L’arrivo sugli scaffali dei supermercati dei biscotti Nutella Biscuits è stata annunciato da quotidiani, tv e social con grandi servizi. La mobilitazione mediatica è abbastanza normale in Italia dove la parola Nutella ha un qualcosa di magico, anche se non sempre le aspettative trovano adeguati riscontri. Il nuovo biscotto della Ferrero si può considerare il successore di Nutella B-ready, la cialda farcita di crema alla nocciola lanciata nel 2015 senza però riscuotere grande successo. La novità è che quattro anni dopo il contesto è diverso, e il nuovo prodotto Ferrero inaugura ufficialmente la “guerra dei biscotti” fra Barilla e Ferrero che per anni si sono spartiti il mercato senza sconfinare. Tutto è iniziato nel 2016 con una massiccia campagna pubblicitaria dell’azienda di Parma che vantava l’assenza dell’olio di palma nei prodotti. Ferrero ha riposto con una valanga di spot dove ribadiva la qualità dell’olio tropicale presente nella Nutella e nei suoi i dolci. Dopo un anno di calma il confronto ricomincia con l’arrivo, nel gennaio 2019,  della crema spalmabile alle nocciole Pan di Stelle firmata Barilla, in aperta concorrenza con i vasetti di Nutella. In questi giorni è arrivata la risposta di Ferrero con il lancio dei Nutella Biscuits, biscotti ripieni di crema che sembrano voler entrare in competizione con i Baiocchi Mulino Bianco.

In redazione abbiamo deciso di confrontare i due biscotti da un punto di vista nutrizionale e organolettico, trattandosi in entrambi i casi di frollini tondeggianti ripieni di crema alle nocciole. Per ovvie ragioni non abbiamo potuto fare un test alla cieca, ma l’assaggio è stato comunque interessante.

La differenza riguarda prima di tutto le dimensioni: i Baiocchi pesano 9 grammi, mentre i biscotti Ferrero sfiorano i 14. Questa differenza, vicina al 30%, è importante perché fa sembrare i Biscuits molto più grandi. Per quanto riguarda la pasta frolla, quella di Ferrero ha un’ottima croccantezza e friabilità, forse leggermente meglio di quelli del Mulino Bianco. Passando alla texture della crema, quella dei Baiocchi risulta più compatta, mentre nei Biscuits ha una consistenza più cremosa creando un bel contrasto con la croccantezza dei biscotti. L’altra caratteristica è che i biscotti Ferrero ne contengono molta di più. La grossa differenza al palato riguarda la dolcezza, decisamente eccessiva per i biscottini Ferrero. L’esagerata presenza di zucchero è una costante dei prodotti Ferrero che in molti casi si differenziano dai prodotti concorrenti proprio per questo aspetto. Il prezzo si avvicina in entrambi i casi ai circa 10 €/kg.

La lista degli ingredienti conferma le nostre sensazioni: i Nutella Biscuits contengono il 40% di crema, mentre i rivali Baiocchi ne hanno ‘solo’ il 26,5%. Nonostante questa differenza, a parità di peso, la quantità di nocciole finale è più alta nei biscotti Mulino Bianco: 6,6 g, contro i 5,2 di Ferrero. Quando c’è come ingrediente la Nutella è inevitabile la presenza di olio di palma, che viene utilizzato anche come ingrediente del frollino. I Baiocchi invece sono preparati con olio di girasole per la frolla e oli e grassi di karité, cocco e cacao per la crema. Leggendo più attentamente, si nota che sull’etichetta dei biscotti Mulino Bianco fanno capolino anche ingredienti di qualità come le uova e il latte fresco, che invece mancano nella (lunga) lista dei Nutella Biscuits.

Dal punto di vista nutrizionale i prodotti si assomigliano molto a parte la presenza di zucchero. I Nutella Biscuits ne contengono quasi il 35%, contro i 21,5 dei Baiocchi. Ciò significa che mangiando due biscotti Ferrero si assumono quasi due zollette (1) di zucchero, pari a 9,6 grammi (quasi il 20% del limite fissato dall’Oms riferito agli zuccheri semplici) (2). Per raggiungere lo stesso quantitativo di zuccheri bisogna mangiare quasi cinque Baiocchi.

