
Bevo anch’io l’acqua minerale in bottiglia, ma solo quella gasata, perché mi piace più delle bibite gasate e zuccherate di vario tipo e marchio, e perché non ho ancora trovato un buon ‘gasatore’. Ma solo come sfizio occasionale, per il resto viva l’acqua del sindaco. L’acqua naturale in bottiglia è una ‘idiozia cosmica’, nel 90% dei casi.
Aggiungo che come geologo (idrogeologo, direbbe qualcuno) ho lavorato per qualche decina di anni presso vari acquedotti e progettato e diretto la perforazione di numerosi pozzi più o meno profondi per la captazione delle acque sotterranee e, pensate un po’, molti per società di imbottigliamento di acque minerali. In alcuni Comuni i pozzi per l’imbottigliamento sono prossimi (e alle stesse profondità di captazione) ai pozzi dell’acquedotto.
Davvero credevate che le acque in bottiglia venissero da qualche sorgente miracolosa e miracolosamente non inquinata? Praticamente sono quasi tutte “acque da pozzo”… Le acque di sorgente sono acque con pozzi (o opere di presa) realizzate sotto anziché sopra: alla base di una montagna o collina, si parte da un tunnel per poi continuare con perforazioni orizzontali o quasi, esattamente come gli acquedotti, solo che le acque vengono subito imbottigliate e, non andando in giro per chilometri di tubi, non necessitano di cloro come antibatterico e non raccolgono tutti contaminanti che possono finire nelle tubazioni…
I controlli sull’acqua di rete
L’acqua potabile distribuita dalla rete è soggetta a specifiche caratteristiche di qualità imposte per legge dal Ministero della Salute e controllate pressoché quotidianamente dai tecnici degli acquedotti e delle Asl (non dubito siano controllate altrettanto bene anche le acque commerciali) ma le aree del Paese ove le acque hanno scarse caratteristiche organolettiche sono davvero poche e i difetti facilmente superabili: il cloro è volatile, basta lasciare l’acqua in una brocca per una mezz’oretta che se ne va, altri sapori fastidiosi e particelle presenti non dipendono dall’acqua erogata ma per lo più dalle tubazioni dei condomini/case.

Se l’acqua del rubinetto ha davvero un cattivo sapore, bollitela per 10 minuti (la maggior parte degli elementi che danno sapore all’acqua sono volatili), poi lasciatela raffreddare, filtratela (basta un telo fitto non servono i carboni attivi), e mettetela in frigo per un paio d’ore. A questo punto confrontatela con qualsiasi acqua in bottiglia. Vero, ci sono anche sali disciolti, ma alle concentrazioni massime ammissibili per la potabilità dell’acqua non ci sono molte persone con la fortuna/sfortuna di sentire ogni minima variazione di contenuto, un po’ come i nasi assoluti o gli orecchi assoluti dei profumi e della musica, qualche assaggiatore di olii o vini. Per noi comuni mortali è raro avere la possibilità di percepirli, a meno di non avere un laboratorio chimico al posto del palato.
Come sentirsi più sicuri?
Quasi tutta l’acqua potabile degli acquedotti (direi il 99,9%) è filtrata/decantata a monte, spesso su carboni attivi, quindi la potabilità è assoluta. Ma se proprio si vuole essere ipercautelativi, bastano quattro cartucce filtranti sotto il lavello: filtro meccanico grossolano, carboni attivi, filtro UV, filtro meccanico fine (1 µm). Costo totale: poco più di un centinaio di euro per l’impianto e tra i 5 e 20 euro per la sostituzione periodica (una volta ogni 6 mesi/1 anno per 10-20 mila litri) e, ciliegina sulla torta, se proprio si vuole esagerare, un bel gasatore a CO2. Un consiglio: installatelo o fatelo installare in un punto comodo da raggiungere o non cambierete mai i filtri
Costi molto inferiori all’acquisto di acque imbottigliate che vanno dai 0,30 € a 2 € al litro, nessun peso da portare con la spesa, zero plastica. Il resto è tutta pubblicità più o meno ingannevole: slogan, belle immagini e belle facce da testimonial… Per carità adoro la signora Canalis che pubblicizza l’acqua minerale San Benedetto, ma il prodotto lo lascio dov’è, sullo scaffale del supermercato.

Il business dell’acqua minerale
Ah già parliamo di soldi… Per prelevare acqua dal sotto/sovra suolo si paga un canone annuale. Il canone per la derivazione di acqua a uso potabile viene versato per il diritto di prelevare e utilizzare acqua da fonti pubbliche (per legge tutte le acque di superficie e sotterranee sono un bene pubblico) ed è legato al volume di acqua prelevata. In Lombardia corrisponde a € 2.605,78 per 100 l/s (2024). Esatto, € 2.605,78 all’anno per 100 litri ogni secondo, ovvero 2.605,78 € per 31.536.000 (trentun milioni e mezzo) di litri. Una volta prelevati, questi litri sono venduti da 0,20 centesimi di euro a un paio di euro al litro, e fanno da 6.307.200 € a 63.072.000 €.
Sì, avete letto bene, da sei milioni e trecentosettemila a sessantatre milioni e stracci di euro, meno ovviamente i duemila e seicento del canone. Naturalmente ci sono gli oneri di impresa: per gli impianti, il pompaggio, l’imbottigliamento, il personale, la distribuzione e, ovviamente, la pubblicità (non ricordo esattamente i bilanci annuali di alcuni miei clienti ma sicuramente la pubblicità era uno dei singoli costi più alti, molto ma molto di più delle mie parcelle e del costo del pozzo). Non male come business, vero?
