Dopo la pubblicazione dell’articolo sulla posizione dei pediatri italiani riguardo la possibilità di adottare la dieta vegetariana e vegana nei bambini, è nato un vivace dibattito tra i lettori. Di seguito pubblichiamo la lettera della presidentessa della Società scientifica di nutrizione vegetariana (Ssnv).
In una società dominata dalla dieta onnivora, la gran parte delle persone, professionisti compresi [1], sono portate a considerare la propria dieta come “la migliore” e non sono stimolate a consultare altre informazioni. Un altro aspetto non irrilevante che sostiene la disinformazione è rappresentato dagli enormi interessi commerciali che vedono certe scelte della popolazione come un attentato al profitto -sempre più incalzante-, che le industrie zootecniche stanno subendo negli ultimi anni.
In questo contesto si collocano le periodiche notizie a sfavore delle diete a base vegetale, soprattutto della dieta vegana, vista in modo acritico e manipolatorio come dieta che esclude tutti i cibi animali, ma senza invece alcuna altra classificazione basata sui cibi e i nutrienti che essa include. Un calderone, insomma, in cui trovano posto molti tipi di diete, anche quelle realmente restrittive come ad esempio la crudista e la fruttariana, che complete non sono. Ricordiamo invece che una dieta vegana propriamente detta non può essere considerata restrittiva, in quanto in grado di fornire tutti i nutrienti necessari all’organismo (per inciso, le proteine animali non sono necessarie) attraverso l’assunzione di tutti i cibi vegetali (cereali, legumi, verdura, frutta, frutta secca a guscio) e l’attenzione ai nutrienti critici, alcuni dei quali, come la vitamina D e in minor misura la vitamina B12, sono critici in tutti i tipi di diete, anche quelle quindi che includono cibi animali [2].
Dal 2017 gira un Position Paper (a cui abbiamo ampiamente controbattuto) congiunto di alcune società italiane di pediatria (mai sottoposto a revisione paritaria, a differenza di quel che è richiesto a qualunque documento scientifico), sfavorevole alle diete plant-based, che periodicamente viene rispolverato spacciandolo come fosse una nuova scoperta: è successo nuovamente di recente. Si tratta di un documento che si basa su una scorretta classificazione delle diete prese in esame, ma soprattutto si basa su analisi di studi vecchi, condotti quando nessuno aveva la competenza necessaria per dare indicazioni sulla corretta pianificazione di queste diete nel bambino.
Fortunatamente ora non è più così, le conoscenze ci sono e sono disponibili a tutti [2,3], genitori ma soprattutto professionisti, ai quali i genitori dovrebbero potersi affidare con fiducia. Invece purtroppo così non è ancora: si continua a mantenere una rigida opposizione, basata sul nulla, che viene abbracciata acriticamente da molti professionisti, con il risultato che i genitori vengono terrorizzati psicologicamente sulle conseguenze per il bambino della loro scelta, con il rischio che molte famiglie potrebbero affidarsi nelle mani sbagliate, mettendo, questa volta sul serio, in pericolo la salute dei propri figli.
Per tale motivo SSNV-Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana ha creato una rete di professionisti, la ReteFamigliaVeg, competenti in nutrizione plant-based e con conoscenze specifiche per la madre e il bambino. Si tratta di professionisti che hanno seguito corsi di formazione specialistica e che quotidianamente vedono nei propri studi professionali questi soggetti. È dall’esperienza di questa vasta rete di professionisti che ci sentiamo di ribadire ad alta voce l’affermazione che le diete a base vegetale, incluse quelle vegane propriamente dette, sono sicure per il bambino, e potranno conferirgli un futuro di miglior salute da adulto. Già per il bambino infatti è possibile affermare che i tassi di sovrappeso-obesità, di cui sono affetti 1/3 dei bambini italiani e che è la madre di tutte le malattie cardiometaboliche, sono estremamente ridotti nei bambini che seguono diete a base vegetale. Uno studio condotto del 2004 su bambini italiani delle scuole secondarie (a dieta onnivora)[4] ha mostrato molte criticità quali: elevate assunzioni di grassi totali e saturi, basse assunzioni di frutta e verdura, fibra, calcio e ferro, con ridotte assunzioni di carboidrati complessi ma elevate assunzioni di zuccheri semplici. Per contro un altro recente studio condotto su bambini tedeschi di 1-3 anni [5] non ha rilevato la presenza di differenze significative nelle assunzioni di energia e nei parametri antropometrici di bambini vegani e latto-ovo-vegetariani in confronto agli onnivori. Tuttavia, anche in questo studio i bambini onnivori avevano le più elevate assunzioni di grassi e zuccheri aggiunti, oltre che di proteine, mentre i bambini vegani avevano le più elevate assunzioni di carboidrati complessi e fibre. Gli autori concludono quindi che nella prima infanzia le diete latto-ovo-vegetariane e vegane, in confronto con quelle onnivore, sono in grado di fornire le stesse quantità di macronutrienti, assicurando una crescita normale
Non ci sono quindi evidenze valide per sconsigliare le diete a base vegetale a genitori che per motivate convinzioni vogliano estendere questa scelta ai propri figli: non sono evidenze scientifiche i dati vecchi di 30 anni utilizzati per trarre conclusioni sbagliate, così come non lo sono le sporadiche segnalazioni di bambini malnutriti, additati come vegani ma che tali non sono.
