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Ossido di etilene ancora sotto i riflettori in Europa. Questa volta però non è il sesamo al centro dell’attenzione, bensì la farina di semi di carrube, che ha già provocato decine e decine di richiami di gelati confezionati in Francia. E ora c’è la possibilità che i provvedimenti si diffondano in tutta Europa, dopo che la Commissione ha stabilito il richiamo di tutti i prodotti che contengono l’additivo alimentare contaminato, perché non è possibile stabilire un livello di esposizione sicuro per i consumatori.

La farina di semi di carrube con ossido di etilene

La farina di semi di carrube è un additivo alimentare, identificato dal codice E410, utilizzato come addensante e stabilizzante in molti prodotti, tra cui i già citati gelati. Ma può essere trovato negli alimenti più disparati, dalle creme alle confetture, dalle carni trasformate ai dolcificanti da tavola. Lo scorso 8 giugno 2021, sul Sistema di allerta rapida Rasff è stato notificato per la prima volta il ritrovamento di farina di semi di carrube contaminata da ossido di etilene (sostanza il cui uso alimentare è vietato da anni in Europa perché è considerata cancerogena e mutagena, ma che è ancora ampiamente utilizzata in molti Paesi extra-UE). In particolare in India, dove è stato impiegato illecitamente per trattare i semi di sesamo e altri alimenti destinati al mercato europeo allo scopo di prevenire contaminazioni microbiologiche.

gelato vaschetta
È allerta in Europa per la presenza di ossido di etilene nella farina di semi di carrube, che ha già causato decine di richiami di gelati in Francia

In seguito all’allerta, si è riunita l’unità di crisi della Commissione europea per la sicurezza alimentare e i mangimi, con i rappresentanti di tutti gli stati membri, più Islanda e Norvegia, Efsa e la Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare (DG Sante). In questa sede è stato stabilito che, non essendo possibile stabilire un livello di esposizione sicuro per i consumatori, esiste un potenziale rischio per la salute umana. Di conseguenza, secondo l’unità di crisi, è necessario richiamare e ritirare tutti i prodotti che contengono l’additivo contaminato dal mercato europeo, anche se in piccole quantità.

L’impatto della decisione dell’UE

La decisione della Commissione è stata presa con l’intento di tutelare la sicurezza e la salute dei cittadini ed è stata accolta con favore dall’associazione dei consumatori Foodwatch. Tuttavia rischia di avere un notevole impatto sul mercato e sulle aziende agroalimentari europee, che potrebbero dover ritirare e poi smaltire grandi quantità di prodotti. Per questo, secondo Belgio e Danimarca (che comunque richiameranno i prodotti interessati), è in diretta contraddizione con gli obiettivi europei di sostenibilità alimentare, oltre che non in linea con i regolamenti sugli alimenti potenzialmente contaminati.

Per farsi un’idea di quello che potrebbe accadere, in Francia, dove la linea della tolleranza zero è stata adottata fin da subito per tutti gli alimenti contaminati dall’ossido di etilene, sono stati ritirati e richiamati circa 7 mila prodotti da quando è scoppiato lo scandalo, nel settembre 2020. In Italia per ora sono stati segnalati ai consumatori circa 230 prodotti (di cui siamo a conoscenza) tra semi, prodotti da forno, piatti pronti, snack, dolci, olio e molto altro, contenenti sesamo, zenzero, psyllium e peperoncino contaminati. Ora, dopo quasi un anno dall’inizio della vicenda, dobbiamo aspettarci una nuova ondata di richiami?

© Riproduzione riservata Foto: stock.adobe.com, Fotolia.com

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Ida Ametta
Ida Ametta
23 Luglio 2021 14:53

Riguardo all’ossido di etilene,mi chiedo perché certe notizie vengano divulgate solo ora! Prima non si conoscevano gli effetti devastanti del suo uso?
Non ci sono parole……
I consumatori dovrebbero conoscere gli effetti di ciò che mangiano il prima possibile, non dopo essere stati avvelenati.

Patrick
Patrick
Reply to  Ida Ametta
24 Luglio 2021 17:46

Non dirlo a me che mi mangiavo il sesamo oggetto del richiamo, sebbene metà sacchetto a settimana e sebbene io lo tostassi un po’, prima del consumo.
Cose da pazzi!
L’India è un’altro paese da tenere bene in osservazione, dopo Cina & co.

Donatella Galli
Donatella Galli
24 Luglio 2021 10:49

Mi risulta che le carrube crescano anche in Italia allora perché prendiamo la farina da paesi dove non ci sono controlli? Inoltre riguardo i semi di sesamo mi pare che ne siano stati trovati contaminati anche di biologici, che senso ha allora comprare biologico se non viene controllato? Sono veramente amareggiata

Paola
Paola
24 Luglio 2021 12:33

Questo è purtroppo una conseguenza della globalizzazione che non permette un controllo di tutto ciò che arriva sulla nostra tavola.
Dai paesi che non rispettano limiti e divieti di sostanze potenzialmente cancerogene e nocive per la salute non dovrebbe più essere importato nulla.

Antonio
Antonio
25 Luglio 2021 21:51

Perché non viene pubblicato la lista dei prodotti richiamati?

Roberto La Pira
Reply to  Antonio
26 Luglio 2021 11:32

Noi pubblichiamo ogni giorno i nomi dei prodotti che vengono ritirati dal mercato

Valeria Nardi
Reply to  Antonio
6 Agosto 2021 11:52

Gentilissimo, abbiamo appena pubblicato un elenco con i prodotti con farina di carrube contenente ossido di etilene, richiamati dal mercato. Occorre sempre controllare nome del prodotto, marca, lotto e/o scadenza. Ecco l’elenco: https://ilfattoalimentare.it/ossido-di-etilene-farina-carrube-lista.html

Chiara Ghiron
Chiara Ghiron
7 Agosto 2021 14:25

In realtà quello che io trovo assurdo è che non si cerchi di accertare quale sia il minimo livello di esposizione e si continui a buttare via cibo. Nel caso della farina di semi di carrube poi, l’utilizzo nei prodotti alimentari è in quantità minime, ancora più bassa quindi la (possibile) quantità di ossido di etilene contenuto.