Il Regno Unito riconoscerà gli animali come esseri senzienti. L’introduzione della legge – ribattezzata Animal Welfare (Sentience) Bill – è stata annunciata dal governo britannico come parte del piano d’azione per il benessere animale. Una strategia che, con una serie di interventi legislativi, si occuperà delle condizioni degli animali in allevamento, esportazione di animali vivi e importazione di trofei di caccia e cibi esotici come le pinne di squalo.
Con una decisione accolta con favore dalle associazioni, il governo britannico ha annunciato che gli animali vertebrati saranno riconosciuti come esseri senzienti. Con l’introduzione di questa legge, ogni nuovo intervento legislativo in materia dovrà tenere conto del fatto che gli animali provano emozioni e sensazioni. Così formulata, quindi, la nuova legge non tutelerà invertebrati come astici e aragoste, ancora troppo spesso uccisi per immersione in acqua bollente. A questo proposito, il governo britannico ha promesso di considerare ulteriori forme di protezione per crostacei e cefalopodi.
“Riconoscendo formalmente nella legge che gli animali sono senzienti e provano sensazioni nello stesso modo in cui lo fanno gli esseri umani – ha dichiarato Zac Goldsmith, ministro di stato all’ambiente con competenza sul benessere animale – è solo il primo passo nel nostro piano d’azione per il benessere animale che trasformerà ulteriormente le vite degli animali in questo Paese”
Il piano d’azione per il benessere animale include anche una serie di novità in ambiti che vanno dal furto di animali domestici ai trofei di caccia, passando per l’allevamento a scopo alimentare. Ed è proprio in questo campo che il governo britannico non ha soddisfatto completamente le aspettative delle organizzazioni animaliste. Da una parte è stata confermata l’intenzione di vietare l’esportazione di animali vivi per l’ingrasso e la macellazione e l’introduzione di nuovi standard di benessere per il trasporto. Dall’altra però non è arrivato il tanto richiesto bando delle gabbie per polli e galline e i recinti da parto per le scrofe. Un divieto che invece potrebbe presto essere introdotto in Europa, in risposta all’iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age, accolta con favore dal Parlamento europeo e sostenuta anche da grandi aziende del settore alimentare.
Saranno bandite, inoltre, l’importazione e l’esportazione delle pinne di squalo. Un’altra decisione accolta con favore dalle associazioni, che però chiedono lo stesso trattamento per il foie gras, prodotto attraverso l’alimentazione forzata di anatre e oche. Come in Italia, nel Regno Unito ne è infatti vietata la produzione, ma non la vendita. Il governo britannico, tuttavia, ora ha promesso di “esplorare” un possibile divieto totale. Un passo avanti rispetto al nostro Paese, dove di fronte all’inazione delle istituzioni ci hanno pensato i supermercati a bandire il foie gras dagli scaffali.
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Devo ammettere che il Regno Unito e il suo governo hanno fatto in quest ultimo anno grandi passi in avanti nel riconoscere agli animali i diritti primari. Si , gli animali sono esser viventi e senzienti… Il rispetto per il loro benessere è fondamentale.. Complimenti al Governo Britannico. 🙂
Giusto Gina, non mangio carne da 14 anni e ne sono orgogliosa!
addirittura capaci di provare emozioni e sensazioni, chi l’avrebbe mai pensato.
pensavo fosse una prerogativa esclusiva dell’animale-uomo o al massimo dell’animale domestico da compagnia.
tutto questo è stato riconosciuto da un’unica nazione del pianeta nell’anno 2021 DC.
fa riflettere sul grado di sviluppo dell’umanità.
Quindi se un salmone (che è un vertebrato) è senziente del dolore che provoca al pesciolino che inghiotte per nutrirsi, e non se ne cura, allora anche io posso non provare rimorso nel nutrirmi del salmone, giusto?
Stessa cosa per l’astice, che non si preoccupa del dolore che provoca alla preda ghermendola con le sue chele e mangiandosela viva.
Evidentemente lei non ha mai sentito parlare di catena alimentare…
Sapeva che anche il leone uccide la preda ma per cibarsene? Per non dimenticare il resto dei carnivori.
