Il Ministero della Salute ha diffuso oggi tre avvisi. Il primo riguarda il richiamo da parte del produttore di due lotti di semi di cumino bio a marchio Padovana macinazione.
La ragione indicata sull’avviso di richiamo per rischio chimico è la possibile presenza alcaloidi pirrolizidinici superiore rispetto ai limiti di legge. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 500 grammi, con i numeri di lotto D11/157/2004-01, e 10626-PDM-0625 e il termine minimo di conservazione (TMC) 13/12/2024; 30/06/2025. L’azienda Padovana macinazione S.R.L. ha prodotto due lotti di semi di cumino bio richiamati. Lo stabilimento di produzione si trova in via Severi 9, Campodarsego (Pd).
A scopo precauzionale, l’azienda raccomanda dunque di non consumare i semi di cumino bio con i TMC e i numeri di lotto sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto richiamato possono invece restituirlo al punto vendita d’acquisto.
Il secondo richiamo riguarda un lotto di Budino cremoso cacao biologico a marchio Ecolife (foto sotto). La ragione indicata sull’avviso di richiamo per rischio microbiologico è un difetto di saldatura del coperchio. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da quattro vasetti da 100 grammi l’uno (400 g – 4×100 g), con il numero di lotto 10/02/25 che corrisponde anche al termine minimo di conservazione (TMC).
L’azienda ALINOR S.p.A. ha prodotto il lotto di Budino cremoso cacao richiamato. Lo stabilimento di produzione si trova in Via Vittorio Veneto n°1/C, 26010 Ripalta Cremasca (Cr), (marchio di identificazione CE IT 03 158 CE).
Il terzo richiamo riguarda un altro prodotto dell’azienda ALINOR S.p.A, ma questa volta si tratta del Dessert di riso vaniglia biologico a marchio Vitariz. Il problema è lo stesso: il rischio microbiologico che deriva da un difetto di saldatura del coperchio. Il prodotto in questione è venduto in confezioni da quattro vasetti da 100 grammi l’uno (400 g – 4×100 g), con il numero di lotto 12/03/25 che corrisponde anche al termine minimo di conservazione (TMC).
Anche in questi casi si sconsiglia il consumo dei dessert con i TMC e i numeri di lotto sopra indicati. Si ricorda invece di restituire i prodotti al punto vendita d’acquisto.
Dal primo gennaio 2024 Il Fatto Alimentare ha segnalato 214 richiami, per un totale di 553 prodotti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), Ministero della Salute
Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Noto con dispiacere che ultimamente i richiami riguardano soprattutto prodotti Bio
Non è del tutto corretto sostenere che i richiami riguardino soprattutto prodotti biologici, anche se è vero che nel passato i richiami erano rarissimi e che nell’ultimo periodo la frequenza è maggiore.
I prodotti segnalati nell’articolo non sono stati richiamati in seguito a intervento dell’autorità, ma direttamente dai produttori che, evidentemente, svolgono in autocontrollo verifiche di routine a campione.
Va anche considerato che un difetto di saldatura del coperchio e la presenza di alcaloidi pirrolizidinici (che sono sostanze prodotte naturalmente dalle piante, che si possono trovare nelle produzioni vegetali, nel miele e prodotti analoghi ottenuti da api che hanno bottinato il nettare di piante che ne contenevano) costituiscono sì motivo di richiamo, ma non c’entrano con la caratteristica biologica dei prodotti.
I richiami possono interessare prima o poi tutte le aziende alimentari grandi e piccole (nessuna esclusa). Perché non esiste la filiera perfetta e gli errori volontari o involontari ( più o meno gravi e occasionali) si riscontrano dappertutto.
Buon pomeriggio
Devo confessare che controllo quotidianamente il sito de IL FATTO ALIMENTARE (aggiornamenti compresi). Leggo ogni notizia e ogni articolo. Non solo: una volta fatta la selezione, invio tramite il canale TELEGRAM copia della documentazione a mia moglie e ai miei due figli. Sono del parere che il web (internet) possa e debba dare spazio ai siti in grado di fornire conoscenze scientifiche ai lettori comuni. Infine ho adottato una decisione un poco drastica. Non frequento più nessun ipermercato o supermercato di ogni genere/marca/titolo/azienda. Anche perché ho scoperto che un grosso ipermercato (forse il più potente in Italia) complessivamente disponeva di 15.000 prodotti (ovviamente non solo alimentari per i clienti. Un numero spaventoso.
Ringrazio pertanto per l’ottimo servizio online che mettete a disposizione pubblicamente.
Buon lavoro al Vostro staff.