Per il resto, si tratta due biscotti molti simili: apportano più o meno la stessa quantità di calorie (511 e 513 per 100 g), di grassi, grassi saturi e carboidrati totali, con leggere differenze nelle proteine e nel sale. Infatti, se generiamo il Nutri-Score, l’etichetta a semaforo francese, ottengono entrambi una E rossa. Il messaggio è chiaro: non siamo di fronte a biscotti per la prima colazione, si tratta di prodotti più simili ai pasticcini da consumare con molta moderazione, anche se uno tira l’altro.

tabella nutella biscuits baiocchiNote:

  1. Una zolletta è pari a 5 grammi di zucchero
  2. L’Oms raccomanda di non superare un consumo di zuccheri pari al 10% delle calorie quotidiane. Si tratta di 50 grammi per una dieta da 2.000 kcal, anche se l’invito è di scendere al 5%, pari a 25 grammi.

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Federico
Federico
9 Novembre 2019 08:01

Provati i nutella biscuits…3 ore per digerirne uno. All’ assaggio mi è rimasto in bocca uno scgradevole dolciastro per un buona mezz’ora.

Federico
Federico
9 Novembre 2019 13:36

Ne ho mangiato uno alle ore 14 e ho impiegato molto a digerirlo. Rimane in bocca un sapore di grasso e ha comunque un livello elevato di dolcezza. Ne venderanno quantità mostruose

Sandrone
Sandrone
9 Novembre 2019 22:16

Dovrebbe entrare in testa a tutti che i dolci trasformati non devono far parte del regime alimentare e le eventuali rare eccezioni devono essere a base di prodotti preparti artigianalmente – magari in casa – con ingredienti il più possibile semplici/genuini e con un occhio di attenzione a proporzioni più equilibrate tra loro.

federico
federico
Reply to  Sandrone
12 Novembre 2019 11:20

e cosa cambia ??? una crostata della nonna ha gli stessi valori nutrizionali dei biscotti Nutella. Ci sarà il burro al posto del palma, ma non è che cambi molto…

lorenzo
lorenzo
11 Novembre 2019 00:19

Provati i Nutella Biscuit…. Decisamente buoni. Ora però leggo della quantità di zucchero che hanno all’interno, non poco… Mannaggia! …mannaggia! Anche perché, realisticamente parlando, chi é che apre la confezione per mangiarne due o massimo tre?
In ogni caso grazie per l’articolo.

Elia
Elia
11 Novembre 2019 15:26

Molto buoni come biscotti perché si sente la Nutella. Voto 10 e lode.

Cristina Merini
Cristina Merini
12 Novembre 2019 10:46

Anch’io li ho trovati molto buoni! Prima di loro ero una fan dei Baiocchi, ma questi mi sembrano meglio a livello di sapore. poi ho letto il vs articolo e l’importante è essere consapevoli… ma una coccola ogni tanto mi sembra lecita!!

ezio
ezio
Reply to  Cristina Merini
4 Dicembre 2019 14:35

L’olio di palma, terrorismo alimentare a parte, è un olio (sarebbe più corretto definirlo un grasso, visto che a temperatura ambiente è piuttosto solido) non così diverso dagli altri. Gli effetti dannosi sulla salute legati ad un suo consumo smodato che ci raccontano non sono affatto inventati; sono però comuni a pressocchè tutti gli oli/grassi.
Gli zuccheri a volontà (e i grassi) li contiene anche la cavolo di crostata della nonna; crostata della nonna che infatti, se consumata a volontà nel quotidiano, non è che faccia proprio bene bene… come le “diaboliche” merendine confezionate.
La roba dei 25 ingredienti diversi vuol dire tutto, non vuol dire niente.

Direi che quello che va perseguito è una dieta sana su base quotidiana e nel lungo periodo. Ma il giorno che si ci concede uno sgarro concederselo e basta, senza farsi troppe pippe mentali, sia esso nutella biscuits, crostata della nonna o quant’altro. Altrimenti si vive male.

