Torna l’epatite A nei frutti di bosco congelati! Richiamato un lotto a marchio Danti Frutti di Bosco. Nel 2013 ci sono stati 1.747 ricoveri
Torna l’epatite A nei frutti di bosco congelati! Richiamato un lotto a marchio Danti Frutti di Bosco. Nel 2013 ci sono stati 1.747 ricoveri
Giulia Crepaldi 24 Maggio 2019Aggiornamento del 29 maggio 2019: anche i supermercati Coop hanno pubblicato il richiamo dei frutti di bosco congelati a marchio Danti Frutti di Bosco, precisando che il lotto coinvolto è già stato ritirato dagli scaffali.
Il ministero della Salute ha diffuso il richiamo di un lotto di frutti di bosco congelati a marchio Danti Frutti di Bosco per una contaminazione da virus dell’epatite A. Il prodotto interessato è venduto in buste da 300 grammi con il numero di lotto BZ_015FB e la scadenza 30/12/2021.
I frutti di bosco richiamati sono stati prodotti da Danti Giampiero Srl, nello stabilimento di via Brennero I tratto 62, nel comune di Abetone Cutigliano, in provincia di Pistoia. L’azienda aveva già ritirato un lotto di frutti di bosco nel 2013, per lo stesso. A scopo precauzionale si raccomanda di non consumare i frutti di bosco congelati con il numero di lotto segnalato e di restituirli al punto vendita d’acquisto.
Questa allerta presenta preoccupanti similitudini con l’epidemia di Epatite A scoppiata in Italia nel 2013, che in poco più di un anno ha provocato 1.787 ricoveri ospedalieri. Le aziende coinvolte erano 11, i lotti ritirati 15, mentre quelli sospetti 45.
Dal 1° gennaio 2019, Il Fatto Alimentare ha segnalato 47 richiami, per un totale di 80 prodotti, e 4 revoche. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che ogni anno riguarda almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore. I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.