Aggiornamento del 20 dicembre 2018
Abbiamo assaggiato in anteprima la nuova crema Pan di Stelle di Barilla e l’abbiamo confrontata con la Nutella di Ferrero. Per saperne di più su gusto, ingredienti e aspetti nutrizionali clicca qui.
I pochi che hanno assaggiato la nuova crema alla nocciole Mulino Bianco, destinata a fare concorrenza a Nutella, dicono che è davvero buona. La presenza sugli scaffali dei supermercati è prevista tra due mesi, ma la data è ancora provvisoria. L’unica cosa certa è che il nome richiamerà la linea dei biscotti al cacao Pan di Stelle, mentre la forma del vasetto e l’etichetta sono ancora top secret. La crema proposta ai pochi operatori dei supermercati che dovranno decidere come venderla sembra essere quella della foto. L’altra novità di rilievo è che la ricetta prevede un pizzico di biscotto Pan Di Stelle sbriciolato, che dà un nuova consistenza alla crema alle nocciole.
Detto ciò, va sottolineato che le differenze con la Nutella sono sin troppo evidenti. Si comincia con gli ingredienti. Quelli in comune sono tre: lo zucchero (la crema di Ferrero ne contiene una quantità spropositata, superiore al 50%), le nocciole che rappresentano solo il 13% e il cacao. La scelta di Barilla è stata di ridurre la quantità di zucchero, aumentare le nocciole (tutte rigorosamente italiane) e selezionare solo cacao sostenibile. L’altra grossa differenza riguarda l’impiego di olio di girasole al posto del palma di Nutella Ferrero (rimasta forse l’unica grande azienda del settore a usare l’olio tropicale).
Sul prezzo e sul posizionamento la discussione è in corso. Secondo alcune voci, il listino dovrebbe oscillare intorno ai 9-10 €/kg (il 20% circa in più di Nutella), ma oltre il doppio rispetto alle creme vendute dai supermercati con il loro marchio.
La guerra tra Barilla e Ferrero è iniziata due anni fa con la questione dell’olio di palma, abbandonato dall’azienda di Parma con un grande battage pubblicitario che ha messo in cattiva luce i prodotti come Nutella, preparati con il 30% circa di olio tropicale. La scelta di scendere in campo con un prodotto destinato a togliere quote di mercato e fatturato a Ferrero è una sfida importante che non piacerà sicuramente all’azienda di Alba.
In queste settimane la vera battaglia si sta giocando nei supermercati, dove gli emissari di Barilla cercano di convincere le catene a esporre la crema Pan di Stelle sugli scaffali. Tutto ciò comporta un costo oneroso per l’azienda di Parma che dovrà pagare grosse cifre per occupare lo spazio fisico in ogni punto vendita. L’altro ostacolo da affrontare è il posizionamento del vasetto. Ogni catena dovrà stabilire se affiancarli alla Nutella oppure se collocarli vicino ai biscotti Mulino Bianco lontani dal concorrente. La questione è importantissima perché Ferrero ha un elevato potere negoziale con le catene dei supermercati e opporrà una resistenza all’entrata della concorrenza. Vi terremo aggiornati.
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[sostieni]
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
grazie dell’articolo. sarà certamente buonissima questa crema!…com’è buona Nutella e lo sono molti altri dolci. Purtroppo a volte però io vedo che le persone credono che sostituendo olio di palma con girasole e riducendo lo zucchero questo basti a render un prodotto di questo tipo più sano. E quindi se ne possa mangiar di più e/o più spesso, o peggio da dare ai bambini. In realtà rimane (purtroppo) un alimento ipercalorico, ad alto contenuto di grassi e zuccheri, da mangiare qualche volta e in piccole dosi. A mio parere l’ideale è avere monoporzioni da 15 g…per essere più consapevoli di quanta ne si si consuma..
In passato c’erano in commercio miniporzioni come lei indica (non ricordo il peso), ma erano proprio monoporzioni stile aereo e forse perché limitata, i bambini golosi di tutte le età preferiscono il vasettone, dove si può esagerare con il cucchiaio.