L’unica differenza è che l’uomo è in grado nel 2021 di cibarsi con ottime alternative della carne oltre che nutristi di vegetali senza che problemi. Noi esseri umani infliggiamo ogni giorno a migliaia di animali sofferenze indicibili e gratuite quando possiamo farne a meno. Siamo capaci di mangiare il cervello di una scimmia ancora viva, di torturare cani e gatti perché si crede che la carne sia più buona, di mangiare animali selvatici per pseudo proprietà afrodisiache, di uccidere elefanti e rinoceronti per i loro denti. E corna oppure di infliggere dolore per anni a orsi della Luna per la loro bile. E potrei continuare.. gli animali lo fanno per la loro sopravvivenza noi umani crediamo di essere al di sopra quando non è così, si chiama specismo mangiamo il più delle volte per gola e non per necessità.
Buona giornata
Gentile Carola, sono pienamente d’accordo sulle barbarie e le atrocità che riporta (orsi della luna, corni di rinoceronte ecc.) che sono obrobriose ma le farei notare che, oltre a verificarsi in oriente ed in culture molto diverse da quella europea, non c’entrano nulla con il concetto di “senziente” del quale volevo parlare io.
Se ho sentito parlare di catena alimentare? Sono laureato in biologia e ho studiato ecologia, etologia, zoologia e tante alto…
Ci sono tanti studi sugli animali e ben pochi “sanno quello che fanno” ma agiscono per istinto. Un salmone non sa di provocare dolore al pesciolinio che uccide e mangia ma lo fa semplicemente perchè è la sua natura. E la sua natura, come quella dell’astice, è che il suo destino può passare da predatore a preda.
Per cui se io me ne nutro sono perfettamente inserito nella “catena alimentare”.
Discorso diverso per i vertebrati superiori, come mammiferi ed uccelli i quali hanno capacità cognitive e di apprendimento di gran lunga superirore degli altri Vertebrati.
Volevo semplicemente evidenziare quanto fosse generico dire che tutti i Vertebratri sono esseri senzienti.
Scusate ma questa notizia lascia il tempo che trova, la Gran Bretagna dopo Brexit deve rivedere tutto il corpo legislativo che prima era solo della UE.
Il Trattato di Lisbona riconosceva già gli animali come essere senzienti e stabiliva cinque pilastri per il loro benessere.
La legislazione Europea non a caso è tra le più avanzate in termini di benessere per animali, checché ne dicano in modo fuorviante le solite associazioni ambientaliste che essendo finanziate da lobby sono ormai poco indipendenti nei loro giudizi.
Da documenti ufficiali 2018 a proposito di pilastri e travicelli
https://op.europa.eu/webpub/eca/special-reports/animal-welfare-31-2018/it/
Punto 01 Nel 2008 l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) ha fornito la seguente definizione del benessere animale: “Un animale presenta uno stato di benessere soddisfacente se è sano, comodo, ben nutrito, sicuro, in grado di tenere il comportamento innato e se non patisce disagi riconducibili ad esempio a dolore, paura, sofferenza”. Il concetto di benessere degli animali è iscritto nell’articolo 13 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), che riconosce agli animali la condizione di esseri “SENZIENTI”.
Punto 14 L’applicazione di determinati standard per il benessere degli animali (come, ad esempio, spazio vitale minimo per i vitelli) genera costi per gli operatori economici……….
Punto 16 È ampiamente provato che il benessere degli animali influisce sulla qualità della carne. È importante un trattamento appropriato in azienda, durante il trasporto e nella fase precedente alla macellazione, perché la carne di animali feriti o sottoposti a stress può risultare meno pregiata in quanto pallida e meno tenera.
Punto 17 ….il benessere degli animali non corrisponde sempre agli interessi economici degli operatori. Nei sistemi di produzione intensiva, quanto maggiore è la densità del bestiame tanto più elevati sono i profitti, anche se è più difficile soddisfare i bisogni degli animali. I sistemi intensivi possono pertanto indurre comportamenti anomali, come la plumofagia e il cannibalismo nelle galline ovaiole, l’aggressività e la morsicatura della coda nei suini e l’aggressività nei vitelli. Per tenere sotto controllo questi comportamenti indesiderati, è prassi comune apportare agli animali dolorose mutilazioni, in particolare la troncatura del becco, il mozzamento della coda, la castrazione e la troncatura dei denti. La normativa UE tratta questi aspetti, in particolare fissando requisiti MINIMI di spazio vitale e regole sulle mutilazioni (determinate procedure sono consentite solo in casi eccezionali, dopo l’adozione di altre misure per evitare comportamenti indesiderati)….
