
Il Ministero della Salute e i supermercati Basko, Iper, Tigros, Carrefour, Iperal e Gros Cidac hanno segnalato il richiamo precauzionale da parte dell’operatore di tre lotti di sardine in olio di oliva a marchio Delicius (aggiornamento del 07/04/2025). Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza di un possibile difetto di aggraffatura della scatoletta. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 120 grammi peso netto (peso sgocciolato 85 grammi), appartenente ai lotti numero L036RD con termine minimo di conservazione (TMC) 11/02/2030, L041RD con TMC 10/02/2030, e L042RD con TMC 05/02/2030.
L’azienda ParmaFish DOO ha prodotto le sardine in olio di oliva richiamate per Delicius Rizzoli Spa. Lo stabilimento di produzione si trova in Croazia (marchio di identificazione HR 1718 CE).

A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare le sardine con i numeri di lotto e i termini minimi di conservazione sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto richiamato possono quindi restituirlo al punto vendita d’acquisto.
Dal primo gennaio 2025 Il Fatto Alimentare ha segnalato 57 richiami, per un totale di 212 prodotti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Basko
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Siete utilissimi!!! Dovrebbero premiarvi come servizio di utilità e di allerta pubblici!!!!
Buongiorno, oramai siete miei “angeli” per la sicurezza alimentare. Siamo quelli che mangiamo, quindi “mi ripeto” quanto è meritevole il vostro lavoro.
Detto questo, Vi chiedo, fa’ parte della mia dieta il consumo per due volte la settimana di pesce sgombro. Siccome non sono sposato e sono pigro compro quello industriale al supermercato. Sgombro perché è piccolo, quindi non è predatore e di conseguenza dovrebbe avere al suo interno meno mercurio. Ma le scatolette di alluminio che lo contengono sono davvero pericolose? Grazie
Qui avevamo pubblicato due articoli sull’alluminio: https://ilfattoalimentare.it/alluminio-cibo-faq-bfr.html https://ilfattoalimentare.it/alluminio-migrazione-dibattito.html
Grazie per avermi inviato gli articoli che parlano della problematica alluminio. Preciso che da anni non uso in modo tassativo in cucina i fogli di alluminio “stagnola”,pentola di acciaio, padella dietetica effetto pietra “avendo il corpo in alluminio, quando il rivestimento si consuma la metto da parte”, quindi cerco di usare poco alluminio, anche se nel passato mia mamma, usava per bollire la pasta una pentola di alluminio completamente senza fondo nero, ma io non lo sapevo. E stato pericoloso? Bolliva solo acqua per la pasta?
Venendo al pesce, io trovo solo quello in lattina, purtroppo in vetro solo tonno che è molto più inquinato. Non capisco se le lattine sono smaltate. Che mi consigliate? Grazie
Sono interessanti i vostri articoli sulla qualità del cibo.
Molto interessante tutto quello che fate!! Grazie davvero.