Polli da carne in un allevamento intensivo

Oltre il 60% dei polli negli allevamenti intensivi ha gravi e gravissime ustioni alle zampe (vedi foto sotto). Si tratta di dati ufficiali rilevati in decine di macelli situati in Lombardia ed Emilia-Romagna dai veterinari ATS. I risultati di queste analisi, che abbiamo avuto modo di consultare, sono custoditi negli uffici del Ministero della Salute. Basta osservare le foto delle ustioni alle zampe che occupano buona parte della superficie plantare, per rendersi conto di quanto possa essere complicato muoversi su una lettiera impregnata di “soda caustica”.

Certo i consumatori ignorano la questione perché i polli venduti nei supermercati sono privi di zampe, ma la questione non dovrebbe passare sotto silenzio. Nessuno ha interesse a dirlo, perché la notizia procurerebbe una certa riluttanza verso l’acquisto di avicoli. Lo stesso disagio che molti provano di fronte a uova provenienti da galline allevate in gabbie piccolissime, che ormai si trovano solo in pochissimi supermercati. Quanti consumatori sanno di comprare dei polli sofferenti e “zoppi” (vedi foto)?

Pollo coop ustioni garretto
Ustioni al garretto (nel cerchio rosso) rilevate in una confezione di polli Coop. La stessa cosa si nota in altri supermercati

Abbiamo chiesto a Coop, Esselunga, Conad, Iper, Carrefour, Aldi, Eurospin… se fossero a conoscenza del problema e se nei capitolati sono previste norme per evitare l’acquisto di animali con zampe ustionate. Nessuno ha risposto. Il motivo è presto detto. Tutti i supermercati conoscono la questione e vendono polli con gravi ustioni che hanno vissuto una parte della loro esistenza in condizioni disastrose. Un silenzio imbarazzante che nasconde una situazione ben nota a tutti gli addetti ai lavori.

La lettiera dei polli

Il problema è collegato all’affollamento degli allevamenti e al fatto che, in condizioni ambientali non corrette, l’urina e le deiezioni impregnano la lettiera formando uno strato di composti ammoniacali che brucia le piante delle zampe degli animali. In alcuni polli le ustioni coinvolgono anche il petto che, cresciuto a dismisura, impedisce agli animali di muoversi agevolmente e quindi spesso strisciano.
 Solo NaturaSì che vende polli bio, ha risposto alla nostra richiesta, precisando che i suoi polli non riscontrano questa criticità perché si promuove l’allevamento di razze a lento accrescimento ed in caso contrario l’impiego di una durata dell’allevamento superiore rispetto a quelli tradizionali e impiega condizioni di benessere decisamente superiori. I polli venduti nelle altre catene di supermercati (tranne quelli etichettatati come biologici) provengono invece da allevamenti intensivi di razze a rapido accrescimento dove è diffusissimo il problema delle zampe ustionate (vedi foto). I polli di NaturaSì sono forniti da due aziende: Noi La Natura e Bioalleva, una società del gruppo Fileni (*).
Zampe polli ustionate
Il 60% dei polli non biologici venduti nei supermercati  ha ustioni di questo tipo sotto le zampe 

La risposta di NaturaSì

La tematica da lei posta è molto importante e la relativa gestione deve prendere in considerazione più aspetti. Sappiamo che la questione delle lesioni plantari e del garretto rappresenta un elemento critico negli allevamenti intensivi convenzionali; da questi però noi ci differenziamo proprio perché le condizioni di allevamento Bio mitigano, se non annullano, i fattori che possono incidere negativamente sul benessere animale e quindi anche ciò che viene rilevato post-mortem quali gli aspetti da voi indicati.

L’allevamento biologico dei polli da carne prevede delle condizioni obbligatorie di tecnica di allevamento che di fatto costituiscono una maggiore garanzia di benessere animale e nello specifico: una densità di allevamento significativamente ridotta, l ’obbligo di accesso all’aperto su una superficie disponibile per capo elevata. Questi aspetti incidono significativamente su un minor sviluppo di problematiche legate a quelle indicate sopra.

A ciò poi si aggiungono altri elementi quali quelli legati:  ai cicli di luce e buio, alle strutture di allevamento, alla qualità dell’aria interna, alla tipologia ed origine del mangime, e non ultimo al favorire l’allevamento di razze a lento accrescimento ed in caso contrario l’impiego di una durata dell’allevamento superiore rispetto agli allevamenti tradizionali.

