Maiali in un allevamento intensivo; concept: peste suina

Nei prossimi giorni il Parlamento approverà un provvedimento che prevede aiuti per 18,5 milioni di euro per le aziende danneggiate dalla PSA. Il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha annunciato un intervento legislativo per indennizzare “le aziende che hanno subito e stanno subendo danni causati dalla peste suina” in termini di perdita di capi e di mancato export. La dichiarazione arriva in rispostaa una domanda alla Sala Stampa Estera durante la presentazione dell’Expo e del G7 agricolo a Siracusa, sull’isola di Ortigia, dal 21 al 29 settembre. Il Ministro – riferisce l’agenzia ASKA – non ha voluto fare un bilancio preciso degli abbattimenti di suini”. Lollobrigida sa contare le api che sono morte negli alveari situati sul tetto del suo ministero, ma non sa o meglio non vuole dire che i suini abbattuti a causa della peste suina sono ad oggi 117.879, di cui la metà negli ultimi 15 giorni.

Prorogate le misure di controllo negli allevamenti

Tenuto conto della situazione epidemiologica nazionale, il Ministero della Salute proroga di ulteriori 30 giorni le misure di controllo negli allevamenti. Le Direzioni Generale della Sanità Animale (DGSA) e della Sicurezza Alimentare (DGISAN) hanno comunicato alle  Regioni Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna la proroga delle misure disposte con la nota Ex DGSAF prot. n. 25539 del 21 agosto 2024. Le misure avrebbero dovuto scadere il 15 settembre.

Le Direzioni ministeriali precisano che sul territorio si registra una ‘mortalità anomala superiore alla norma’ di maiali. In redazione era giunta pochi giorni fa una notizia su un macello in provincia di Mantova che ha riscontrato quattro maiali morti durante il trasporto al macello. Il macello ci ha scritto che le analisi sui maiali morti non hanno rilevato la presenza del virus della PSA. Le autorità sanitarie hanno fatto sapere che quando all’arrivo al macello si riscontrano animali morti durante il trasporto deve essere fatte un test alla ricerca del virus della peste suina e tenere l’intera partita di maiali in quarantena in attesa dei risultati. In alternativa può essere macellata separatamente garantendo il blocco/vincolo e la segregazione delle carcasse fino all’esito diagnostico.

Peste suina nei salumi

I Carabinieri del Nas di Bologna nel corso di controlli negli stabilimenti di produzione e lavorazione delle carni hanno prelevato campioni per la ricerca di PSA e in cinque casi hanno evidenziato la presenza del virus, che però è bene ricordare non è trasmissibile alle persone. I prodotti alimentari risultati positivi al virus sono stati avviati alla distruzione mentre si è proceduto al ritiro di quelli eventualmente ancora in commercio.

Qui sotto la tabella aggiornata al 19 settembre sulla situazione negli allevamenti dall’inizio dell’epidemia nel gennaio 2022, elaborata in base a dati ufficiali.

Tabella 1 peste suina 19.09.2024Tabella 2 peste suina 19.09.2024

Qui sotto la distribuzione geografica degli allevamenti colpiti dall’inizio dell’epidemia (in percentuale).

Grafico peste suina 19.09.2024

Nota

Solo uno dei focolai registrati in Sardegna, quello di settembre 2023, è riconducibili all’epidemia che attualmente interessa l’Italia continentale e Europa (genotipo 2), tempestivamente bloccato. In Sardegna da decenni ha circolato un genotipo differente di virus della peste suina, ma di un genotipo differente: nell’ottobre 2023 è stata ufficialmente eradicata la malattia dall’isola.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos Tabella e grafici: Giulia Crepaldi su dati del Bollettino epidemiologico nazionale Peste Suina Africana

Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.

Dona ora

5 2 voti
Vota
13 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Umberto
Umberto
20 Settembre 2024 13:47

Alcuni allevatori non hanno mai investito sul benessere animale e, dai primi casi di psa, neanche sulla sicurezza, per mantenere i margini di profitto. E ora gli danno anche i ristori.

gennaro
gennaro
Reply to  Umberto
21 Settembre 2024 08:41

Perche ti da fastidio?….hanno regalato le ristrutturazioni di interi palazzi ai ricchi e ai delinquenti con una legge ridicola il 110% e ora gli allevatori non dovrebbero avere ristori?….il motivo?
Si afferma …perche non hanno investito ? in cosa dovevano investire?……nella biosicurezza???
Mi scusi ma questi Medici vet dove erano in questi anni?…..non si sono accorti di nulla?????
Provate a chiedere a quegli allevatori quante volte li hanno visti…e se hanno visto i Med Vet o altra gente….VI DARETE LA RISPOSTA DA SOLI

Marina
Marina
Reply to  Umberto
21 Settembre 2024 09:38

L’Italia è un paese al contrario dove si può fare il ministro senza alcuna specializzazione riguardo al dicastero che si va ad occupare…al ministero delle politiche agricole ci vuole quantomeno un agronomo.

