Forma di formaggio fresco di capra, primo sale o primosale tagliata su un piattino bianco con rosmarino e mirtilli, accanto a un bicchiere di latte, sotto il piatto uno strofinaccio con mirtilli sparsi

Il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo precauzionale di un lotto di luna di primo sale senza lattosio a marchio Caseificio Longo e di primo sale senza lattosio Free From Despar. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza di lattosio in quantità superiore a quanto dichiarato in etichetta. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 200 grammi, con il numero di lotto 313227 e la data di scadenza 04/06/2025, e in confezioni a peso variabile con il numero di lotto 3132 e la data di scadenza 03/06/2025 (solo il marchio Caseificio Longo). Anche i supermercati Despar hanno diffuso il richiamo del prodotto a proprio marchio (aggiornamento del 27/05/2025).

L’azienda Caseificio Longo Srl ha prodotto entrambi i marchi di primo sale senza lattosio richiamato. Lo stabilimento di produzione si trova in via Leonardo da Vinci 43, a Rivarolo Canavese, nella città metropolitana di Torino (marchio di identificazione IT L7A1W CE).

Primo sale senza lattosio Caseificio Longo Despar richiamo 19.05.2025

In precedenza, Aldi aveva già diffuso il richiamo del primo sale senza lattosio venduto con il proprio marchio Bonlà, con lo stesso numero di lotto e la stessa data di scadenza, e prodotto sempre da Caseificio Longo (leggi qui l’articolo sul richiamo del formaggio a marchio Aldi).

In via cautelativa, si raccomanda alle persone intolleranti al lattosio di non consumare il primo sale con i marchi, la data di scadenza e il numero di lotto sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso dei prodotti richiamati possono restituirli al punto vendita d’acquisto.

Dal primo gennaio 2025 Il Fatto Alimentare ha segnalato 84 richiami, per un totale di 283 prodotti di aziende e marchi differenti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Ministero della Salute

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Silvino
Silvino
20 Maggio 2025 11:21

Vorrei togliermi una curiosità. Chi fa i controlli ? Il ministero della sanità, i NAS , o le stesse ditte produttrici? Grazie

giova
giova
Reply to  Giulia Crepaldi
20 Maggio 2025 13:58

Certo che i risultati di questo sistema sono insoddisfacenti…se l’autocontrollo non viene effettuato su una sostanza dichiarata esplicitamente in etichetta a tutela di allergici ed intolleranti, gli altri due step (Sanità pubblica e forze dell’ordine vanno incrementati).
Oppure si autorizzino e si finanzino le grandi associazioni di consumatori, che possano collaborare, magari anche effettuando analisi a campione (i laboratori convenzionati li hanno, il personale competente pure e l’esperienza è tale da garantire dei risultati).

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