E l’acquedotto? Beh, a Milano il costo medio al metro cubo è di circa 1 euro (1€ per mille litri). In bolletta poi trovate anche oneri per depurazione e altri costi che cambiano un po’ il totale ma il costo dell’ acqua è quello: 0,001 € al litro… e continuate pure a comprare l’acqua in bottiglia.
Giuliano
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Benissimo, allora farei bere a lei l’acqua del mio comune per farle sentire che sapore e odore allucinante ha…. Molte persone hanno perso il senso del sapore e del gusto e non hanno la sensibilità per capire che in alcuni comuni l’acqua del rubinetto fa veramente schifo… È imbevibile. Certo che a leggere questo articolo mi viene veramente da ridere !
Il problema dell’acqua minerale in Italia è che la stragrande aggioranza dei cittadini beve la minerale non perché quella della rete è “cattiva ” per il troppo cloro come nel suo caso ( probabilmente ) ma perché non si fida, perché è attirata dalla pubblicità. Infatti siamo i più grandi bevitori al mondo di acqua in bottiglia. Chissà perché?
Eh no mi dispiace. L’acqua di rubinetto, anche se trattata, non potrà mai avere lo stesso gusto di una Ferrarelle, Uliveto o Lauretana fresche di frigorifero…
Ma lei distingue un’acqua minerale della stessa categoria da un’altra? Complimenti
Beh non è che sia difficile distinguere una Ferrarelle da una San Pellegrino o da una Sant’Anna
Fare una prova di assaggio “cieca” fra acque della stessa categoria e riuscire a distinguerle è molto difficile
Tutto molto interessante ma dobbiamo anche preoccuparci di ‘scegliere’ tra i TFA nelle acque di acquedotto (Greenpeace) ed i TFA dell’acqua in bottiglia (Altroconsumo). Ed in entrambi i casi, il carbone attivo non è sufficiente ma serve – mi risulta – un dispositivo di filtraggio ad osmosi inversa, ben più costoso come costo fisso, manutenzione e filtri.
Anche io sarei perfettamente daccordo sull’acqua del “sindaco”. Prima abitavo in un comune della provincia di Torino e bevevo tranqullamente l’acqua del rubinetto, ogni tanto acquistavo un acqua gasata ma solo per gusto. Ora però vivo nel comune di Piombino, ufficialmente l’acqua è potabile. spesso aprendo i rubinetti si sentiva sempre un odore tremendo, non ho mai capito di cosa, ma soprattutto un contenuto di calcare pazzesco, oltre 35° francesi, almeno una volta a settimana dovevo cambiare i filtri d’uscita di tutti i rubinetti di casa; almeno una volta l’anno dovevo richiedere l’intervento dell’idraulico perché il boiler (notare il boiler, non la caldaia, che non abbiamo e che necessita di suo di controlli annuali) andava in blocco a causa del calcare; ho dovuto sostituire il miscelatore autamatico della doccia che si era intasato di calcare (costato quasi quanto la doccia, mi si può obiettare che avrei potuto optare per un doccino da centro brico da pochi euro, ma cavolo abbamo ristrutturato una casa par viverci a nostro piacere); senza contare i problemi a lavatrice e lavastoviglie e che non stpad elencare. Ora abbiamo adottato il sistema dell’addolcitore, siamo scesi a livelli normali, di circa 10-12 gradi francesi; ormai sono più di cinque anni, e il boiler non è mai andato in blocco, mai più sostituiti i fifltri d’uscita dei rubinetti e la doccia non si è mai bloccata. L’unico problema è che l’acqua da bere, tutti gli idraulici contattati prima di acquistare il dolcificatore ci hanno detto che è preferibile non berla.
Salve ! Scusate…ma solo io trovo “fastidioso” lo spot dell’acqua BRIO ROCCHETTA?
Un inno allo spreco. Acqua potabile e lavorata, utlizzata non per il suo scopo , ma per fare altro, quasi un elemento ludico.
Come se per pubblicizzare del pane, i protagonisti dello spot se lo tirassero dietro.
Perciò, vorrei comunicare ai “geni” di questo spot che l’effetto (su di me) è stato quello di rendermi ANTIPATICO il marchio anche se , probabilmente, è vittima della loro creatività.
Trovo l’articolo superficiale. I problemi dell’acqua destinata al consumo umano vanno molto oltre al sapore. Tant’è che la legge comprende controlli su centinaia di molecole, non soltanto sui parametri cosiddetti indicatori che definiscono il gusto. Molta acqua di pozzo è compromessa da nitrati, pesticidi, fertilizzanti, solventi, metalli…per rimuovere i quali non sono sufficienti trattamenti sotto il lavandino, che oltretutto ne mettono a rischio la salubrità microbiologica.
Non è solo questione di denaro.
Ancora: consiglio di informarsi sull’ebook Quale acqua bere?
https://ilfattoalimentare.it/quale-acqua-bere-il-nuovo-dossier-de-il-fatto-alimentare.html
Cit. evitare i falsi profeti!
Ma nel caso in cui l’acqua potabile non arrivi da un pozzo ma da un lago? Vedi il caso dell’acquedotto di Lecco o Como?
Viene trattata in modo da renderla potabile
E’ quello che faccio da una vita senza portare pesi assurdi. Un tempo ne compravo una leggermente e naturalmente frizzante ma poi per quella ho optato per un gasatore ma nella normalità acqua del sindaco. Consiglio i miei amici a fare come me ma pensano che sia solo per risparmiare denaro. Mi fa molto piacere leggere questo articolo che girerò ai miei conoscenti. A volte si fanno acquisti senza pensare e l’acqua è un bene importantissimo.
Molto chiaro… bravissimo