Il ministero della Salute ha segnalato il richiamo precauzionale da parte del produttore di diversi lotti di sfilacci di bovino a marchio Cadoro per la possibile presenza di Listeria monocytogenes. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 100 grammi con i numeri di lotto 2301088, 2301131, 2301136, 2301137, 2301138, 2301145, 2301147, 2301150, 2301151, 2301165, 2302031, 2302032, 2303024 e 2303030 e le date di scadenza tra il 18/06/2023 e il 06/08/2023.
Gli sfilacci di bovino richiamati sono stati prodotti per Cadoro dall’azienda Coppiello Giovanni Srl nello stabilimento di via Muggia 2, a Vigonza, in provincia di Padova (marchio di identificazione IT 1323 L CE).
Il provvedimento rientra nella serie di richiami di sfilacci di equino, bovino e pollo prodotti dall’azienda Coppiello Giovanni che sono stati diffusi a partire dal primo ritiro di un lotto con Listeria del 10 marzo (tutti i dettagli in questo articolo). Ecco la lista dei richiami precauzionali che ne sono seguiti:
- Sfilacci di equino e di pollo con i marchi Coppiello Giovanni e Casa Ali (per approfondire leggi questo articolo);
- Sfilacci di equino Coppiello Giovanni (i dettagli in questo articolo);
- Sfilacci di equino a marchio F.lli Sibilia (ne abbiamo parlato in questo articolo), segnalati da Tigros;
- Sfilacci di bovino Coppiello Giovanni e sfilacci di equino con i marchi Freschissimi e Cadoro (per approfondire leggi qui);
- Sfilacci di bovino ed equino con i marchi Rossato e Brunello (tutti i dettagli in questo articolo);
- Tramezzini e focazzini ‘texano’ con sfilacci di equino a marchio PaniniChef e NovaGest (ne abbiamo parlato in questo articolo).
Secondo una nota del 23 marzo della Direzione prevenzione, sicurezza alimentare, veterinaria della Regione Veneto, alcuni casi di listeriosi notificati dalle Aziende Ulss 3 Serenissima, Ulss 6 Euganea e Ulss 9 Scaligera potrebbero essere correlati al consumo di sfilacci di equino, che in un caso è stato accertato. Sono in corso accertamenti per la possibile presenza di Listeria anche in altri prodotti a base di carne (arrosto di tacchino e salame suino).
A scopo precauzionale, l’azienda raccomanda di non consumare gli sfilacci di bovino con i lotti e le scadenze indicati e restituirli al punto vendita d’acquisto per la sostituzione o il rimborso.
Dal primo gennaio 2023 Il Fatto Alimentare ha segnalato 55 richiami, per un totale di 140 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), ministero della Salute
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.