“Ho letto i vostri articoli sui ristoranti italiani che servono solo acqua minerale o acqua potabile filtrata venduta a caro prezzo. Come avete segnalato, all’estero non è così. Sono tornato adesso da Stoccolma, in Svezia. Ho pranzato sette volte al ristorante e non ho mai visto sui tavoli una bottiglia di acqua minerale”. Dopo avere letto questa lettera, sorge spontanea una riflessione sul perché gli italiani siano fra i grandi consumatori di acqua minerale in bottiglia con 248 litri l’anno. Si tratta di 14,65 miliardi di litri. Il Messico ci supera di 7 litri, ma lì si usano molto boccioni da 5 galloni (19 litri circa) nelle zone poco servite dalla rete idrica, che non sempre è efficiente. Premesso che dimezzare i consumi farebbe solo bene al pianeta e al portafoglio, cerchiamo di capire i motivi di questa anomalia.
Tra pubblicità ingannevoli e il silenzio dei gestori di rete
Il primo motivo riguarda le aziende imbottigliatrici, che hanno sempre fatto massicce campagne pubblicitarie vantando caratteristiche inesistenti, per convincere milioni di consumatori sull’utilità dell’acqua imbottigliata. La lobby italiana dei produttori è riuscita a creare un’immagine di un prodotto puro, il cui consumo fa bene alla salute. Le campagne pubblicitarie (spesso ingannevoli) focalizzate sul benessere e sulla leggerezza hanno creato consenso, convincendo milioni di persone che si tratta di un prodotto di qualità superiore rispetto all’acqua di rete.

Il sistema ha funzionato perché i gestori delle reti pubbliche non fanno campagne rassicurando i consumatori sulla bontà dell’acqua di rubinetto. Certo, ci sono località dove il sapore è poco gradevole per via del cloro aggiunto, oppure è contamina da inquinanti o addirittura PFAS. In questi casi consumare minerale può essere giustificato. Sul fronte opposto, però, si contano numerosi casi di acqua in bottiglia contaminata o con problemi organolettici. Il più recente riguarda il centro di imbottigliamento della famosa acqua Perrier, in Francia, che ha ritirato dal mercato centinaia di migliaia di bottiglie e ha sospeso la distribuzione per via di una contaminazione da enterobatteri. Per quanto riguarda il problema PFAS, che ha dimensioni europee, anche le minerali non ne sono esenti.
Acqua filtrata a caro prezzo
Nonostante queste criticità, la minerale ha nel vissuto dei consumatori una buona immagine. Tanto che gli adulti la prediligono a quella del rubinetto a casa e al ristorante, salvo poi constatare che negli asili e nelle scuole i loro figli si dissetano con l’acqua del sindaco. Si tratta della stessa acqua che i ristoranti filtrano e vendono a un prezzo spropositato, guadagnando mediamente 13-14 mila euro l’anno.
Pochi sanno che il regolamento europeo Packaging and Packaging Waste Regulation (PPWR), approvato nell’aprile 2024, invita gli Stati membri a incentivare ristoranti, mense, bar, caffetterie e servizi di catering a servire acqua di rubinetto, gratis o a prezzo minimo in contenitori riutilizzabili. In Italia però non esiste una legge che obbliga i ristoratori a offrire gratuitamente l’acqua di rubinetto agli avventori e così nel 95% dei casi i locali servono bottiglie di minerale o di acqua filtrata.

150 euro di spesa ogni anno per l’acqua minerale
L’esito di questa politica di lobbying è sin troppo evidente. Gli italiani sono al top dei consumi mondiali e i livelli maggiori si registrano nelle regioni dove l’acqua di rete è ottima (come a Milano). Questo avviene anche se ci sono indubbi svantaggi come la fatica di portare a casa decine di cestelli, un esborso di 150 euro l’anno a persona (valore medio che equivale a una spesa doppia per molti) e l’invasione delle bottiglie di plastica fra i rifiuti. C’è da chiedersi perché in Italia non si adotta la pratica del vuoto a rendere, attribuendo un valore di 20-40 centesimi a ognuna delle 10 miliardi di bottiglie in circolazione. In questo modo si ridurrebbe drasticamente il numero di pezzi dispersi nell’ambiente e nella raccolta indifferenziata.