Va detto senza mezzi termini e in tutta onestà che la malnutrizione del bambino può essere sostenuta sia da una dieta a base di cibi vegetali che da una dieta a base di cibi animali. La seconda possibilità è di gran lunga più frequente della prima, vista la grande quantità di bambini in sovrappeso, obesi, ipertesi, con diabete tipo 2. Ma questi non fanno notizia, non sono presentati come modelli da evitare.
Dott.ssa Luciana Baroni, Presidente SSNV
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[1] Bettinelli ME et al. Knowledge of Health Professionals Regarding Vegetarian Diets from Pregnancy to Adolescence: An Observational Study Nutrients 2019, 11, 1149; doi:10.3390/nu11051149.
[2] Baroni L et al. PLANNING WELL-BALANCED VEGETARIAN DIETS IN INFANTS, CHILDREN AND ADOLESCENTS: THE VEGPLATE JUNIOR. J. Academy of Nutrition and Dietetics 2019, 119(7), 1067–1074. http://doi.org/10.1016/j.jand.2018.06.008.
[3] Baroni L et al. VEGAN NUTRITION FOR MOTHERS AND CHILDREN: PRACTICAL TOOLS FOR HEALTHCARE PROVIDERS. Nutrients 2019, 12, 5; doi:10.3390/nu12010005.
[4] Leclercq C et al. Food consumption and nutrient intake in a sample of Italian secondary school students: results from the INRAN-RM-2001 food survey. J Food Sci Nutr. 2004 Jun;55(4):265-77. doi: 10.1080/09637480412331290486.
[5] Weder S et al. Energy, Macronutrient Intake, and Anthropometrics of Vegetarian, Vegan, and Omnivorous Children (1–3 Years) in Germany (VeChi Diet Study). Nutrients. 2019 Apr 12;11(4):832. doi: 10.3390/nu11040832.
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Disamina chiara e precisa, “92 minuti di applausi”
Paradossalmente dobbiamo essere completamente obiettivi pure noi sostenitori delle diete vege-vega, in larghe zone del pianeta dove i climi sono al limite abitabile la dieta vegana non è sostenibile se non a prezzo di forti consumi di energia, qualcosa su cui meditare.
Già l’incipit mostra una pericolosa forma mentis integralista e militante: “in una società dominata dalla dieta onnivora”… Ma l’essere umano è un animale onnivoro e quindi la società non è “dominata” da una dieta onnivora… sarebbe come dire che una mandria di mucche è dominata da una dieta erbivora, non ha senso.
Le diete vegetariane se ben strutturate sono perfettamente compatibili con la salute (al pari di diete onnivore bilanciate) e chi le sceglie va rispettato. Ciò che non è rispettabile è questo approccio militante e totalizzante.
Non entro nel merito dell’imporre ai bambini le scelte alimentari ed etiche dei genitori perché è un tema molto più ampio.
La sua considerazione che l’articolo venga espresso in maniera “integralista e militare” nasce da una premessa errata.
Lei considera per assunto che l’uomo sia onnivoro e quindi ogni concetto che mette in dubbio questa cosa lo considera “integralista e militare” portando esempi che quindi non c’entrano molto.
Se io fossi convinto per esempio che le donne esistessero esclusivamente per servire l’uomo, effettivamente considererei un integralista chi inizi un discorso dicendo “assunto che uomini e donne sono uguali…etc etc”.
Non ci sono prove che l’uomo sia onnivoro, anzi, dall’analisi del suo sistema digerente non sembrerebbe proprio che lo sia. Le cito solo la lunghezza dell’intestino, la necessità di cuocere la carne, la dentatura, l’assenza di artigli… solo per darle qualche spunto su cui documentarsi.
Se quindi non considera più le sue convinzioni (che tra l’altro sono senza base scientifica), vedrà allora che l’articolo non è “integralista e militare” ma che effettivamente siamo in una società dominata dalla dieta onnivora.
Non saprei che altro aggiungere a Dario 🙂
è incredibile: nella dieta umana sono NECESSARI 9 aminoacidi (necessari, non chissene frega), e la vitamina b12. Quindi un “vegano” deve INTEGRARE lisina e b12, ricorrendo alla scienza, o abbuffandosi di quintali di alimenti che li contengano.
Oppure può mangiare quello di cui ha voglia.
Quale potrà essere le scelta migliore per un bambino? Libertà o sottostare all’ortoressia dei genitori?