Poi l’altro parametro oltre la quantità, è sicuramente la qualità che fa la differenza, perché 15g di molto zucchero, molto grasso saturo e poche nocciole è sicuramente peggio di molte nocciole, meno zucchero e con grassi polinsaturi.
Sono d’accordo con lei Ezio, quasi tutte le altre creme spalmabili alla nocciola sono migliori (per me anche più buone perché meno dolci e meno viscose) della nutella, questa della Barilla lo è sicuramente; con la nutella credo che ferrero abbia toccato il fondo in quanto a genuinità di una crema… Per il resto, visto la notorietà del marchio Barilla, questo potrebbe essere l’inizio della fine di un mito.
Le monoporzioni implicano maggiore plastica ed imballaggi ed in generale credo siano una pessima idea dal punto di vista della sostenibilità ambientale!
La vera – sana- alternativa, che raccomando a tutti, è di cercare di abituarsi a mangiare prodotti sempre meno zuccherati: si tratta di una vera e propria ri-educazione, ma vi assicuro che ne vale la pena!
Ben venga cominciare con crema Novi o affini, con molte più nocciole e meno zuccheri, ma l’ideale è giungere a mangiare le creme 100% nocciola (o mandorle, pistacchi…): la frutta a guscio ha ottime qualità nutrizionali e si inserisce benissimo in un dieta sana ed equilibrata.
Se si desidera anche il gusto del cacao, basta sciogliere del cioccolato fondente ed unirlo alla crema di nocciole, in quantità secondo il proprio gusto.
Giunti a questo punto, vi garantisco che, se tornerete ad assaggiare Nutella ed affini, vi sembreranno degli “zuccheroni” 😉
ma cosa dici?!? buona la Nutella? solo per palati abituati allo stradolce e disabituati ai gusti naturali! Inoltre la consapevolezza non dipende dalle monoporzioni, ma da una volontà e coscienza individuale nel capire cosa e quanto stai mangiando…non c’è sempre la mamma (o il papà) a questo mondo che ti dicono cosa devi fare!
La cosa si fa interessante…
Io, personalmente, apprezzo molto la crema NOVI, che reputo migliore della maggior parte delle creme spalmabili alla nocciola presenti attualmente sugli scaffali (migliore anche della crema gianduia Pernigotti, prodotta in Turchia e con nocciole non italiane).
Certamente non mancherò di confrontare gli ingredienti della crema NOVI con quelli della nuova crema Barilla e, magari, ne comprerò una confezione per assaggiarla.
Se anche resterò della mia idea, e continuerò a preferire la crema NOVI, prodotto italiano di un marchio italiano (come Barilla, del resto), sarò felice se la nuova crema Barilla contribuirà a erodere lo zoccolo duro dei consumatori di Nutella, che ormai, di originale, ha proprio solo il nome…
Buona la crema Novi. Gnam! Senti proprio il gusto delle nocciole. E’ vero, la Nutella costa meno ma non si può fare un paragone: sono due cose completamente diverse, sia sul piano degli ingredienti che su quello del gusto. La Nutella ha un gusto piatto, non capisci bene cosa ti piace, se il troppo dolce dello zucchero o il troppo viscido dell’olio di palma.
Una semplice consumatrice
perfettamente d’accordo!
L’ennesima imitazione della Nutella, con dentro la furbata di riciclare gli scarti dei biscotti pandistelle. Farà forse concorenza alla Novi e ad altre marche secondarie, certamente non alla Nutella, i cui consumatori non si sono lasciati influenzare dalle notizie sull’olio di palma e scelgono da sè se metterci dentro o no dei biscotti.
Delle varie creme spalmabili la Nutella è quella che amo di meno quindi questa, almeno una volta, sicuramente la proverò. L’importante in questo tipo di prodotti è limitare le quantità e non eccedere. Un poco ogni tanto male non fa e fa sicuramente bene all’umore.