L’impatto ambientale dell’acqua minerale
C’è poi l’impatto ambientale correlato al trasporto dell’acqua minerale. Basta pensare alla San Pellegrino imbottigliata in Lombardia, o alla San Benedetto imbottigliata in Veneto, e trasportate a Palermo o Siracusa, a una distanza di oltre 1500 km. A dispetto di ciò, qualcuno scrive sulle bottiglie frasi come “impatto zero” o parole simili.. L’amara conclusione è che milioni di euro spesi in spot utilizzando come testimonial soubrette, calciatori e ballerini funzionano, che il lavoro sotterraneo delle lobby è molto efficace e i risultati sono evidenti. Grande assente in questo schema è l’autorità pubblica che non valorizza l’acqua di rete.
© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock, Rocchetta, San Benedetto
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Vivo in Messico e i boccioni sono utilizzati quasi in tutto il paese anche dove arriva la rete idrica, vista la scarsa qualitá dell’acqua (anche se una notte, preso dal sonno, ho istintivamente bevuto un bicchiere abbondante di acqua del rubinetto, senza nessun effetto particolare).
Non sono sicuramente l’ideale, ma almeno é incentivato (e fatto da tutti) il ritiro dei boccioni vuoti al momento di comprarne di pieni
Le acque minerali hanno proprietà che aiutano il benessere e la salute dall’organismo tant’e che andrebbero bevute scegliendo quella adatta per il periodo secondo le proprie necessità fisiche, i “pregi” dell’acqua del rubinetto sono solo maggior comodità per non portarsi il peso su per le scale, pagare i filtri, rischiare allergie da componenti del filtro, bene un’acqua fortemente ripulita dai batteri attraverso ad Es. il cloro dall’acquedotto per poi ripulirla ancora tramite il filtro di casa e poi cosa si finisce per bere?
Se poi si vuole dire che la plastica inquina allora mettete le acque minerali nel vetro, più pesanti? No più salutari.
quali proprietà, esattamente?
Su ogni etichetta c’è la tabella con l’analisi chimica e tutte le quantità dei minerali, c’è l’acqua adatta per coloro cui serve un’azione diuretica, quella ricca di calcio, quella da bere quando se è bloccati per andare in bagno, quella con funzioni un po’ più depurative, io cambio spesso acqua e siccome ci ho studiato un po’ ho trovato vari benefici e solo quale bere a seconda del problema o dell’effetto che serve.
E’ a libro paga di qualche acqua minerale ??? Non diciamo fesserie. E’ solo un grande business dove i titolari pagano quasi nulla per avere le concessioni e le vendono a prezzi da ladri. C’e gente che spende svariate decine di milioni di pubblicita’ all’anno per sostenere qcque inutili ( l’acqua che publicizzano Del Piero , Cucinotta ecc ecc ). La verita’ e’ che le potentissime lobby delle acque minerali denigrano in ogni maniera l’ottima acqua di rubinetto ( almeno nel 90% dei casi).
Poi si sa gli italiani fanno fatica a ragionare in modo saggio….
Non direi, sarebbe come dire che chi si esprime a favore delle acque del rubinetto è a libro paga di chi produce filtri, addolcitore, gassatori, contenitori ecc…
Credo solo che sia giusto poter esprimere la propria opinione e che non si debba demonizzare nessuna visione delle cose ci sono tante variabili e probabilmente nessuno possiede la verità.
Per me troppi disinfettanti non fanno bene, bisogna ragionare e cercare di scegliere la soluzione migliore per le proprie esigenze.
Ciao, ti sei mai chiesta come sia possibile che le acque minerali abbiano una scadenza a 2 anni quando il processo di deterioramento in condizioni normali comincia a partire dopo 12 ore?
Oppure come mai non gelano nonostante in inverno vengano trasportate nei camion non climatizzati?
Per il discorso del vetro sono d’accordo con te, ma poi quello che ci mettono dentro ricade nelle due domande sopra.
La soluzione per me è proprio il filtro a casa che toglie cloro, batteri uccisi dal cloro, metalli pesanti e nitrati oltre ad altre schifezze in quanto molecole piu grosse dei filtri, che lasciano passare solo i sali minerali più importanti (puoi addirittura farne passare la quantità che vuoi)
Io una prova la farei fossi in te, solo per gustare la differenza.
