In Italia è uno sport nazionale parlare male della pasta preparata con grano duro importato dal Canada e da altri Paesi, che sarebbe contaminato da glifosato. Per contro si magnifica la materia prima italiana che invece crescerebbe senza l’ausilio della chimica e dovrebbe essere senza erbicidi. La realtà è che le navi che attraccano nei porti siciliani e pugliesi non trasportano grano contaminato, come dimostrano i controlli effettuati regolarmente dalle autorità sanitarie (leggi qui l’articolo sul piano straordinario di controlli del grano duro). Ma i dati reali non bastano, visto che ci sono lobby come Coldiretti che portano avant la leggenda metropolitana del grano con glifosato con grande successo, decretato da una pletora di giornalisti e divulgatori ‘distratti’ che non distinguono le cialtronerie dai fatti.
In questo intervento, Roberto Pinton, spiega perché il glifosato è poco presente nel grano e precisando come i Consorzi agrari che aderiscono a Coldiretti siano i maggiori rivenditori in Italia dell’erbicida che fino al 2016 era tranquillamente utilizzato anche dai noi per il grano.
Il glifosato e il grano
In primo luogo, il glifosato non viene utilizzato come disseccante in post raccolta, né nell’Europa mediterranea né altrove: dopo che sono stati trebbiati i cereali autunno-vernini o a fine estate dopo la raccolta del mais non viene spruzzato sulla granella, ma sul terreno, per eliminare le infestanti prima della successiva aratura. Il trattamento effettuato sul campo nudo in post-raccolta non può, con tutta evidenza, lasciare residui sul prodotto già raccolto e portato nei silos.
Come nota, il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato non è stata una scelta imposta a un’Italia virtuosa da una Commissione Europea depravata, ma una scelta in linea con quanto il governo italiano (per il quale più che le richieste dei consumatori contano di più quelle di Coldiretti) aveva chiesto votando a favore del rinnovo (contrari Austria, Croazia e Lussemburgo, astenuti Germania, Francia, Belgio, Bulgaria, Paesi Bassi e Malta). In Italia è solo dal 2016 (DM 9 agosto) che non è più ammesso l’impiego dei diserbanti contenenti glifosato allo scopo di controllare il momento del raccolto o di ottimizzare la trebbiatura. Altrove l’utilizzo è autorizzato anche alla trebbiatura, né più né meno di come è accaduto anche in Italia per quarant’anni fino al 2016.
Tutti i prodotti devono rispettare le stesse regole
Detto questo, per l’immissione sul mercato UE di cereali e altre derrate per alimentazione umana o zootecnica dai Paesi terzi valgono gli stessi LMR (quantitativo massimo di residuo, ndr) che valgono per i prodotti realizzati della UE (anche se a qualcuno fa comodo diffondere il mantra secondo il quale i prodotti europei – e meglio, nazionali o, meglio ancora, locali – profumano di santità e quelli importati sprigionano sulfurei miasmi infernali).
Tutti i prodotti per alimenti e mangimi sono scortati da certificati sanitari emessi dalle autorità competenti, i carichi in arrivo sono analizzati a campione nei punti d’ingresso nell’UE e, se non conformi, sono respinti dalle dogane con allerta rivolto agli altri punti d’ingresso (basta consultare il portale del sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi RASFF), cui si affiancano controlli effettuati sul mercato dalle autorità competenti nazionali (con sequestro di quanto non conforme, vedasi lo stesso portale). Quando la frequenza delle non conformità diventa significativa, la Commissione dispone misure di controllo rafforzato (stabilendo i controlli ufficiali pre-esportazione che devono essere eseguiti da un Paese terzo su determinati alimenti, eventualmente stabilendo una percentuale minima di controlli all’arrivo, che può arrivare anche al 100% dei carichi presentati in dogana.
In Italia si usano 4mila tonnellate di glifosato l’anno
In relazione al glifosato, infine, segnalo che in Italia se ne consumano annualmente circa 4mila tonnellate e, nonostante l’etichetta riporti l’indicazione di pericolo “Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata” e l’avvertenza “Non contaminare l’acqua con il prodotto”, il principio attivo e il suo metabolita AMPA sono presenti rispettivamente nel 42% e nel 68% delle acque superficiali, oltre che – assieme – nel 20,4% di quelle delle falde profonde; si tratta, tra l’altro, delle sostanze trovate con maggior frequenza a concentrazioni superiori ai limiti ambientali (leggi qui l’articolo su pesticidi e proteste dei trattori).
