Acqua minerale in bottiglie di plastica e vetro e in bicchiere

Sei minerali bocciate, di cui cinque a causa della presenza di TFA (acido trifluoroacetico), una sostanza che fa parte della famiglia degli PFAS. Sono questi i principali risultati dell’ultimo test di Altroconsumo su 21 marche di acqua minerale naturali, provenienti da diverse zone dell’Italia (più la Evian, che sgorga dalle Alpi francesi). Uno dei parametri di valutazione dell’inchiesta, infatti, era proprio la presenza di TFA e altri contaminati nell’acqua, insieme alla completezza dell’etichetta, il contenuto di sali minerali, la presenza di metalli pesanti, impatto ambientale della bottiglia e la presenza di odori sgradevoli.

Il TFA è un inquinante persistente derivato dalle attività industriali, che si accumula nell’ambiente e resiste ai processi di degradazione naturale, che in precedenza, è già stato ritrovato nell’acqua minerale, di rubinetto e nel vino. I prodotti bocciati da Altroconsumo ne contenevano quantità eccessive, superiori ai parametri usati per gli PFAS nell’acqua potabile (non esiste ancora un limite specifico per l’acido trifluoroacetico). Gli effetti sulla salute del TFA non sono ancora del tutto noti, ma si sospettano ripercussioni sulla salute del fegato e sulla fertilità, e attualmente l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) sta rivalutando la sicurezza di questa sostanza.

Test Altroconsumo acqua minerale 05.2025

I risultati del test

I marchi bocciati a causa del TFA sono: Panna, Esselunga Ulmeta, Levissima, Maniva, Saguaro Lidl. La sesta marca bocciata è Fiuggi, che, pur non contenendo livelli preoccupanti di TFA, ha ricevuto un giudizio negativo a causa dell’impatto ambientale dell’imballaggio e dell’eccesso di arsenico.

Sono solo tre, invece, le acque minerali completamente prive di TFA: Blues Eurospin fonte Sant’Antonio (0,17 €/l), Conad fonte Valpura (0,18 €/l) e San Benedetta Eco Green fonte Benedicta (0,24 €/l).

Per quanto riguarda gli altri risultati del test, prevedibilmente l’acqua minerale Blues Eurospin Sant’Antonio si è aggiudicata il titolo di ‘Migliore del test’ per gli ottimi risultati in quasi tutti dei parametri analizzati, ma anche quello di ‘Migliore acquisto’ per la convenienza, che condivide con Conad Valpura (terza posizione). Tra le due si piazza San Bernardo Rocciaviva, che ha ricevuto un’ottima valutazione nelle analisi chimico-fisiche. Seguono poi l’acqua minerale Vera, la già citata San Benedetto Eco Green, Lauretana, Coop Oro, Eva Rocce Azzurre, Carrefour Fucine, Rocchetta e Sant’Anna Rebruant: tutti questi prodotti hanno ricevuto un giudizio globale buono.

Dopo la pubblicazione dell’articolo abbiamo ricevuto  un nota di Mineracqua e la replica di Altroconsumo

Riceviamo e ripubblichiamo la replica di Mineracqua (Federazione Italiana delle Industrie delle Acque Minerali Naturali e delle Acque di Sorgente) al test di Altroconsumo.

“Siamo sorpresi nel verificare l’approssimazione con la quale sono state rappresentati alcuni risultati analitici relativi a test unilateralmente condotti, di cui ignoriamo le metodiche e che screditano la qualità delle acque minerali italiane. Vogliamo puntualizzare che la sicurezza delle acque minerali naturali presenti in commercio è garantita dalla “limpida” filiera dei controlli alla quale concorrono le ASL, ARPA, NAS, le procedure HACCP delle aziende, le analisi annuali effettuate dalle Università per il mantenimento del riconoscimento ministeriale.  Veniamo ora ai punti:

“TFA”: La comunicazione è fuorviante, sia in quanto risulta errata nel riferirsi a un limite normativo ancora non esistente sia perché risulta allarmistica  quando utilizza il termine “eccessivo”. Eccessivo rispetto a cosa? A un limite che non esiste o ad una personale interpretazione della “evidence based public health”? Un’informazione “trasparente” avrebbe dovuto confrontare i risultati del TFA nelle acque minerali esaminate con quelle presenti nelle acque potabili e concludere che l’eventuale presenza di TFA nelle acque minerali è comunque a livelli ben al di sotto di quelli riscontrati mediamente nelle acque potabili.