Te lo dico perché ero fissato con le acque minerali a basso residuo fisso….quando ho provato il filtro è stata una svolta….
E giusto se ti trovi bene con i filtri. Invece una mia amica è allergica e non sapendolo è stata male parecchio. Comunque per fortuna non succede a tutti. Se fosse per me vorrei bere l’acqua dalla sorgente, quando ero piccola si poteva fare ma oggi non più perché forse anche giustamente (non so) ci fidiamo più della chimica che della natura.
Faccio analisi delle acque ed il filtro a casa toglierà anche il cloro e i batteri uccisi dal cloro, ma ne crea spesso di nuovi di batteri, vivi e vegeti che prolificano beatamente grazie proprio all’assenza del cloro. L’acqua del sindaco è super controllata. L’acqua che la gente si filtra a casa non la controlla nessuno.
Scusa io parlo dei filtri ad osmosi inversa che depurano l’acqua del sindaco, non i filtri delle caraffe per intenderci, che conosco poco. L’acqua è depurata e bevuta nel momento in cui si apre il rubinettino del filtro ad osmosi, se filtro l’acqua del sindaco (clorata e quindi presumibilmente priva di batteri) dove si formano i batteri? Il filtro si cambia periodicamente.
In ogni caso l’acqua del rubinetto non filtrata può contenere anche metalli pesanti o nitrati e nitriti a seconda delle condizioni dei tubi in cui scorre (e a seconda delle zone percorse dai tubi) che non credo vengano cambiati spesso…
In ogni caso probabilmente è molto più salutare l’acqua del sindaco filtrata che l’acqua minerale.
Ma se hai informazioni più precise scrivile, anche perché può essermi da spunto per migliorare la mia conoscenza. Sinceramente delle istituzioni e di quello che ci viene detto nei mezzi di informazione mainstream, non mi fido piú….forse i migliori spunti e informazioni possono arrivare da questi confronti tra noi, purché siano costruttivi.
Acque terapeutiche? Forse quelle delle terme, es. solforose, ma è bene allora essere seguiti da un medico, altrimenti possono essere controindicate. Nelle bottiglie del supermercato, lì per tutti, senza alcuna prescrizione medica, non troviamo acque curative. Anche le indicazioni, es. “potrebbe avere effetti diuretici”, non dicono niente: “potrebbe” è un condizionale, mica una certezza. I pubblicitari fanno il loro mestiere, noi dobbiamo fare il nostro, di valutare e di non… bere, anche letteralmente, tutto quanto ci propongono.
Per me più importante sono gli effetti ed io connessi acque minerali non ho mai avuto problemi, anzi certe volte mi hanno anche aiutato.
Il fatto è che se dovessi versare dell’acqua in un colino pieno di sostanze che depurano l’acqua che ci verso e poi berla filtrata un po’ mi passerebbe la sete. Ma anche queste sono scelte personali.
Vivo in svizzera in un paese di montagna dove c’è una fabbrica di acqua minerale ma viene imbottigliata in vetro a perdere. Il pet è una vera truffa dove si altera l’acqua e come tutte le ditte la imbottigliano solo per guadagni, inoltre se sta troppo al sole o al caldo si altera (vedi tutti i camion che trascorrono ore a fare km al sole e al caldo con le bottiglie di acqua minerale) io imbottiglio acqua in questa fabbrica piccola e non famosa ma nel vetro è apprezzata.
Infatti preferirei il vetro anche se è più scomodo e pesante inoltre inquineremmo molto meno
Anch’io preferire il vetro ma poi quando una delle poche fonti vendute in vetro risulta tra le peggiori?… Vedi recente inchiesta sulle acque in bottiglia di Altroconsumo.
Io bevo acqua minerale proprio perché il trattamento di “disifezione o purificazione che dir si voglia ” dell’acqua potabile a me non piace . Questa aggiunta di cloro e altre sostanze non mi piace proprio, ci potrebbero essere misure alternative per rendere l’acqua potabile SENZA aggiunta di disinfettanti battericidi chimici le quali lasciano, secondo me, delle tracce ma non le usano e non capisco perché. Eviterei volentieri di acquistarla non solo per un discorso economico ma anche per la plastica, solo che mi costringono a farlo dovendo scegliere .