L’allevamento biologico di per sé, quindi, implementa criteri e condizioni maggiormente favorevoli al benessere animale: più spazio all’interno e lettiere più sane; mangimi formulati per animali che razzolano all’aperto rendendo inutili gli eccessi nutrizionali, regolare accesso a spazi all’aria e quindi il relativo esercizio fisico per rafforzare il sistema immunitario e per stimolare le difese naturali contro le malattie;  luce naturale ed alternanza con ore di buio di tipo fisiologico. Da ciò ne consegue che il tipo di lesioni da voi indicate non sono parametri presi in considerazione perché non sono di attinenza dell’allevamento biologico condotto in modo corretto.

Note

(*) Il fatturato del gruppo  Fileni legato al pollo biologico riguarda il 10% circa degli animai allevati. La rimanente quota è correlata ad allevamenti intensivi. Questi polli sono sono venduti  alle catene di supermercati che li etichettano con il loro marchio. Anche Amadori e Aia vendono alle catene polli crescita rapida che poi vengono etichettati  con il marchio del supermercato. Si tratta di animali che presentano tutte le criticità dei broiler (strisce bianche sul petto, miopatie, ustioni alle zampe e al garretto, carne a spaghetti e muscoli legnosi).

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Federico
Federico
15 Ottobre 2024 09:32

Sarebbe possibile avere dei riscontri economici sui prezzi praticati da queste aziende “virtuose” ? Così il consumatore medio può cominciare ad operare dei distinguo e pian piano, a lunghissimo termine magari, incidere sul mercato.

paolo imarisio
paolo imarisio
Reply to  Federico
15 Ottobre 2024 11:22

Buongiorno, se si parla di busto di pollo intero dai 12 € in su circa mentre per esempio petto a fettine dai € 20 al kg

marco
marco
Reply to  paolo imarisio
15 Ottobre 2024 12:49

Praticamente il triplo…ma non doveva essere circa il 30 per cento in più?

Christine
Christine
Reply to  Federico
20 Ottobre 2024 15:51

Ieri ho proprio visto a Naturasi confezioni di fette di pollo a 25€ al kg , con tra l’altro un’etichetta molto poco dettagliata che non riportava se si trattava di polli ad lenta crescita!?

luigiR
luigiR
Reply to  Christine
23 Ottobre 2024 14:54

i polli biologici sono necessariamente a lenta o media crescita, perché diversamente non ammissibili dai regolamenti.

Maurizio
Maurizio
17 Ottobre 2024 10:00

si possono fare polli convenzionali con età di macellazione di 42/45 gg ( che sono la stragrande maggioranza della carne di pollo acquistata ) senza lesioni e bruciature agli arti solo modificando i regimi contrattuali tra Azienda capo filiera (AIA – Amadori – Fileni ecc.) e gli stessi allevatori ma qui apriamo un fronte di interessi enormi sulla convenienza di tutti gli attori della filiera hanno a mantenere le cose così come sono. Il biologico è una produzione di nicchia che alcuni produttori utilizzano anche per migliorare la percezione della loro immagine sul mercato
Natura Sì tratta solo prodotti biologici ed ha creato un circuito virtuoso, marchia produzioni altrui e le rivende tal quali non andando oltre con propri capitolati migliorativi che potrebbero distinguerla ulteriormente e giustificare, a volte, i suoi prezzi.

Christine
Christine
Reply to  Maurizio
20 Ottobre 2024 15:55

Comunque ho verificato che purtroppo le etichette non sono sufficientemente dettagliate!

luigiR
luigiR
17 Ottobre 2024 13:22

mangio poca carne e quelle poche volte è solo bio.

Maurizio
Maurizio
7 Novembre 2024 09:28

il mondo del pollo bio è cambiato e soprattutto non è stato sviluppato da più soggetti creando più produzione e una vera concorrenza.
Genetiche a lenta crescita con meno petto e meno kg di carne allevata (più spazio per capo all’interno del capannone) prodotta per ciclo hanno fatto aumentare i costi ( senza addentrarci nella ripartizione del valore tra i soggetti produttori) per il consumatore finale.
La fretta e l’abitudine ci fanno preferire il petto a fettine che mancano come naturale conformazione ( a differenza del pollo convenzionale) sul pollo a lenta crescita ed è inevitabile un forte aumento di prezzo.
Iniziamo, come in altri paesi d’Europa, a mangiare tutto, cosce, ali ecc. senza costringere i produttori a puntare tutto il ricavo sul petto, anche così aiutiamo l’ambiente e manteniamo la sostenibilità delle filiere bio.

Alex
Alex
8 Novembre 2024 12:07

Dopo questi servizi acquisto solamente pollo biologico! E dovrebbero farlo tutti, anche perché c’è poca differenza di prezzo…