Mi ha fatto piacere leggere questo articolo. Essendo insegnante posso aiutare a diffonderlo. Ho letto nei commenti un signore che parla di “integralismo”, peccato! Davanti a posizioni equilibrate e documentate, un vero peccato, chiamare integralista un’idea che non condividiamo. A scuole vedo molti bimbi con merendine industriali, pochissimo portano frutta. Eppure la loro salute e la loro crescita dipende proprio da come si nutrono adesso. Bambini sovrappeso? Almeno il 30%. Questo comporta anche facile stanchezza, nervosismo, e una tendenza precoce ad attaccarsi ai videogiochi, in cui si può essere campioni senza avere il fiatone nel portare a spasso il proprio corpo già troppo pesante.
come già detto, mi sembra, ho cresciuto 2 figli in modalità vegetariana, e non per fanatismo sfrenato, ma perché profondamente convinta della tossicità della carne e, quindi, mai più l’avrei somministrata loro (ovviamente supportata da un nutrizionista); ora hanno 31 e 27 anni, sono in perfetta salute e, quando vogliono, mangiano la carne
La invito a documentarsi meglio prima di usare toni sensazionalistici: la lisina è un aminoacido presente in molti alimenti vegetali, legumi in primis. La B12 è una vitamina che NON proviene dagli animali ma da batteri presenti nel terreno e che gli animali di cui ci cibiamo NON possiedono, non vivendo più sulla terra nè alimentandosi come natura vorrebbe, da decenni ormai. Viene iniettata artificialmente nell’animale con integratori di qualità assai peggiore rispetto a quelli utilizzati per l’uomo. Risulta statisticamente molto carente in modo trasversale a tutta la popolazione che sia onnivora o vegana; anzi spesso in chi ha una alimentazione prettamente carnea, il livello è più basso, poiché il suo assorbimento dipende da un fattore intrinseco intestinale carente in chi ha problemi di microbiota, ovvero in chi non nutre i propri ceppi batterici commensali con fibre, situazione tipica di chi si nutre con proteine animali quotidianamente. Lo studio del microbiota, che solo negli ultimi 10 anni ha portato a scoperte eccezionali in campo scientifico, la dice lunga sul nostro “status naturale” di animali onnivori (e in effetti noi discendiamo da animali prevalentemente frugivori) e invito caldamente ad approfondire questo ambito soprattutto coloro che pensano di essere intellettualmente onesti ad argomentare una posizione in difesa della “proteina nobile” solo perché più simile a quella del corpo umano, Sono necessari obiettività e voglia di stare tante ore su PubMed e non oltranzismo.
Saluti, una nutrizionista.
Non ho la pretesa di capire quale sia la dieta migliore ma posso pensare senza dubbio che il vegetarianismo sia vecchio come il mondo mentre il veganismo nasce nel 1944 ( 76 anni fa non ieri) dopo decenni di discussioni in campo vegetariano, non sono mode passeggere e sono supportate da corposi studi scientifici.
Quindi ha ragione secondo me chi si fa domande e dubita e ricerca con curiosità, preoccuparsi va bene ma senza evocare tragedie.
https://www.naturveg.com/aminoacidi-vegan/
Le fonti vegetali da cui poter assumere la lisina sono i fagioli, il crescione, i semi di canapa, i semi di chia, la spirulina, il prezzemolo, l’avocado, le mandorle, gli anacardi, le lenticchie e i ceci anche senza dover ricorrere a tofu e tempeh.
Per gli altri amminoacidi bastano brevi ricerche per trovare fonti alternative.
Sulla vitamina B12 a livello internazionale ci sono dispute decennali e le carenze sono molto diffuse trasversalmente a tutti i vari sistemi dietetici, tanto per ravvivare la discussione il mio convincimento è che di B12 abbiamo bisogno di tracce infinitesime e se mangiamo cibi puliti si ma non lavati coi detersivi in tanti alimenti integrali vegetali queste tracce ci sono, si tratta piuttosto di avere e salvaguardare un metabolismo equilibrato che le utilizzi e non le sprechi come avviene in tanti casi a causa di veleni ingeriti come se niente fosse oppure il ricorso frequente ad alcuni farmaci di uso comune.
La letteratura scientifica riporta studi che attribuiscono la presenza di B12 in alcuni vegetatali, tempo al tempo, i dati sono contestabili ma di controversie irrisolte è pieno il mondo.
Se poi uno teme carenze può sempre ricorrere ai cibi fortificati oppure agli integratori.Senza esagerare.
Per millenni praticamente nessuno si è mai interessato di tediare il prossimo riguardo quale dieta la gente debba seguire o meno….negli ultimi decenni invece sembra che sia diventato importante….
Fermate la crescita impazzita della popolazione, anzi, cercate di ridurla (visto che fino al 1900 non eravamo mai stati più di 1 miliardo contemporaneamente durante tutta la nostra storia), perchè quello è l’unico vero problema, all’origine di tutti i problemi odierni.
il resto sono solo chiacchiere e pezze messe qua e là per toppare i vari buchi…
Eh si Sig. Caci8aro, sarà che abbiamo oggi oltre il 30% di bambini obesi per cui forse qualche correzione alla dieta dovremo prenderla!
In merito invece al benaltrismo della sovrappopolazione mi sentirei solo di dirle”prego si accomodi per primo nel mondo dei più, io la seguo più in là possibile!”
Mi ha fatto piacere leggere questo articolo. Essendo insegnante posso aiutare a diffonderlo. Ho letto nei commenti un signore che parla di “integralismo”, peccato! Davanti a posizioni equilibrate e documentate, un vero peccato, chiamare integralista un’idea che non condividiamo. A scuole vedo molti bimbi con merendine industriali, pochissimo portano frutta. Eppure la loro salute e la loro crescita dipende proprio da come si nutrono adesso. Bambini sovrappeso? Almeno il 30%. Questo comporta anche facile stanchezza, nervosismo, e una tendenza precoce ad attaccarsi ai videogiochi, in cui si può essere campioni senza avere il fiatone nel portare a spasso il proprio corpo già troppo pesante.
