Copertina Sniffy

Il successo di Sniffy continua, ma intanto la dura presa di posizione del Ministero della Sanità francese ha indotto i produttori a modificare la loro proposta. Oggi in Francia la polvere non è più presentata come un prodotto da sniffare: in seguito alla reazione dei media e all’associazione col consumo di cocaina, si legge sul sito “dal 5 giugno la società Power Factory rinuncia alla commercializzazione del complemento alimentare Sniffy attraverso inalazione, e ne propone il solo consumo orale”, per via sublinguale o sciolto nell’acqua.

In Francia dunque Sniffy sarebbe diventato un ‘complement alimentarie’ ossia un integratore – anche se non risulta sia registrato come tale – e in questo modo perderebbe la caratteristica di effetto immediato su cui finora si era incentrata la promozione. Il sito francese, inoltre, ha inserito i dati relativi alla quantità di sostanza attiva per grammo: sia la caffeina che la taurina non superano i 100 mg, una dose nettamente inferiore a quella di cui si è parlato finora.

Sniffy composizione

Resta il fatto che la polvere energizzante non ha cambiato nome, e su altri siti continua a essere proposta come polvere a sniffare. Ne abbiamo parlato con Alex Argumedo, uno dei responsabili dell’azienda di delivery JustMary che consegna a domicilio Cannabis legale e altri prodotti tra cui Sniffy. Quest’ultimo, in particolare, nelle prime settimane è andato a ruba, “tanto che dopo il servizio del telegiornale francese, il loro sito si è bloccato per l’eccesso di richieste, – osserva Argumedo. – In realtà si tratta di un energy drink in polvere, il successo è dovuto all’idea e soprattutto al fatto che i giornali ne hanno parlato.”

Sniffy e i suoi analoghi

Anche l’idea evocativa della polvere aspirata con una banconota non è nuova: la propone anche Koff Cain, un prodotto simile di produzione tedesca che inserisce addirittura una finta banconota nella confezione: “La differenza è che in Germania è obbligatorio scrivere il dosaggio dei prodotti da sniffare: in quel Paese il tabacco da fiuto è un prodotto molto usato, quindi le leggi si sono adeguate”, spiega Argumedo. Sappiamo quindi che una dose di Koff Cain contiene 600 mg di caffeina, oltre a taurina, carbonato di calcio, pepe di Szechuan e vitamina B12.

Una conferma del fatto che l’attenzione su Sniffy rischia di scoperchiare un vero vaso di pandora, visto che non è l’unico prodotto di questo tipo a essere stato messo in vendita. JustMary vende anche afrodisiaci da inalare a base di erbe, oltre ai popper a base di nitrito di amile usati come farmaci in passato e oggi permessi solo in alcuni Paesi tra cui l’Italia.

Ma online è possibile trovare anche altri prodotti simili, in genere a base di caffeina (come WP Energy Sniff  oppure Want a Bump), senza dimenticare gli energy drink venduti nei supermercati come Monster – in parte di proprietà della Coca-Cola – che contiene 160 mg di caffeina o la popolare Red Bull che contiene 80 mg di caffeina in una lattina. E il problema è anche più ampio, perché l’abitudine di consumare farmaci e altri prodotti trasformandoli in polvere da sniffare è diffusa, e sembra che non ci siano strumenti legislativi adeguati per gestire questo fenomeno.

want a bump
Want a Bump è un prodotto del tutto simile a Sniffy

È un integratore?

“Il prodotto in oggetto, così come presentato, ‘polvere per inalazione’, non corrisponde a un integratore alimentare”, spiega Paolo Stacchini dell’Istituto Superiore di Sanità parlando di Sniffy. Secondo la legislazione vigente infatti gli integratori “sono prodotti alimentari destinati a integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive o altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico”.

Le sostanze che compongono Sniffy sono legali e autorizzate, l’attenzione semmai è rivolta al dosaggio, considerato che l’assunzione per inalazione porta ad assorbire una dose più elevata di sostanza attiva perché non c’è il passaggio dall’apparato digerente: “Questa modalità di assunzione arriva velocemente al sangue e al cervello superando la barriera ematoencefalica, oltre ad essere potenzialmente pericolosa per le conseguenze a livello cardiaco e il danno alle mucose nasali”, sottolinea Concettina Varango Direttore Servizio Dipendenze dell’ASST di Lodi.

I claim di Sniffy

Il Regolamento europeo 432/2012 con le successive integrazioni “elenca le uniche indicazioni sulla salute consentite sui prodotti alimentari, ma non su quelli inalabili – precisa Roberto Pinton, consulente esperto in diritto alimentare. – Ci sono poi altri claim, compresi quelli specifici per le sostanze botaniche, riservati agli integratori, che sono classificati come fonti concentrate di sostanze con effetto nutrizionale o fisiologico, sono commercializzati sotto forma di ‘dose’ e in Italia, sono soggetti a notifica al Ministero della Salute, anche se autorizzati in altri Paesi UE”.

sniffy schermata home page francese 2024
Il Regolamento europeo 432/2012 non elenca indicazioni sulla salute consentite sui prodotti inalabili

Uno stesso prodotto però può essere registrato come integratore in un Paese e non in altri. “Rimane dubbio che una sostanza che non si ingerisce, ma si inala, possa ricadere nell’ambito della normativa sugli alimenti e possa vantare claim, – aggiunge Pinton. – Non esiste una normativa sulle sostanze da inalare, a parte il tabacco da fiuto al naturale o aromatizzato: siamo in un’area grigia, che non riguarda solo Sniffy ma tutti i prodotti del genere”.

I precedenti

Qualche precedente che induce a pensare c’è: qualche anno fa negli Stati Uniti a causare allarme è stata la presenza nelle sigarette elettroniche di sostanze che risultano tossiche se inalate. Una situazione certamente diversa, ma che segnala la carenza di studi sugli effetti dell’inalazione di sostanze attive. “Un prodotto come Sniffy è pensato per un utilizzo in ambito ricreativo, come in discoteca o in palestra: a mio parere, può essere pericoloso perché rimanda alle modalità di utilizzo e di gestione di sostanze come la cocaina, – osserva Varango. – Potrebbe essere abusato anche da chi fa sport per aumentare la performance, e rischia di creare dipendenza generando a livello dei circuiti cerebrali una modalità ‘tossicomanica’ per stare meglio e sentirsi meglio, interferendo con i circuiti del piacere”.

© Riproduzione riservata Foto: Sniffy, Want a Bump

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