Luca
esistono le caraffe filtranti, le pastiglie, gli addolcitori… non c’è bisogno di inquinare pesantemente il pianeta per bere acqua discreta.
La proprietà dell’acqua Guizza e San Benedetto è la stessa della SIPA, azienda leader nella produzione di macchine per l’imbottigliamento in PET, che vende nel mondo.
Articolo assolutamente fuorviante.
Avere dimenticato un paio di “dettagli”.
Le acque di rubinetto sono molto diverse dalle minerali. Per fare un esempio, le acque meteoriche in pianura padana impiegano circa un mese per raggiungere la falda. Esistono acque minerali che impiegano 10 e più anni per sgorgare alla fonte. Anni nei quali rimangono a contatto con rocce che cedono preziosi minerali sotto forma di ioni. Sono questi a donare all’acqua minerale le “qualità salienti”,benefiche per la nostra salute. Tali proprietà sono certificate da centinaia di studi scientifici e validate dal Ministero della Salute.
Poiché acque minerali diverse hanno qualità diverse è necessario conoscerle per scegliere correttamente l’acqua adatta a ogni persona. Un anziano, un bambino, un adolescente ,uno sportivo,una donna in gravidanza ,ma anche persone affette da varie patologie, hanno evidentemente esigenze diverse, e possono individuare acque differenti, molto utili al loro benessere.
Per quanto riguarda l’inquinamento da plastica, sarebbe sufficiente incentivare l’utilizzo del vetro, che tra l’ altro conserva meglio l’ acqua minerale preservandone le proprietà. Ricordo però che moltissimi prodotti sono venduti nei supermercati in confezione di plastica ,spesso monouso…. Quindi non diamo tutte le colpe all’acqua minerale…Per quanto invece riguarda l’inquinamento dovuto al trasporto di acque da un capo all’altro del Paese, basterebbe prediligere prodotti a km 0 (ogni regione italiana ha fonti di acque minerali).
Tornando all’acqua, si è dimenticato di dire che da molti acquedotti viene erogata acqua si potabile, ma poco consigliabile, giacché pregna di sostanze indesiderate. Ovviamente rientranti nei parametri di legge ( talvolta anche grazie a qualche “provvidenziale” deroga). Si è scordato anche di chiarire che pure nel miglior acquedotto di montagna viene ,per legge ,erogata acqua clorata.
In sostanza, l’acqua minerale può essere molto utile, purché impiegata con intelligenza. ( Come , del resto, ogni altra cosa). Concludo dicendo che articoli come questo, che reputo superficiale e lacunoso,non aiutano affatto. Serve invece un’informazione precisa e con fondamenti scientifici.
Marco Castelli, presidente AISA Sicurezza Ambientale Liguria.
Il problema non è bere acqua minerale, il problema è bere una quantità esagerata in ogni regione e in ogni città indipendentemente dalla qualità dell’acqua di rete. I consumi esagerati sono frutto di marketing e pubblicità scorretta che vanta benefici assolutamente secondari e di scarsissimo rilievo .
Posso concordare sul fatto che ci siano pubblicitá poco corrette, COME DEL RESTO ACCADE PER UN’INFINITÀ DI PRODOTTI.
Ma le chiedo ,in base a quale dato scientifico lei afferma che i benefici delle acque minerali sarebbero “assolutamente secondarie e di scarsissimo rilievo”??
In realtà esistono numerose ricerche che provano benefici CONSISTENTI ,recati da diverse acque minerali. Studi condotti anche da università e ospedali pubblici italiani e validati dal Ministero della Salute.
Possiamo dire che nella stragrande maggioranza dei casi l’acqua minerale è una scelta non determinata da fattori legati alla salute. Siamo i più grandi consumatori al mondo e questo dovrebbe fare riflettere
Grazie per aver espresso meglio di me quello che penso. Totalmente d’accordo.
Ringrazio lei, praticamente l’unica voce fuori dal coro, che asserisce una verità scientifica ampiamente comprovata.