Vegetariana da oltre 30 anni, due figli adolescenti nati vegetariani (mai mangiato carne né pesce) , da 3 anni abbiamo escluso anche i latticini, che già prma erano assunti raramente, per questioni di intolleranza alla caseina. Ebbene, nessuno di noi ha alcun tipo di carenza. Integriamo la vit D, come dovrebbero fare tutti, onnivori compresi, per questioni di latitudini. Ma io non ho mai avuto alcuna carenza, nemmeno durante le gravidanze, né di ferro, né di B12.
Paradossalmente mio suocero, mangiatore compulsivo di carne e latticini (infatti ha problemi seri ai reni) da una vita, ha la B12 a livelli bassissimi.
Questo ci insegna tanto, ma soprattutto ci insegna che scardinare idee e preconcetti è davvero difficile.
“…per non ricevere consigli errati, primo fra tutti quello di optare per un’alimentazione onnivora.” Questa frase da sola rappresenta una modesta concezione della scientificità medica. Essere contro a priori non è positivo, anzi è lesivo di qualsiasi concetto educativo. Ho studiato la dieta Mediterranea e vengo da una famiglia carnivora, ho sposato una donna aperta all’olio evo e ai vegetali. Ho tre figli: uno vegetariano, uno onnivoro e uno aperto alle novità. Ci piace conoscere e ci dispiace incontrare e verificare persone ideologicamente a favore di un unico tipo di dieta. E’ purtroppo una sciocchezza, perchè il cibo è pensiero e convivialità. Noi siamo il nostro organismo, non viceversa, come un modo poco libero di pensare ci vorrebbe far credere.
Cicero pro domo sua… mentre l’associazione dei pediatri non ha da difendere proprie posizioni, se non quelle della scienza medica, la SSNV deve difendere le proprie idee, per garantire la propria sopravvivenza. Ciò rende tutto molto sospetto.
Ma in generale, perche non si lascia che ognuno faccia quel che vuole? I vegani stanno diventando una nuova chiesa? Non bastano i dogmi di quelle già esistenti?
E poi, basta una dieta equilibrata per non creare bimbi obesi; è un sillogismo falso quello che dice: dieta onnivora = obesità.
Per favore, siamo seri, da una parte e dall’altra, e lasciamo a tutti la libertà di scelta: l’ecologia, l’effetto serra e quant’altro si può controllare evitando altre cose, ben più dannose, che non il cibo: perché non chiudiamo tutte le fabbriche legate agli armamenti, o tutta l’industria del campo del superfluo?
Non so se qualcuno ha notato l’assoluta malafede di questa propagandista della moda vegana, che esordisce con una frase che è una perfetta menzogna: “dieta vegana, vista in modo acritico e manipolatorio come dieta che esclude tutti i cibi animali”, quando invece il veganesimo è per definizione e per principio irrinunciabile senza alcuna eccezione IL RIFIUTO TOTALE DI QUALUNQUE ALIMENTO CHE ABBIA A CHE FARE CON GLI ANIMALI, INCLUSO IL MIELE CHE E’ TOTALMENTE VEGETALE MA “COLPEVOLE” DI ESSERE RACCOLTO DALLE API.
A questo esordio volutamente fuorviante segue un’intera pagina di arrampicate sugli specchi e di propaganda del veganesimo che assomiglia terribilmente a quelle di propaganda dell’omeopatia, in cui il boironista di turno difende la sua “cura” con acqua e zucchero evitando bellamente di prendere in considerazione le decine di studi certificati e peer reviewed usciti nel corso degli anni (che ne smentiscono qualunque validità), e invece al solito fa cherripicking andando a ripescare un unico studio vecchi di decenni, al quale nessuno recentemente si è più riferito, per smentirlo affermando falsamente che sia l’unico esistente e su quello basando le sue giustificazioni.
Fa poi rabbrividire leggere che “evidenze (…) non lo sono le sporadiche segnalazioni di bambini malnutriti, additati come vegani ma che tali non sono”, ossia che non solo nega l’evidenza dei fatti (i bambini erano obbligati a seguire l’alimentazione vegana dai genitori, che negavano persino che soffrissero) ma ha persino l’impudicizia di FINGERE CHE NON CI SIANO STATI DEI BAMBINI **MORTI** PER COLPA RICONOSCIUTA (DALLA MAGISTRATURA, CON PROVE PROVATE, E DOPO TRE GRADI DI GIUDIZIO) dell’alimentazione vegana!
E senza vergogna non solo sorvola, come se per lei non contassero nulla, sui bambini MORTI perché una sconsiderata e squilibrata alimentazione ha provocato loro dei danni irreversibili durante la delicata età della crescita, ma ha persino l’ipocrita impudicizia di metterli SULLO STESSO PIANO dei bambini OBESI che seguono la dieta onnivora, COME SE MORIRE FOSSE PARAGONABILE A INGRASSARE PER **ECCESSO** DI GRASSI E ZUCCHERI.
