cozze nieddittas

cozze nieddittas

Aggiornamento del 02/01/2019: le analisi svolte dall’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Umbria e delle Marche hanno rilevato che il batterio presente non apparteneva ai ceppi pericolosi per l’uomo O1 (Vibrio cholerae classico) e O139 (Bengal) e non era enterotossigeno.

Aggiornamento del 18 dicembre 2018: Nieddittas rende noto che il Ministero della salute, in seguito alle analisi dell’Asl di Oristano e dell’Istituto zooprofilattico e dell’Università di Sassari sui vivai da cui provenivano le cozze, ha revocato il provvedimento di richiamo. Il Ministero della salute, nell’avviso di revoca, rende noto che “L’Assessorato regionale della sanità in accordo con l’ASSL […] ha attivato il richiamo del lotto NS-183778-17, per quei consumatori che avessero eventualmente provveduto al congelamento del prodotto”.

Il Ministero della salute ha diffuso il richiamo di un lotto di cozze a marchio Nieddittas per l’isolamento di Vibrio cholerae potenzialmente enteropatogeno. I mitili interessati sono stati raccolti nel golfo di Oristano (provenienza Arborea) e sono stati distribuiti in reti da 1 kg, con il numero di lotto NS-183778-17 confezionate il 17/11/2018. Le cozze sono state prodotte da CPA Arborea, nello stabilimento di località Corrumannu, Strada 17 Ovest, ad Arborea, in provincia di Oristano (CE IT37 CSM).

Lascia perplessi osservare un richiamo di un lotto di cozze fresche, confezionate il 17 novembre e da consumare entro 12-24 ore dall’acquisto, ma pubblicato dal Ministero della salute solo il 13 dicembre.

Nieddittas, in un comunicato a Il Fatto Alimentare, rende noto che “Le analisi hanno riguardato un solo lotto di prodotto, prelevato dalla ASL Toscana oltre un mese fa. In queste settimane non ci sono stati casi di malessere o patologie di alcun tipo associabili al consumo di cozze.” Secondo quanto afferma l’azienda, il campionamento “è stato effettuato in un punto vendita al dettaglio in Toscana e non nei vivai della Sardegna. L’analisi è stata eseguita in un’unica aliquota unica e non ripetibile. Con una procedura apparentemente non conforme alla prassi, non è stato dato il preavviso di 24 ore necessario per poter presenziare all’analisi. Appare inoltre insolito che non sia stato conservato un campione di prodotto per successive ulteriori analisi

L’azienda fa sapere anche che “in ogni caso, a maggior a tutela della salute del consumatore, la ASL Oristano ha immediatamente sospeso la raccolta delle cozze nell’allevamento da cui proveniva il lotto analizzato, consentendo la commercializzazione di prodotti provenienti da allevamenti diversi.” Tutte le cozze a marchio Nieddittas attualmente in commercio provengono da allevamenti differenti da quelli del lotto analizzato e sono sicure.

Dal 1° gennaio 2018, Il Fatto Alimentare ha segnalato 138 richiami, per un totale di 255 prodotti, e 5 revoche. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.

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Alberto R.
Alberto R.
15 Dicembre 2018 09:41

Basta viaggiare in Europa per vedere i ristoranti offrire alla Clientela Nazionale e turistica, me compreso, enormi DELIZIOSI piatti di molluschi crudi a NORMA DI LEGGE SANITARIA EUROPEA… ne faccio scorpacciate dovendo recarmi spesso per lavoro a Bruxelles , Scozia e in Francia dove le ostriche crude le mangiano da sempre per strada a Parigi ed anche io lo faccio .
Chiedo ai ristoratori Romani che frequento ed di altre città Italiane il perché non servono MOLLUSCHI CRUDI e la risposta è sempre la stessa : NON CI FIDIAMO DI QUELLO CHE DICONO LE ETICHETTE DEI MOLLUSCHI E NEPPURE DELLE ASL ITALIANE CHE DOVREBBERO CONTROLLARE IL RISPETTO DELLA LORO SICUREZZA ALIMENTARE !… Non vogliamo multe né rischi! Il mio amico veterinario di animali di affezione sul tema sostiene che all’Università non ricorda di aver mai sentito parlare di MOLLUSCHI CRUDI COMMESTIBILI e che neppure lui si fida molto in Italia ed in effetti, quando mi servono ostriche crude in Italia mi dicono che vengono DALL’ESTERO da acque SICURE perché controllate SERIAMENTE…. Sarà vero? Peccato perchè abbiamo migliaia di km di coste e i nostri turisti non possono godere di queste delizie che molti non mangiano e detestano per ignoranza e paura! E questa pubblicità negativa, a quanto pare anche inutile ma deleteria colpisce in generale la Sardegna dove oltre al miglior pesce trovo le migliori vongole ed altri molluschi eccellenti cresciuti in acque ancora non industrialmente contaminate …E’ un peccato grave danneggiare qualcuno forse a favore di altri….già che poi nessuno digiuna! …ed anche voi oggi scrivete che la carne andrà a diminuire …. A CHI GIOVA ???
C’è anche in questo caso il Grande Burattinaio che manipola i consumi alimentari ? Ciao e grazie x il servizio.

Roberto La Pira
Reply to  Alberto R.
15 Dicembre 2018 18:22

Il rischio di incappare in un incidente mangiando molluschi crudi come pure carne e pesce crudo rispetto a quelli cotti è sicuramente maggiore in tutti i Paesi

Silvia
Silvia
17 Dicembre 2018 10:04