Forma di formaggio su un vassoio di vimini con una fetta tagliata

L’ospedale di Bolzano ha segnalato un nuovo caso di sindrome emolitico uremica (SEU) legato al consumo di un formaggio a latte crudo contaminato da Escherichia coli STEC. Come riporta Il Corriere delle Alpi, il caso ha coinvolto una bambina di un anno di Cortina d’Ampezzo, che ha subito un ricovero per SEU, ma si è ripresa ed è tornata a casa nei giorni scorsi. La SEU è la complicanza più grave dell’infezione da E. coli produttore di Shiga-tossina, che colpisce prevalentemente i bambini in età prescolare ed è quasi sempre di origine alimentare. Tra gli alimenti più a rischio ci sono il latte crudo (e i formaggi prodotti con latte crudo) e la carne cruda (leggi qui un approfondimento sulla sindrome emolitico uremica e l’intervista all’esperta dell’Istituto Superiore di Sanità).

Le indagini epidemiologiche, infatti, hanno collegato la tossinfezione con il consumo di un formaggio saporito di montagna prodotto da un caseificio trentino. Le analisi microbiologiche dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie hanno evidenziato la positività per Escherichia coli STEC di un campione di questo formaggio, prodotto con latte crudo, di cui è stato disposto il ritiro e il richiamo.

Formaggio saporito della Val di Fassa richiamo 26.11.2024

Il richiamo del formaggio

Il Ministero della Salute ha dunque segnalato il richiamo precauzionale da parte dell’operatore di 50 lotti di formaggio Saporito della Val di Fassa di montagna grande e piccolo. Il motivo indicato nell’avviso di richiamo è appunto la possibile presenza di Escherichia coli STEC. Il prodotto interessato è venduto in forme intere e appartiene ai lotti numero 24213, 24212, 24211, 24210, 24205, 24204, 24202, 24201, 24199, 24198, 24197, 24194, 24193, 24192, 24191, 24189, 24188, 24186, 24185, 24183, 24244, 24243, 24241, 24238, 24236, 24235, 24234, 24231, 24229, 24228, 24227, 24225, 24224, 24223, 24221, 24219, 24218, 24217, 24216, 24266, 24264,24260, 24258, 24254, 24252, 24250, 24246, 24248, 24256 e 24263, con scadenza a 50 giorni.

L’azienda Caseificio Sociale di Predazzo e Moena Sca ha prodotto il formaggio richiamato. Lo stabilimento di produzione si trova in via Fiamme Gialle 48, a Predazzo, nella provincia autonoma di Trento (marchio di identificazione CE 42/012).

A scopo precauzionale, l’azienda raccomanda quindi di non consumare il formaggio con i numeri di lotto sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori in possesso del prodotto richiamato possono invece restituirlo al punto vendita d’acquisto.

Dal primo gennaio 2024 Il Fatto Alimentare ha segnalato 240 richiami, per un totale di 610 prodotti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Ministero della Salute

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Paoblog
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27 Novembre 2024 10:44

Poi uno si chiede perchè ciclicamente Mi Manda Rai3 affronti l’argomento dei formaggi a latte crudo che non dovrebbe essere somministrato ai bambini.

In trasmissione leggono i comunicati del Consorzio di riferimento che dice di essersi attivato in merito, ma quando gli inviati vanno nelle malghe e chiedono espressamente se il formaggio a latte crudo va bene per un bambino, gli dicono di si.

L’ultimo servizio in merito, a fine settembre: https://www.raiplay.it/video/2024/09/Formaggio-e-batteri—-Mi-manda-RaiTre—28092024-81cd77d7-4f35-41cd-b0bc-d58897cf043a.html

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