Carla Zanardi
Carla Zanardi
21 Settembre 2024 09:28

Anche se il virus non si trasmette agli umani, se l’uomo mangia carne o salumi contaminati, che tipo di conseguenze può avere?

Roberto La Pira
Reply to  Carla Zanardi
21 Settembre 2024 11:42

Nessuna

gennaro
gennaro
21 Settembre 2024 09:31

Invece i Medici Veterinari pubblici non hanno nessuna responsabilita?…….Dove erano in questi anni?
non si sono accorti di nulla? eppure hanno lauti stipendi pubblici
Chiedetevi dove erano i Medici veterinari pubblici invece di inveire sugli allevatori….troppo comodo
La casta pubblico burocratica è innominabile?

Roberto La Pira
Reply to  gennaro
21 Settembre 2024 11:42

Veramente non siamo teneri con i veterinari vedi articoli su polli broiler)

Antonio
Antonio
21 Settembre 2024 20:26

Quando metteremo la parola fine sugli allevamenti intensivi? Gli interessi di pochi non devono prevalere sulla salute di tutti. Intanto i governanti fanno spallucce e rimandano il problema finanziando ancora la filiera dell’intensivo. Cosa dobbiamo pensare? O sono incapaci o peggio conniventi.

Simonetta Galante
Simonetta Galante
23 Settembre 2024 17:50

Direi che siamo arrivati al capolinea con gli allevamenti intensivi! È proprio il caso di continuare ad abbuffarsi di carne rossa, salumi e grassi vari,sulla pelle di animali senzienti, che soffrono la loro misera condizione, senza pensare seriamente a diradare tali consumi puntando finalmente sulla qualità e non sulla quantità esagerata perché noi siamo esseri onnivori, e non certo carnivori?
Le epidemie scoppiano perché gli animali sono ammassati in piccolissimi spazi, massacrarne a migliaia non è la risposta giusta, bisogna ripartire da una vera educazione alimentare, anche e soprattutto per la salvaguardia del pianeta.

Roberto La Pira
Reply to  Simonetta Galante
23 Settembre 2024 20:53

Le misure per arginare le epidemie sono chiare e non bisogna derogare .Bisogna abbattere tutti i maiali di un allevamento contaminato per evitare che l’epidemia colpisca altri allevamenti limitrofi o che hanno avuto contatti diretti

Simonetta Galante
Simonetta Galante
Reply to  Roberto La Pira
24 Settembre 2024 16:38

Buongiorno La Pira, io non entro nel merito della necessità di abbattere gli animali ammalati…..ma sul motivo che ci porta a tanto. Si consuma troppa carne e a basso prezzo, anzi con ” l’ alto prezzo” che noi paghiamo in salute per la dieta innaturale a base di carni processate e piene di additivi ( basta leggere le etichette di wurstel e salami ecc.), e gli animali con il prezzo di sofferenze inenarrabili che dovrebbero farci vergognare.
Se ognuno si accontentasse di mangiare carni e salumi solo saltuariamente, crollerebbe il mercato della carne, e gli animali sarebbero allevati in modo più equo.
È questo il problema? E ai vantaggi per salute e ambiente nessuno pensa?

prufner
prufner
Reply to  Simonetta Galante
4 Ottobre 2024 15:29

Comunque la peste suini arriva dai cinghiali che sono allo stato brado.
Gli allevamenti intensivi non c’entrano un bel niente, anzi sono le vittime eventuali di un virus che proviene dall’esterno.

Roberto La Pira
Reply to  prufner
4 Ottobre 2024 16:33

Certo anche il Covid arrivava dalla Cina, ma la soluzione non può essere quella di cacciare centinaia di migliaia di cinghiali che si spostano ma forse bisognava nel gennaio 2022 spiegare agli allevatori come si fronteggia la situazione