A più di un mese dal primo provvedimento italiano, non accennano a fermarsi i richiami causati dai semi di sesamo provenienti dall’India con ossido di etilene oltre i limiti. Questa volta i supermercati Unes, Coop, Decò, Iper, Carrefour e Gros Cidac hanno diffuso l’avviso di richiamo di tre lotti di pane rustico ai semi senza glutine Céréal contenente sesamo contaminato. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 400 grammi, con i numeri di lotto L150421 con Tmc 15/04/2021, L110321 con Tmc 11/03/2021 e L280221 con Tmc 28/02/2021.
Il pane rustico richiamato è stato prodotto per Nutrition & Santé Italia Spa da Alpipan nello stabilimento di via Provinciale Romana ad Altopascio, in provincia di Lucca.
Per precauzione, si raccomanda di non consumare il pane rustico con i numeri di lotto segnalati e restituirlo al punto vendita d’acquisto. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero verde 800 018124 dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 oppure scrivere all’indirizzo e-mail info.cereal@ns-group.com
Il ministero della Salute, invece, ha pubblicato il richiamo dei semi di sesamo bio a marchio Padovana Macinazione, ancora una volta a causa dell’ossido di etilene oltre i limiti. I semi coinvolti sono venduti in sacchetti da 500 grammi con il numero di lotto 01/1438 e il termine minimo di conservazione (Tmc) 31/12/2021 (codice articolo 10280).
I semi di sesamo interessati sono stati prodotti da Padovana Macinazione Srl nello stabilimento di viale dell’Industria 72/1, a Padova.
Per precauzione, si raccomanda di non consumare i semi di sesamo con il numero di lotto segnalato e restituirli al punto vendita d’acquisto.
Infine, il ministero ha diffuso anche il richiamo di un lotto di semi di lino, di zucca, di girasole, di sesamo, bacche di goji bio a marchio Linwoods, sempre per la presenza di ossido di etilene oltre i limiti consentiti. Il prodotto interessato è distribuito in confezioni da 200 grammi, con il numero di lotto L 29520 e il Tmc 10/2021.
Il mix di semi e bacche di goji richiamato è stato prodotto da Linwoods nello stabilimento di 190 Monaghan Road, ad Armagh, in Irlanda del Nord (Regno Unito).
Si raccomanda, in via cautelativa, di non consumare il prodotto con il numero di lotto e il Tmc richiamo e riportarlo al punto vendita dove è stato acquistato.
Prima di questi richiami, ministero della Salute, supermercati e aziende hanno diffuso una lunga lista di provvedimenti causati dai semi di sesamo, convenzionali e biologici, provenienti dall’India contaminati da ossido di etilene, una sostanza non autorizzata in Europa. Dal 23 ottobre sono stati richiamati e ritirati più di 40 prodotti tra semi di sesamo, mix di semi, cereali e legumi, piatti pronti, prodotti da forno, snack dolci e salati, anche destinati a catering e ristorazione.
Dal 1° gennaio 2020, Il Fatto Alimentare ha segnalato 150 richiami, per un totale di 180 prodotti, e 5 revoche. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che ogni anno riguarda almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore. I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.