Io ho speso 6 euro per 6 bottiglie Fiuggi altri 2 euro per il cestello in plastica e mi reco al parco a prendere l acqua dall erogatore comunale di Milano. Tessera sanitaria,nessun costo. L altro giorno ho pure visto il tecnico fare la manutenzione ai filtri.
Sono d’accordo, sul fatto che bere l’acqua del rubinetto farebbe risparmiare al nostro paese ed al pianeta tanto inquinamento.
Bisogna dire però che in molti posti le reti idriche sono state aggiornate e sostituite con condotte moderne, in altri l’acqua dalla sorgente percorre decine di km. in vecchi tubi di mezzo secolo, magari arrugginiti.
Per cui ecco perché a volte le persone sono scettiche nel fidarsi dell’acqua disponibile in casa.
Molto interessante. Anni fa ho trovato in rete un grafico che sovrapponeva la crescita della spesa in pubblicità e la crescita nelle vendite di acqua imbottigliata. Era evidente come la prima tirava la seconda. Sarebbe utile che pubblicaste un confronto su questo. Grazie
Sono completamenti d’accordo con l’autore dell’articolo, tuttavia la situazione della rete idrica comunale in alcuni posti o la manomissione della rete del condominio con sostanze per contrastare i ferro batteri o il calcare, obbligano il consumatore all’utilizzo di acqua imbottigliata che spesso, anche per come viene immagazzinata dai negozi, già dal solo impatto organolettico, risulta sgradevole se non imbevibile.
Buongiorno! Vi ho già scritto facendo presente la “triste e incredibile “situazione del paese dove vivo: alle porte di Roma, Campagnano di Roma! Siamo senza acqua potabile (nel XXI SECOLO!) Già da quasi tre anni e l’Acea non si decide a mettere i filtri ( arsenico e altri brutti minerali altissimi) . Paghiamo non solo l’acqua del rubinetto che non possiamo usare per preparazioni alimentari (ordinanza del Sindaco!) ma siamo costretti a comprare acque minerali (anch’esse dannose quando si portano a bollore. E vogliamo parlare della plastica?Lasciamo fare. Questa è la civiltà…
Buona giornata e buon lavoro! Ccastellani
Il problema non è l’uso di acqua minerale nelle situazione di criticità ,ma l’uso abnorme e ingiustificato di minerale nelle situazioni in cui la rete è a posto e l’acqua è buona
assolutamente d’accordo al 10000%
Il punto è che nessuno è in grado di certificare acqua ‘buona & sana’ al rubinetto: le analisi vengono eseguite solo alla fonte dall’acquedotto, non dopo centinaia di metri o alcuni chilometri di tubature la cui manutenzione potrebbe non essere stata ottimale, per usare un eufemismo. E non si tratta solo di cloro usato per abbattere la carica batterica, eventualmente presente.
I controlli vengono fatti sino al punto di connessione con la rete di tubi dello stabile. In ogni caso negli asili e nelle scuole i bambini pasteggiano con l’acqua di rete. Ho detto tutto
Condivido quanto denunciato nel vostro articolo. A Milano consumo acqua di rubinetto. In campagna ripiego sulla minerale perché l’acquedotto non dà garanzie sufficienti.
Ho provato ad utilizzare l’acqua del sindaco, ovvero quella dell’acquedotto filtrata. Oltre al sapore, pessimo, ha un residuo fisso altissimo. Ho problemi di salute, che mi obbligano a bere acqua minimamente mineralizzata. Il costo è alto, vorrei trovare alternative, ma non è possibile.
sarebbe interessante sapere quanti milioni spendono per la pubblicità con uccellini, soubrettes, scalatori in bici ed ex calciatori urlanti e volanti che martellano tutti i santi giorni su tutte le reti spesso anche in contemporanea così se cambi canale te li ritrovi lo stesso e quanto questa incida sul prezzo finale! Da tempo ho adottato un sistema: non compro prodotti martellanti per fortuna ci sono le alternative.
Tanti milioni
Bevo anch’io l’acqua minerale in bottigli ma solo quella GASATA, perchè mi piace, più delle bibite gasate e zuccherate di vario tipo e marchio (e perchè non ho ancora trovato un buon “gasatore”). Ma solo come “sfizio” occasionale, per il resto viva l’acqua del sindaco.
