La Coop ha deciso di sospendere la produzione e di ritirare dagli scaffali dei supermercati i prodotti a marchio che contengono olio di palma (fino ad ora il ritiro è avvenuto solo in acuni punti vendita come documentano le foto fatte a Empoli e proposte da Gonews.it). La decisione è stata presa dopo la pubblicazione, il 3 maggio, del documento firmato dall’Autorità per la sicurezza alimentare europea (Efsa) che segnala la presenza di alcuni contaminanti genotossici e cancerogeni. Coop ha deciso di applicare il principio di precauzione e di togliere dalla vendita 120 prodotti che contengono l’ingrediente sotto accusa, come precisa in un comunicato.
Nei prossimi mesi l’olio tropicale verrà sostituito con olio extra vergine e di oliva e oli monoseme (mais, girasole…). Coop, da quando abbiamo avviato la petizione contro l’invasione dell’olio di palma nel novembre 2014, non ha incrementato il numero di prodotti senza olio tropicale che è rimasto invariato (si tratta di circa 100 referenze all’interno delle linee destinate ai bambini “Crescendo” e “Club 4-10”, e dei prodotti “Viviverde” che trovate elencate con foto e lista degli ingredienti nella banca dati de Il Fatto Alimentare).
Non così è stato per altri supermercati come Esselunga che, non avendo praticamente prodotti a marchio proprio palm free, ha aderito alla nostra petizione e da un mese circa ha sostituito il palma nell’80% di biscotti, grissini, fette biscottate e altre referenze a suo marchio. Anche Carrefour ha aderito al nostro invito un anno fa, e ora può contare su 50 prodotti palm free (nella lista troviamo: biscotti integrali, taralli, grissini, pane morbido, bruschette, strudel, focacce e cracker).
La catena Pam Panorama ha 60 prodotti senza l’olio tropicale e anche U2-Unes ne ha 50 con un nuovo assortimento composto da 29 referenze (l’elenco comprende 14 tipi di frollini e altri dolci come i Baci di dama e i Cantuccini affiancati da quattro tipi di torte). Oggi complessivamente secondo i nostri calcoli sono 700 i prodotti senza olio di palma in vendita e 14 le aziende che hanno deciso di eliminarlo. Tutti questi alimenti sono elencati con le foto e la lista degli ingredienti nella banca dati de Il Fatto Alimentare. A questo punto c’è a chiedersi se la scelta di Coop verrà imitata da altri?.
BANCA DATI PRODOTTI SENZA OLIO DI PALMA
Per l’elenco dei biscotti visualizzare questo articolo: “Olio di palma, la lista dei biscotti “senza”. Ecco le 225 segnalazioni dei prodotti che contengono solo burro, olio di girasole o di oliva”
Per l’elenco delle merendine visualizzare questo articolo: “Olio di palma, la lista delle merendine “senza”. Le prime 65 segnalazioni dei prodotti che contengono solo burro, olio di girasole o di oliva”
Per l’elenco degli snack salati visualizzare questo articolo: “Olio di palma: la lista dei 127 grissini, dei cracker e degli snack che non lo contengono. Segnalateci altri prodotti!”
Per l’elenco delle creme spalmabili alla nocciola e cacao visualizzare questo articolo: “Gli italiani amano la Nutella un prodotto con troppo zucchero, poche nocciole e troppo olio di palma. L’elenco di altre 60 creme preparate solo con ingredienti di qualità”
Roberto La Pira e Dario Dongo
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Seguendo questo principio, la Coop dovrebbe eliminare tutti i prodotti con carne processata o carne rossa
Bisogna combattere ancora.Nei supermercati vi sono ancora migliaia di prodotti con olio di Palma,Top,Dem, ecc,
Ma l’olio di cocco, anche se spremuto a freddo,fa bene oppure è pericoloso con il palma? Ci sono gli studi in materia?
Continuate a vigilare.Bravi
è come il palma, è saturo. Sn gli unici due vegetali saturi. Dunque chi sostituisce il palma con cocco o burro è uguale, non cambia nulla nutrizionalmente parlando, per le arterie.
@ Giusy
Da quel che so il cocco è più di qualità del palma ma il cocco contiene più grassi saturi del palma.
Il burro, invece, è un altro pianeta. Il burro non è insapore ma si sente moltissimo nei cibi e nei prodotti da forno in particolare. Quindi se mangi un biscotto al burro lo senti chiaramente e immediatamente e quindi ti regoli nel mangiare. Se mangi un biscotto all’olio di palma non riesci a capire che stai mangiando dei grassi saturi. Io penso che la nostra mente sia fatta per non mangiare troppo burro. Poi c’è chi si sfonda di cibo ma è un’altra questione.
