Polpo comune (Octopus vulgaris)

In occasione della giornata internazionale del polpo, l’8 ottobre, l’associazione Compassion In World Farming (CIWF), ha reso pubblico un rapporto sui finanziamenti pubblici internazionali dedicati alle ricerche sugli allevamenti di polpi. Si tratta di una pratica del tutto insostenibile che decine tra i principali esperti del mondo, insieme a numerose associazioni stanno cercando di fermare. Investire denaro pubblico in questo tipo di allevamento è quindi considerato ingiustificabile. Ma vediamo meglio perché.

I polpi

I polpi sono animali solitari, che non tollerano la vicinanza con i consimili. È ben noto che, posti anche solo in un acquario da laboratorio, se a contatto con altri individui diventano aggressivi, tentano in ogni modo di evadere e talvolta si abbandonano al cannibalismo. La loro natura li rende incompatibili con qualunque tipo di allevamento. Sono inoltre carnivori. E ciò significa che, per alimentarli, sarebbe necessario fornire loro i cosiddetti pesci-foraggio, cioè allevare altri pesci che possano diventare il loro nutrimento: una pratica che, a conti fatti, associa l’allevamento a impatti ambientali complessivi devastanti. Questi ultimi, poi, sarebbero ulteriormente aggravati dalla necessità di farmaci, ineludibile in qualunque allevamento acquatico.

Infine, i polpi sono straordinariamente intelligenti, come ha confermato anche pochi giorni fa da uno studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution. In esso, infatti, i ricercatori del Max Planck Institute of Animal Behaviour di Costanza, in Germania, dopo aver analizzato oltre 120 ore di riprese in 13 siti di nidi, hanno dimostrato che i polpi collaborano con diverse specie di pesci, per massimizzare le possibilità di successo della caccia a una preda: un comportamento considerato sintomatico di un’intelligenza altamente sofisticata (i polpi hanno due sistemi nervosi), che si aggiunge al altri studi che hanno dimostrato che sognano, “arrossiscono” e provano un’ampia gamma di emozioni. Ciononostante, negli allevamenti sarebbero uccisi con l’immersione in ghiaccio, cioè in modo lento ed estremamente crudele.

Gli investimenti

Stando al rapporto di CIWF, i governi di diversi Paesi avrebbero già speso più di 13,3 milioni di euro per progetti finalizzati a sviluppare gli allevamenti. Il Paese che ha investito di più è la Spagna, con oltre 9,7 milioni di euro, 3,6 dei quali sarebbero fondi europei diretti o in forma di prestito. Questo non stupisce perché la Spagna è il paese nel quale l’azienda Nueva Pescanova sta cercando da anni di impiantare un grande allevamento alle isole Canarie, e il suo Ministero dell’Agricoltura ha stanziato quattro milioni di euro per finanziare otto progetti specifici.

Il secondo paese è il Cile, con 2,4 milioni di euro, e il terzo è la Nuova Zelanda, con oltre 567.000 euro, seguito dall’Australia, con 324.000 euro, dall’Italia, con più di 253.000 euro e dal Messico, con 89.000 euro. Tuttavia, queste cifre riguardano soltanto gli investimenti pubblici di cui esistono tracce documentali. Probabilmente, secondo gli autori, le cifre reali sono molto più elevate.

Polpo comune (Octopus vulgaris) polpi
I polpi sono animali solitari, che non tollerano la vicinanza con i consimili

Per quanto riguarda l’Italia, nel rapporto si legge che “uno dei suddetti progetti, avviato nel 2009, era descritto nel modo seguente: “Progetto pilota per il trasferimento delle tecniche di allevamento del polpo (Octopus vulgaris) come nuova specie ai fini dell’acquacoltura, agli operatori del settore della Regione Puglia”. Un altro progetto, avviato nel 2005 e denominato “L’allevamento dell’octopus vulgaris”, ha ottenuto € 168.750; mentre il terzo progetto, intitolato “OCTOS – Prove di allevamento del polpo e ostrica piatta in associazione ad un impianto di mitilicoltura”, ha ricevuto un finanziamento di € 85.000”. Ciò che si chiede CIWF è però quanto i cittadini siano informati su questa destinazione di denaro pubblico e, soprattutto, se siano d’accordo.