Concentrazioni che, con tutta evidenza, non scatenano la minima preoccupazione né in Coldiretti, né tra i Consorzi agrari che a essa aderiscono e che sono i maggiori rivenditori di glifosato, né nell’attuale governo (né, a dirla tutta, nemmeno chissà quanto in quelli precedenti).
Roberto Pinton
© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock, Depositphotos
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si sa che quanto più qualcuno grida, ed insiste a farlo, una qualche accusa contro qualcun’altro, pur se infondata, viene creduta dai più. è un po’ come scoprire come funzionano le teorie sul complottismo…
Faccio l’agricoltore da più di quarant’anni in Puglia e non ho mai fatto ne ho notizia di qualche collega che abbia fatto trattamenti con glifosate x seccare il grano!
A noi basta il nostro sole, che a giugno seccherebbe anche la lingua di cui vuole farci credere il contrario!!
Nessuno lo dubita ma che in Italia si consumino circa 4000 tonnellate di glifosato all’anno non lo dice Roberto Pinton ma un rapporto di Legambiente a pagina 6 –> https://www.legambientelombardia.it/wp-content/uploads/2023/05/dossier-glifosate_FDP_upload.pdf
per seccare l’erba vicino alle strade, ferrovie, autostrade.
Visto che a falciare non ci vuole andare nessuno..
Grazie per la precisazione, sono stato sempre convinto che gli altri paesi sono molto scrupolosi in merito, anche quando i prodotti vengono esportati,vorrei invece evidenziare come i prodotti nazionali costano troppo considerato che non hanno l’ onere del costo del trasporto o almeno in proporzione e che la ” filiera” dovrebbe essere molto più corta,concludo dicendo a Coldiretti ecc. ,se volete essere competitivi riducete i prezzi,come?
Mi sa che le bugie le ha dette lei. In Italia non si è mai usato il glifosate prima della trebbiatura come avviene in Canada e in altri paesi . In Canada se non fai seccare le piante di grano con il glifosate non riesci a trebbiare. Da noi il grano matura e secca al sole, in maniera naturale, non indotta dal glifosate, come nei paesi da cui importiamo il grano duro.
Abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte ai suoi quesiti, lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)
Io so che il glifosato in Italia si usa solamente per pulire i terreni prima di effettuare le semine…In paesi come il Canada si usa sul frumento già maturo per effettuare una buona trebbiatura, perché in quel paese, avendo un clima più piovoso,le infestanti non si seccano assieme al frumento..e tutto questo è abbastanza provato e credibile
Abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte ai suoi quesiti, lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)
Il glifosate lo usano solo in presemina oggi se e stato prima di seminare tanta pioggia quindi abbiamo un terreno pieno di erbacce solamente, per avere la maturazione nelle Marche e credo anche in tutta Italia si aspetta con il tempo ottimale , e anche prima del 2016 al massimo
Si usava come metodo descritto sopra quindi quello che dite non è proprio la verità lo potranno fare solo persone non rispettose della filosofia del buon agricoltore che salvaguardia la propria salute e quella dei acquirenti dei suoi prodotti.
Abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte ai suoi quesiti, lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)
Ma scrivete cose vere e non inventate per favore. Sono agricoltore da 45 anni e il GLIFOSATE (e NON GLIFOSATO come lo chiamate voi) non viene usato direttamente sulla pianta del grano per fermarne la vegetazione e farlo maturare come nei paesi del nord america. Certo, è un erbicida che aiuta nel caso di molte colture. La Monsanto fu la prima industria chimica che lo produsse e non è Italiana. Viene usato molto anche in Italia ma se foste agricoltori anche voi capireste perché viene usato. Dateci l’alternativa o statevene zitti per favore.
Grazie
Abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte ai suoi quesiti, lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)
Finalmente un articolo pensato e scritto come si deve, oltre che corrispondente ai fatti. Non sarebbe male qualche dettaglio in più sulla tossicità e le opinioni delle autorità competenti come l EFSA ma comunque bravi, nel panorama attuale sopra la media.
L’ articolo contiene inesattezze , e vero che la normativa fino al 2006 permetteva l’ utilizzo del glifosate anche sulle colture in via di maturazione , ma questo perché in Italia l’ utilizzo di tale prodotto in fase di raccolta del grano non è mai stato necessario , e mai lo sarà, quindi il legislatore non si e mai posto il problema
Abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte ai suoi quesiti, l’articolo lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)
Una lettrice ci segnala questo: Salve,
ho appena letto l’articolo “La verità sul glifosato e le bugie sul grano importato” e nei commenti un lettore chiedeva qualcosa di più sulla tossicità dello stesso.