L’acqua “naturale” in bottiglia è una “idiozia cosmica” e un “reato ambientale” nel 90% dei casi.
Aggiungo che come geologo (idrogeologo direbbe qualcuno) ho lavorato per qualche decina si anni presso vari acquedotti e progettato e diretto la perforazione di numerosi pozzi più o meno profondi per la captazione delle acque sotterranee e, pensate un pò, molti per società di imbottigliamento di acque “minerali”.
In alcuni Comuni i pozzi per l’imbottigliamento sono prossimi (e alle stesse profondità di captazione) ai pozzi dell’acquedotto.
Perchè ? davvero credevate che le acque in bottiglia venissero da qualche “sorgente miracolosa” e miracolosamente non inquinata ??
Praticamente sono quasi tutte “acque da pozzo” … le acque di sorgente sono acque con “pozzi” (opere di presa) realizzate SOTTO anzichè SOPRA: alla base di una montagna o collina, si parte da una tunnel per poi continuare con perforazioni orizzontali o quasi… esattamente come gli acquedotti … solo che le acque vengono subito imbottigliate e non andando in giro per chilometri di tubi non necessitano di cloro come antibatterico e non raccolgono tutte le “schifezze” delle tubazioni …
l’acqua potabile distribuita dalla rete è soggetta a specifiche caratteristiche di qualità imposte per legge dal ministero della salute e controllate pressochè quotidianamente dai tecnici degli acquedotti e delle Asl (non dubito siano controllate altrettanto bene anche le acque commerciali) ma le aree del paese ove le acque hanno scarse caratteristiche organolettiche sono davvero poche e facilmente “superabili”:
il cloro è volatile, basta lasciare l’acqua in una brocca per una mezz’oretta che se ne va, altri “sapori” e particelle presenti non dipendono dall’acqua erogata ma per lo più dalle tubazioni dei condomini/case
Quasi tutta l’acqua potabile degli acquedotti, direi il 99,9 % è filtrata / decantata a monte spesso filtrata su carboni attivi quindi la potabilità è assoluta.
Ma se proprio si vuole essere ipercautelativi bastano 4 cartucce filtranti sotto il lavello: filtro meccanico grossolano, carboni attivi, filto UV, filtro meccanico fine (1 micron), costo totale poco più di un centinaio di euro per l’impianto e tra i 5 e 20 euro per la sostituzione periodica ( una volta ogni 6 mesi / 1 anno per 10.000 / 20.000 litri) e, ciliegina sulla torta se proprio di vuole esagerare un bel gasatore a co2.
Pro Tip 1: installatelo o fatelo installare in un punto comodo da raggiungere o non cambierete mai i filtri
Costi molto inferiori all’acquisto di acque imbottigliate che vanno dai 0.30 € a 2 € al litro, nessun peso da portare con la spesa, zero plastica. Il resto è tutta “pubblicità”, più o meno ingannevole siguramente “falsa ideologicamente”: slogan, belle immagini e belle facce da testimonial… per carità adoro la Sig.ra Canalis che pubblicizza l’eXXX o altro, la trovo molto carina e piacevole, Lei.. il prodotto … lo lascio dov’è, sullo scaffale del supermercato.
Pro Tip 2: se l’acqua del rubinetto ha davvero un cattivo sapore …. bollitela per 10 minuti (la maggior parte degli elementi che danno “sapore” all’acqua sono volatili, poi laciatela raffreddare, filtratela, basta un telo fitto non servono i carboni attivi, e mettetela in frigo per un paio d’ore.
Poi confrontatela con qualsiasi acqua in bottiglia. Vero, ci sono anche sali disciolti ma alle concentrazioni massime ammissibili per la potabilità dell’acqua non ci sono molte persone con la fortuna/sfortuna di sentire ogni minima variazione di contenuto (un pò come i “nasi assoluti” o gli “orecchi assoluti” dei profumi e della musica, qualche assaggiatore di olii o vini ma credo siano una netta minoranza, per noi comuni mortali nessuno ha la possibilità di sentirli, a meno di non avere un laboratorio chimico al posto del palato.
