mais per pop corn carrefour bioCarrefour ha diffuso il richiamo di un alcuni lotti di mais per pop corn Carrefour Bio per la presenza di aflatossina B1 e aflatossine totali superiori ai limiti di legge. Il prodotto interessato è venduto in sacchetti da 500 grammi con i numeri di lotto: L.18B1936, L.18B2249, L.19B0116, L.19B01339, L.19B0635 e L.19B1026.

Il mais per pop corn è stato prodotto per Carrefour da Cerreto Srl, nello stabilimento di via Giuseppe Verdi 15, a Gattatico, in provincia di Reggio Emilia. In precedenza, l’azienda ha richiamato diversi lotti di mais per pop corn a marchio Cerreto Amanti del Biologico per lo stesso motivo.

ciliegie sapori di veronaI supermercati Bennet, invece, hanno pubblicato l’avviso di richiamo di un lotto di ciliegie Burlat a marchio Sapori di Verona, per la presenza di un principio attivo non autorizzato nel prodotto. Le ciliegie coinvolte sono distribuite in vaschette da 500 grammi con il numero di lotto 2810.2605.154.

Le ciliegie richiamate sono di origine italiana e sono state prodotte dall’azienda Bolla Ferdinando Srl.

In entrambi i casi si raccomanda di non consumare i prodotti con i numeri di lotto segnalati e di restituirli al punto vendita di acquisto.

Dal 1° gennaio 2019, Il Fatto Alimentare ha segnalato 71 richiami, per un totale di 112 prodotti, e 4 revoche. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.

Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che ogni anno riguarda  almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore. I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf  “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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