…..ma non capisco tutto questo accanimento contro la nutella…. non basta mangiarne di meno, per togliere di mezzo ogni dubbio circa i danni che puo causare ?? come con quasiasi altro cibo, l’esagerazione ( che è un fatto soggettivo ) comporta dei danni…
Nessun accanimento ma solo concorrenza tra Barilla e Ferrero
evvai … finalmente qualcuno che ascolta i consumatori .. avrei bisogno che venga anche commercializzata la monodose … perchè x ora esiste solo quella di nutella ferrero … grazie Barilla
Purtroppo, se conterrà biscotto sbriciolato, non sarà senza glutine.
Vi consiglio di provare la GALAMELLA, nocciole 45% – cacao, zucchero, latte scremato in polvere, olio extravergine di oliva, lecitina di girasole.Prodotta da azienda napoletana TRENTAQUATTRO di DARIO MEO, a Tufara Valle, Roccabascena (AV).
A prescindere dalle considerazioni nutrizionistiche,
che condivido,
da un punto di vista puramente commerciale,
“PAN DI STELLE”
non mi sembra un nome azzeccato per una crema alla nocciola.
E credo che anche il nome conti qualcosa nella decisione di acquisto.
(In fondo, il nome del prodotto è la prima cosa del prodotto stesso che colpisce i nostri sensi e le nostre emozioni)
Non sono un fan di Barilla, ma ancor meno di Ferrero, per cui, se riuscirà a strappare quote di mercato con un prodotto migliore, non mi dispiacerà
Ci sono molte creme alle nocciole e cacao molto buone e tutte italiane…..e sopratutto con maggior percentuale di contenuto di nocciole e senza olio di palma…..che meglio non parlare altrimenti ci sarebbe tanto da scrivere
Quindi concludendo tutti i prodotti con olio di palma per me e la mia famiglia non li consumiamo……
Grazie
Qui avevamo pubblicato un elenco delle creme cacao-nocciola senza olio di palma. https://ilfattoalimentare.it/nutella-palma.html
L’elenco presente in quell’articolo riporta moltissime creme spalmabili, anche se alcune – ahimè – hanno una distribuzione limitata e, dunque, non sono di facilissima reperibilità nei normali supermercati (forse online è più semplice recuperarle).
La cosa interessante, però, è che si può dividere le creme spalmabili in commercio in due categorie:
– quelle che hanno come primo ingrediente le nocciole: Novi (45%), Lindt (45%), Baratti & Milano (45%), Caffarel (40%), Nocciole d’Elite (58%) e altre. Lo zucchero e altri oli vegetali (se presenti) vengono dopo;
– quelle che hanno come primo ingrediente lo zucchero e/o l’olio di girasole o palma, e poi le nocciole (o la pasta di nocciole) in modesta quantità: Nutella in primis, Rigoni di Asiago, Menestrello, Ecor e tante altre creme di fascia economica.
Prendendo a prestito un famoso slogan di tanti anni fa, viene da dire: meditate, gente, meditate!
Ma non c’è una dittta a livello nazionale che pensi ai milioni di diabetici? Fateci la versione senza zucchero, con stevia o altro dolcificante
Ci sono le creme di pura nocciola e mandorla che sono squisite già così senza aggiunte, anche perché questa frutta secca contiene già una metà di grassi del frutto e non necessitano di aggiunte estranee.
Poi ognuno può aggiungere un poco di miele, di succo d’agave o qualche goccia di Stevia, se vuole e può dolcificare.
A proposito della crema da spalmare “Gianduia Nero” a marchio Pernigotti 1860, prodotta in Turchia dopo che, nel 2013, la storica azienda italiana era stata acquistata dal gruppo turco Toksoz, è notizia di oggi che lo stabilimento di Novi Ligure, ancora funzionante per la produzione di cioccolatini, verrà chiuso definitivamente.
Dunque la Pernigotti, se ancora il marchio esisterà, non avrà nulla di Italiano, compresi i suoi famosi Gianduiotti avvolti in carta dorata.