Nei supermercati tedeschi controllati dalla catena Rewe Group sono apparse le prime uova al mondo prodotte senza uccidere i pulcini maschi. Le nuova linea di uova, che costano un po’ di più di quelle tradizionali, si chiama Respeggt. Come riferisce il quotidiano britannico The Guardian, grazie a un nuovo processo brevettato, chiamato “Seleggt”, si può determinare il sesso di un pulcino dopo soli nove giorni dalla fecondazione dell’uovo. A questo punto le uova “maschili” vengono accantonate e trasformate in mangimi per animali, lasciando nelle incubatrici solo i pulcini “femmine” che verranno alla luce alla fine di un periodo di incubazione di 21 giorni.
In questo modo si evita di uccidere i pulcini maschi, che normalmente vengono soffocati o triturati vivi per farne mangime animale. Si stima che circa dai 4 ai 6 miliardi di pulcini maschi vengano macellati a livello globale ogni anno. Questi pulcini sono ritenuti inutili dal circuito commerciale perché non depongono uova e non sono interessanti come polli da carne perché crescono lentamente e i costi di mantenimento sono troppo elevati.
Il sistema ha richiesto quattro anni di ricerca ed è stato finanziato con circa cinque milioni di euro dal ministero tedesco dell’Agricoltura. Viene utilizzato un marcatore chimico – simile a un test di gravidanza – sviluppato dalla professoressa Almuth Einspanier dell’Università di Lipsia, in grado di rilevare un ormone, l’estrone solfato, presente in grandi quantità nelle uova di sesso femminile. Mescolato con il liquido delle uova fecondate a nove giorni, il marcatore cambia in blu per un maschio e in bianco per una femmina, con un tasso di accuratezza del 98,5%. Un macchinario costruito dalla ditta olandese HatchTech pratica un micro-foro di 0,3 mm sulle uova con un laser ed estrae il liquido con aria compressa. Il tutto richiede un secondo.
La prima applicazione su scala commerciale del sistema Seleggt è avvenuta all’inizio del 2018 e lo scorso novembre sono arrivate in 223 negozi Rewe e Penny di Berlino le prime uova provenienti da quella covata di galline. Nel corso del 2019 le uova prodotte senza uccisione dei pulcini maschi saranno disponibili in tutti i 5.500 punti vendita tedeschi di Rewe e Penny. Si tratta di un risultato molto interessante, frutto di una ricerca che la Germania porta avanti da almeno 2 anni e che avevamo raccontato in questo articolo.
In Italia, l’azienda romagnola Tedaldi ha lanciato nell’ottobre 2018 Primovo, il primo marchio italiano di uova da allevamento a terra certificate per il rispetto dei pulcini maschi, che non vengono uccisi subito dopo la nascita, ma allevati fino all’età adulta per essere venduti come galletti. Queste uova sono anche le prime nel nostro Paese ad aver ottenuto la certificazione di sostenibilità ambientale Friends of the Earth©, grazie all’uso di energia da fonti rinnovabili, minore densità di animali nell’allevamento e uso di mangimi 100% vegetali senza Ogm.
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Quando la ricerca scientifica applicata è guidata dell’etica e non viceversa come sempre accade, i risultati sono molto validi come questo dei tedeschi. Da esportare ed estendere in tutta la CE.
Concordo al 100%.
Per la cronaca Almuth Einspanier è una donna, quindi professoreSSA.
Grazie. Corretto.
Non ho mai “digerito” la prassi di sterminare i pulcini maschi (oltretutto in modi inaccettabili), visto che si potrebbero allevare come polli.
il problema è sempre stato il fatto che abbiamo creato razze da uova e razze da carne, quindi è antieconomico ingrassare razze da uova che mettono su peso in tempi più lunghi di quelle da carne.
Io comunque accetterei senza troppi problemi i rincari che questo ingrasso più lento provocherebbe.
Sul prelievo a mezzo laser ho un solo dubbio: siamo sicuri che il minuscolo forellino (0,3mm) non possa essere un “passaggio” per agenti patogeni che infetterebbero i feti femmine?
Spero che nella sperimentazione del metodo abbiano testato salute e crescita regolare delle galline selezionate via laser.
C’è sempre il problema dello “sterminio ” a fine carriera delle galline ovaiole! Un bell’accorciamento (mediamente a 2 anni) delle aspettative di vita per le “poverette”. Quindi queste uova, sia tedesche che italiane, soprattutto quelle italiane di etico e sostenibile, per l’animale, hanno ben poco.
Purtroppo sono le logiche conseguenze del principio di allevare per mangiare, in contrapposizione alla caccia cruenta dei selvatici.
Possiamo solo auspicare e stimolare un rispettoso trattamento di tutti gli animali allevati, ma prima o poi arriva la morte anche per loro e non vedo altre soluzioni che possano prolungarne la vita.
Nel piccolo e privato dopo tante uova nostrane, gallina vecchia faceva buon brodo, ma sempre e comunque una brutta fine anticipata, almeno per loro.
sono d’accordo, ma è già un passo avanti nella logica dell’allevamento non legato soltanto al profitto; dovremmo cominciare a pensare che l’animale non esiste per soddisfare i nostri bisogni, ma i suoi, come qualsiasi essere vivente, e gli allevamenti sono solo una nostra forzatura della Natura; quindi: meno carne e selezionata, non abbiamo più bisogno di essere dei carnivori (tanto meno ora, con il riscaldamento globale, mi sembra)