2 importanti osservazioni.
Coop non ritira i prodotti con olio di palma a marchio coop dagli scaffali, ma dichiara di cessare la produzione e di variare la ricetta ,utilizzando altri grassi vegetali,ovvero termine delle scorte di magazzino e periodo di cosiddetta rottura di stock fino alla nuova ricetta.
Coop non compie questa azione in ossequio agli aspetti ambientali, ma rispetto a quelli salutistici e probabilmente di ” lettura ” della concorrenza.
Ad ognuno le sue considerazioni.
Coop ha tolto completamente tutto dagli scaffali.
In alcuni supermercati ci sono ancora.
Bene così. Ma c’è ancora molto da fare sui prodotti ora che arriva l’estate. Andate a vedere la composizione dei gelati industriali. TUTTI. Io ho smesso di comprarli e vado da una gelateria artigianale vicino a casa. (latte fresco e frutta) !!!!
Buongiorno, leggo molto spesso gli articoli pubblicati su questo sito e mi trovano quasi sempre in totale accordo con chi scrive. stavolta mi sento invece di dissentire per come è stata rilanciata in modo sensazionalistico la notizia del comunicato di Coop. Capisco l’entusiasmo originato dagli sviluppi della petizione lanciata da Il fatto alimentare ma vorrei sottolineare alcuni aspetti della decisione di Coop:
– il ritiro dagli scaffali non è avvenuto se non a titolo dimostrativo in un paio di punti vendita. Io ne ho visitati solo un paio in Emilia ma continuo a vedere le referenze Coop con olio di palma.
– se veramente Coop ritiene di bandire dalla sua gamma prodotti quelli con olio di palma perché considerati “insalubri”, per quale motivo non prende la decisione di togliere dai suoi scaffali anche i prodotti di marche molto famose come Barilla/Mulino Bianco e Ferrero contenenti olio di palma? Forse perché a Coop fa comodo poter continuare ad offrire Nutella con olio di palma ai suoi clienti?
– i fornitori dei prodotti a marchio Coop molto spesso sono aziende che producono lo stesso prodotto venduto sotto un altro brand. Coop li sensibilizzerà a cambiare la ricetta per tutte le loro referenze o farà cambiare solo la ricetta per i prodotti Coop?
– i fornitori di Coop, qualora non siano grandi aziende produttrici di altri famosi brand, sono piccoli stabilimenti di produzione verso i quali la leva commerciale di Coop è fortissima e necessariamente questi stabilimenti dovranno adeguarsi a questa richiesta di Coop, altrimenti incorreranno nella mancata produzione per la private label. Che talvolta è il loro unico committente. Che fine faranno queste aziende se non riusciranno ad adeguarsi alla richiesta di Coop?
– come riporta l’articolo sopra, a differenza di altre GDO, Coop non si è affatto impegnata nel corso di questi 2 anni a riformulare le ricette dei suoi prodotti benché la petizione fosse già stata lanciata e benché la questione “Olio di palma” fosse già sulla bocca di molti. Impegno invece perseguito da altre GDO che hanno man mano incrementato le loro linee di prodotti “palma free” e ora non hanno bisogno di atti sensazionalistici.
Senza quindi entrare nel merito della salubrità o meno dell’olio di palma, invito tutti a riflettere sulla decisione adottata da Coop: è veramente interessata a tutelare la propria clientela o sta attuando una strategia commerciale sulla scia di un potenziale rischio per la salute umana?
Riguardo il punto 3: le aziende che producono per i marchi di supermercato applicano delle ricette particolari e concordate con gli stessi supermercati.
Parlo di Uniccoop Firenze.
Ma la kinder tutti i prodotti sono con olio di palma
l’olio di cocco spremuto a freddo è una risorsa salutistica incredibile, detto da un diabetico, serve anche per controllare la candida… tuttavia è solo per interesse di diffusione che tolgono i prodotti, mentre prima, che chi sapeva non comprava non veniva ascoltato, e ci si è trovati a fare slalom incredibili per evitare il famigerato olio vegetale=olio di palma… mentre innumerevoli consumatori BALORDI facevano l’interesse degli osti proponenti il loro olio dannosissimo, se fosse stato solo per i BALORDI consumatori non sarebbe cambiato nullla… e TUTTAVIA mi chiedo quale responsabilità viene osservata per le foreste distrutte, i loro ecosistemi con gli animali nullificati…
Assolutamente no, perché troppo ricco di ac. grassi saturi e troppo ricco in contaminanti cancerogeni quali 3-MCPD e glicidolo.
