Nel Regno Unito, uno spot televisivo salutista dei cereali da colazione Kellogg’s Special K è finito nel mirino dell’organo di autodisciplina pubblicitaria britannico, l’Advertising Standards Authority (ASA), che l’ha giudicato ingannevole, vietandone la diffusione. Lo spot mostra una donna in avanzato stato di gravidanza in piscina, mentre una scritta informa che “Una porzione di cereali K speciali contiene acido folico che contribuisce alla crescita del tessuto materno durante la gravidanza”.
Premesso che le dichiarazioni di benefici per la salute degli alimenti contenenti determinati ingredienti devono essere esplicitamente autorizzate dalla Commissione Ue, esecondo l’Asa le immagini e anche la scritta dello spot di Special K non rispondono al regolamento europeo del 2014, che ha autorizzato l’utilizzo di questa indicazione: “L’assunzione integrativa di acido folico aumenta lo stato del folato materno. Un basso stato del folato materno è un fattore di rischio per lo sviluppo di difetti del tubo neurale nel feto”. Tuttavia, “L’indicazione può essere utilizzata solo per gli integratori alimentari che apportano almeno 400 μg di acido folico per porzione giornaliera”. Inoltre, “I consumatori devono essere informati che la popolazione bersaglio è costituita da donne in età fertile e che l’effetto benefico è ottenuto con un’assunzione integrativa giornaliera di acido folico di 400 μg per almeno un mese prima e fino a tre mesi dopo il concepimento”.
Invece, lo spot di Kellogg’s mostra una donna in stato di gravidanza avanzata, anziché una che desidera avere un figlio o è non oltre il terzo mese, lasciando intendere che l’acido folico sia importante durante tutti i nove mesi di gravidanza. Inoltre, il beneficio indicato è lo sviluppo del tessuto materno e non il minor rischio per lo sviluppo di difetti del tubo neurale nel feto. Infine e soprattutto, il regolamento Ue fissa la quantità minima di acido folico in 400 microgrammi (µg) per porzione giornaliera ma nei cereali Kellogg’s quella quantità non viene raggiunta. Infatti, in una porzione di 30 grammi di Special K la quantità di acido folico è di 100 µg. Per questi motivi, l’ASA ha vietato l’ulteriore diffusione dello spot.
Cosa sono e a cosa servono durante la gravidanza i folati e l’acido folico è stato spiegato su Il Fatto Alimentare da Alberto Mantovani, direttore del reparto di tossicologia alimentare e veterinaria dell’Istituto superiore di sanità. I folati sono naturalmente presenti soprattutto negli alimenti vegetali quali verdure a foglia verde, agrumi, kiwi e in concentrazione molto alta nel lievito di birra. L’acido folico è la forma sintetica (più stabile rispetto ai folati naturali) e si trova negli integratori o è aggiunto ad alcuni alimenti “fortificati” (ad esempio i cereali per la colazione, succhi di frutta, latte UHT…).
Ambedue sono forme della vitamina B9 che protegge i tessuti in moltiplicazione (quindi anche l’embrione). Per le donne incinte il fabbisogno giornaliero raddoppia, per evitare gravi problematiche di formazione del sistema nervoso (difetti del tubo neurale). L’alimentazione equilibrata e mediterranea può aiutare, ma per una realistica ed efficace tutela delle gravidanze vulnerabili l’Istituto superiore di sanità raccomanda un’integrazione con 0,4 mg (400 µg) al giorno di acido folico, da cominciare un mese prima del concepimento e continuare ad assumere per i primi tre mesi.
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