I supermercati Coop hanno diffuso il richiamo di due lotti di riso alla cantonese Gusto Qui per la possibile presenza di Listeria monocytogenes. Il prodotto interessato è venduto in vaschette take away con i numeri di lotto 19328036 con la data di scadenza 25/07/2019 e 19528104 con la scadenza 27/07/2019. Il riso alla cantonese richiamato è stato prodotto da Rivaltafood Spa ed è stato distribuito in alcuni punti vendita del Nord Italia.
A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare il prodotto con i numeri di lotto segnalati e di restituirlo al punto vendita in cui è stato acquistato. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’azienda all’indirizzo e-mail qualita@rivaltafood.it oppure al numero di telefono 0131 8720789.
Il ministero della Salute, invece, ha pubblicato l’avviso di richiamo di un lotto di filetti di alici panati congelati a marchio Adriatic Fish perché in seguito alle analisi effettuate dall’Usl è stato riscontrata la presenza di soia non dichiarata nel prodotto. Le alici sono distribuite in cartoni da 5 kg con il numero di lotto 183747130619 e la data di scadenza 02/08/2020.
I filetti di alici sono stati prodotti da Adriatic Fish nello stabilimento di Milutina Baraća 19, a Hijeka (Fiume) in Croazia (marchio di identificazione HR 3380 EU), e distribuite in Italia da Ittica Estense.
Alle persone allergiche alla soia si raccomanda di non consumare le alici con il numero di lotto richiamato e di restituirle al punto vendita d’acquisto. Per i consumatori che non soffrono di allergie il prodotto è considerato sicuro.
Dal 1° gennaio 2019, Il Fatto Alimentare ha segnalato 83 richiami, per un totale di 127 prodotti, e 4 revoche. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che ogni anno riguarda almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore. I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.