utensili mestolo cucina

utensili da cucinaNel  2019 le notifiche pubblicate dal Rasff (Sistema europeo di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi), riguardanti imballaggi e materiali a contatto con alimenti (Moca) sono state 53, di cui 22 “serie” ovvero con grave rischio per la salute dei consumatori.
Scorrendo la lista delle notifiche si trovano situazioni in cui i livelli di migrazione di sostanze superano di 500 volte i limiti consentiti (il caso specifico riguarda il nichel in un set di posatine per bambini, proveniente dalla Cina). In un caso (spatole cinesi che rilasciavano ammine aromatiche primarie) si è arrivati a 1900 volte oltre il valore limite.

La Commissione Europea, alla luce di questi rilievi ha avviato un monitoraggio delle sostanze che migrano nei cibi dai materiali e dagli oggetti destinati a entrare in contatto.
Ha emesso la Raccomandazione  (UE) 2019/794 della Commissione del 15 maggio 2019 relativa a un piano coordinato di controllo, richiedendo agli Stati Membri di attuare le verifiche e comunicare i risultati.  Le autorità competenti dei vari Stati sono chiamate a effettuare controlli facendo campionature  presso punti vendita all’ingrosso e al dettaglio e cercando informazioni sulle importazioni da Paesi terzi.

I materiali coinvolti spaziano dalla plastica alla carta e al cartone, senza dimenticare metalli e i materiali che utilizzano additivi derivanti da fonti naturali come il bambù. Le sostanze pericolose che verranno monitorate sono contaminanti molto noti  come il bisfenolo A (BpA), considerato un interferente endocrino oggetto di una recente rivalutazione dal punto di vista legale, usato per produrre plastiche e rivestimenti di latte e lattine. Le indagini verteranno anche su uno dei  sostituiti: il bisfenolo S (BpS) anche se ad oggi, non sono disponibili dati sui livelli di migrazione e ssecondo la Commissione sarebbe opportuno indagare.
Gli esteri ftalici (comunemente conosciuti come ftalati), gruppo di sostanze ampiamente utilizzate come plastificanti e coadiuvanti tecnologici, già limitati negli articoli di puericultura (biberon, piattini e posatine per bambini). Ma la ragione alla base del monitoraggio è più preoccupante, perché la Commissione sospetta l’uso di ftalati non autorizzati nei materiali a contatto con il cibo.

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Tra le sostanze pericolose monitorate ci sono gli esteri ftalici

Poi ci sono le ammine aromatiche primarie, una famiglia di composti, alcuni dei quali cancerogeni, altri solo sospettati di esserlo, che possono generarsi nei  materiali a partire da sostanze autorizzate, dalla presenza di impurità, da prodotti di degradazione o dall’uso di azocomposti per colorare i materiali. Il Centro comune di ricerca della Commissione europea, ha determinato la presenza di ammine aromatiche primarie nei tovaglioli di carta colorata in concentrazioni rilevanti.

La formaldeide e la melammina, per cui già nel 2011 era stato stabilito uno speciale Regolamento Europeo per l’importazione di prodotti provenienti dalla Repubblica popolare cinese e da Hong Kong (Reg 284/2011), a causa delle numerose non conformità.
Il fenolo, sostanza usata per produrre plastiche, vernici e rivestimenti i materiali a contatto, per cui, secondo l’EFSA, esistono molte fonti di esposizione oltre ai MOCA che possono portare a un livello di esposizione troppo elevato per la salute;

Alcune sostanze pericolose che migrano nei cibi possono provenire anche dai metalli

I controlli, che dovrebbero avere luogo nell’immediato (dal 1° giugno 2019 fino al 31 dicembre dello stesso anno) includerebbero tazze da caffè riutilizzabili, lattine, fogli termoformati, imballaggi flessibili, tubature, chiusure e coperchi nonché materiali e oggetti di fabbricazione artigianale.
L’attenzione potrebbe essere concentrata anche sulle catene di fast food, recentemente nell’occhio del ciclone perché, secondo alcuni Stati membri, vi sarebbero livelli potenzialmente preoccupanti di composti fluorurati (PFAS, PFOA) nei materiali utilizzati per avvolgere panini ed alimenti. Tali sostanze vengono usate in questo contesto, così come in buste di pocorn per microonde o incarti per avvolgere prodotti di panetteria, per realizzare rivestimenti idrorepellenti e liporepellenti.

I risultati del monitoraggio verranno usati per determinare l’eventuale necessità di nuove leggi al fine di garantire un elevato livello di protezione della salute dei consumatori.

