Report peste suina 17.11.2024

Cattive pratiche negli allevamenti, carcasse di cinghiali mai rimosse, barriere che cadono a pezzi. È il quadro desolante della gestione dell’emergenza peste suina africana dipinto in un servizio firmato da Giulia Innocenzi, andato in onda sui Rai3, nella puntata di Report del 17/11/2024. Tra le varie rivelazioni, spunta anche la scoperta che prodotti a base di carne suina contaminati dal virus della peste suina, provenienti da allevamenti della filiera del gruppo Aia-Veronesi, sono arrivati sugli scaffali dei punti vendita Lidl.

La scorsa estate, infatti, la peste suina è entrata per la seconda volta negli allevamenti del Nord Italia, colpendo soprattutto in Piemonte e Lombardia, anche a causa di cattive pratiche e scarsa igiene in alcuni impianti. Nell’arco di pochi mesi, dalla fine di luglio 2024, si sono verificati oltre 30 focolai negli allevamenti padani, che hanno determinato l’abbattimento di decine di migliaia di suini. Abbattimenti effettuati spesso con metodi disumani, come dimostrano le riprese effettuate con i droni dal team di Food for Profit per Report.

Ma i problemi non sono solo negli allevamenti. Il servizio ha mostrato anche lo stato di abbandono in cui si trovano le recinzioni che dovrebbero impedire ai cinghiali di uscire dalle zone di restrizione e diffondere ulteriormente il virus. Reti divelte, intere sezioni abbattute da rami caduti, cancelli lasciati aperti: senza una costante manutenzione, le barriere non sono altro che uno spreco di denaro pubblico. Altro tasto dolente nel controllo del virus nei cinghiali selvatici è quello della gestione delle carcasse, che spesso restano per giorni (a volte mesi) abbandonate nei boschi o a bordo strada, nonostante costituiscano un rischio sanitario.

Il servizio di Giulia Innocenzi, che parla anche di criticità nella filiera del Prosciutto di Parma DOP, si può vedere integralmente su RaiPlay.

© Riproduzione riservata Foto: Report Rai 3

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