
Il Ministero della Salute ha pubblicato il richiamo per rischio allergeni di un lotto di zucchero di palma dalla Tailandia, mentre si allarga il ritiro dei chiodi di garofano dall’Indonesia.
Il richiamo dello zucchero di palma
Il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo da parte dell’operatore di un lotto di zucchero di palma a fette a marchio Thai Dancer. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza di anidride solforosa non dichiarata in etichetta. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 200 grammi, con il numero di lotto 260724 e il termine minimo di conservazione (TMC) 26/07/2026.
L’azienda Food Specialize Co. Ltd ha prodotto lo zucchero di palma richiamato., commercializzato in Italia da Castroni Marcello Srl. Lo stabilimento di produzione si trova all’indirizzo 790 Moo 2 Bang Pu Mai, a Samut Prakan, in Tailandia.

A scopo precauzionale, si raccomanda alle persone allergiche a solfiti e anidride solforosa di non consumare lo zucchero di palma con il numero di lotto e il termine minimo di conservazione sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto possono restituirlo al punto vendita d’acquisto. Il consumo del prodotto è sicuro per le persone che non sono allergiche ad anidride solforosa e solfiti.
Il richiamo dei chiodi di garofano
Il Ministero ha diffuso anche il richiamo da parte dell’operatore di tutti i lotti e i TMC dei chiodi di garofano interi a marchio AlìBabà provenienti dall’Indonesia. Anche questa volta, il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza di pesticidi oltre i limiti di legge. Il prodotto in questione è venduto in sacchetti da 50 grammi, 250 grammi e 750 grammi.
A scopo precauzionale, l’azienda raccomanda di non consumare i chiodi di garofano sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto richiamato possono restituirlo al punto vendita d’acquisto.
Dal primo gennaio 2025 Il Fatto Alimentare ha segnalato 66 richiami, per un totale di 246 prodotti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Ministero della Salute
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
e per chi non è allergico?
nessun problema
E già, che senza zucchero di palma non si può stare e lo importiamo dalla Thailandia….
Ma la vogliamo smettere di mangiare alimenti stranieri, non li avessimo. Siamo italiani, acquistiamo italiano, consumiamo italiano. Io mai consumato di altri paesi. Abbiamo una produzione ottima di tutto. Io quando posso compro regionale,in particolare la frutta e la verdura. I migliori prodotti i più sani sono quelli ITALIANI e basta.
In parte d’accordo in parte no. La produzione italiana non copre il fabbisogno nazionale.
Salve, da quello che mi risulta hanno chiuso, parlo del nord Italia, tutti gli zuccherifici tranne uno in provincia di Bologna…come facciamo a coprire il bisogno nazionale?