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acqua minerale naturale ninfa richiamoPenny Market ha pubblicato il richiamo di un lotto di acqua minerale naturale Ninfa per la possibile presenza di particelle in sospensione. Il prodotto interessato è distribuito in bottigliette da 500 ml, con il numero di lotto L20RX2N e il termine minimo di conservazione 11/2019.

Le bottigliette richiamate sono state prodotte da Acque Minerali d’Italia Spa, nello stabilimento di Melfi, in provincia di Potenza.

La catena rende noto che il lotto in questione è stato distribuito solo nei punti vendita Penny Market di Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia.

A scopo precauzionale si raccomanda di non bere l’acqua con il numero di lotto richiamato e di restituirla al punto vendita d’acquisto per la sostituzione o il rimborso entro il 08/04/2019.

zucchero classico sud zuccheriIl ministero della Salute, invece, ha diffuso l’avviso di richiamo di un lotto di zucchero classico a marchio Sud Zuccheri per la sospetta presenza di corpi estranei dovuta alla rottura del silo di stoccaggio degli zuccheri. Il prodotto coinvolto è venduto in buste da 1 kg con il numero di lotto 060319. Il richiamo è stato pubblicato dal ministero con quasi 10 giorni di ritardo rispetto alla data del provvedimento.

Lo zucchero interessato dal richiamo è stato prodotto da Sud Zuccheri Srl nello stabilimento in zona industriale Aversa Nord a Gricignano di Aversa, in provincia di Caserta.

Anche in questo caso, si consiglia di non consumare il prodotto con il numero di lotto segnalato e di restituirlo al punto vendita d’acquisto.

Dal 1° gennaio 2019, Il Fatto Alimentare ha segnalato 28 richiami, per un totale di 56 prodotti, e 3 revoche. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.

Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che ogni anno riguarda  almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore. I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf  “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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