È opinione comune che bere moderate quantità di alcol non solo non sia dannoso ma anzi, almeno in alcuni casi, abbia effetti positivi sulla salute. Come mai una sostanza che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è cancerogena in qualunque quantità e che ha conseguenze negative su diversi organi e sistemi può essere benefica? Quale fondamento ha questa opinione largamente diffusa, anche tra alcuni addetti ai lavori quali medici, nutrizionisti e ricercatori di vario tipo?
Nessuno, secondo uno studio appena pubblicato sul Journal of Studies on Alcohol and Drugs dagli esperti di salute pubblica e statistica del Canadian Institute for Substance Use Research dell’Università Victoria della Columbia Britannica, in Canada. O, per meglio dire, queste credenze hanno basi che non reggono alle verifiche più elementari, e non è dunque possibile esprimersi in merito.
La metanalisi canadese
Per verificare la solidità delle prove a favore di un teorico effetto positivo di moderate quantità di alcolici, i ricercatori hanno rivisto 107 studi che proponevano ben 724 stime di associazioni tra alcol e salute, che avevano coinvolto oltre 3,8 milioni di persone, e tra i quali c’erano stati oltre 425.000 decessi.
In assenza di ulteriori selezioni, i leggeri bevitori sembrava avessero avuto un beneficio, sul rischio di morte, del 14%. Tuttavia, eliminando il cosiddetto bias di selezione (se i campioni sono selezionati in modo non corretto, l’esito sarà viziato), cioè introducendo una serie di limitazioni metodologiche relative alla scelta dei partecipanti, per poter considerare una ricerca valida dal punto di vista statistico, l’esito è stato molto diverso.
I criteri adottati
L’età. L’età media delle persone che avevano partecipato agli studi ammessi alla seconda selezione era stata di 55 anni o meno, e tutti erano stati seguiti anche oltre l’età indicata come iniziale. Questa prima limitazione in base all’età è stata molto importante, perché tantissimi studi si sono condotti su anziani che potevano avere altre patologie o comunque aver accumulato danni da alcol per anni, e che spesso avevano smesso di bere alcol proprio a causa di problemi di salute associati a esso.
Il goccetto. Per quanto riguarda il consumo di alcol, al termine “quantità moderata” corrispondeva una quantità di alcolici che andava da uno alla settimana (cioè 1,3 grammi di etanolo al giorno o più) a due al giorno (al massimo 25 g/die), una variabilità di parametri che, di per sé, dice molto sul fatto che non c’è stata, finora, una regola relativamente certa neppure su che cosa significhi bere moderatamente. In ogni caso, qui è stato fissato un range.
I non bevitori
Gli “astemi”. Ciò che ha fatto la differenza è stata però la selezione degli studi in base a ciò che era stato considerato come controllo. Gli autori hanno infatti valutato solo studi nei quali dai gruppi di controllo, classificati come “astemi”, erano stati esclusi coloro che avevano bevuto in precedenza, anche occasionalmente, perché in questi ultimi soggetti, se ci fosse stato un danno, potrebbe essere stato provocato anche da bevute occasionali. Hanno quindi considerato solo gli studi nei quali i controlli erano autentici astemi.
Il fumo e la povertà: gli studiosi hanno infine escluso diversi studi perché tra le categorie non si era fatta una valutazione separata tra fumatori e non, né si era tenuto in considerazione lo stato socioeconomico, anche se entrambi questi fattori aumentano sensibilmente il rischio di morte.
La revisione dell’alcol
Così facendo, il risultato è stato molto diverso da quelli che, negli anni, hanno alimentato la leggenda che un po’ di alcol faccia bene. Si pensi, per esempio, al cosiddetto paradosso francese emerso negli anni novanta, secondo il quale i francesi, pur avendo una dieta ricca di grassi, avrebbero avuto buoni tassi di mortalità per l’abitudine a bere vino rosso: una credenza ampiamente sbugiardata, insieme al ruolo del resveratrolo. Infatti, se i gruppi di controllo, le età e gli altri fattori di rischio sono valutati correttamente, si vede che i tassi di mortalità tra bevitori leggeri e astemi sono sovrapponibili, e che in nessun caso viene fuori un beneficio associato all’alcol.