e nessuno fa notare che nei mesi scorsi è scesa in campo l’AIDEPI, a dichiarare l’innocuità dell’olio di palma… parlo solo dei consumatori inconsapevoli… potranno fare causa a chi ha proposto questo olio? dai…
Nel primo articolo sull’argomento lo ricordavamo: http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-sostanze-cancerogene.html
Grazie… all’epoca quando lessi la notizia sono caduto nello sconcerto e nella disperazione, alimentari, mi rassegnavo a non potere trovare quasi nulla senza olio di palma (palmisto) sempre più nel futuro… e tutti compravano e le aziende di produzione (coop, conad non so ancora per quanto, e quasi tutti) che hanno utilizzato quest’olio senza verifiche? bisognerebbe DENUNCIARLI… e chiedere indennizzi e deve risultare sul loro feedback di comportamento…
Altra questione, senza corrispettivo presumo, ;( lo sfacelo che hanno provocato nelle zone di indonesia e dintorni per le loro maledette piantagioni di economico olio di palma, a quei poveri animali, scappati, ustionati, uccisi l’indennizzo chi glielo dà? se si avesse vicino un bosco dove vive, per ESEMPIO, qualche scimmia tipo quei poveri oranghi e lo si abbatte/brucia e gli animali disperati o muoiono o scappano senza destinazione, MA NON FAREBBERO PENA? Qui come l’altrove che nessuno vede?
per olio di cocco spremuto a freddo (perchè se no ed è anche idrogenato è INVECE tossico) si completa la dicitura con: non disodorato, non sbiancato, organico, integrale… chi è nel novero dei prodotti salutistici lo conosce non per sentito dire, è OTTIMO, contiene acido laurico e altri grassi saturi che nell’insieme OLIO DI COCCO sono invece BENEFICI, contrariamente a quanto si pensa… è ottimo per cucinare e comunque non se ne usa troppo, ma quella dose che si può prendere fa miracoli, alla pelle, al sistema digerente, a diverse malattie…
Quando l’Efsa e l’Iss vieteranno l’uso del grasso di palma, almeno negli alimenti per l’infanzia?
Qual è la posizione dei produttori di latte per neonati ed alimenti per la crescita, nel merito dell’uso di questo grasso?
Non ho letto notizie provenienti da questa categoria di produttori di alimenti, dove il problema dovrebbe essere molto sensibile e la loro risposta ed attivazione immediata, anche se con colpevole ritardo.
Ferrero ed associati dell’olio di palma “sostenibile”, dopo i resoconti dell’Iss e di Efsa, daranno un segnale di responsabilità o continueranno a nascondere la testa sotto la sabbia?
L’EFSA non può vietare alcunché, è una agenzia di supporto e non di giurisdizione.
Scusate.. ma sono andato a leggermi il documento dell’EFSA e dice che i processi industriali che sottopongono l’olio di palma O DI ALTRI SEMI VEGETALI a trattamenti con temeperature superiori a 200 portano a formazione di sostanze nocive..
Che senso ha usare l’olio di semi di mais che è un altro seme vegetale sottoposto allo stesso processo?
Avrà senso usare olii spremuti, anzi scusate, trattati sempre a freddo semmai..
Se hai letto il documento avrai visto le tabelle e quindi avrai capito quali olii hanno concentrazioni più elevate delle sostanze citate.
Perché nessuno parla della Ferrero? Nutella? La ritirano dagli scaffali ? E gli altri prodotti? Si dovrebbero vergognare…perché sapevano
Ho provato la nuova crema spalmabile della Coop con olio di girasole al posto del famigerato olio di palma, devo dire nn male, ma vorrei suggerire, essendo abituata alla crema della Novi che ha il 45% di nocciole, alla Coop di aumentare le nocciole e diminure l’olio, la crema sarebbe meno liquida e più consistente e per me più buona. Grazie
Un altro esempio: come avete riportato dal 1 marzo Plasmon ha dichiarato il ritiro dell’olio di palma dai suoi biscotti, ha aperto il sito “Ti abbiamo ascoltato”, ecc, eppure almeno a Torino non ho ancora trovato un negozio (piccolo o iper che sia) che abbia i biscotti Plasmon senza olio di palma: va bene che devono finire le scorte, ma questi biscotti per bambini vanno via come il pane….
io ho fatto la spesa al borgogioioso questa mattina ed di prodotti coop con olio di palma c’erano gli scaffali
pieni
A tutt’oggi la coop dove acquisto ha ancora i frollini Solidal sugli scaffali non hanno l’olio di palma ma la margarina di olio di palma !!!
Scusate, qualcuno conosce l’ olio di canola (che dovrebbe essere olio di colza ogm)?
Quali sono le sue caratteristiche, è un grasso da evitare?