Capisco che il Fatto Alimentare voglia dare voce a tutte le parti, ma la pubblicazione di questa lettera della Presidentessa della SSVV senza l’accompagnamento di due righe di commento potrebbe indurre molte persone scarsamente dotate di spirito critico a prendere per Vangelo quella che è solo una difesa di parte basata su argomentazioni speciose senza alcuna validità oggettiva, e che va letta e ponderata per ciò di cui in realtà si tratta: ANCORA UNA VOLTA L’OSTE DICE CHE IL SUO VINO E’ BUONO.
sono con te
Sono un semplice cittadino, non un medico pediatra od un nutrizionista.
Mai sentito parlare di dieta mediterranea? Poca carne, tanta frutta e verdura, pasta, riso etc. In pratica una dieta estremamente bilanciata.
Per quanto riguarda i bambini obesi, non è certo il consumo di carne che li rende tali, piuttosto merendine industriali bibite zuccherate e gassate nessun esercizio fisico e tanta tanta televisione tablet smartphone.
Visto che avete scritto in cento e quasi nessuno in argomento (le false affermazione di una che difende il veganesimo), ma con divagazioni varie, riassumo brevemente:
Tiziana Moiola
“ho cresciuto 2 figli in modalità vegetariana”
VEGETARIANO NON E’ VEGANO, QUANTE VOLTE DOBBIAMO SPIEGARVELO?
Francesco Donadini
Essere contro a priori non è positivo
I VEGANI NEGANO LA REALTA’ DEI FATTI, ALTRIMENTI SCOMPARIREBBERO
enciclopivo
basta una dieta equilibrata per non creare bimbi obesi;
è un sillogismo falso quello che dice: dieta onnivora = obesità.
I VEGANI HANNO FATTO DELLA FALSITA’ IL LORO MODO DI COMUNICARE
Elisabetta Menchetti
La B12 (…) Viene iniettata artificialmente nell’animale. Saluti, una nutrizionista.
FALSO, I BATTERI DELLO STOMACO DEI BOVINI SINTETIZZANO LA B12 DA ERBA E
FORAGGI CON CUI VENGONO NUTRITI. CHE UNA CHE SI DICE “NUTRIZIONISTA” NON
LO SAPPIA E’ MOSTRUOSO, ANCHE SE NUTRIZIONISTA NON E’ UN TITOLO DI STUDIO
Anna
Bambini sovrappeso? Almeno il 30%.
PERCHE’ MANGIANO TROPPI GRASSI E ZUCCHERI, NON PERCHE’ SONO ONNIVORI
E adesso forza, ricominciate con i luoghi comuni che vi siete letti “informandovi” su internet dove la casalinga di Voghera svela il complotto supersegretissimo delle potenze economiche mondiali che solo lei ha scoperto.
Gentile Mauro,
primo, i suoi toni offensivi, dando per scontato che nessuno di noi abbia studiato sono solo sue invenzioni e illazioni.
Secondo, restando sul punto che è la cosa più importante, le ricordo che io ho scritto proprio che i bovini non vengono nutriti come fisiologicamente è necessario per loro, ovvero con l’erba ma principalmente con farine di soia che non è il loro cibo di elezione. Quindi “l’erba e i foraggi” da cui naturalmente dovrebbero sintetizzare B12 proveniente appunto da batteri presenti sul terreno, fanno parte della sua immaginazione bucolica alla Heidi, sugli allevamenti, visto che la quasi totalità degli allevamenti attuali tengono gli animali chiusi in capannoni e iniettano loro integratori e grandi quantità di farmaci (l’Italia è al primo posto in quanto a farmaci usati negli allevamenti, anche questo sito ne ha parlato visto che questa pratica aumenta a dismisura il fenomeno dell’antibiotico-resistenza..o preferisce dare dei mostruosi ignoranti anche a loro come a tutti quelli che non confermano la sua visione delle cose??).
Comunque basta conoscere un veterinario qualsiasi di una Asl per farselo confermare.
Porti un qualsiasi dato ufficiale (ufficiale eh, non del suo segretissimo sito internet) che neghi che negli allevamenti industriali non viene somministrata largamente la vitamina B12, e vedrà che la sua opinione sarà condivisa e rispettata e non perché dà degli ignoranti agli altri senza nemmeno sapere i loro studi e l’attendibilità delle loro ricerche.
La Dottoressa che ha scritto l’ articolo dà molteplici riferimenti di letteratura medica e scientifica, lei non ne ha dato nemmeno uno.
Elisabetta Menchetti
Ho riportato con copiaincolla la tua affermazione, la riporto nuovamente perché a quanto pare neppure sai cosa scrivi:
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La B12 (…) Viene iniettata artificialmente nell’animale. Saluti, una nutrizionista.
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Iniettare significa introdurre qualcosa mediante perforazione in un tessuto dell’organismo, cosa assolutamente falsa riguardo alla B12 che viene casomai aggiunta al foraggio su prescrizione veterinaria, non “largamente”, questa è una tua fantasia.
Che è ben diverso da ciò che affermi nel secondo intervento:
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io ho scritto proprio che i bovini non vengono nutriti come fisiologicamente è necessario per loro, ovvero con l’erba ma principalmente con farine di soia che non è il loro cibo di elezione.