La “presenza” e i “livelli eccessivi” di metalli pesanti. È bene ricordare che per tali composti i limiti per un’acqua (minerale o potabile) sono sempre stabiliti su criteri di sicurezza: il limite per l’Arsenico è infatti pari a 10 μg/L sia per acque minerali, sia per acque potabili. Ne consegue, per fare un esempio, che un’acqua contenente 9 μg/L di Arsenico e una contenente 1 μg/L sono equivalenti dal punto di vista tossicologico, cioè entrambe parimenti sicure. 

“Un contenuto elevato di Nitrati in un’acqua minerale naturale può indicare una contaminazione umana della sorgente”. I Nitrati sono presenti in tutte le acque (minerali e di rubinetto), e non sono (salvo casi specifici) indicatori di inquinamento. 

La contro-replica di Altroconsumo

“Al momento non esistono in Europa limiti di legge relativi al tenore massimo di TFA ammesso nelle acque, sia minerali che potabili. Per valutare il tenore di questo contaminante nelle acque minerali del nostro test abbiamo utilizzato come riferimento il livello massimo di PFAS totali, introdotto dalla Direttiva (Ue) n° 2184 del 16 dicembre 2020 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, e recepito nel nostro Paese dal Decreto Lgs n° 18 del 23 febbraio 2023: tale limite, applicabile a partire dal gennaio 2026, è pari a 0,50 μg/L.I 5 campioni che sono stati giudicati negativamente nel nostro test hanno mostrato un contenuto in TFA superiore a 0,50 μg/L, anche considerando l’incertezza di misura.

Abbiamo valutato il tenore in arsenico delle acque minerali naturali del nostro test alla luce della nuova posizione dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) sulla presenza di arsenico negli alimenti. L’autorità, infatti, ha definito una nuova dose di riferimento e sollevato preoccupazioni in merito all’assunzione di arsenico inorganico da parte di tutta la popolazione attraverso l’acqua e gli alimenti. Considerando le nuove indicazioni dell’Autorità, abbiamo potuto verificare che un’acqua minerale naturale che contiene più di 3 µg/l, ossia circa un terzo del tenore massimo ammesso dalla legge nelle acque minerali naturali (10 µg/l), desta qualche preoccupazione, soprattutto in considerazione del fatto che l’arsenico inorganico è apportato nella dieta anche da altri alimenti.

Per quanto riguarda il manganese, non abbiamo riscontrato livelli preoccupanti. Tutti i prodotti hanno superato il test, di conseguenza non ne abbiamo fatto menzione nell’articolo.

Sebbene i nitrati, in piccole quantità, siano naturalmente presenti nelle acque, l’inquinamento da nitrati delle acque superficiali e sotterranee è riconducibile principalmente all’utilizzo di fertilizzanti agricoli e alla presenza sul territorio di allevamenti intensivi. Per questa ragione la presenza di elevate quantità di nitrati nelle acque può essere considerato un indicatore di un inquinamento legato ad attività umane. Nei prodotti che abbiamo testato, i livelli di nitrati riscontrati erano ampiamente al di sotto dei limiti di legge. Tant’è che nel test non abbiamo menzionato questo aspetto.”

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos Tabella: Altroconsumo

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Dan
Dan
29 Maggio 2025 23:17

In parlamento è in discussione un decreto di modifica del DLgs 18/2023 che stabilisce un limite per il TFA di 10 microg/l, quindi ben venti volte superiore al limite di 0,5 microg/l per la somma di PFAS, preso a riferimento per il TFA, e ciò perché al momento le evidenze scientifiche disponibili dicono che il TFA è meno tossico degli altri PFAS….poi anche per l’arsenico scegliere in maniera abbastanza arbitraria un limite di 3 microg/l quando la normativa lo fissa a 10 microg/l non mi sembra molto corretto

Maurizio
Maurizio
31 Maggio 2025 08:19

Buongiorno, in merito al test voglio fare una osservazione logica
Prendiamo un’acqua famosa come la Levissima la cui fonte è a oltre 1000 metri di altezza e prendiamo la S. Antonio di Cadorago migliore del test. Come fa la Levissima ad avere i parametri peggiori della migliore del test la cui sorgente è vicino a Lomazzo a 30 km da Milano oppure la San Benedetto a Scorze, in piena pianura, nel Veneto famoso per essere contaminato da Pfas.
Distinti Saluti

Roberto La Pira
Reply to  Maurizio
31 Maggio 2025 11:10

Le vie dell’acqua sono infinite

Alex Merseburger
Alex Merseburger
Reply to  Maurizio
31 Maggio 2025 12:39

Lungi da me difendere SAN BENEDETTO che giustamente ha perduto la causa intentata al FATTO ALIMENTARE.
A onor del vero, faccio notare che la conformazione geologica fa sì che l’acqua alpina sgorghi nei pressi di Scorzè (vedi le sorgenti del fiume Sile a pochi km di distanza).
E ciò spiega la qualità di quell’acqua minerale che niente a che fare ha con i Pfas del vicentino (inquinamento provocato dalla ditta Miteni).