Allegato della Raccomandazione 2019/794

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Osvaldo F.
Osvaldo F.
11 Giugno 2019 17:30

Buonasera dott. Foltran.
In questo periodo mi interesso di pentolame, specie antiaderente. Giusto stamani ho letto suoi articoli precedenti, ad es. quello sulle pentole del dicembre 2016, e volevo suggerire se era il caso di rifare il punto su questi prodotti. Vado quindi al di fuori del contenuto di questo articolo.
Peraltro, non so se nell’occasione può comunque togliermi qualche dubbio.
Altrove ho letto di “acciaio inox specifico per alimenti”, non ho compreso bene, forse ha a che vedere con la questione delle allergie al nichel? E quindi, ma le normali pentole in acciaio inox, possono essere non “specifiche per alimenti”?
Poi ho letto anche di pentole in acciaio inox “antiaderente”: ma non penso sia un tipo di acciaio antiaderente, credo siano rivestite con una delle sostanze antiaderenti, è così? Se così fosse, devo dire mai viste: nei super dove mi servo, le pentole in acciaio ci sono, ma rivestite mai.
Grazie e buon lavoro

Luca Foltran
Luca Foltran
Reply to  Osvaldo F.
17 Giugno 2019 14:17

Quando si riscontra la dicitura “acciaio inox specifico per alimenti” posso ipotizzare che si stia facendo riferimento all’appartenenza dell’acciaio alla lista positiva (lista di acciai ammessi per realizzare materiali a contatto) stabilita dal Decreto Ministeriale italiano 21.3.1973 così come aggiornato.
Peraltro si tratta di un aspetto obbligatorio dal punto di vista legale, ovvero non troverà mai sul mercato italiano una pentola o un MOCA realizzato con un “acciaio inox non specifico per alimenti”; questo perché la progettazione di un MOCA parte proprio, almeno a livello italiano, dalla verifica di appartenenza dell’acciaio che si intende utilizzare, alle liste fissate dal DM 21.3.1973 e s.m.
Va comunque precisato che se si considerano altri tipi di acciaio (non inox) il discorso cambia: in questo contesto esiste un buco normativo sia a livello comunitario, sia italiano, il che costringe le aziende produttrici a passare da una valutazione del rischio (peculiare quindi per ogni differente acciaio coinvolto e tipologia di articolo che si intende realizzare) per la commercializzazione. Ad oggi un buono strumento di valutazione condiviso parzialmente dai diversi Stati Membri è la Risoluzione del Consiglio Europeo sui metalli che comunque non ha carattere vincolante sul territorio italiano ma che consente, in assenza di leggi specifiche, di stimare a quali rischi (e di quale portata) può essere esposto il consumatore.
In merito alla questione nichel intendo puntualizzare che esistono moltissimi acciai ammessi dalla legge, e con caratteristiche prestazionali notevoli, che contengono questo elemento in quantità piuttosto rilevanti (acciai inossidabili della serie AISI 300, come l’AISI 304 o acciaio 18/8 dove “8” indica proprio la percentuale di Nichel presente nella lega). Il Nichel, in genere, stabilizza la struttura cristallina tipica delle alte temperature fino a condizioni prossime a quelle normali.
Per quanto riguarda l’esistenza di pentole in acciaio inox antiaderenti, non mi risulta presente niente di simile sul mercato: la proprietà antiaderente è normalmente fornita da rivestimenti polimerici come quelli in PTFE e il substrato cui sono applicati è generalmente costituito da leghe di alluminio.

Costante
Costante
25 Giugno 2019 15:23

Ad ogni sforamento di limiti di merce importata dalla Cina dovrebbe essere bloccata l’ammissione sul territorio CEE della tipologia di merce interessata fino a che non ci sia l’impegno a l controllo preventivo ed alla certificazione di parte terza di tutta quella futura, con garanzia sostanziale della Repubblica popolare cinese. Per ragioni sanitarie penso si possa fare

Sara
Sara
27 Giugno 2019 08:00

Salve, cosa sa dirci in merito alla carta da forno e alla composizione di questo materiale? Esistono studi sull’eventuale migrazione di sostanze tossiche da questo materiale negli alimenti? Grazie

Valeria Nardi
Reply to  Sara
27 Giugno 2019 09:59

Avevamo pubblicato questo articolo sull’argomento: https://ilfattoalimentare.it/carta-da-forno-sicurezza-cuki.html