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Anche questa affermazione comunque è inesatta in quanto ai bovini in allevamento vengono somministrati trinciati di mais da foraggio e fieno, non solo soia.
Ah, visto che parli di studi, io ho fatto Agraria, quindi non ho alcun bisogno di citare studi di comodo pescati in rete a sostegno di quanto conosco bene per averlo studiato su testi scientifici.
“Nutrizionista” invece non richiede alcuno studio particolare, perché lo Stato Italiano non ha ancora chiarito chi possa fregiarsi del titolo di “nutrizionista” in modo da legittimarlo con un titolo di studio legale.
C’è stato tempo fa proprio su questa testata un articolo al riguardo, posto il link anche se non so se passerà i filtri: ilfattoalimentare.it/nutrizionista-cattive-pratiche.html comunque lo puoi trovare con una ricerca su Google ilfattoalimentare+nutrizionista+cattive+pratiche.
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La Dottoressa che ha scritto l’ articolo dà molteplici riferimenti di letteratura medica e scientifica
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Citare articoli facendo cherrypicking su Pubmed ha poco senso perché è solo un motore di ricerca, che non fa distinzione tra articoli peer reviewed e articoli di parte non controllati da nessuno.
guarda, non so con chi te la vuoi prendere, forse con il mondo, ma mi sembra che metti in bocca alle persone cose mai dette ; forse è il caso di calmarsi un po’
Buongiorno
È da 10 anni che mangio veg…non sono piccola anzi verso la terza età ma assicuro gli onnivori sul fatto che mangiare vegetariano , sia per motivi di. salute che per motivi etici di rispetto verso gli animali e l’ambiente, porta solo a grandi benefici…senza mai aver preso più di tanto questi famosi integratori di vitamina B12…
CS
Emanuela
Sono vegano ormai da 9 anni, integro la B-12 nonostante dagli esami risulti essere entro i limiti perché mi è stato consigliato di farlo (nutrizionista), mai stato meglio.
Mi diverte leggere commenti di persone che attaccano i vegani, sopratutto il mio omonimo che scrive sotto ogni articolo 🙂
buona giornata
Ciao omonimo (se poi lo sei davvero… qui, di facce, per ora vedo solo la mia), mi sa che non hai letto con attenzione quello che ho scritto: non attacco “i vegani”, ogni adulto è libero di nutrirsi come più gli aggrada, e se gli va di seguire la moda vegana o quella dei jeans a vita bassa è una sua scelta, finché non danneggi altri.
Ma non posso passare sotto silenzio le affermazioni propagandistiche di una che apre il suo intervento con una spudorata menzogna:
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a sfavore delle diete a base vegetale, soprattutto della dieta vegana, vista in modo acritico e manipolatorio come dieta che esclude tutti i cibi animali
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Con quale coraggio afferma che è falso dire che la dieta vegana esclude i cibi animali, quando addirittura i vegani non accettano neppure il miele (che è nettare dei fiori) e pretendono che persino il vino (uva spremuta) non abbia avuto contatto con nulla di animale?
Quanto al resto, l’ho spiegato diffusamente nei miei interventi e non vedo l’utilità di ripeterlo.
Trovo curioso che chi tende a screditare una dieta vegetariana e/o vegana si rifaccia ad una supposta, granitica certezza del fatto che l’uomo sia onnivoro. Siamo onnivori per scelta, allo stesso modo in cui ci vestiamo e ci rechiamo in ufficio, ma -se volete stiracchiare il dibattito in questa direzione- la conformazione dei nostri denti, del nostro intestino,suggerisce altrimenti.
Nessun carnivoro in natura ha l’intestino così lungo, perché non è buona pratica avere carne morta che transiti per 2/3 giorni dal punto A (lo stomaco) al punto B (non fatemelo dire). Nessun carnivoro deve prima cuocere la carne. I formaggi sono buonissimi, geniali noi nel crearli, ma in nessun’altra specie gli adulti bevono il latte di un’altra specie.
E va benissimo, senza giudizio di sorta, siamo evoluti in esseri coscienti di essere, dotati di libero arbitrio e capaci di sfidare quello che la natura e la genetica ci hanno dato in sorte.
Ma voglio invitare i detrattori a farsi qualche domanda, e soprattutto a rimanere aperti circa le risposte, su quello che diamo per scontato, sulla velocità con cui ci abituiamo a chiamare qualcosa “normale, giusto, naturale, necessario”.
Basta meno di una generazione a convincerci che qualcosa è “normale”, non ce ne siamo accorti ma ben prima di questa pandemia, abbiamo attraversato infiniti adattamenti al “new normal”. La carne quasi quotidiana, il cibo in scatola, le merendine, gli scaffali sempre pieni e tutto il cibo del mondo sempre disponibile e potrei continuare all’infinito.
Scambiamo l’abitudine per il giusto, la maggioranza per la normalità, e questo finisce per portarci sempre più lontano da ciò che ci fa bene davvero.
