In seguito alla nostra serie di articoli sul white striping, le hock burns e il benessere dei polli (leggi qui l’ultimo articolo sul tema), sono arrivate in redazione, via mail e attraverso i nostri canali social, diverse segnalazioni di petti di pollo con strisce bianche e fusi con segni di bruciature. Di seguito la testimonianza di una lettrice.
Le lettera
Dopo avere letto l’articolo sulle strisce bianche nei petti di pollo e sulle bruciature delle zampe, sono andata nel supermercato Unes che frequento abitualmente a Milano e ho guardato con attenzione le confezioni. Con una certa sorpresa ho dovuto constatare che almeno la metà dei petti di pollo in vendita presentava strisce bianche. Le macchie dovute alla bruciature del garretto erano invece solo in qualche confezioni di cosce di pollo.
Poi, ho voluto vedere nel supermercato Eurospin distante un chilometro da casa mia e anche lì ho riscontrato qualche problema. In diverse confezioni di petti di pollo le strisce bianche erano ben evidenti, mentre ho trovato solo poche vaschette di cosce con macchie scure indice di bruciature. Chiaramente i problemi evidenziati poche settimane fa da un servizio giornalistico nel Regno Unito riguardano anche i polli venduti nei nostri supermercati visto che la quasi totalità del prodotto venduto deriva da animali nati e cresciuti sul nostro territorio. Forse è il caso di fare qualche riflessione. Io ho deciso che d’ora in poi non comprerò più petti di pollo con le striature e cosce di pollo con segni di bruciature.
Carmela Scivoletto
Il benessere dimenticato dei polli
La lettera che abbiamo ricevuto, con le relative foto, rivela una triste realtà sul livello di stress e sullo scarso benessere a cui sono sottoposti la maggior parte dei polli venduti nei supermercati. Sia chiaro questo discorso non riguarda la sicurezza della carne, che viene controllata regolarmente dai veterinari presenti negli allevamenti prima e dopo la macellazione. La questione interessa la vita dei polli, lo stress a cui sono sottoposti e le sofferenze di un sistema barbaro di trattare gli animali. Stiamo parlando del benessere di questi pulcinotti, macellati dopo 5-7 settimane.
Nessuno può mettere in dubbio che siamo di fronte ad animali sofferenti, per via di un petto dalle dimensioni esagerate, non supportato in modo adeguato da uno scheletro che è ancora in formazione. Questi polli sono animali fisicamente squilibrati che faticano a muoversi proprio perché hanno ancora la struttura dei pulcini ma con un corpo da adulto. Questo però poco importa alle grandi aziende, preoccupate di garantire una resa finale soddisfacente.
I polli da carne non sono animali come noi li immaginiamo. Sono frutto di una selezione genetica studiata per trasformare mangime in carne il più velocemente possibile. Sono animali di razze che assimilano con estrema facilità con risultati eccezionali. Questi pulcini crescono come forsennati: basti pensare che dopo avere mangiato 1,4 kg di mangime il peso aumenta di un chilo. Sono animali con un petto enorme e sproporzionato che si muovono poco e consumano poche energie. Tutto ciò gioca un ruolo positivo perché crescono ancora di più. Possiamo dire tranquillamente che sono delle vere e proprie macchine da carne. Ma torneremo presto sul tema.
© Riproduzione riservata Foto: inviate dalla lettrice
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Sono disgustata poveri animali e noi che li compriamo
Ma vogliamo parlare come ti fregano con le categorie delle uova? Ti mettono in luce il calibro come se fosse la qualità e ti fregano
Sono animali da allevamento/ reddito e non da compagnia. Sono ancora più d’accordo che siano cessati gli allevamento di animali da pelliccia sebbene il nostro Paese fosse uno dei maggiori trasformatori e produttori di pellicce.
Che si compri da LD, Eurospin o Unes con il loro logo cmq GDO il fornitori maggiori sono sempre AIA e AMADORI. Per cui la carne quella e’……
Non è detto che i polli siano tutti uguali (lo vedremo nei prossimi articoli) perché i capitolati di fornitura possono essere diversi
Eh ho notato anche io bruciature sulle sovra cosce dell Eurospin in effetti non le ho comprate
L’ importante garantire la quantità,la qualità non interessa più .
Sono un macellaio e ho sempre lavorato con la qualità…sono anni che dico queste cose con i miei clienti che guardano i prezzi …. quello che avete scritto è ancora zucchero… ce ne sono tante cose da denunciare….. purtroppo la vita moderna lascia poco spazio x chi vuole lavorare bene…oggi un telefonino più costoso è apprezzato….. alimenti di qualità invece no… è una percentuale risicata di chi acquista il buono…..manca la cultura x questo…..con la mia ignoranza faccio una mia personalissima riflessione….da quando sono arrivati i supermercati quindi mangiare industriale… Le malattie sono notevolmente aumentate..,.. oggi si mette tutto a posto con la tracciabilità…..ma questo non è sinonimo di sicurezza e qualità….anzi….si dovrebbe tornare da piccolo negozio…..che tra l’altro tiene a cuore il proprio cliente con rispetto….nei grandi supermercati sei solo un numero
Potremmo iniziare a sfrattare anche il mito della “CARNE ITALIANA” dov’è scritto che quello che è italiano viene allevato meglio che all’estero ? o che è piu sano ?
Pochi sanno che i livelli di benessere animale all’estero, soprattutto al nord europa, sono superiori che in italia, ma dire made in italy fa figo.
L’italia è uno dei più grandi utilizzatori di antibiotici nella carne, assieme alla Spagna, in Europa.
Gli antibiotici negli allevamenti sono vietati a scopo di profilassi, sono ammessi solo per curare patologie e quindi utilizzati dietro prescrizione del veterinario.
Ciao Giancarlo , condivido il tuo pensiero , però devi anche ammettere che gran parte della carne che vende un macellaio non è frutto del suo allevamento / macello ma che anche il negozio spesso acquista dagli stessi produttori che vendono nei supermercati .
Anche io, tempo fa’ , lessi degli articoli in merito ma riferito alla catena Lidl, e la sera stessa recandomi all’ Eurospin di Pomigliano notai queste striature bianche nei petti di pollo , mentre antre volte ho visto petti di pollo gialli.
Sull’ etichetta come anche tutti gli altri prodotti da macellazione c’è scritto Lazio.
Pensai che Eurospin sarebbe stata immune da questa pratica ma mi sono dovuto ricredere.
Non ho parole per definire la deriva a cui stiamo avvicinandoci in tutti i settori che investono la nostra qualità della vita.