Crema Pan di stelle Barilla

crema pan di stelle nutella confrontoÈ iniziato il conto alla rovescia per l’arrivo sugli scaffali del supermercato della crema spalmabile Pan di Stelle della Barilla con granella degli omonimi biscotti: la novità sbarcherà il prossimo 7 gennaio e tutti sono curiosi di assaggiarla. Noi l’abbiamo cercata a lungo e, grazie a un colpo di fortuna, siamo riusciti a entrare in possesso di un vasetto per assaggiare la nuova crema in anteprima e confrontarla con il prodotto leader del mercato, la Nutella di Ferrero.

La crema Pan di Stelle è confezionata in un vasetto classico da 330 grammi (contro i 450 grammi del vasetto standard della Nutella), in vetro e con il coperchio metallico, che riproduce il biscotto al cacao e nocciole con le stelle di zucchero da cui prende il nome. Sull’etichetta campeggiano in bella vista le scritte “senza olio di palma” e “100% nocciole italiane”.

crema pan di stelle coperchio biscotto
La crema spalmabile Pan di Stelle è venduta in un vasetto di vetro con coperchio di metallo che riproduce il biscotto da cui prende il nome

Passando alle caratteristiche organolettiche, aprendo un vasetto di Nutella e uno di Pan di Stelle si nota subito la differenza tra le due creme: quella a marchio Ferrero è più chiara e ha un aspetto più compatto e cremoso, mentre quella di Barilla ha una consistenza meno densa, e appare leggermente più scura, ma anche più lucida e brillante. La granella di biscotto si vede a colpo d’occhio. L’aroma dei due prodotti è molto simile, ma quello della Pan di Stelle è più intenso.

Alla prova di assaggio la nuova crema risulta molto dolce, ma rispetto alla Nutella spicca un po’ di più il sapore del cacao. La grossa differenza al palato sta nella texture: la Pan di Stelle è più liquida con il gradevole contrasto croccante della granella di biscotto, la Nutella invece ha una consistenza più cremosa e ricca all’assaggio.

crema pan di stella nutella confronto vasetto
La crema Pan di Stelle (sinistra) a prima vista appare leggermente più scura della Nutella (destra), meno cremosa, ma più brillante e lucida

Per quanto riguarda gli ingredienti, i due prodotti sono abbastanza simili, ma una differenza salta subito all’occhio: la crema Pan di Stelle è senza olio di palma, come dichiarato sull’etichetta. Per il resto, la crema Barilla contiene una quantità di nocciole simile a quella Ferrero (il 13,7% contro il 13% di Nutella) e ha un po’ di cacao e latte scremato in polvere in più. La tanto pubblicizzata granella di biscotto Pan di Stelle rappresenta il 2% del totale degli ingredienti. Il primo ingrediente di entrambe le creme resta lo zucchero (oltre il 50%), mentre invece si possono trovare sugli scaffali altri prodotti che contengono più nocciole che zucchero.

Un elemento importante per  valutare la qualità di queste creme è la quantità di nocciole perché rappresentano l’ingrediente più pregiato, insieme al burro di cacao e al cacao. Nella crema biologica Teo&Bia il primo componente sono le nocciole che arrivano al 47%, la Novi è al 45%, seguita da Terre d’Italia 40% e dalle due varianti Pernigotti rispettivamente 33 e 29%. Nutella, Pan di stelle, Carrefour, Esselunga e Conad si trovano in coda con il 13%, mentre in ultima posizione troviamo Coop Solidal con il 10%.

crema pan di stelle nutella cucchiaini assaggio
La Nutella (destra) ha una consistenza più cremosa e ricca all’assaggio, mentre nella Pan di Stelle (sinistra) spicca la piacevole croccantezza della granella

Da un punto di vista nutrizionale, l’unica grande differenza è che la crema Barilla contiene esattamente la metà dei grassi saturi rispetto alla Nutella, grazie all’assenza dell’olio di palma. Se calcoliamo il Nutri-Score, infatti, la Pan di Stelle ottiene una D arancione, sia per la minore quantità di saturi che per la presenza di fibre (5 grammi), che invece non sono dichiarate sull’etichetta della Nutella (E rossa).