Roberto La Pira
Reply to  ezio
4 Dicembre 2019 14:46

Nella realtà grazie alla sostituzione con altri grassi è però diminuita la quantità di saturi assunta ogni giorno dagli italiani

Marco Prato – il Fummelier®
12 Novembre 2019 14:33

Il 70,9% della nutella – leggendo gli ingredienti – è composto da zucchero e olio di palma.
Il “biscuit” in totale, tra biscotto e farcitura, leggo avere più di 25 ingredienti diversi.
Davvero qualcuno paragona questi prodotti alle “crostate fatte in casa”?
Viva le differenze di opinione…ad ognuno le sue “coccole”.

Miriam Acquaviva
Miriam Acquaviva
Reply to  Marco Prato – il Fummelier®
17 Novembre 2019 18:29

Non dimentichiamo le nocciole TURCHE

Alberto
Alberto
12 Novembre 2019 18:31

Io sto aspettando i “Crema NOVI Bisquits”… gli unici che mangerei volentieri.

Marzia
Marzia
Reply to  Alberto
14 Novembre 2019 15:22

Anch’io, la loro crema Novi è eccezionale, soprattutto come qualità degli ingredienti!

Alberto
Alberto
12 Novembre 2019 18:44

Io sto aspettando i “Crema NOVI Biscuits”… gli unici che mangerei volentieri.

Mirko
Mirko
13 Novembre 2019 14:36

Li ho provati e sono rimasto molto soddisfatto. Si sa che i dolciumi, nessuno escluso, non facciano bene ma come in tutte le cose serve moderazione. Ottimi veramente.

Mauro
Mauro
14 Novembre 2019 09:01

Potrebbe essere interessante, visto che si mettono in luce le caratteristiche salutistiche di questi dolcetti, far notare che i Barilla contengono circa il 50% di sale in più, 0.75 contro 0.52.

Mauro

giunela
giunela
14 Novembre 2019 09:01

Prodotti da evitare come. Un bel panino con confettura fatta in casa è molto più salutare. Spendessero meno milioni in pubblicità per migliorare la qualità degli ingredienti, sarebbe il miglior biglietto da visita.

Marco Prato – il Fummelier®
Reply to  giunela
14 Novembre 2019 14:11

Inutile. Ci sta provando Doria con i “semplicissimi”, biscotti con lista breve di ingredienti naturali. Ci ha impostato anche la campagna pubblicitaria ma, sebbene una rondine non faccia primavera, ritengo sintomatico che uno dei più grandi supermercati della mia zona abbia smesso di tenerli…forse andavano poco; ma sicuramente avranno gli scaffali pieni di nutella biscuits

Emanuele
Emanuele
Reply to  giunela
16 Novembre 2019 18:40

Un panino con confettura fatta in casa se lo possono permettere i ricchi con la tata o con un genitore che non solo non lavora, ma ha pure tempo di fare le confetture. Oltre al fatto che senza le tabelle nutrizionali si tende ad esagerare e assumere molte più calorie, come si tenda di spiegare da anni.

Massimo
Massimo
14 Novembre 2019 14:49

Per ridurre il solito olio di palma , hanno abusato con lo zucchero…. Solito cibo come quello della kinder, solo zucchero e olio di palma…. Chissà se un giorno cercheranno di fare cibo decente per i nostri giovani al posto di questi prodotti che servono solo a fare “impresa”….

Gian Luca
Gian Luca
15 Novembre 2019 13:19

Cara Redazione,
questo articolo non si può considerare neutrale.
Già la descrizione della “guerra dei biscotti” non parla del fatto che prima del 2016 la campagna a difesa dell’olio di palma vedeva l’azienda di Parma e quella di Alba unite.
Poi portate avanti la lotta contro il palma usato dalla Ferrero ma una critica la meriterebbero pure i grassi usati dalla Barilla ( Cocco e Karitè)
Leggere differenze nel sale (0.75 contro 0.53 non sembra leggerissima)
Insomma… l’unica cosa con cui concordo è sul consiglio di mangiarli con moderazione.
Ma ancora una volta vi siete dimostrati di parte.

gianni
gianni
15 Novembre 2019 18:54

Volontariamente non mangerei nessuno dei due prodotti , mi sembrano alimenti di tipo ultra processato poco salubri e molto sbilanciati , comunque se qualcuno con la pistola alla tempia mi obbligasse a scegliere preferirei i baiocchi se non altro perchè non contengono emulsionanti , che come dice il dottor Spisni sono veri e propri saponi.