La visione dell’alcol come un elisir di lunga vita sembra essere ancora radicata nell’immaginario pubblico, hanno concluso gli autori. In realtà, bere moderatamente non allunga la vita delle persone e, di fatto, comporta alcuni potenziali rischi per la salute, incluso un aumento del rischio di alcuni tumori. Ecco perché nessuna delle principali organizzazioni sanitarie ha mai stabilito un livello di consumo di alcol privo di rischi. Semplicemente – hanno chiosato -non esiste un livello di consumo di alcol completamente sicuro.
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Giornalista scientifica
è scontato che l’alcool non faccia bene ma da qui al probizionismo ce ne passa. Quello contenuto nel vino può al massimo migliorare l’umore, cosa non da poco :->>
Il vino è assimilabile a una droga che per ragioni storiche, commerciali, propagandistiche e sociali circola liberamente (la caccia alle streghe è invece riservata alla canapa) . Una persona adulta ha anche il libero arbitrio di scegliere.
Il problema, forse, è la quantità di vino pessimo che gira (“tagliato male” :->> o meglio sofisticato)…Un vino da 1€ al litro, non so che “misturone” sia.
Dalle mia parti, spesso i bambini da piccoli vedendo i grandi che lo bevevano chiedevano di assaggiarlo e prontamente un genitore, il nonno glielo faceva assaggiare, quasi come fosse un premio, sporcando l’acqua con del vino. Poi con l’età…la “dose” gradualmente aumentava fino a togliere del tutto l’acqua.
Accaddesse oggi questi rischierebbeo la denuncia 😀
C’è anche chi beve vino e gazzosa, vino e spuma ecc… pesche sciropatte e vino. Insomma, ciascuno ha i suoii vizi, perché dovrei toglierli?
Mi sembra che il Fatto Alimentare non abbia mai perorato la causa del proibizionismo, ma solo quella dello smentire la menzogna che l’alcool non faccia male in quantità moderata. Fa male sempre e comunque, poi ognuno è libero di scegliere, ma che almeno sia correttamente informato. Esattamente come avviene per le sigarette 🙂
Dire che un buon vino sia una droga o peggio un killer che ammazza il fegato persino a dosi moderare mi dà una risposta ..chiara il terrorismo alimentare è stupido perché aumenta la curiosità e il consumo e non credo che un buon bicchiere di vino al giorno a pasto possa regalare morte e malattie non mi sono mai piaciute le storie assolutistiche ..e a senso unico ..non ci credo e sono bugiarde come le conclusioni date ..e paragonare il tabacco al vino …..mi sembra veramente troppo ..dal troppo ..che non va bene certo al nulla o poco altro …no.
In realtà nel pezzo si afferma che l’alcool è cancerogeno a qualunque dose, non che “ammazza il fegato persino a dosi moderate”. L’articolo riporta solo quanto sostenuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Il che non vuol dire che uno se beve un bicchiere di vino contrarrà il cancro, semplicemente aumenteranno per lui le probabilità di contrarre il cancro…
Basta che uno lo sappia e non gli vengano date informazioni distorte, poi può scegliere di fare quello che preferisce…
lo studio pare non confermare la cancerogenicità evidenziata in vitro, dice solo che non allunga la vita. Ma non che la accorcia.
Ecco, il problema è a probabilità. C’è chi prende una probabilità per verità e chi no. Probabilità non significa certezza,
la metanalisi dice che il vino non allunga la vita, ma non dice che la accorcia.
Facciamo che se ognuno ci ha i suoi vizi, dovrebbe affrontarne di persona le conseguenze, anche economicamente, senza scaricarle sulla collettività.
Ognuno di noi dovrebbe essere responsabile prima di tutto nei confronti di sé stesso.
Ora bisogna bere. Ubriacarsi bisogna,Ora che Mirsilo è morto. Versatemi presto una tazza di vino di vino dolcissimo
(Da un poeta greco dell’antichità)
MI FATE RIDERE.
Il vino è una bevanda consumata da migliaia di anni. Secoli e secoli nei quali i casi di cancro erano pochissimi. Negli ultimi 50 anni il consumo di vino si è ridotto al lumicino, in compenso il cancro dilaga. Sarà mica perché siamo pieni di microplastiche, PFASS, metalli pesanti, scorie radioattive, discariche abusive di rifiuti industriali e tossici sparse ovunque?
Eh già, ma a denunciare la VERITÀ si rischia di inimicarsi la grande industria.
Molto più facile dare la colpa a un bicchiere di vino…
Con questo non voglio dire che l’alcol non sia cancerogeno. Ma che, evidentemente, nel panorama dell’ inquinamento attuale ,un bicchiere di vino non è certo il colpevole principale.