tabella confronto nutella pan di stelle

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Gabriele
Gabriele
20 Dicembre 2018 22:25

Se non è zuppa è pan bagnato!
Forse conviene mangiarne meno ma di alta qualità!

ezio
ezio
Reply to  Gabriele
21 Dicembre 2018 12:51

Concordo in pieno.
Assolvo solo per la mancanza del palma ed i minori saturi, per il resto…un’occasione mancata di realizzare una vera crema di nocciole, magari senza latte per i tantissimi consumatori intolleranti.

federico
federico
21 Dicembre 2018 13:35

E’ un prodotto inutile in un mercato dominato da una asola azienda.
Incomprensibile la scelta di Barilla. Potevano fare un prodotto che si differenziasse dagli altri e invece hanno solo copiato . Mah…’??

stefano
stefano
21 Dicembre 2018 13:55

E’ un po’ più scura, ma sempre marrone è.
Se devo prendere una crema spalmabile ne prendo altre che contengono molto meno zucchero

Andrea Zanchi
Andrea Zanchi
22 Dicembre 2018 13:14

Onestamente,è la prima volta che il blog si impegna in una analisi comparativa one-on-one; la scelta mi pare abbastanza incomprensibile,a meno che….e gli articoli precedenti sembrano suggerirlo, non ci sia la volontà di tirare la volata al prodotto. Il che sarebbe quantomeno biasimevole. Aspetto smentite nei fatti, ossia con nuove e ripetute comparazioni ogniqualvolta un’ industria alimentare lanci un nuovo prodotto…

Roberto La Pira
Reply to  Andrea Zanchi
22 Dicembre 2018 22:46

Se legge con attenzione il sito troverà moltissimi confronti diretti. Diciamo che il lancio della nuova crema di nocciole è una notizia giornalisticamente importante per un sito che si occupa di food. Tirare la volata al prodotto? Forse lei ci legge poco

Andrea Zanchi
Andrea Zanchi
Reply to  Andrea Zanchi
23 Dicembre 2018 07:40

…e, guarda un po’…si viene in possesso” per un colpo di fortuna” del prodotto non ancora in commercio, specificando quando sarà a scaffale…

Roberto La Pira
Reply to  Andrea Zanchi
25 Dicembre 2018 22:14

Per avere il barattolo abbiamo fatto molta fatica. Tant’è che siamo gli unici giornalisti a essere riusciti a recensire con un certo anticipo il prodotto. Non è un colpo di fortuna. In ogni caso Barilla non dialoga con la redazione da almeno 4 anni. Sul sito di Barilla è indicata la data di uscita del nuovo prodotto.

Rob
Rob
22 Dicembre 2018 14:03

Una cosa mi è saltata all’occhio… ma scrivere “l’unica con polvere di stelle” non è una dichiarazione ingannevole? Perchè messa così, per quanto assurda possa sembrare, io mi aspetterei di trovare polvere di stelle nel vero senso della parola. Se su un liquore o un distillato c’è scritto “con polvere d’oro” non mi aspetto la polvere dell’Oro Saiwa.
Non dovrebbe essere scritto “l’unica con polvere di Pan di Stelle” ?

mattia
mattia
Reply to  Rob
24 Dicembre 2018 13:51

Tecnicamente è scientificamente dichiarare “l’unica con polvere di stelle” é scorretto ; come sa tutti gli elementi della materia in natura provengono da stelle ed esplosioni di esse..anche noi siamo fatti di questa “polvere” di atomi e….anche la Nutella

Per il resto questa crema con polvere di stelle é l’ennessimo Super concentrato di zucchero, saccarosio aggiunto che fará ben felice il nostro Streptococco mutans presente nel nostro cavo orale e responsabile dei problemi ai denti e carie

Approfitto di questo articolo per linkarvi a un foglio illustrato di prevenzione del ministero: http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_88_ulterioriallegati_ulterioreallegato_5_alleg.pdf

Dario
Dario
22 Dicembre 2018 15:22

CI sono sicuramente in commercio creme di qualità superiore ma nono stante questo la proverò perchè il gusto pandistelle mi piace molto. L’importante è non abusare e godersela per quel che è…un extra. 🙂

gino rossi
gino rossi
22 Dicembre 2018 16:23

… in buona sostanza, l’ennesimo zuccherone!

