Quello dei nanomateriali è un campo di studio in grande fermento e si prospettano già applicazioni vantaggiose nell’industria alimentare. Ad esempio l’uso di nanoparticelle dotate di attività antimicrobica nel packaging può favorire la conservazione e la qualità degli alimenti. Tuttavia è ipotizzabile che questi nanomateriali possano dare origine a nuovi fenomeni di tossicità, ancora largamente sconosciuti, spesso correlati alle loro interazioni con altre sostanze. Ne parla un video dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della serie IzsVe e Scienza.
I nanomateriali infatti possono manifestare proprietà chimico-fisiche peculiari, da cui derivano i vantaggi tecnologici citati, ma anche interagire in maniera particolare con le membrane biologiche degli organismi viventi, determinando nuovi fenomeni di tossicità. Un nanomateriale al centro dell’attenzione è il biossido di titanio che, impiegato da decenni per decine di applicazioni (anche alimentari), si è scoperto di recente avere effetti indesiderati. Per esempio, se disperso nell’ambiente può interagire con contaminanti organici persistenti delle acque, favorendone il bioaccumulo, mentre non è stato possibile escluderne la genotossicità sugli esseri umani. Per questo la Commissione europea ne ha recentementemente vietato l’uso come additivo alimentare.
Ecco il video dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie:
© Riproduzione riservata Video: Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie
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Vietato l’uso come additivo alimentare…ma come coadiuvante nei processi produttivi?