Grazie
Raffaele
Non si tratta di una pianto geneticamente modificata. Qui c’è un approfondimento: http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/olio-di-colza.html
io non starei affatto tranquillo.
Non so se vi ricordate cosa ci siamo mangiati prima dell’olio di palma: margarine ( di cui non si conosceva la composizione) grassi idrogenati e chi più ne ha più ne metta.
Roba sostituita dall’olio di palma.
Mi chiedo se fra 4 o 5 anni faremo nuovamente una battaglia contro l’olio di mais perchè scopriremo che anche questo ha qualche problema.
Il mais non italiano è in gran parte OGM.
Le micotossine più conosciute, pericolose e frequenti (Aflatossine, Fumonisine, ZEA e DON) sono purtroppo presenti facilmente nel mais….
A meno che non sia esplicitato chiaramente in etichetta, i prodotti e gli ingredienti, in Italia non sono OGM. Altra cosa per i mangimi che in gran parte utilizzano ingredienti ogm.
Per Valeria Nardi:
La stragrande percentuale di mais viene usata per usi zootecnici.
Non ho certo voluto però associare furbescamente OGM e micotossine con tecnica abilmente e tristemente abusata da certa stampa allarmistico-populista in avida ricerca di scoop e conseguenti ritorni di pubblicità.
Anzi se c’è un’informazione sicuramente veicolata male (anche da illustri e vetusti oncologi) e furbescamente in maniera parziale è proprio quella della pretesa correlazione negativa Mais OGM – micotossine.
Il mais OGM è il BT che sfrutta la capacità dei geni del Bacillus thuringiensis di uccidere le larve della Piralide farfalla minatrice del culmo (borer) che con le sue predazioni, oltre a ridurre le rese e la qualità della granella, favorisce e incrementa marciumi dove proliferano funghi del gen Fusarium di cui le Fusariotossine come le fumonisine sono l’avvelenato e pericoloso metabolita tossico, ahimè tanto frequente anche in Pianura Padana terra di elezione del mais sempre più in difficoltà per questo problema igienico-sanitario (che ATTENZIONE PERO’ era molto più grave in passato e soprattutto non si avevano tecniche di riscontro analitico a livelli infinitesimali come oggi).
I favorevoli agli OGM fondano le loro rimostranze proprio su questo: l’uso di mais BT ridurrebbe le larve di Piralide e quindi le “micotossine” ( e in subordine gli eventuali insetticidi).
Ma dimenticano (grave per uomini di Scienza) che la Piralide e i Fusarium nulla hanno a che spartire con altre (ahimè sono tante…e in “crescita” perché si affinano i mezzi di indagine) micotossine ancor più pericolose: le AFLATOSSINE (e infatti i funghi in questo caso sono Aspergillum FLAvus) che se ne infischiano del BT della Piralide perché proliferano soprattutto con andamenti eccessivamente caldi (epidemie infatti nel 2003) cui nessun OGM per ora ha risposte contenitive valide.
Scusate ma ho inviato prima di finire.
Concluderei dicendo quindi che i pericoli sono ovunque ma di non creare psicosi (siamo messi molto meglio di qualche anno fa e moltissimo di tanto tempo fa) e soprattutto FACILI UNTORI da dare in pasto ai lettori.
Le micotossine che possono passare nell’olio greggio di mais vengono i rimosse dal trattamento con alcali usato nel processo di raffinazione , ma anche su questo processo è in corso un serrato dibattito che non riguarda certo solo l’olio di palma. E l’olio spremuto meccanicamente a freddo seppur veicolo di migliori apporti nutrizionali potrebbe riservare queste indesiderate sorprese.
C’è ancora tanto da fare.
Lidl ha un sacco di merendine e altri prodotti con olio di palma, Knorr usa grasso di palma, e la lista è solo all’inizio.
beh puoi anche non andarci da lidl….
Beh, allora tanto vale non andare in nessun supermercato, secondo la tua logica…
Caso mai, basta non comprare prodotti con olio di palma e simili, questo sarebbe stato un commento certamente più appropriato.
si bene per Amazonia e per la nostra salute,però sciroppo di glucosio e fruttosio.destrosio.maltosio.lecitina di soia (ogm) e altre schifezze rendono tutti prodotti della coop e non solo tossici per nostro corpo.Poi sinceramente non so se proprio sciroppo di glucosio e fruttosio non sia peggio dell’olio di palma!Ma comunque importante che qc si muove.
A meno che non sia esplicitato chiaramente in etichetta, i prodotti e gli ingredienti, in Italia non sono OGM.
Mi pare per il momento una bella operazione di marketing, ma tra il dire e il fare….