Il richiamo del pesto Esselunga
Esselunga ha richiamato a scopo precauzionale un lotto di pesto con basilico genovese Dop senz’aglio biologico a marchio Esselunga Bio per la sospetta presenza di Salmonella spp. Il prodotto in questione è venduto in vaschette da 140 grammi appartenenti al lotto di produzione 01/02/2023, con la data di scadenza 22/02/2023.
Il pesto richiamato è stato prodotto da Esselunga Spa nello stabilimento di via Giambologna 1, a Limito di Pioltello, nella città metropolitana di Milano (marchio di identificazione IT 1184 S CE).
Esselunga precisa che il lotto di pesto interessato è già stato ritirato dagli scaffali dei supermercati della catena. In via cautelativa, l’azienda raccomanda di non consumare il prodotto con il numero di lotto indicato e restituirlo al punto vendita d’acquisto.
Il richiamo del prosciutto cotto Aldi
Aldi, invece, ha segnalato il richiamo di un lotto di prosciutto cotto scelto a marchio Freschi per Te, per la presenza di soia non dichiarata in etichetta emersa nel corso di analisi di autocontrollo. Il prodotto coinvolto è venduto in tranci da 500 grammi con il numero di lotto L225049. Il prosciutto cotto scelto richiamato è stato in vendita presso i punti vendita della catena 14/02/2023.
A scopo precauzionale, la catena di discount raccomanda alle persone allergiche alla soia di non consumare il prodotto e di restituirlo in qualsiasi punto vendita Aldi, dove sarà rimborsato anche senza presentare lo scontrino. Il consumo del prosciutto cotto scelto segnalato è sicuro per le persone che non sono allergiche alla soia. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il servizio clienti Aldi al numero 800 370370, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.00 e il sabato dalle 8.00 alle 14.00.
Il richiamo dei prodotti rinfresca-alito
Il ministero della Salute, infine, ha diffuso il richiamo di tutti i lotti di Rasily Supari e Tulsi a marchio Shalimar e Jumbo Pack Sweet Supari a marchio Bombay, prodotti rinfresca-alito masticabili in bustine monodose, perché contengono noce di Betel, la cui masticazione predispone al carcinoma della bocca e della laringe.
I prodotti rinfresca-alito richiamati provengono dal Pakistan e sono stati commercializzati dalle aziende Shalimar e Ansa Food Products. A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare i prodotti richiamati e restituirli al punto vendita d’acquisto.
Dal primo gennaio 2023 Il Fatto Alimentare ha segnalato 24 richiami, per un totale di 37 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Esselunga, Aldi, ministero della Salute
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
L’ errore purtroppo è sempre possibile Sono felice che ci siano controlli e serietà da parte dei supermercati citati.
Riconoscere un errore non è sufficiente. Serve immediatamente un intervento riparatore: informazioni chiare e complete, possibilmente non appiccicate in un angolo dell’angolo del supermercato dove normalmente è collocato il servizio clienti. Lì no ci va nessuno. Quanti sono informati? Con un piccolo sforzo, invece, assumenosi la responsabilità dell’accaduto, si usa l’impianto radio per fare periodci avvisi.
Meglio ancora: si potrebbe mandare la mail agli acquirenti di quei prodotti. La profilazione permette con facilità di raggiungere il compratore. A cosa servono altrimenti i dati richiesti con le tessere di fedeltà? Solo per calcolare e analizzare i consumi? e spingere il tesserato ad acquistare determinati prodotti piuttosto che ad aumentare la sua spesa con buoni sconto personalizzati?