
Il Ministero della Salute e le catene della grande distribuzione hanno diffuso due nuovi richiami: si tratta di un lotto di fichi secchi dalla Turchia con micotossine oltre i limiti e di uno di tofu vegano al naturale Despar Veggie per un errore di confezionamento.
Il richiamo del tofu Despar Veggie
I supermercati Despar hanno richiamato un lotto di tofu vegano biologico al naturale a marchio Despar Veggie perché il prodotto contenuto non corrisponde all’etichetta: la confezione fa riferimento al tofu, ma contiene seitan. Di conseguenza, in etichetta manca l’indicazione della presenza dell’allergene grano/frumento e la possibile contaminazione da senape. Il prodotto interessato è venduto in confezioni da 250 grammi, con il numero di lotto 238 e la data di scadenza 06/08/2025. Anche il Ministero della Salute ha pubblicato il provvedimento
L’azienda Biolab Srl ha prodotto le confezioni richiamati per Despar Italia Srl. Lo stabilimento di produzione si trova in via G. Ressel 2, a Gorizia.
A scopo precauzionale, si raccomanda alle persone celiache o allergiche alle proteine del grano e alla senape di non consumare il tofu con la data di scadenza sopra indicata. Il prodotto è sicuro per le persone che non sono celiache, né allergiche al frumento e alla senape. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso delle confezioni richiamate possono restituirlo al punto vendita d’acquisto.
Il richiamo dei fichi secchi
I supermercati Coop e il Ministero della Salute hanno segnalato il richiamo da parte dell’operatore di un lotto di fichi secchi di Turchia a marchio De Lucia. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza di aflatossine (aflatossina B1 + totali) al di sopra dei limiti stabiliti dal Regolamento UE 915/2023. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 250 grammi con il numero di lotto 350020356/2-11-582 e il termine minimo di conservazione (TMC) 31/10/2025.
L’azienda Osman Akça SA ha prodotto i fichi secchi richiamati per Domenico De Lucia Spa. Lo stabilimento di produzione si trova a Smirne, in Turchia.
In via cautelativa, si raccomanda di non consumare i fichi secchi con il numero di lotto e il TMC sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto richiamato possono restituirlo al punto vendita d’acquisto.
Dal primo gennaio 2025 Il Fatto Alimentare ha segnalato 89 richiami, per un totale di 290 prodotti di aziende e marchi differenti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Ministero della Salute
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Potrei sbagliarmi, ma sui fichi secchi turchi ci sono stati dei problemi anche negli anni scorsi.
Meglio tardi che mai. Se le aflatossine erano presenti già ad inizio stagione (saranno fichi del 2024) ce le siamo già mangiate.
Non si sbaglia, i richiami di fichi secchi provenienti dalla Turchia con micotossine sono piuttosto frequenti. Gli ultimi si erano verificati a febbraio, quando erano stati coinvolti i fichi a marchio Ventura (https://ilfattoalimentare.it/richiamo-fichi-secchi-ventura.html) e Fatina (https://ilfattoalimentare.it/richiamo-fichi-secchi-ocratossina.html): in quelle occasioni si trattava di ocratossina, e non aflatossina (ma sempre di micotossine si trattava)
Vorrei inoltrare un suggerimento visto che siete esperti di problematiche alimentari, perché non aprite una rubrica dove i lettori possono richiedere consigli, dubbi, suggerimenti, “che ne pensate di questo alimento” ecc.
I lettori ci scrivono già e pubblichiamo le loro lettere che meritano attenzione