Ah già parliamo di soldi … Per prelevare acqua dal sotto/sovra suolo si paga un canone annuale. Il canone per il derivazione di acqua ad uso potabile viene versato per il diritto di prelevare e utilizzare acqua da fonti pubbliche (per legge tutte le acque di superficie e sotterranee sono un bene pubblico) ed è legato al volume di acqua prelevata.
In Lombardia corrisponde a € 2.605,78 per 100 l/s (2024) .
Esatto, € 2.605,78 all’anno per 100 litri ogni secondo, overo 2.605,78 € per 31.536.000 (trentun milioni e mezzo) di litri
Una volta prelevati questi litri sono venduti da 0.20 centesimi di euro a un paio di euro al litro, e fanno da 6.307.200 € a 63.072.000 €.
Si, avete letto bene, da sei milioni e trecentosettemila a sessantatre milioni e stracci di euro, meno ovviamente i duemila e seicento del canone, naturalmente ci sono gli “oneri di impresa”: per gli impianti, il pompaggio, l’imbottigliamento, il peronale, la distribuzione e, ovviamente, la … pubblicità (non ricordo esattamente i bilanci annuali di alcuni miei clienti ma sicuramente la pubblicità era uno dei “singoli” costi più alti, molto ma molto di più delle mie parcelle e del costo del “pozzo”). Non male come business vero?
E l’acquedotto ? Bè a Milano il costo medio al metro cubo è di circa 1 euro (1€ per 1.000 litri).
In bolletta poi trovate anche oneri per depurazione e altri costi che cambiano un pò il totale ma il “COSTO” dell’ acqua è quello: 0,001 € al litro … e continuate pure a comprare l’acqua in bottiglia!
Costa molto di più affrontare i potenziali rischi di PFAS / TFA. Serve un dispositivo e filtri ad osmosi inversa per filtrare i TFA (denunciati ad esempio da Greenpeace) in buona parte dell’acqua che sgorga dall’acqua del comune, non solo filtri da qualche euro e 100€ iniziali.
la grande assente e’ l’intelligenza dei consumatori, tutti peccoroni.
Chiedendo acqua del rubinetto in alcuni locali mi e’ stao risposto che non era potabile….. Al che chiedo di vedere l’ordinanza del sindaco e chiedo come mai il locale e’ ancora aperto si l’acqua non e’ potabile.
Molto meglio, ma molto meglio le borracce che ad ogni riempita di 0,5 L ci vogliono 6 L per lavarle. Molto ma molto meglio delle lobby delle acque minerali….non cielo dicono.
Sono stata proprio ieri in un ristorante sulle Dolomiti. Ditemi ora che in montagna l’acqua di rubinetto non è potabile quando ci sono fontanelle in giro ogni 3×2. Servivano solo acqua in bottiglia a caro prezzo, tanto che costava meno una bibita gassata. Ho chiesto la bottiglia da mezzo litro perché costava la metà di quella da 75ml. Mi hanno risposto che non l’avevano costringendomi a spendere il doppio.
La vendita di acqua nei ristoranti è come il pagamento del coperto. Un pizzo obbligatorio.
Considerazioni: anni fa le bottiglie erano in vetro, poi in plastica da 2 litri, poi da 1,5 litri, poi da 0,5 litri, poi da 0,33 litri ora anche da 0,2 litri. Oggi la quantità di plastica per l’acqua in bottiglia è fuori controllo ma nessuno pone dei limiti.
Trovo tutto condivisibile, ma l’acqua del mio Comune è molto dura e io soffro da anni di calcoli renali ricorrenti, per cui sono costretto ad orientarmi verso un’acqua con un residuo fisso molto basso. Non sono un urologo, ma sono un chimico e so che una soluzione a bassa concentrazione dà effetti diversi da una ad alta concentrazione. Riguardo gli urologi, poi, i pareri sono contrastanti, ma la maggioranza mi ha consigliato di bere grandi quantità di acqua ‘leggera”. Comunque mi piacerebbe avere un parere autorevole.
Qui avevamo pubblicato degli articoli sul tema (nel primo c’è il parere dell’istituto Superiore di Sanità)
https://ilfattoalimentare.it/acqua-del-rubinetto-calcoli-sassolini-sabbia.html
https://ilfattoalimentare.it/calcoli-renali-quale-acqua-bere.html
https://ilfattoalimentare.it/acqua-del-rubinetto-calcoli.html