La mobilitazione internazionale

Le opinioni pubbliche, infatti, iniziano a essere consapevoli, come conferma un sondaggio svolto sempre da CIWF insieme a Eurogroup for Animals nella scorsa primavera su 9.197 cittadini di Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Spagna, Svezia e Paesi Bassi. Alla domanda: “In che misura è d’accordo o meno sul fatto che, se viene utilizzato denaro pubblico per finanziare l’acquacoltura, il denaro dovrebbe sostenere solo allevamenti sostenibili?” il 43% degli intervistati aveva risposto di essere assolutamente d’accordo e il 36% di esserlo abbastanza. In Italia, le percentuali erano state più alte: il 50,28% si era detto assolutamente d’accordo, il 33,4% abbastanza d’accordo. Non sarebbe una sorpresa, se i cittadini italiani si opponessero a questo tipo di finanziamenti, se si chiedesse loro di esprimersi.

Consapevolezza e polpi

La consapevolezza sta aumentando probabilmente anche perché, dopo il 2021, anno in cui è stato pubblicato il report Allevamento di polpi: un disastro annunciato cui ha fatto seguito Denuncia dei rischi ambientali dell’allevamento di polpi, oltre cento esponenti della comunità scientifica hanno chiesto al Congresso degli Stati Uniti di approvare un divieto nazionale. Gli Stati di Washington e California hanno già introdotto divieti di questo tipo, ma ora, al Congresso, è stata presentata una proposta di legge bipartisan che potrebbe vietare l’allevamento commerciale di polpi in tutto il Paese.

Inoltre, una novantina tra i massimi esperti di ambiente e etologia tra i quali Peter Singer hanno a loro volta sottoscritto un appello al governo spagnolo affinché torni sui suoi passi, interrompa lo stanziamento di fondi pubblici e avvii l’iter legislativo per vietarla. Tutto ciò, unito anche all’Oscar attributo al film My Octopus Teacher nel 2020 e al bestseller internazionale Altre menti, di Peter Geodfrey-Smith (), hanno fatto conoscere a molte persone il mondo dei polpi, e fatto capire che no, allevare polpi non si può, e non si deve. E che ciascuno deve contribuire, a cominciare dal fatto di alimentare di meno la domanda globale, esplosa negli ultimi anni, limitandone al massimo il consumo.

© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos.com

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17 Commenti
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Gina
Gina
12 Ottobre 2024 15:22

Perché nn aprire una petizione su change.org per fare sentire la voce di chi e” contro questo orripilante
pratica di allevamento dei polpi??Grazie mille.

Roberto
Roberto
Reply to  Gina
15 Ottobre 2024 10:11

Perchè aprire una petizione su change.org solo contro l’allevamento intensivo di polpi e non contro tutti gli allevamente intensivi?

Azul98
Reply to  Roberto
15 Ottobre 2024 16:39

se volete un consiglio fate come ho fatto io, i mezzi ci sono, basta solo adoperararli,per contrastare una devastazione dei nostri mari,oceani,con finanziamenti per allevamenti anche nei fondali marini, già molte specie sono inserite nella red list ad alto rischio di estinzione più ci si mette in moto un folle marketing per usarli che resterà dei nostri mari se non agiremo.

Gina
Gina
Reply to  Roberto
15 Ottobre 2024 19:59

Fermare un crudele allevamento di polpi ,prima che questo ultimo possa insediarsi ( facendo sentire il nostro No tramite una petizione su change.org ),dovrebbe essere più semplice che fermarlo dopo ,come purtroppo accade per la maggior parte di altri allevamenti intensivi..!