Giampiero
Giampiero
18 Novembre 2019 14:26

Il fatto che la nutella abbia fatto pubblicità dove si faceva riferimento alla prima colazione, non vuol dire che ogni lancio a base di nutella è automaticamente incluso nel segmento prima colazione, quindi il paragone abbastanza grossolano e fuorviante ha lo scopo di deviare il discorso portandolo sul negativo. Se si confrontasse una torta foresta nera, fatta in casa con i migliori ingredienti in assoluto, con prodotti da prima colazione sarebbe alquanto errato se si vuole parlare di alimentazione corretta.
Leggendo i vostri articoli si capisce molto bene la vostra linea contro queste 2 grandi aziende italiane. Resta il fatto che commenti critici soprattutto dove si chiede la fonte delle vostre opinioni personali non vengono pubblicati. Questo riporta il tutto su un livello di opinioni da bar più che di informazione e certi articoli sembrano essere molto pilotati. La corretta alimentazione, in assoluto non esiste, esiste uno stile di vita equilibrato, in cui si inseriscono diversi prodotti a seconda dei gusti personali. Demonizzare i dolci in maniera banale di sicuro non significa informazione corretta ma fake news con obiettivi nascosti.

Roberto La Pira
Reply to  Giampiero
18 Novembre 2019 15:10

I nostri articoli non sono contro 2 aziende italiane, caso mai sono critici verso alcuni prodotti di alcune aziende italiane o straniere. I commenti vengono pubblicati quando servono ad arricchire l’articolo o a criticarlo in modo costruttivo. Resta difficile da capire quali sono i nostri “obiettivi nascosti”.

gianni
gianni
18 Novembre 2019 16:39

Il concetto da me esposto proviene da articoli provenienti da molte parti condensate in maniera esauriente nella puntata di Report ” l’invasione degli ultraprocessati” in cui vengono intervistati il sig. Enzo Spisni e il sig. Antonello Paparella , prego controllare i titoli che queste due persone hanno per parlare a proposito di alimentazione.
Credo sia un peccato veniale l’ applicazione del nutri-score francese , in Italia qualcuno importante non lo vuole ma nessuno può negare che i due prodotti confrontati appartengano alla categoria: “E – rossa”.
Il sig. Giampiero ha parzialmente ragione su una cosa , la corretta alimentazione è una leggenda , non perchè non esista ( ne esistono tante a dire la verità) ma perchè per tutta una serie di motivi troppo lungo da elencare nessuno riesce ad applicarla correttamente e quindi ognuno di noi ricorre anche a prodotti meno salubri ma consolatori.
Però leggendo la conclusione dell’articolo risulta chiaro che nessuno nega a nessuno di mangiare qualcosa , ma dire che bisogna andarci molto cauti con un prodotto non può essere considerato né un complotto né una notizia falsa.

Ernesto Russi
Ernesto Russi
19 Novembre 2019 14:51

Grazie per l’articolo, molto utile.
A mio modesto avviso il problema di fondo sta nell’assenza di una legge che tuteli i consumatori da questo tipo di prodotti. Come l’alcol e il fumo, è ormai chiaro che lo zucchero è da annoverare tra i “beni di demerito”, sui quali lo stato deve imporre misure per ridurre il consumo di tali prodotti. In 10 anni di studio, un azienda così forte è riuscita a partorire una ennesima bomba calorica del quale il mercato non aveva bisogno; l’investimento si sarebbe potuto concentrare su un prodotto differente che andasse incontro a fabbisogni nutrizionali in particolare di bambini ed adolescenti (calcio? fibre?); chi ci perde saranno sempre i più vulnerabili di fronte agli interessi di un azienda industriale che utilizza crema di cacao-nocciola di bassa qualità (minima presenza di nocciole), una quantità spropositata di zuccheri , un apporto calorico eccessivo e l’onnipresente olio di palma; con l’obiettivo di massimizzare il profitto, si ignorano purtroppo gli effetti collaterali che tali azioni generano, e che pesano (o peseranno) su tutta la collettività in termini di spesa sanitaria. Oltre il danno non manca poi la beffa: quest’azienda accentra tutti gli utili presso la sua sede in Lussemburgo, pagando una quota minima di tasse in Italia