Vi segnalo questa pubblicazione scientifica del 2020 in cui è stata fatta una rassegna bibliografica critica sull’argomento, con particolare attenzione sull’effetto che ha il glifosato sul microbiota e le conseguenze.
In Italia non è mai stato usato in pre raccolta, ne ora ne 40 anni fa, da noi c’è il sole come disseccante ,in Canada no. Sono produttore di cereali. Sul grano del Canada c’è e non ci deve essere, non deve esistere una soglia massima ammessa di prodotto sul seme, non ci deve essere proprio. Le soglie sono solo giustificazioni per la presenza di molecole sui prodotti, il grano come la mela o la lattuga. I tempi di carenza vanno rispettati sono al totale smaltimento della molecola
Abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte ai suoi quesiti, lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)
La frase “In Italia è solo dal 2016 (DM 9 agosto) che non è più ammesso l’impiego dei diserbanti contenenti glifosato allo scopo di controllare il momento del raccolto o di ottimizzare la trebbiatura. Altrove l’utilizzo è autorizzato anche alla trebbiatura, né più né meno di come è accaduto anche in Italia per quarant’anni fino al 2016.” è in chiara contraddizione con la precedente affermazione che “il glifosato non viene utilizzato come disseccante in post raccolta, né nell’Europa mediterranea né altrove”!!!
Forse ha letto l’articolo in modo distratto. In ogni caso abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte ai suoi quesiti, lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)
Il glifosato in Italia e utilizzato su terreni vuoti prima delle coltivazioni con assenza di residui, mentre in Canada viene erogato sulla spiga in fase di raccolto, cosa completamente diversa da come lo si descrive nell’articolo
Abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte ai suoi quesiti, lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)
Articolo ben fatto e chiaro. Da passare a Coldiretti per avere loro commenti…
Articolo a dir poco imbarazzante per quanto riguarda sia le notizie legate all’utilizzo del glifosato Italia (si usa come erbicida totale sotto fruttiferi e/o lungo i bordi dei campi) e sia per l’uso che ne viene fatto in Canada ( esato per anticipare la maturazione commerciale, essendo lì primavera ed estate molto corte).
Forse ha Leto male l’articolo. In ogni caso abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte ai suoi quesiti, lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)
in Italia il grano matura al sole, con il sole e alla luce del sole.
Sono anni che scrivete queste favole.
Informatevi
Lei ha forse letto male l’articolo. In ogni caso abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte ai suoi quesiti, lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)
Scusate ma per queste acque inquinate ,non si può fare nulla siamo.condannati a glifosarci?bo
L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) nell’edizione 2022 del Rapporto nazionale pesticidi nelle acque indica che sono stati trovati pesticidi nel 55,1% dei punti di monitoraggio nelle acque superficiali, così come nel 23.3% dei punti nelle acque sotterranee.
Concentrarsi solo del glifosate è molto riduttivo, dato che in tutto sono state trovate 183 sostanze diverse, in buona parte diserbanti.
Non si può trascurare il fatto che, anche se il glifosate e il suo metabolita sono le sostanze che maggiormente contribuiscono al superamento dei limiti di qualità ambientale, in questa poco gloriosa classifica sono in compagnia degli altri diserbanti metolaclor e metolaclor-esa, imazamox, esaclorobenzene e nicosulfuron, dei fungicidi azossistrobina, dimetomorf, carbendazim e metalaxil, seguiti da altre 170 sostanze.
E’ del tutto strumentale pigliarsela con gli agricoltori canadesi che usano glifosate in preaccolta sul loro grano quando, pur non utilizzandolo in preraccolta, l’uso che ne fanno gli agricoltori italiani lo rende di gran lunga il maggior contaminante ambientale delle nostre acque.
Ma come fate a fare queste affermazioni, semplicemente il glifosato viene dato in Canada direttamente sulla spiga e quindi sul chicco maturo questo per portare ad essiccare l’intera pianta che altrimenti non sarebbe mai pronta per la trebbiatura, casa che da noi accade con il ciclo naturale climatico che porta ad essicazione la pianta da metà giugno in poi con temperature che raggiungono e superano i 40 gradi (cosa impossibile per il Canada).
Inoltre da precisare che il glifosato da noi è stato si usato ma solo contro le infestanti mai sul frutto, non ci sarebbe alcuna ragione visto quanto sopra.