Christine
Christine
Reply to  Roberto
20 Ottobre 2024 16:01

Ne sono state fatte, e anche ora in corso ,sia da “Essere Animali” che “Animal Equality”.

Giampiero Bianchi
Giampiero Bianchi
15 Ottobre 2024 09:07

Ottimo articolo!!

Sandro
Sandro
15 Ottobre 2024 11:00

Dobbiamo cominciare a capire seriamente, che queste e molte altre pratiche crudeli sugli animali allevati, lo permettiamo anche noi consumatori.
Capisco che quello che sto per dire è difficile da accettare, ma ormai siamo tanti come popolazione, pertanto non c’è tutto per tutti.
Altrimenti non dobbiamo scandalizzarci per queste pratiche orribili.
Ormai c’è un consumo di prodotti ittici spaventoso, per cui per stare dietro al mercato devono fare di tutto e di più.
Cominciassero già dai primi anni di scuola e le famiglie a preparare una nuova generazione di consumatori consapevoli.
Rinnovo il grazie, per il fatto che portate a conoscenza cose che nessuno rivela.

Christine
Christine
Reply to  Sandro
20 Ottobre 2024 16:10

Certo, ma la maggioranza dei cittadini è disinformata e”ignorante” ! Qual è la percentuale di cittadini che legge il Fatto Alimentare o guarda Report!?.
I cittadini sarebbero informati se ne parlasse il Telegiornale!!! ….. o le scuole! Allora sì che forse sarebbero in grado di scegliere, invece la TV pensa solo a fare pubblicità dando immagini false!

Stefano
Stefano
15 Ottobre 2024 11:02

Interessante! Avevo letto un altro articolo che riguardava l’allevamento di polpi delle Canarie con quello che comporta nei confronti di questi animali. Credo sia importante sensibilizzare le persone come fate voi perché normalmente non mi risulta lo si faccia soprattutto nei canali cosiddetti “mainstream”.

Azul98
15 Ottobre 2024 15:28

Siccome si sta superando ogni limite di sopportazione, e ciò che si sta assistendo e leggendo è un ecocidio di ogni specie vivente, si può firmare sia su Avaaz.org che VeMove.eu come ho fatto, perché è intollerabile che venga finanziato un macello in mezzo al mare.

Angelo Migliore
Angelo Migliore
15 Ottobre 2024 17:36

Se gli allevamenti dei polpi non sono sostenibile, e dalle motivazioni descritte sembra poi sia così, è giusto proibirli. Io sono contrario a qualsiasi tipo di allevamento intensivo. Trovo sia giusto allevare animali per la nostra alimentazione, ma nel rispetto dell’ambiente e del loro benessere.

Massimo
Massimo
16 Ottobre 2024 07:29

Sono pienamente d’accordo e veramente scioccato che soldi pubblici per creare strutture a sfruttatori di animali vengano concessi invece di aiutare chi aiuta persone con difficoltà
Go vegan

Contu Alessandra
Contu Alessandra
16 Ottobre 2024 14:09

Giusto giusto giusto

Giulio Levi
Giulio Levi
16 Ottobre 2024 14:30

L’allevamento di polpi deve essere proibito per legge in tutti i paesi

Marina Di Venere
Marina Di Venere
16 Ottobre 2024 23:44

Inaccettabile!
Dovrebbero iniziare a chiudere gli allevamenti intensivi ed invece ne aprono ancora.

Antonia Capone
Antonia Capone
17 Ottobre 2024 11:59

Articolo molto interessante,è molto importante portare a conoscenza del maggior numero di persone possibile questi fatti che anch’io ritengo non incontrerebbero l’approvazione dei più.
Ad oggi comunque non è più ammissibile pensare ad alcun tipo d’investimento e finanziamento per allevamenti intensivi di alcun genere .

Gerardo D'Alario
Gerardo D'Alario
21 Ottobre 2024 18:43

Sono assolutamente contrario a questo tipo di allevamento. Non aggiungo nient’altro, va vietato.