copertina video prosciuttopoli

I numeri dello scandalo del prosciutto crudo di Parma e di San Daniele sono da paura: 300 mila prosciutti sequestrati e 140 allevamenti posti sotto inchiesta dalla Procura di Torino. Stiamo parlando di salumi per un valore al consumo di circa 90 milioni di euro, pari al 10% della produzione nazionale: una vera e propria prosciuttopoli.

L’accusa è di frode in commercio, aggravata per l’utilizzo di tipi genetici non ammessi dal Disciplinare. Alcune aziende implicate nello scandalo hanno ammesso la frode, riuscendo a dissequestrare i prodotti e a venderli come semplici prosciutti crudi. C’è di più, i due istituti di certificazione che dovevano controllare il rispetto dei disciplinari sono stati commissariati per sei mesi dal Ministero delle politiche agricole, per gravi irregolarità. L’aspetto curioso è che le notizie diffuse su questa vicenda sono state pochissime.

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PAOLO BOLOGNINI
PAOLO BOLOGNINI
8 Maggio 2018 12:38

PER QUANTO CONCERNE LA FACCENDA DEI PROSCIUTTI, LE NOTIZIE NON SONO MAI STATE DIFFUSE : UNA COSA COSI’ GRAVE , DOVEVA ANDARE SU TUTTI I TG.

Federico
Federico
Reply to  PAOLO BOLOGNINI
8 Maggio 2018 13:54

Sai alla gente quanto gliene frega di quel che mangia, dei disciplinari e da dove vengono le bestie???
Pensi che qualcuno si sia accorto che ci sono delle differenze tra un prosciutto e un altro?

Roberto La Pira
8 Maggio 2018 13:11

I dati percentuali sono stati dati dal Consorzio. Quelli sui sequestri dagli inquirenti

Ruggero
Ruggero
8 Maggio 2018 19:32

Quando nella grande distribuzione,dove la maggior parte delle famiglie fa la spesa,così come nei cash & carry in cui si approviggionano la stragrande maggioranza degli operatori del settore alimentare, trovi “sottocosto” ed in quantità “limitata” olio extravergine d’oliva in bottiglie di plastica a meno di €4,00 euro al litro,prosciutti di Parma a €7,90 al kg ed etichette di vino doc o docg a €2,00 a bottiglia possibile che nessuno si faccia delle domande e si prenda la briga di controllare l’effettiva provenienza di quei prodotti?…se chi di dovere facesse quello che deve fare e x cui è pagato in un mese sparirebbero dagli scaffali la maggior parte delle ‘ eccellenze’ gastronomiche di cui andiamo tanto fieri e del cui consumo ci riempiamo orgogliosamente la bocca.Paese de poracci.

Ruggero
Ruggero
8 Maggio 2018 19:47

Basterebbe che chi di dovere si facesse un giro in maniera un po’ più ‘attenta’ tra i banchi della grande distribuzione e nei cash & carry e buona parte delle nostre ” eccellenze” gastronomiche, di cui andiamo tanto fieri e di cui ostentiamo orgogliosamente il consumo, sparirebbero come d’incanto…altro che olio extravergine d’oliva in bottiglie di plastica a meno di €4,00 al litro o prosciutti di Parma a €7,90 al kg piuttosto che etichette di vino doc o docg a €2,00 a bottiglia.

Roberto La Pira
8 Maggio 2018 19:47

Se seguiamo i suoi criteri non dovremmo scrivere di truffe, scandali, problemi di sicurezza alimentare, campagne di richiamo di prodotti. Mi sembra una visione molto discutibile.

cristina
cristina
8 Maggio 2018 21:28

le lobbies alimentari sono molto potenti e gestiscono a loro piacimento la fuoriuscita delle notizie sui media. Quello che non gli fa comodo rimane nel cassetto. E qsto è a dir poco scandaloso ma altrettanto tipico del ns paese, che di certo non sta ai primi posti per la libertà di stampa.

Dante
Dante
8 Maggio 2018 23:19

L’informazione è doverosa quindi se non ne sono comparse tracce sui media + importanti, è veramente grave e ci si deve chiedere il perché