Purtroppo è una verità troppo scomoda, credo che sarebbe ora che la ricchezza venga distribuita equamente sui chi produce, gli industriali hanno fatto abbastanza ed ancora in questo momento storico ricco di tragedie umane e di guerre, stanno facendo affari paurosi grazie al silenzio della politica, si guardi le aste Turche cosa nascondono.
A me piacerebbe sapere dove lei pesca le informazioni che dice veritiere e contrarie a quelle dell’articolo.
Forse se oltre a cercare sul web solo quello che le fa comodo e da siti di dubbia scientificità si fosse preso la briga di vedere chi è Roberto Pinton, avrebbe visto che è persona preparata e oltretutto esperta del mondo vegetale bio. Per questa ragione non avrebbe nemmeno alcun interesse a difendere il grano canadese, però conosce la materia e ci fornisce un’opinione come esperto.
Non sono sempre d’accordo con ciò che afferma il Dott. Pinton (per questo non sta a me prendere le difese in sua vece) ma devo riconoscere che è persona obiettiva e con cui si può discutere
L’articolo è contraddittorio e si smentisce da sé.Infatti, dice che in Italia dal 2016 il glifosato non è ammesso per ottimizzare il raccolto (dicasi trebbiatura), mentre in altri paesi è ammesso anche in fase di raccolta. Facendo credere che la cosa non comporta nessuna differenza. Ora, premesso che nessuno ha mai detto che in Italia il glifosato non viene usato, viene da chiedersi su quale cereale c’è più residuo di glifosato su quello in cui è stato usato in fase di trebbiatura, quindi sul cereale già maturo, o su quello laddove il glifosato è stato usato molto, ma molto prima che la spiga o la pannocchia si formasse? Questo è il reale problema, altro che Coldiretti e fesserie varie. Poi, per farci cadere nella trappola vengono declamate cifre con tonnellate di prodotto usato in Italia, falde inquinate, ecc., come se nei paesi che ne fanno un uso più massiccio questo problema non esiste. C’è poi da dire che per affrontare lunghissimi viaggi in nave i cereali devono essere trattati per evitare muffe e via dicendo. Detto questo, affermare che i cereali importati possono essere paragonati a quelli Italiani o locali, mi sembra una sciocchezza grande almeno quanto una nave. Aggiungo, per tutti i creduloni, che se pensate che i cereali che arrivano nei porti Italiani, ammesso pure che non abbiano residui di glifosato, siano appena trebbiati, oppure pensate che una volta scaricati nei porti vengano immediatamente utilizzati per la produzione a cui sono destinati, beh, allora credete ancora a Babbo Natale.
Non ci risulta che i cereali siamo trattati per i luoghi viaggi in nave. Abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte alle sue perplessità. L’articolo lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)
Ho letto con attenzione e devo convenire su tante cose. In primis mi sembrava strano che in Italia venisse introdotto un grano impregnato di pesticidi. Tutti i Paesi usano la chimica. Quindi voglio credere che quanto da voi riportato corrisponda a realtà.
Mi pare paradossale dire che in Italia si usasse il glifosato “fino al 2016” come per dire fino a ieri. Sono “OTTO ANNI”!!!!!!
Abbastanza per provocare malattie in un paio di generazioni di italiani. E poi chi ha mai parlato di glifosato in post raccolta semmai i vostri cari canadesi li usano in pre trebbiatura per seccare il grano quando è piü alto il contenuto di proteine è più alto e per poterlo trebbiare a latitudini in cui non si seccherebbe mai.
Carlo Piatti
Abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte ai suoi quesiti, l’articolo lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)
Ma siete così sicuri di ciò che avete scritto sul Glifosato? Ve lo chiedo perché ci sono dentro, non faccio parte della coldiretti.. Il Canada usa glifosati per far sì che il grano si secchi e possa essere raccolto, invece noi in Italia aspettiamo che si secchi da solo naturalmente..
Il grano che arriva in Italia ha 1000 punti in più di chimica dentro che loro nei loro non usano nemmeno per gli animali perché sono “nocivi” invece noi siamo gli stupidi della situazione.. vi prego di informarvi meglio prima di scrivere certi articoli che potrebbero dar fastidio a chi sa come stanno le cose.. buona giornata
Abbiamo publicato il 22 marzo 2024 un articolo con le riposte ai suoi quesiti, l’articolo lo trova a questo link 8https://ilfattoalimentare.it/glifosato-grano-agricoltura-fake-news-facciamo-il-punto.html)