
In precedenza, Il Fatto Alimentare ha segnalato il richiamo due lotti di rucola bio del suo marchio Le Insalatine Biologiche Bennet Bio, per presunta presenza di Salmonella, prodotta dall’azienda OP Raggio di Sole Sac, sopra citata. Inoltre è stato segnalato anche il richiamo precauzionale di due lotti di rucola Residuo Zero a marchio L’Insalata dell’Orto per sospetta presenza di Salmonella, ma non è chiaro se questo sia collegato all’allerta Rasff.
A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare i prodotti con le date di scadenza e i numeri di lotto sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso dei prodotti richiamati possono restituirli al punto vendita d’acquisto.
Dal primo gennaio 2024 Il Fatto Alimentare ha segnalato 209 richiami, per un totale di 546 prodotti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Esselunga, Carrefour, Iper, Pam Panorama
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
prodotti con scadenza 2 e 4 ottobre, quindi con ogni probabilità già consumati dagli acquirenti, avviso che non serve assolutamente era utile una decina di giorni fà
Scusate ma per chi ha gia’ mangiato la rucola bio comprata al Carrefour?
Non se ne po’ piu’ di queste segnalazioni, la scorsa settimana l’uvetta bio noberasco che compro continuamente e consumo per la colazione come spuntino e per cucinare. Mi chiedo chi risarcisce e come il consumatore che ha gia’ consumato il prodotto? La salute va’ a farsi friggere!
Ancora, e’ mai possibile che ci si affida al bio spendendo quasi il doppio e poi ultimamente i richiami sono quasi all’ordine del giorno?
Soprattutto…I CONTROLLI dove sono, il richiamo del prodotto lo legge un consumatore su 1000, forse, considerando che gli avvisi dei richiami sono su un pezzo di carta e basta. Resta il problema di chi l’ha gia’ consumato o ne e’ totalmente all’oscuro! Solo questo ho da dire, vergogna alle aziende che peccano di controlli, vergogna a chi ha affossato l’agricoltura permettendo l ‘uso e l’abuso di veleni, vergogna alla CEE che ancora permette uso del glifosato, pfass ecc. ecc.. Si pensa solo ed esclusivamente al dio denaro e non alla collettivita’, al bene comune e al futuro dei nostri bambini. Iniziamo a vietare le pubblicita’ di cibo spazzatura per i bimbi. Merendine, biscotti farciti e company devono rispettare delle regole rigide. Hanno dimenticato forse che i nostri bambini sono anche i loro bambini?
I richiami dei prodotti ci sono sempre stati e ci saranno perché è impensabile che non ci siano errori lungo la filiera dovuti non sempre a distrazione o incompetenza o alla mancanza delle regole di sicurezza. Una volta non lo diceva nessuno e il nostro sito era l’unico a raccogliere la documentazione e a pubblicare la notizia . Adesso è obbligatorio e le aziende stesse devono annunciarlo quando nei controlli interni scoprono una criticità.
Bravissimi.