Se io rifilo uno schiaffo a un poveretto, ovviamente non gli faccio bene. Ma se poi lo trovano morto con 16 proiettili di pistola nella schiena, non possono dire che sia stato stroncato dal mio schiaffo!
Andate a farvi un giro per ospedali….e poi vedete se l’alcol….fa bene…Vino veritas sicuramente….hai giovani poi il consumo di alcool fa ancora più male…fatevi un po’ di cultura approfondendo le funzioni del fegato ecc….il vino da allegria certo… è buono certo….ma che l’alcol fa bene è leggenda….
Siamo d’accordo. I danni da abuso (e sottolineo abuso) da lei evidenziati girando per certi reparti ospedalieri o al PS per il coma etilico da follia juvenilis (bere per fare a gara o stordirsi non è certo una pratica seguita dai sommelliers o dalle persone di buon senso) sono ben noti e visibili. La bevanda alcoolica (vino, birra, escluderei i super) è un alimento voluttuario, edonistico, con risvolti legati ad aspetti culturali e tradizionali spesso legati al cibo ed al territorio. Le quantità moderate (in soggetti che non presentino controindicazioni, ovviamente), assunte a stomaco pieno (non come gli happy hours, spritz e menate simili) e in compagnia assumono una valenza social-relazionale che concorre, in ogni caso, ad una forma di benessere dell’individuo (che non è solo carne e organi). Dopodichè, e lo ribadisco, la sostanza alcool non serve al nostro organismo, non esiste di certo un suo fabbisogno, gli effetti diretti ed indiretti possono essere pesanti specie a certe condizioni per cui, come dicevano i saggi latini: est modus in rebus.
Qual è il senso di questo discorso benaltrista?
Per caso che, siccome assumiamo veleni ogni giorno, uno in più come l’alcol non può farci stare tanto peggio?
Mi sembra di sentire gli stessi discorsi autoassolutori tipici dei tabagisti.
Bravo . Va detto pero’ che una piccola dose di ‘benaltristi’ ormai e’ una costante : da fastidio solo se si esagera .. ha ha
Il senso è nella difficoltà/impossibilità ( nel mondo contemporaneo impregnato da molteplici sostanze potenzialmente cancerogene ) di distinguere gli effetti negativi dell’alcool da quelli del mix di cancerogeni ambientali.
Possibile indicare la tossicità delle singole sostanze, ma improbabile distinguerne selettivamente, caso per caso, il rapporto causa/effetto.
E’ il limite comune a tutte le revisioni statistiche.
L’articolo sembra smentire gli effetti “positivi” ma non dimostra, con sufficiente attendibilità, gli effetti negativi dell’alcool assunto in “moderata quantità” ( quantità, peraltro, indefinita ).
ma cosa centra?
fino a 70-80 anni fa manco si sapeva cosa fosse il cancro, aspettativa di vita 50 anni a esagerare, 2 nonni morti poco prima e poco dopo la seconda guerra mondiale senza saperne nemmeno il motivo e le nonne che si stupivano del mio stupore. Si moriva e basta.
Certo che l’alcol non e’ l’unica fonte di rischio, e probabilmente neanche in cima alla lista.
Alimentazione, inquinamento, sedentarieta’ ed obesita` etc… etc… vengono di sicuro prima ma allora facciamo finta di credere che l’alcol faccia bene?
Io sono un bevitore (neanche tanto moderato) perche’ ritengo che il benessere psicofisico che mi porta ne valga la pena ma mica mi nascondo dietro a qualche scusa so benissimo che non sto facendo del bene al mio corpo.
Cin cin a tutti
Un po’ di alcool fa bene. È pura logica. Perché? Semplice: lo stress uccide molto di più di un bicchierino, la solitudine sociale altrettanti, e se quel bicchierino di buon vino è l’occasione/scusa per allentare la tensione e passare una serata in allegria a ridere con gli amici (un goccio però eh!) allora c’è ben poco da farci studi sopra. Giova MOLTO alla salute, quel goccio di alcool. Quindi attenzione agli studi, perché lasciano sempre fuori delle variabili essendo migliaia, non solo legate alla molecola in sé.
Abbiamo dimenticato pure “mio nonno ha bevuto vino rosso ogni giorno ed è morto a 115 anni messo sotto da una vespa mentre attraversava la strada”
Quindi secondo i nostri amici statistici canadesi la scuola medica salernitana sbagliava a consigliare di bere vino rosso.