Comunque, a casa beviamo sempre e solo “l’acqua del Sindaco”.

Salvatore
Salvatore
31 Maggio 2025 09:27

Mineracqua non le garba? A me l’articolo ha aperto gli occhi su quanto ci ingannino nomi altisonanti

Mauro
Mauro
31 Maggio 2025 09:31

Ho sempre sospettato che, salvo casi particolari, è sempre meglio bere acqua di rubinetto e che la qualità di un’acqua (ma anche di altri prodotti) ormai è sempre più sganciata dal prezzo. Non bisogna demonizzare gli hard discount: basta fare attenzione a quello che si acquista, leggendo con attenzione le etichette e la provenienza.

Giorgio Massa
Giorgio Massa
31 Maggio 2025 12:22

Portare l’attenzione sulle sostanze contenute negli alimenti (quindi anche nelle acque minerali) è cosa buona e giusta; devo però dire che la questione è complessa e articolata. Nell’insieme potremmo distinguere, nella congerie di sostanze presenti, il complesso di micronutrienti, le sostanze nocive inquinanti e le sostanze nocive naturalmente presenti e non da contaminazione, come i radionuclidi. Questi ultimi sono non meno pericolosi (forse anche di più) di PFAS, nitriti e nitrati. La valutazione di un’acqua minerale andrebbe quindi fatta nel suo complesso e sulla base di una etichetta dettagliante la presenza di ciascuna di queste sostanze. E invece nulla di tutto questo ( molte acque minerali, soprattutto di alta montagna, sono molto radioattive, molte altre sono troppo povere di calcio, etc.). Per giunta le etichette sono spesso illeggibili per i caratteri troppo piccoli e/o per l’uso di materiali riflettenti la luce. Mi domando: quando mai verrà prodotto un corpus normativo riassuntivo di tutte queste voci e materializzato in etichette complete e leggibili?

Roberto La Pira
Reply to  Giorgio Massa
31 Maggio 2025 14:29

La questione radionuclidi ci sfugge

Giorgio Massa
Giorgio Massa
Reply to  Roberto La Pira
31 Maggio 2025 16:58

Si tratta di molecole radioattive che le acque minerali catturano da rocce contenenti elementi radioattivi come radio, radon ( il più frequente), trizio, torio, uranio, attinio che si disciolgono nelle acque di passaggio e di sgrondo. Vi è un limite stabilito che è di 1mCi( un miliardesimo di Curie) per litro. Il Consiglio Superiore di Sanità avrebbe fissato in 2,7mCi/L per le acque minerali imbottigliate: ma, per carità, correggetemi se sbaglio. E’ previsto un trattamento con nanoparticelle (cosiddette nanoadsorbenti funzionali) per la loro rimozione tramite filtrazione.
Ma io ignoro se tutto ciò avviene.

Mariane
Mariane
Reply to  Giorgio Massa
11 Giugno 2025 04:13

Se gentilmente vuole argomentare sulla provenienza dei grazie

Giovanni Fabiani
Giovanni Fabiani
31 Maggio 2025 13:23

Che bell articolo. E che tenore all altezza in risposta a Mineracqua!

Giuseppe
Giuseppe
31 Maggio 2025 15:41

se tocchi la lobby acqua (che fattura milioni al netto dei milioni che spende in pubblicità martellante) non ti puoi aspettare altro che un’arrampicata sui vetri dei vari decreti, leggi etc che raramente fanno il bene dei cittadini ma sicuramente quello dei lobbisti!

Francesco
Francesco
31 Maggio 2025 16:05

Blues Eurospin fonte Sant’Antonio è se la fonte è diversa stesso prodotto andiamo sicuri??

