I supermercati Carrefour hanno richiamato in via precauzionale alcuni donut misti per “presenza di ossido di etilene in un ingrediente (farina di semi di carrube)”. I prodotti interessati sono stati venduti sfusi o preincartati per il take-away tra il 28/07/2021 e il 31/07/2021.
I donut richiamati sono stati prodotti per Carrefour da Vandermoortele Bakery Products France nello stabilimento di Rue de Macecliers, nel comune di Reims, nella regione Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena, in Francia.
A scopo puramente precauzionale, si raccomanda ai consumatori che fossero ancora in possesso dei prodotti segnalati di non mangiare i donut acquistati nei supermercati Carrefour nelle date indicate, e restituirli al punto vendita d’acquisto.
Il richiamo di tutti i prodotti contenenti farina di semi di carrube contenenti ossido di etilene, anche in quantità minime, è stato deciso dalla Commissione europea, in ottemperanza al principio di precauzione. Nel momento in cui scriviamo si contano poco più di 40 prodotti interessati tra bevande, burger e sostituti vegetali della panna da cucina, yogurt, prodotti senza glutine, integratori alimentari, sughi, pasticceria e sorbetti.
Dal 1° gennaio 2021, Il Fatto Alimentare ha segnalato 152 richiami, per un totale di 242 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
© Riproduzione riservata Foto: Carrefour
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Buongiorno.
Un paio di mesi fa abbiamo comperato on-line 250 gr di farina di semi di carrube.
La usiamo come addensante, in particolare per i l gelato che facciamo in casa.
La quantità da usare è veramente poca, circa 2-3 gr per Kg, credo quindi di non dovermi preoccupare più di tanto, anche se resta l’amarezza per queste situazioni che non riusciamo a controllare.
Qui in casa cerchiamo di preparare alimenti sani, puliti, semplici e se possibile prodotti dal nostro orto, ma il controllo e la certezza di tutto quanto mangiamo è irrealizzabile.
Ho cercato la provenienza dei semi di carruba sia sull’etichetta del prodotto sia nel sito internet dove abbiamo acquistato, ma non ho trovato nulla; solo un accenno ai luoghi del Mediterraneo dove la pianta di carruba cresce bene.
Diverso discorso invece per i semi di sesamo che uso, anche questi in piccola quantità, per guarnire il pane: provengono dall’Italia, sono certificati Bio, ed hanno l’etichetta Pianesiana molto completa.
Grazie per il vostro impegno
Gianbattista
sarebbe un servizio pubblico moderno e innovativo quello che permette di richiedere – in situazioni come queste – un’analisi di laboratorio; so che le aziende sanitarie in certe realtà lo fanno per i funghi raccolti, si potrebbe ampliare il servizio alle emergenze alimentari ( e sarebbe pure ora d’intervenire per normare la tracciabilità obbligatoria per ogni prodotto alimentare e per i prodotti usati nella lavorazione del prodotto finito; con l’informatica è semplice, non come una volta che non esisteva neppure il codice abarre …)