Meglio prepararsi da soli una crema spalmabile con due semplici ingredienti:
50% pura crema di nocciole
50% cioccolato fondente fuso a bagnomaria

Pecentuali variabili secondo il proprio gusto.
Suggerisco cioccolato con 70-75% cacao.
Provare per credere! 😉

Biagio Morabito
Biagio Morabito
Reply to  gino rossi
23 Dicembre 2018 15:04

Ottimo consiglio, personalmente uso già qualcosa di simile ma con le mandorle.

Paolo
Paolo
23 Dicembre 2018 09:00

Non capisco perche’ continuate ad usare il nome Nutella, ok e’ il piu’ inflazionato ma e’ anche simbolo di scarsa qualita’, ingredienti di tipo tipicamente industriale, deforestazione e nocivita’ per l’organismo. Sarebbe stato meglio usare “la crema della Ferrero” a meno che non ci siano accordi presi precedentemente e se fosse cosi’ andrebbe a discapito della vostra “indipendenza”.
Buone Feste

Valeria Nardi
Reply to  Paolo
23 Dicembre 2018 16:16

Gentilissimo Paolo, la crema della Ferrero si chiama Nutella, pur essendo un marchio registrato è entrato nel linguaggio comune anche per descrivere genericamente altri prodotti. Ovviamente dove possiamo scriviamo “crema spalmabile alle nocciole e cacao”, ma non se stiamo parlando specificamente della Nutella.

Domenico La Pasta
Domenico La Pasta
24 Dicembre 2018 12:37

I primi articoli su questo prodotto mi sembra di ricordare che parlassero del fatto che avesse molte più nocciole e meno zucchero rispetto alla nutella, se ha le stesse percentuale io vedo un buco nell’acqua dal punto di vista commerciale, non credo riesca a conquistare i fedelissimi della nutella solo con un po’ di biscotto e la mancanza dell’olio di palma (intento nobilissimo ma poco valevole visto che è un prodotto che si deve usare poco).

FLAVIO CODOVILLI
FLAVIO CODOVILLI
25 Dicembre 2018 16:49

Un prodotto vende quando è percepito come buoni e se Nutella ha raggiunto il posto che ha è perché le persone la scelgono e perché rappresenta un a peculiarità dal punto di vista del gusto e della consistenza.
Barilla prova come altri hanno fatto nel passato a concorrere e la serietà del marchio e dell’azienda sono una garanzia per la qualità.
Se poi a qualcuno piacciono prodotti con più nocciole o altro, liberi di scegliere, ma non possono pretendere che Ferrero cambi la Nutella solo per piacere a loro.
Ci avevano privato quelli della Coca Cola e hanno dovuto rinunciare.

Roberto La Pira
Reply to  FLAVIO CODOVILLI
25 Dicembre 2018 22:09

La percezione del buono del consumatore non sempre corrisponde al “buono” vero. L’esempio della Nutella e il tipico esempio di un prodotto di qualità intermedia , come pure la pasta Barilla confezione blu oppure l’extra vergine “gentile”. Tutti prodotti anche leader di mercato ma che non si possono posizionare in cima alla classifica della qualità

Mario A
Mario A
29 Dicembre 2018 11:14

Esiste anche la crema Buonissima di L’Angelica che in alcuni vasetti raggiunge il 50% di nocciole, in altri il 45%.
Credo sia giusto indicarla nell’elenco delle creme con maggior quantità di nocciole.

mattia
mattia
29 Dicembre 2018 12:12

Piú correttamente questa crema della barilla e Ferrero si dovrebbe chiamare: CREMA DI ZUCCHERO CON POLVERE DI CACAO.

Ma ci piace vivere nel paese delle favole.