Sono stata cresciuta in una famiglia a medio/bassa intensità carnivora, con papà e fratello leggermente più propensi al consumo di carni rispetto a me e mia madre. Ho smesso di mangiare carne a 15 anni, mia madre l’anno successivo e mio padre solo 20 anni dopo. Non ho mai fatto opera di convincimento, nessuna crociata, né con la mia famiglia, né con gli amici perché proprio non mi appartiene, però ricordo bene che vent’anni fa la gente mi prendeva in giro, non capiva (vengo da un piccolo paesino), le opzioni nei ristoranti erano poche (relativamente, s’intende, ovvio che la cucina italiana non è sprovvista di piatti vegetariani senza volerlo essere) e i miei parenti paterni, che per geografia erano particolarmente attaccati alla loro carne, mi guardavano con un misto tra dispiacere per quello che mi perdevo e difficoltà (“E ora cosa diavolo le cucino?”), ma anche mia nonna materna che per i primi 3 anni a Natale mi servì l’arrosto e proprio non capiva che no, neanche un boccone o due.
Ora, a ventun’anni di distanza, non devo quasi più giustificarmi con nessuno, le persone ancora mi chiedono come mai ma molto meno spesso e con molta più curiosità e rispetto in confronto a tanti anni fa, tutti i miei parenti hanno gradualmente introdotto più verdura e piatti vegetariani nella loro vita, non solo nel menù di Natale, e questa è una cosa sana e positiva.
Non perché lo dico io, a caso, ma perché la verdura, i cereali e i legumi hanno indiscutibilmente valori nutrizionali più benefici per il nostro corpo. E, prima che qualcuno inizi ad insultarmi, restate con me un secondo, pensate se doveste mangiare carne tutti i giorni a pranzo e cena (con anche verdura, legumi e cereali) e se invece doveste mangiare verdura a pranzo e cena (con anche cereali e legumi), sinceramente come pensate vi sentireste alla fine della settimana di carne? E di quella di verdura?
Ovvio che nessuno mangia carne a pranzo e cena tutti i giorni, ma l’esasperazione dell’esempio serve a far luce sul fatto che ci sono criticità legate al mangiare carne mentre invece NON ci sono criticità legate al mangiare verdure, legumi, cereali. Cioè, se a verdure, legumi, cereali aggiungete carne tutti i giorni, il vostro fisico, i vostri esami del sangue non tarderanno a mostrare i danni e questo, mi spiace, potete girarci intorno quanto volete, ma non è un’opinion, il discrimine è la carne.
Poi, che mangiare carne, pesce o latticini non faccia male saltuariamente è tutt’altra storia, che ci sia qualcosa che il corpo può estrarre da lì e che fa bene è un’altra storia, mi spiego?
Il vino rosso contiene antiossidanti naturali che combattono l’azione dei radicali liberi, certo, mio nonno lo diceva che il vino rosso fa sangue, e questo tradotto vuol dire “ci piace il vino, non vogliamo rinunciarvi completamente, ma sappiamo che l’alcol diventa velocemente una tossina: con quale frequenza possiamo berlo senza arrecare danni? In che quantità le sostanze buone sono superiori a quelle cattive”?
Questo dovrebbe essere un approccio onesto al consumo di carne.
E io non sono nessuno, non ho velleità paternalistiche: mi piace bere, ho fumato per 15 anni, ogni tanto mangio pesce e formaggio, diciamo però che quando leggo informazioni nuove, diverse, addirittura contrarie a quanto credo o pratico, mi fermo, faccio un esame di coscienza, rivaluto le mie posizioni e con umiltà e onestà intellettuale, cerco quantomeno di non nascondermi dietro un dito.
Se mi accorgo di mettermi sulla difensiva rispetto a qualcosa, di avere una reazione emotiva ad una questione, mi chiedo “perché”, cerco di capire come mai mi irrigidisco ed ho questa sensazione di dover difendere qualcosa, e spesso mi rendo conto che si tratta di idee a cui mi sono “affezionata”, comportamenti che mi danno piacere o sicurezza ma che non sono necessariamente sani, giusti, poi non per forza cambio le mie abitudini, questo o quel comportamento, ma letteralmente smetto di mettermi sulla difensiva, smetto di -appunto- nascondermi dietro un dito e faccio ‘j’assume’ circa le mie scelte di vita.
Lo consiglio a tutti, è un atteggiamento sano da adottare anche rispetto alla più malsana delle abitudini, permette di fare pace con le proprie idiosincrasie e smettere di attaccare gli altri per le proprie insicurezze. Provare per credere.
Vedo che come al solito c’è chi se ne viene fuori con le bizzarre teorie diffuse sul Web su ipotetici uomini primitivi vegetariani, ma la Scienza ha accertato in modo inequivocabile che l’uomo è sempre stato onnivoro, sin da quando ha raggiunto la stazione eretta e ha iniziato a lasciare tracce ritrovate dagli archeologi.
