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Salvo rinvii, la normativa europea sulla deforestazione (EUDR) dovrebbe entrare in vigore alla fine di quest’anno. E coinvolgerà anche un ramo importante dell’industria alimentare: quello del packaging, che negli ultimi anni ha visto crescere sempre più il numero di prodotti che impiegano carta, spesso in sostituzione della plastica. La carta in quanto tale non rientra nella norma, ma il legno da cui è ricavata sì. Per questo ci si chiede se le regole applicate alle materie prime freneranno la diffusione di materiali che, invece, sono quasi sempre più sostenibili di quelli che rimpiazzano, e nei quali stanno investendo molto denaro numerose aziende, a cominciare dal colosso svedese Tetra Pak.

Carta sostenibile

Carta sì, a patto che sia sostenibile. È questo il leit motiv delle nuove norme, che salvano totalmente la carta riciclata al 100%, automaticamente esclusa da controlli e tracciabilità. La questione si pone per tutti quei materiali – e sono moltissimi – misti, costituiti in parte da carta riciclata, e in parte da fibre vergini. Perché alla produzione di carta e cartone – ricorda il sito Food Navigator – secondo il WWF viene destinato tra il 13 e il 15% del legno consumato a livello globale, e tra il 33 e il 40% di quello destinato a scopi industriali. Pertanto, tutti coloro che forniranno carta che contiene anche cellulosa proveniente da legno vergine dovranno mettere a disposizione delle autorità competenti il tracciamento (una due diligence) dei materiali di origine. La norma riguarda esclusivamente i produttori di packaging.

Secondo la Confederation of the European Paper Industries oggi il 77,3% della carta utilizzata per il packaging è riciclata, ma quella impiegata specificamente per il packaging alimentare è composta da carta riciclata in una percentuale nettamente inferiore, pari al 42,9% del totale. Non tutti i produttori saranno obbligati a produrre nuova documentazione. Inoltre, non tutta la carta costituita da cellulosa vergine proviene da alberi che rientrano nei programmi di riforestazione: in parte arriva da alberi fatti crescere per questo scopi, e non compresi quindi dalla normativa.

Il settore non dovrebbe quindi risentirne più di tanto, anche perché è in un momento di grande crescita. Secondo la società di analisi di mercato Grand View Research, ci si aspetta un aumento del 4,4% tra quest’anno e il 2030. Già nel 2024 il mercato valeva 297 miliardi di dollari.

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Oggi il 77,3% della carta utilizzata per il packaging è riciclata

Il caso Tetra Pak

Probabilmente è anche confidando in queste stime che l’azienda svedese Tetra Pak, leader di mercato, ha iniziato a investire in un programma finalizzato a sostituire le lattine con la carta, chiamato Tetra Recart, illustrato su Food Navigator. Legumi, salse, e decine di altri prodotti che oggi sono venduti in lattina potrebbero presto essere proposti in versione Tetra Pak, e in parte lo sono già, anche in Italia. Il mercato ha infatti segnato un aumento di questi cartoni del 6,5% tra il 2016 e il 2024 e un balzo dell’8% tra il 2023 e il 2024. La tendenza sembra quindi non solo confermata, ma rafforzata.

Dal punto di vista della sostenibilità, il bilancio è a favore del cartone, anche se le lattine sono virtualmente riciclabili in eterno, mentre la carta può essere ritrasformata in polpa di cellulosa solo un numero finito di volte. Ma, come ha ricordato ancora Food Navigator, la produzione del Tetra Pak è meno energivora rispetto a quella delle lattine. Inoltre, i cartoni presentano indubbi vantaggi sia per il trasporto (sono molto più leggeri) che per lo stoccaggio (la forma con angoli consente di stivarne di più).

Il bilancio complessivo è quindi a favore del Tetra Pak. Inoltre, dal punto di vista della shelf life non ci sono differenze, così come non ve ne sono per le lavorazioni e i trattamenti con il calore previsti. Se poi il Tetra Pak è realizzato con carta riciclata, i benefici sono ancora superiori e, vista la direttiva EUDR, è molto probabile che la percentuale di carta riciclata utilizzata dall’azienda aumenti sensibilmente. Infine, le confezioni in Tetra Pack sono più sicure dal punto di vista delle forniture delle materie prime, meno dipendenti dai mercati internazionali, in un momento di turbolenze geopolitiche.

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Joelle
Joelle
6 Febbraio 2025 17:48

Perché non ritornare all’uso della canapa al posto degli alberi?

Massimo
Massimo
7 Febbraio 2025 16:40

Sito interessantissimo e spero notizie super verificate. Ma mi sorge un dubbio sui richiami. ….ma le analisi non si dovrebbero fare prima di immettere il prodotto sul mercato dall’importatore e non di fidarsi ciecamente di analisi del produttore che potrebbe non avere le stesse restrizioni del mercato di vendita? Grazie

Roberto La Pira
Reply to  Massimo
7 Febbraio 2025 16:57

I controlli vengono fatti sempre ma anche gli errori ci sono sempre come in tutte le cose. L’aspetto importante è porvi rimedio
ori rimedio

silvia
silvia
21 Febbraio 2025 10:27

Buongiorno, seguo l’argomento poichè lavoro nel settore del packaging alimentare. Tengo a precisare che la carta riciclata non sarà esente da tutto e inoltre che sarà coinvolta tutta l’industria che fa uso di carta, non solo il packaging (quindi editoria…). Mi risulta anche che la carta proveniente da gestione controllata (FSC… ) non sia esente, sarà sicuramente più facile avere le informazioni da questa filiera ma non sarà esente.
Una piccola nota: noi del packaging per alimenti non siamo “cattivi” perchè non usiamo carta riciclata, la sicurezza dell’alimento viene comunque al primo posto e sappiamo la complessità di sostanze che si trovano nel riciclato, compresi mosh e moah, Pfas , metalli pesanti… anche la nostra legislazione italiana non ne permette l’uso con determinati alimenti, proprio in nome della sicurezza. Grazie per il vostro lavoro di divulgazione

Federica
Federica
Reply to  silvia
1 Marzo 2025 10:48

Buongiorno! Molto interessante anche la sua risposta. Io non amo comprare il Tetrapak perché non essendo carta al 100% non mi sento di buttarla nella carta perché ritengo che la carta prodotta da questi scarti non sia di qualità. E lei me lo conferma, parlando degli inquinanti della carta riciclata.
Inoltre spesso devo sciacquare, e tutto ciò mi sembra uno spreco di energia. Con le lattine e la plastica sono più tranquilla, perché metto in lavastoviglie, e un posticino per una lattina di tonno lo trovo sempre.
Dove sbaglio?

Anna
Anna
1 Marzo 2025 08:54

È vero o no che il bambù sarebbe meglio degli alberi perché è un’erba infestante a rapida crescita?

Patrick
Patrick
Reply to  Anna
2 Marzo 2025 18:26

Credo di sì anch’io, ma se non ricordo male qualche prodotto in bambù, cinese soprattutto, presentava criticità (migrazioni sugli alimenti, non ricordo esattamente di che tipo), perciò probabilmente con una stringente legge di controllo sulle produzioni, dovrebbe essere un ottimo sostituto.

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