Il ministero della Salute ha segnalato il richiamo precauzionale da parte del produttore di un lotto di sardine salate a marchio Stella per la possibile presenza di istamina oltre i limiti di legge. Il prodotto in questione è venduto in vaschette sotto vuoto da 200 grammi con il numero di lotto 28 07 23 e la data di scadenza 28/07/2023.
Le sardine salate richiamate sono state prodotte dall’azienda Stella Srl nello stabilimento di via Ticino 54, a San Giuliano Milanese, nella città metropolitana di Milano (marchio di identificazione IT 2567 CE).
In via cautelativa, si raccomanda di non consumare le sardine salate con la data di scadenza e il numero di lotto indicati e restituirlo al punto vendita d’acquisto.
Dal primo gennaio 2023 Il Fatto Alimentare ha segnalato 130 richiami, per un totale di 258 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), ministero della Salute
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Grazie, sempre puntuali. Sempre molto utile anche la fotografia del prodotto e quella dell’etichetta.
Salve, che problemi per la salute dell’uomo derivano dal consumo di prodotti con eccesso di istamina?
Un eccesso di istamina negli alimenti causa la sindrome sgombroide, un’intossicazione caratterizzata da arrossamenti, prurito, mal di testa, difficoltà a deglutire, nausea, vomito e diarrea, che si possono attivare dopo pochi minuti oppure entro un paio di ore dall’ingestione.
L’istamina si forma naturalmente in seguito alla degradazione da parte di microrganismi dell’istidina, un amminoacido particolarmente presente nella carne di alcuni pesci (tonni, sgombri, sardine e acciughe).