Per farla breve poi in articoli successivi si enfatizza sulle lentezze di applicazione delle norme, difficoltà di controlli e si spingono gli stati a superare l’abitudine ad applicare solo il minimo….
Ammettendo che gli animali da reddito nelle altre parti del mondo se la passano peggio
a me più che benessere animale sembra difesa del valore della carne in prospettiva commerciale, ma la mia convinzione non è fatto rilevante, ci sono leggi apposite e su quelle ci si deve confrontare.
Per un caso fortuito mi ritrovo pari pari nelle parole di Nicolai Lilin di “Educazione siberiana”
“Gli animali vivono seguendo il loro istinto e non fanno sbagli ( etici ). L’uomo vive seguendo la ragione, quindi ha bisogno di una parte della vita per fare sbagli, un’altra per poterli capire, e una terza per cercare di vivere senza sbagliare.”
E lo sbaglio principale è far nascere forzatamente miliardi di ergastolani senzienti a cui vengono accuratamente misurati i cm2 a disposizione, le razioni di cibo, i passi da compiere, e pure i respiri, le relazioni sociali e tutto il resto come se l’unica finalità della vita animale fosse l’apparire in forma negli scaffali dei negozi.
Per inciso l’apparire è uno dei parametri vitali importantissimi ad oggi per gli umani, a scapito dell’essere.
Sacrosanto e condiviso quanto scrive.
Però teniamo conto che in Europa gli allevamenti intensivi da migliaia di capi non sono certo la realtà.
E comunque la cultura è cambiata anche per i produttori, i quali non hanno interesse di produrre per quantità ma per qualità. Animali ammassati vorrebbe dire maggiori malattie e profilassi antibiotica, crescita poco salutare, ecc. sono tutti costi che incidono e che si cerca volutamente di evitare. Inoltre animali malati non possono essere venduti ma tenuti in quarantena.
Per le carni vale tanto più il detto che la buona qualità fa prodotti eccellenti, la cattiva qualità solo prodotti scadenti.
E’ credibile che tutte le creature contengano i pilastri concettuali della “vita” ( programma, improvvisazione, compartimentalizzazione, energia, rigenerazione, adattamento e un ultimo termine poco traducibile che è “seclusion” ) e dovrebbero avere il diritto di interpretare tale programma nell’ambito di un progetto biologico generale, anche se le loro sensazioni nelle varie fasi della vita sono diverse dalle nostre a causa di diversa organizzazione neurale, ritenute pertanto inferiori e quindi trascurabili.
Essendo tutto il progetto e le singole sensazioni inferiori comunque in gran parte ignote c’è chi crede che nel dubbio sia meglio astenersi nella migliore maniera possibile dall’uccidere essendo noi umani dotati di una “ragione” prevalente sull’istinto, o almeno così si crede quando si parla di argomenti superiori, filosofici e scientifici.
Non credo ci sia qualcuno che vorrebbe a suo ricordo la frase ” era un animale e viveva secondo il suo istinto” ma forse sbaglio.
Noi umani abbiamo delle alternative perfettamente praticabili a dispetto delle generali convinzioni e del parere di certi nutrizionisti, ma in un ambito di assoluta moderazione e di ” non spreco” perchè anche i vegetali sono esseri viventi.
X Silvana Pagliarani
Benvenuta Silvana ,mi conforta che tu sia vegetariana come me . Mi sentivo un po’ sola in mezzo ai….. carnivori!!!.. 🙂
Onnivori, siamo onnivori: cioè mangiamo di tutto. Con una dieta vegetale, cerealicola e di prodotti animali e di origine animale, in linea con la dieta mediterranea che ci farà campare 100 anni.
Se fossimo carnivori, beh… saremmo leoni!
I vegetariani vedranno sempre gli onnivori …. come “animali carnivori” poiché non ancora evoluti.. a cui augurano però di vivere 100 anni..