L’articolo mi ha fatto tornare alla mente gli “studi”, le ricerche scientifiche, le analisi e le statistiche in cui, negli ultimi decenni, ogni alimento è stato dapprima celebrato e in seguito condannato.
L’articolo mi induce a convincermi che l’informazione oggi non esista più, e parlo dell’informazione fondata sui principi e gli intenti che vanno al di là degli interessi del momento.
Una volta la era della Tv (“…l’ha detto la televisione…”), oggi l'”ipse dixit” è di moderne equipe di ricercatori di volta in volta finanziati da qualcuno che commissiona un particolare .
Sempre lo stesso schema: ricerche ed evidenze scientifiche VS “scienza popolare” e quest’ultima si crede sempre più sapiente! Comunque alla fine la Scienza vanta la realtà dei dati e dei fatti e così restano 4 gatti a credere che la terra sia piatta!
L’articolo dice di percentuali di etanolo, ma per capire un po’ meglio sarebbe utile associare tali dati alla quantità espressa in misura di capacità (cl, ml, dl) e distinguere in base alla gradazione dell’alcolico.
Comunque, il tema della longevità è ancora molto misterioso…ci sono aree del mondo in cui è sorprendentemente elevata pur in contesti a basso sviluppo socioeconomico, ma anche in zone tecnologicamente avanzate ed inquinate e dotate di assistenza sanitaria pubblica più efficiente o abitate da benestanti in grado di pagarsi quella privata,
Ottimo articolo.GRAZIE
Hanno sicuramente ragione ma vuoi mettere il piacere di bersi un bicchiere di buon vino durante i pasti
Cui prodest? Il Canada ha le peggiori farine del mondo e viene a disquisire su un aspetto che ha risvolti economici enormi per i paesi produttori e che certo loro non hanno. E poi perchè non fare una analisi completa su tutti i prodotti alcolici? I superalcolici, la birra, e le tante bevande surrogate con base alcolica?
Lo studio è una revisione sistematica di un centinaio di ricerche sul rapporto tra alcol in generale e salute, quindi sono state considerate tutte le bevande alcoliche, compresi superalcolici, birra e tutte le altre bevande a base alcolica
Grazie, però, citando questo articolo leggo “se i gruppi di controllo, le età e gli altri fattori di rischio sono valutati correttamente, si vede che i tassi di mortalità tra bevitori leggeri e astemi SONO SOVRAPPONIBILI”, cioè: la aspettativa di vita del BEVITORE LEGGERO, e dell’astemio sono uguali.
Allora parrebbe che il “consumo moderato” non sia dannoso per la salute.
Forse che l’articolo che Lei cita (e la ringrazio) equipara bevitori di qualunque quantità e qualità? Oppure il moderato bevitore ha più probabilità di morire per cancro e meno per altre cause?
Purtroppo questo è un ambito dove interessi o preconcetti offuscano i dati.
Innanzitutto grazie dell’interessante articolo. Mi rendo sempre più conto, anche leggendo alcuni dei commenti, che non siamo preparati alla scientificità delle notizie, fa più piacere vivere nell’ignoranza del non sapere. L’informazione corretta è un importante pilastro per vivere meglio la nostra vita e fare scelte consapevoli.
Fatto sta che gli astemi, oltre a morire ugualmente per altre ragioni, avranno condotto una vita triste e depressa
Io vivo benissimo anche Senza il bisogno di assumere alcolici per rendermi allegra! Non sono triste e depressa nonostante non beva alcolici o superalcolici. Credo sia soprattutto una questione psicologica e culturale! a volte bevo birra analcolica, ed ho pure assaggiato del buon “vino” bianco e frizzante analcolico!! Buone bevute a tutti!! Cin cin!!
Soltanto perché non sai cosa ti perdi e non apprezzi i vari piaceri della vita.
Sapessi quante altre cose che facciamo quotidianamente fanno male, però l’importante è denigrare sempre ciò che è nella nostra cultura da millenni.
