Il Ministero della Salute ha pubblicato un avviso di sicurezza relativo a bottiglie di alcol contraffatto. Le analisi eseguite sul prodotto hanno riscontrato che oltre all’etanolo le bottiglie contengono glicole etilenico, una sostanza usata prevalentemente come antigelo, che è tossica per ingestione.
Alcol contraffatto: come riconoscerlo?
Le bottiglie in questione sono da 100 cl con l’etichetta “96° Alcool dal 1960-Fiume”. I NAS di Lecce hanno rinvenuto l’alcol contraffatto presso esercizi commerciali e venditori ambulanti. Le bottiglie presentano una fedele riproduzione dell’etichetta della ditta LICOR Srl di Putignano, provincia di Bari, titolare del marchio Fiume. I contrassegni di Stato, invece, sono riprodotti grossolanamente su carta semplice non filigranata in due diverse varianti, una di colore rosa e l’altra di colore tortora.
Il richiamo della mortadella
Il Ministero ha diffuso anche il richiamo da parte dell’operatore di un lotto di mortadella a marchio L’Antica Magnolia Ferrarini. La ragione indicata sull’avviso di richiamo è la presenza degli allergeni pistacchio e mandorla non dichiarati. Il prodotto in questione è venduto in vaschette da 100 grammi con il numero di lotto 2364177 e la data di scadenza 14/01/2024.
L’azienda Vismara Spa ha prodotto la mortadella richiamata per bofrost* Italia Spa, titolare del marchio L’Antica Magnolia. Lo stabilimenti di produzione si trova in via Sant’Anna 5, a Casatenovo, in provincia di Lecco (marchio di identificazione IT D321M CE).
A scopo precauzionale, l’azienda raccomanda alle persone allergiche alla frutta a guscio di non consumare la mortadella con il numero di lotto segnalato. Le consumatrici e i consumatori che non sono allergici a questi ingredienti possono mangiare il prodotto senza rischi.
Dal primo gennaio 2023 Il Fatto Alimentare ha segnalato 196 richiami, per un totale di 390 prodotti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Ministero della Salute, bofrost*
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
questo non è un errore da filiera alimentare,e NON è una semplice adulterazione:
questo è un dolo intenzionale che può fare danni gravi come il vino al metanolo, di qualche decennio fa:
perchè non è possibile che non sapessero i danni gravissimi che fa l’antigelo, se ingerito.
Gentilissimo, abbiamo mantenuto il suo commento tranne la parte in cui diceva a noi di denunciare i responsabili e chiuderli in galera.
Ci daremo tutti all’ agricoltura
Segnalo che i succhi/polpa di frutta per bimbi in piccole confezioni delle varie marche tipo Mellin ecc reclamizzano frutta tipo albicocca ma poi negli ingredienti troviamo la mela al 45 per cento e albicocca al 14 per cento
Non dovrebbero specificarlo che la mela è il frutto principale e NON l’albicocca che il cliente invece aveva scelto perché reclamizzato sul davanti a caratteri cubitali???
La norma prevede che possa essere evidenziata l’albicocca . In alcuni biscotti si evidenzia la prezenza di nocciola anche se contenuta solo l’1% di pasta di nocciola