Costante
Costante
30 Dicembre 2018 16:24

Alcune osservazioni supplementari:
– Fra gli ingredienti (degli ingredienti) viene citato “latte fresco pastorizzato di alta qualità, 6%”. La dizione citata è del tutto FUORI LEGGE perché è prevista, come dizione legale DI ETICHETTATURA solo per il prodotto (latte alimentare)CONFEZIONATO ( ottenuto con latte che alla stalla sia stato prodotto in determinate condizioni igieniche e soltanto una volta confezionato PER IL CONSUMATORE FINALE entro un tempo previsto dalla raccolta e che soddisfi determinati parametri chimico-fisici-batteriologici DA RISCONTRARSI NEL PRODOTTO FINITO CONFEZIONATO, E NON CERTO PER UN PRODOTTO SFUSO DOVE I PARAMETRI NON SONO ASSOLUTAMENTE VERIFICABILI NE’ POSSONO ESSERE VERIFICATI come la fosfatasi positiva e la furosina essendo intervenuta un’ulteriore cottura, che per assurdo dovrebbe derivare dallo spacchettamento di prodotto confezionato.
– Sempre fra le materie prime compare la dizione “aromi” CHE STA AD INDICARE AROMI ARTIFICIALI O IDENTICI
– Non commento la formulazione, piuttosto arzigogolata e con presumibile utilizzo degli scarti di lavorazione del “pan di stelle” da cui il prodotto prende il nome

Roberto La Pira
Reply to  Costante
30 Dicembre 2018 19:56

Ma la scritta “latte fresco pastorizzato alta qualità” si trova nell’elenco degli ingredienti di molti prodotti alimentari

Costante
Costante
31 Dicembre 2018 17:38

Bravo Dott. La Pira se ne è accorto anche Lei !
Sono già anni che in diverse occasioni mettiamo in evidenza la plateale illegalità di questi comportamenti.
Ma certi “mostri sacri della cooperazione emiliana” (vedi ad esempio “yogurt prodotto con “latte fresco pastorizzato di Alta Qualità etc. etc. sfruttando l’appeal mediatico della dizione Alta Qualità) finora non sembra possano essere sanzionati neppure dai deputati ” Enti Ufficiali di Controllo” e nemmeno dal “giurì della pubblicità” ai quali le illegalità sono state più volte evidenziate in convegni e pubblicazioni di settore (es. ALIMENTA), e allora, dietro questo andazzo, altre aziende, non solo lattiere come nel caso specifico, si accodano perpetuando l’illecito. (ormai la dizione è di fatto obsoleta : fu creata a suo tempo per il latte alimentare con lo scopo di stimolare e premiare il comparto di produzione lattiera per un dovuto miglioramento qualitativo, che in Nord- Europa fra l’altro era stato raggiunto da tempo senza la dizione Alta Qualità)
La definizione “latte fresco pastorizzato di Alta Qualità” deriva da una norma legale di etichettatura per un singolo tipo di prodotto (latte alimentare) confezionato destinato al consumo diretto, definito da TUTTA una serie di prescrizioni procedurali ed analitiche.

Antonio
Antonio
1 Gennaio 2019 23:44

Finalmente una nutella senza olio di palma. il resto non mi interessa. Sono allergico all’olio di palma e da due anni che non ne mangio più. Ho buttato tutte le merendine con questo ingrediente e ho iniziato con mulino bianco e da quel giorno finiti dolori di stomaco e quant’altro e speravo che qualcuno introducesse una nutella senza olio di palma.

Mirko
Mirko
Reply to  Antonio
2 Gennaio 2019 17:54

Bravo, allora al ristorante non mangi mai una frittura mista. Loro usano solo olio di palma. E poi molte creme di nocciole, non Nutella, sono senza olio di palma.

Repetto
Repetto
2 Gennaio 2019 16:37

Questi confronti salutistici lasciano il tempo che trovano.
Se i consumatori davvero scegliessero in base alla composizione del prodotto, la crema Novi sarebbe in cima alle vendite.
Ma alla fine quello che conta nel cibo, per il consumatore medio, è la piacevolezza durante il consumo.
Nutella potrebbe anche avere il 99% di zucchero, ma la sua percezione resta inimitabile.
Lo stesso dicasi per tanti altri prodotti di marchio diverso.