Se ho capito bene lo la metanalisi dice che la moderata dose di alcool non allunga la vita, ma non dice che la accorcia, parrebbe un giudizio neutro. Il fatto che incida sui tumori, cosa storicamente evidenziata in vitro, è un risultato confermato dalla metanalisi o è una nota del redattore? Sapere questo è fondamentale: lo studio in vitro è confermato da dati epidemiologici? Se non lo è, posso continuare a godermi il bicchiere di vino rosso senza sentirmi in colpa (…. però, del resto non mi sento in colpa ad affrontare i rischi di una passeggiata in montagna piuttosto che un rassicurante tapis roulant)
Lo studio era volto solo a capire se esistono benefici per la salute legati a un consumo di piccole dosi di alcol, non al legame tra alcol e cancro. Tuttavia l’alcol (che è un cancerogeno certo secondo la IARC) è stato associato da numerosi studi epidemiologici a diversi tipi di tumore (cavo orale, orofaringe, esofago, fegato, laringe, colon-retto e seno), a un aumento del rischio per numerose malattie croniche e nel mondo causa quasi 3 milioni di morti l’anno. Qui i dettagli: https://ilfattoalimentare.it/alcol-tumori-epicentro-oms.html
Mi sembra giusto che si vada a smontare falsi miti, specialmente considerando la sconsideratezza di certa gioventù festaiola che vuole godersi la vita, sentendosi invincibile e prendendo i rischi per la salute per calcolati. Poi, quando la vita presenta il conto degli eccessi e degli strapazzi, si entra nel panico.
Mai stato un grande bevitore, solo due-tre ubriacature nella mia vita, e sono pure troppe.
Non mi meraviglierebbe se le ubriacature, un po’ come le scottature, lasciassero un segno permanente, rendendoci ogni volta più vulnerabili.
Otto anni fa ho scoperto di essere affetto da colon irritabile. Da allora il mio consumo di alcolici si è fatto sempre più sporadico, arrivo ad intervalli persino di un anno e pure nelle eccezioni mi mantengo parecchio. Se l’alcool è un veleno già ad intestino sano, figuriamoci quando è in disordine!
Uso il vino solo per fare i risotti. Il mio obiettivo è arrivare ad essere astemio, evitando di cedere alle tentazioni per il resto dei miei giorni.
Mi sembra importantissimo diffondere questo messaggio sia perché è molto radicato nella nostra cultura che ” un pó di vino fa bene” sia per l’abitudine sempre più diffusa tra i giovani di consumo di drink ripetuti fin da giovanissimi
Non c’è dubbio che l’alcol faccia male, ma in quei casi studio di ultra centenari, come Sardegna o altre zone d’Italia (non so in Giappone) , gli allegri anzianotti intervistati sulle loro abitudini alimentari, confermano sempre il classico bicchierino di vino rosso giornaliero…
Dunque, è probabile che in questi casi la genetica abbia un rinforzo naturale, oltre che probabilmente il numero di casi è inferiore a quello dello studio scientifico, ma forse c’è una differenza di causa sul tipo di bevanda ingerita con presenza di alcol.
Ovvero, il vino forse ha anche altri fattori benefici che compensano, al contrario i liquori, vodka e superalcolici di altro tipo, non hanno nessuna compensazione di conseguenza creano molto più danno.
Ipoteticamente si intende…
A me sembra strana una cosa: usualmente per ogni sostanza tossica esiste un limite sotto il quale essa non lo è. Faccio un esempio: le radiazioni ionizzanti, che sono tossiche per l’organismo, hanno un limite di pericolosità. Così è per la maggior parte se non per tutti i veleni conosciuti. Ora l’alcool o il fumo possono essere, epidemiologicamente parlando, dei gravi problemi e capisco che si voglia calcare un po’ la mano, ma francamente mi sembra assurdo che due sole sostanze non abbiano una dose minima sotto la quale non fanno niente. Non sto difendendo né il bere ney i produttori di vino: sono in moderatissimo bevitore (mezzo bicchiere Max uno s pasto e nemmeno sempre).
Vi seguo sempre con grande interesse.
Nel limite delle mie possibilità ho fatto una piccola donazione.
Totalmente in disaccordo a partire dalla foto usata nel titolo parlate di alcol e mettete una foto di un enoteca con bottiglia di vino . Poi parlate di uno studio Canadese e via di seguito. Certamente io sono di parte sono un Vignaiuolo, sono contro l’abuso di qualsiasi cosa ma per favore smettetela di buttare benzina e incendiare ogni cosa che secondo la vostra visione della vita non è corretta .
Vi seguo e mi interessa seguirvi perché nella vita si deve leggere e ascoltare anche opinioni diverse dalle proprie.
Spesso noto che siete critici anche con velati spunti tendenti a opinioni più politiche che oggettive .
Saluti
Sono totalmente d’accordo con Carlo Giovanni Pietrasanta e non sono un vignaiuolo. Il vino buono, bevuto moderatamente e specie durante a pranzo e a cena, rinfranca il corpo e lo spirito sia per le donne che pe gli uomini.