Le prove scientifiche possono sembrare difficili da capire, ma ci sono delle semplici evidenze visibili a chiunque:
– gli erbivori hanno occhi laterali, mentre carnivori e onnivori come l’uomo li hanno frontali
– gli erbivori hanno denti incisivi adatti a tranciare, l’uomo in aggiunta ha i denti canini e i premolari taglienti
– gli erbivori hanno molari larghi e piatti, con piccoli rilievi adatti a macinare erbe e granaglie, i carnivori e gli onnivori come l’uomo hanno molari pluricuspidati (“con più punte”) adatti a sminuzzare la carne
– tutte le scimmie come scimpanzé e bonobo cacciano piccole prede, saccheggiano le uova dai nidi, mangiano insetti per completare la propria dieta
– persino il gorilla, di base vegetariano, mangia insetti appena li trova nonostante possa vivere anche senza
– carnivori e onnivori come l’uomo hanno gli enzimi digestivi lipasi e pepsina, gli erbivori no perché per i vegetali non servono
– l’intestino di erbivori come il cavallo è di circa 10 volte la lunghezza del corpo, quello di un bovino 40 volte, quello dell’uomo è lungo circa 3 volte (come nei felini, carnivori puri) e il suo intestino crasso, in cui la flora batterica demolisce i cibi animali e vegetali, è lungo solo 2 metri
– lo stomaco di gran parte degli erbivori, come bovini, camelidi, cervidi… è formato da più sacche, quello di carnivori e onnivori come l’uomo è unico, senza eccezione: gli equini invece hanno un solo stomaco e completano la digestione grazie al fermentatore del grosso intestino
– lo stomaco di carnivori e onnivori come l’uomo ha un pH di circa 2, gli erbivori hanno un pH tra 4 e 5
– la mandibola dei carnivori e degli umani può fare solo piccoli movimenti laterali per sistemare il cibo sui denti, quella degli erbivori ha movimenti laterali molto ampi (quasi possono sovrapporre i due lati) per macinare erbe e granaglie
– le ricerche archeologiche hanno ampiamente dimostrato (analisi dei denti, analisi di attrezzi e resti di cibo fossile) che i nostri antenati erano onnivori a iniziare dall’Australopitecus
– le ricerche archeologiche hanno portato a rinvenire attrezzi da caccia già negli accampamenti degli Australopitecus Garhi di circa 2,5 milioni di anni fa
– la digestione umana dura 3-5 ore, quella degli erbivori 8-16 ore
– parassiti come la Tenia Solium possono infettare solo carnivori e onnivori come l’uomo, mentre gli erbivori ne sono immuni
E mi fermo qui perché ce n’è già più che abbastanza, anche per chi non ha studiato biologia e anatomia.
Per chiudere, per chi parla di alimentazione “vegetariana o vegana” assieme: sono DUE COSE DIVERSE!
– il VEGETARIANO è un onnivoro (mangia vegetali e anche ALCUNI alimenti animali)
– il VEGANO mangia ESCLUSIVAMENTE vegetali e rifiuta il resto (persino il miele, perché lo raccolgono le api).
Almeno per non trovarsi a confondere due cose diverse come se fossero la stessa cosa.
Tutti gli esseri umani sono “onnivori”, indipendentemente dalle loro scelte alimentari. Essere onnivori non è una scelta ma una condizione innata della specie umana. La parola “onnivori” non fa riferimento agli alimenti che scegliamo di consumare, ma agli alimenti che possiamo digerire e di cui possiamo trarne beneficio. In quanto esseri umani onnivori possiamo alimentarci di alimenti di origine sia vegetale sia animale, ciò ci permette, a differenza di altri mammiferi come i felini (che sono strettamente carnivori) di poter scegliere se adottare una dieta vegetariana. Una persona che decide di consumare alimenti di origine animale non è una persona carnivora, perché questo termine fa riferimento agli animali che possono digerire esclusivamente alimenti di origine animale, e questo non è applicabile agli esseri umani. Non esistono persone “carnivore”. Questa persona sarà omnivora “carnista”, cioè che sceglie di includere nella propria dieta anche alimenti di origine animale.
Il fatto che mangiare carne sia considerato come un atto “naturale”, “normale” e “necessario” è sbagliato visto che in realtà si tratta comunque di una scelta ideologica (al pari di quella vegana o vegetariana), anche se largamente diffusa, normalizzata e interiorizzata. A dimostrazione di ciò il fatto che, a seconda delle culture, non tutti gli animali “commestibili” per l’essere umano sono ritenuti “cibo”.
Io ho seguito la discussione senza intervenire ma mi pare che molti non abbiano capito come funziona, qui ci sono dei moderatori e se ci sono dei messaggi offensivi li eliminano loro! e tutti quelli che saltano su per moderare gli altri peggiorano le cose specialmente se non scrivono il nome della persona con chi ce l’hanno!!!!
Chi ha degli argomenti fa bene a esporli ma per dire ”a me fa bene a mi cugggino fa male” potete fare ameno perchè siam sessanta milioni e la nostra opinione di 1/60.000.000 vale proprio pochino davanti agli argomenti scientifici, la benedetta B12 negli alimenti vegetali ci sta ma noi umani non ce ne facciamo niente, possiamo solo usare quella degli alimjenti animali, questa è scienza non opinione.
“La dieta vegetariana e quella vegana, sono sicure per il bambino, e potranno conferirgli un futuro di miglior salute da adulto”.
Non sono d’accordo sulla seconda parte della frase, forse mal posta.
“Miglior” rispetto a cosa?
Rispetto ad un dieta onnivora equilibrata per esempio?
Esistono studi indipendenti che dimostrano che i bambini crescano meglio con una dieta vegana rispetto ad una dieta onnivora equilibrata? Se la risposta è no la frase è fuorviante.
Cordialmente