Marco Repetto
Marco Repetto
Reply to  Repetto
5 Gennaio 2019 12:02

Se i consumatori rinunciassero al piacere per proteggere la salute, avremmo risolto il problema dell’obesità, del tabagismo, dell’alcolismo, del diabete, ecc. L’informazione è necessaria per orientare coloro, che sanno scegliere e quindi plaudo all’attività del Fatto Alimentare.

Costante
Costante
4 Gennaio 2019 18:18

Dal commento di Antonio si deduce che l’olio di palma SAREBBE causa di allergie, quindi da dichiarare fra gli allergeni, e chissà come mai nessuno se ne sia accorto prima, nonché dovrebbe essere annoverato fra le sostanze dannose che producono disturbi gastro-intestinali.
Non si comprende come gli stessi sintomi non possano essere causati ad Antonio dal burro e da innumerevoli prodotti che contengono il grasso di latte vaccino che ha composizione sovrapponibile al palma.
Dobbiamo dedurre che Antonio sembri soffrire di fake-news psico-somatiche.

Cecy
Cecy
6 Gennaio 2019 06:17

La crema di nocciole, Nutella, crema pan di stelle quale dir si voglia, non è fatta per essere mangiata a rotta di collo tutti i giorni tutt’e le ore ecc.. e’ Stata creata per soddisfare uno sfizio! Siamo tutti bravi a criticare questi prodotti e poi ci sfondiamo al McDonald’s o mangiamo cose che fanno il doppio male tutti i giorni! Ma voi quanto ne mangiate??? Pensate che un cucchiaino vi faccia morire?? Quello che conta è la moderazione!! Non credo che una spalmata di Nutella su una fetta di pane ogni tanto faccia più danni che il bicchiere di vino assunto ogni giorno o un altro alimenti mangiato forsennatamente con la convinzione che faccia bene!

ezio
ezio
Reply to  Cecy
6 Gennaio 2019 12:06

D’accordo, è la dose che fa il veleno non la sostanza (eccezioni a parte), ma per mangiarne due cucchiaini tutti insieme su una fetta di pane integrale, meglio che sia composta da molte nocciole, poco zucchero e meno grassi saturi.
Perché al meglio come al peggio non c’è mai limite e se non scegliamo noi scelgono altri anche per noi.

antonio
antonio
9 Gennaio 2019 17:55

Ho assaggiato in anteprima la crema, assolutamente non paragonabile a Nutella, gusto squilibrato tra cacao e nocciola ( impercettibile ) , granella a dir poco fastidiosa al palato. L’impiego di olio di girasole ( normalmente estratto con solventi chimici ) espone a una conservazione inferiore nel tempo e al caldo . Nutella tutta la vita , logicamente con pane e frutta

Roberto La Pira
Reply to  antonio
10 Gennaio 2019 15:13

Giudizio troppo severo. Granella fastidiosa e gusto squilibrato? L’olio di girasole comunque, come quello di palma è estratto con solventi.

mirko
mirko
Reply to  antonio
13 Gennaio 2019 19:58

Provata. Nulla di eccezionale. Se la venderanno sarà solo perché alle spalle ha il termine Pan di Stelle e sappiamo quanto agisce la psiche sui gusti. Primo, come sigillo ha solo una linguetta adesiva che si può spellicolare senza lasciare residui e svitando il tappo non ha il copri vaso in cartone. Strano, seppur la produce Nutkao loro si che hanno il sigillo di cartone. Secondo., non sento le nocciole. A primo impatto sento un gusto “artificiale” di vecchio. Poi quei pezzi di granella, che non è altro che zucchero, sono fastidiosi al palato. Ovvio che il post è strettamente personale. Ci sono altre creme decisamente superiori. Se vogliono impensierire Nutella…. ne devono mangiare di Nutella!!!!