Giovanni Mantovani
Giovanni Mantovani
31 Maggio 2025 17:05

servizio serio e scientificamente basato

Marina
Marina
1 Giugno 2025 18:07

Ben detto dottoressa Crepaldi. Grazie

Maria Grazia Dalla Cà
Maria Grazia Dalla Cà
2 Giugno 2025 01:19

Buongiorno!
Per favore vorrei un chiarimento in quanto non moltissimi mesi fa avevo letto, in una classifica delle acque minerali più pure, il nome dell’acqua PANNA: la Panna risultava, se non la prima (non ricordo più), comunque in cima alla classifica.
Leggendo l’interessante articolo noto che ora non è più così e vorrei chiedere se questo cambiamento di posto, all’interno delle classifiche, è legato alla data del prelievo e quindi dalla relativa composizione in quel momento che quindi non sarebbe costante ma varierebbe anche abbastanza velocemente nel tempo. Non riesco a capire, infatti, questa differenza nella graduatoria.
Purtroppo non ricordo dove ho letto questa classifica.
Ringrazio anticipatamente per la risposta e saluto cordialmente

Roberto La Pira
Reply to  Maria Grazia Dalla Cà
2 Giugno 2025 09:42

Ogni test è fatto seguendo parametri che le riviste scelgono in modo autonomo, non esiste una codifica per cui i risultati possono essere diversi

Massimo
Massimo
Reply to  Maria Grazia Dalla Cà
3 Giugno 2025 08:38

Come detto da La Pira i test sono soggettivi, ogni testata decide cosa testare, come testare, da chi fare fare le analisi e soprattutto come presentarle, per cui spesso lasciano il tempo che trovano.
Per avere uan validità dovrebbero essere replicate cambiando almeno i laboratori ed i giudicanti, la scienza si basa proprio sulla dimostrazione per replica plurima.

Roberto La Pira
Reply to  Massimo
3 Giugno 2025 09:46

Diciamo che la validità riguarda le specifiche individuate nel test ed è molto importante che il laboratorio sia accreditato per quelle specifiche

Bob
Bob
Reply to  Maria Grazia Dalla Cà
16 Giugno 2025 12:48

Condivido. Anch’io ho letto di recente che l’ acqua Panna era esente da Pfas

Nadia
Nadia
Reply to  Maria Grazia Dalla Cà
20 Giugno 2025 07:42

Ho letto anch’io la classifica dell’altra rivista e ho avuto gli stessi dubbi. Seguendo parametri diversi si ottengono risultati diversi e considerando diversi pfas si può ottenere qualunque risultato, in questo modo tutte le classifiche perdono di credibilità.
Ho pensato che anche la “concorrenza” tra riviste spinga alla scelta di parametri differenti proprio allo scopo di ottenere diverse conclusioni che purtroppo non fanno che aumentare la confusione dei consumatori.

angelo liguori
angelo liguori
2 Giugno 2025 12:16

Indipendentemente dai limiti di legge, la presenza di inquinanti in una certa misura è un parametro che interessa molto i consumatori. Quindi ha fatto bene altroconsumo ad evidenziarne i contenuti relativi agli inquinanti e quindi pubblicando i risultati dei loro test molto utili per chi beve acqua dalle bottiglie in commercio

enzo
enzo
2 Giugno 2025 23:26

grazie per il vs operato!

Massimo
Massimo
3 Giugno 2025 08:33

Questo modo di presentare le cose e il test non mi piace in quanto ha la tendenza a suscitare scalpore per aumentare la visibilità della testata qualunque essa sia.

Lo stesso sistema di Greenpeace per i PFAS, dove ha busato unità di misura diversa dalla legge per far sembrare numeri “più grossi” i valori, poi stranamente è partita una colletta.
Sarebbe bene anche capire le cose tecniche, per esemnpio di quanto si è superato il limite e con quale incertezza di misura.
E leggendo la replica di Mineracqua non gli si può dare completamente torto anche se sono convinto che in Italia ci sia una sopravvalutazione dell’acqua minerale e che la lobby medesima speculi proprio sull’ignoranza in materia di acque.

MICHELE SCOLAMACCHIA
MICHELE SCOLAMACCHIA
5 Giugno 2025 18:49

Buongiorno, seguo i vostri dibattiti con molta attenzione. Prescindendo quindi da queste acute osservazioni, sarei curioso conoscere se i nostri ministri bevono acqua e quale. Sono sempre attivi e pronti a qualsiasi confronto parlamentare e non. Aggiungo che secondo i referti di eminenti esperti di anatomia patologica e referti di autopsie non risultano morti a causa di acqua inquinata o di altro genere biocompatibili. (Sic!)
PFAS o NO PFAS? Meditate gente….meditate!!!

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