È normale trovare in tutti i supermercati petti di pollo con strisce bianche ben visibili ad occhio nudo. Le strisce assomigliano alle venature di grasso che si vedono nelle costate di manzo di razze pregiate. In questo caso non si tratta di un pregio, ma di una criticità perché le striature bianche si formano nei polli a crescita rapida che a 35-42 giorni dalla nascita, quando sono ancora dei grossi pulcinotti, vengono macellati.
Il petto di pollo con le strisce bianche
La presenza delle strisce attesta una patologia infiammatoria che colpisce soprattutto animali di razze a crescita rapida, ingozzati in modo esagerato con mangimi iperproteici e macellati dopo 5-7 settimane. Il problema si riscontra in misura minore anche su polli di razze a crescita lenta macellati dopo 60 giorni, alimentati con mangimi in grado di garantire un incremento di peso rapido. In entrambi i casi lo scopo è allevare in pochissimo tempo animali con un petto esagerato.
I muscoli del petto dei pulcini crescono velocemente rispetto alle altre parti del corpo e questo crea grossi scompensi. Il cuore è troppo piccolo non riesce a pompare quantità di sangue sufficiente per irrorare i muscoli degli animali in continua crescita. In assenza di quantità adeguate di ossigeno e di sostanze nutritive, i muscoli del petto si infiammano: in queste condizioni collagene e grasso sostituiscono le fibre muscolari, formando strisce bianche ben visibili che a volte sembrano vere e proprie cicatrici. In inglese questo fenomeno si chiama white striping e la causa sta proprio nei tessuti muscolari infiammati che portano all’accumulo di lipidi, proprio come quando in un processo aterosclerotico si formano placche di grasso e tessuto connettivo fibroso.
White striping e benessere animale
Nella vita reale vuol dire allevare polli che non si muovono agevolmente per via del petto ingombrante e che fanno fatica a camminare per il peso eccessivo non supportato da un’adeguata struttura scheletrica. Bisogna poi considerare le criticità di organi come cuore, fegato e polmoni, non idonei a seguire un ritmo di crescita innaturale.
Le strisce bianche sono miopatie che colpiscono i polli da carne di razza Ross e Coob che rappresentano il 90% circa degli animali presenti negli allevamenti. Questo vuol dire che tutti i petti di pollo venduti nei supermercati possono essere interessati. La questione del petto di pollo con le strisce non riguarda quindi solo le vaschette vendute dalla catena di discount Lidl (vedi foto copertina), come ha evidenziato di recente l’associazione animalista Essere Animali (leggi qui il nostro articolo sull’indagine sul white striping), ma la stragrande maggioranza dei produttori.
Non solo pollo del discount
Nel Regno Unito l’associazione Humane League ha voluto verificare l’entità del problema è ha trovato in quasi tutti i supermercati petti di pollo con le strisce bianche. Secondo i rilevamenti, il white striping interessa dal 50 al 90% dei petti esposti in vendita. Nelle confezioni che sull’etichetta riportano il marchio di polli allevati con un livello di benessere maggiore o che si tratta di polli a crescita lenta RSPCA, la percentuale di campioni con le strisce è inesistente o rilevabile in una percentuale minima di casi. Al contrario, nelle vaschette di petti di pollo confezionati senza marchio la presenza di striature è elevatissima. Questo vuol dire che esistono filiere separate. In altre parole, se i polli vengono allevati senza costringerli ad una crescita esagerata e con un livello di benessere maggiore stanno meglio e la carne ha una qualità nutrizionale superiore.
È in Italia? È molto difficile avere altre notizie perché nessuna delle tre aziende leader di mercato da noi interpellate più volte (Aia, Fileni e Amadori) ha voluto rispondere alle domande e questo non è certo un buon segnale. Noi però siamo andati avanti. Abbiamo contattato anche i supermercati. Vi aggiorneremo presto.
Nel frattempo, se andate al supermercato e acquistate petti di pollo con le strisce, mandateci le foto.
© Riproduzione riservata. Foto in copertina Essere Animali petto di pollo Lidl, Il Fatto Alimentare
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
I prodotti a marchio UNES ed Esselunga sono prodotti entrambi da AVI.COOP in due differenti poli: a Santa Sofia (FC) e a San Vittore di Cesena.
Per entrambi i siti digitando AVI.COOP si viene rimandati al sito di Amadori.
Buonasera. È la prima volta che leggo un articolo riguardante i petti di pollo. Leggo ,con mio rammarico, la provenienza di questo prodotto da filiere non controllate adeguatamente, io ho 66 anni e da circa 60 mangio carne di pollo, da me adorata. Ora mi chiedo se quello che avete pubblicato, può danneggiare la salute.
Le strisce bianche e altri difetti causati dallo scarso benessere animale non danno alcun problema per quanto riguarda la sicurezza alimentare e la salute.
Personalmente prendo petto di pollo solo al Conad e Coop, e quelle striature non le vedo. E costa anche meno il petto di quei 14€ al kg come da immagine.
Chiamarli pulcinotti mi sembra un pò tendenzioso, in quanto a 40 giorni circa sono già polli a tutti gli effetti. Lo white striping è una miopatia che non si rileva in tutte le filiere, ma soprattutto in quelle di animali di allevamenti esteri e commercializzati in alcuni discount.
I pulcinotti macellati dopo 35 giorni non hanno ancora finito lo sviluppo scheletrico. Diciamo che hanno un petto di pollo talmente grande e sproporzionato che sono interessanti da macellare dal punto di vista economico, fantomatica a muoversi liberamente e comunque non sono certo adulti. Il white striping si rileva nei petti di pollo presenti in quasi tutti i supermercati e mi sembra che il 95% della produzione sia italiana.
Grazie che diffondete queste notizie… diffondete a tutti il più possibile, è ora di dire basta a tutto questo! Ma perché?
Vergogna, tutto per il profitto… non rispettano la sensibilità degli animali.
Certo il profitto è importante, ma se si vogliono comprare “polli felici” a crescita lenta e meno stressati bisogna spendere qualcosa in più
Non so dove andare a comprare carne di pollo allevato all’aperto libero di razzolare e alimentato come dio comanda, e così per tutta la carne in vendita nei supermercati stracolmi. Non sono vegetariana né io né la mia famiglia,ma stiamo rinunciando alla carne perché questi allevamenti intensivi non si possono guardare. Ho 72 anni figlia di contadini e i nostri animali erano trattati come parte della famiglia. Sono sarda e mi trovo a Bologna per aiutare mio figlio che lavorava qui, e purtroppo a avuto un gravissimo incidente al lavoro e dopo un anno ancora la ripresa è lunga. La buona alimentazione è fondamentale. Mi sono dilungata troppo, il vostro consiglio è molto utile starò attenta quando andrò a fare la spesa. Grazie