In seguito all’articolo “Vaschette e fogli di alluminio: attenti alle istruzioni. Fondamentale seguire le indicazioni riportate sulle confezioni. No a cibi acidi e salati”, una lettrice domanda: “Ma allora i pentoloni e tutti gli utensili di alluminio che dalle mie parti vengono venduti espressamente per preparare la conserva di pomodoro sono pericolosi?”
Alla domanda della lettrice risponde Luca Foltran, esperto di packaging e sicurezza dei materiali.
È bene precisare che tutti gli articoli in alluminio presenti sugli scaffali sono sicuri e rispettano le normative in vigore. Premesso ciò, l’alluminio conduce il calore in maniera veloce e uniforme, quindi rende semplice controllare la cottura, ed è anche leggero e resistente alla ruggine. Si tratta di caratteristiche che lo rendono ideale per essere impiegato per costruire utensili da cucina e, soprattutto, pentole.
Va però detto che rispetto ai fogli di alluminio che si usano in cucina, le pentole e padelle in alluminio hanno subito un trattamento superficiale (rivestimento antiaderente) o sono anodizzate. Con anodizzato si intende un alluminio rinforzato mediante elettrolisi: per cui la superficie della pentola viene “sigillata” prevenendo non solo fenomeni di migrazione ma anche lo scolorimento.
Questo trattamento è un processo elettrochimico, mediante il quale l’alluminio viene dotato di un rivestimento di ossido denso e duro che imita il processo di ossidazione che avviene naturalmente nel metallo. L’anodizzazione consolida la pellicola di ossido in modo da rafforzarla di 10-12 volte rispetto al film naturale. L’ossidazione cambia la struttura molecolare dell’alluminio in modo da renderlo più forte senza modificare la conduzione del calore. Nonostante l’anodizzazione rinforzi la superficie della pentola, rendendola resistente a graffi e macchie, lo strato è però sensibile agli acidi e il film di ossido anodico può sparire se si conservano a lungo nella pentola alimenti fortemente acidi (salsa di pomodoro per esempio).
È sconsigliabile lavare articoli in alluminio anodizzato in lavastoviglie ed evitare l’impiego di detersivi troppo aggressivi, proprio per evitare che lo strato superficiale subisca danni.
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Un pericolo vero e sottovalutato sono i sempre più diffusi contenitori in plastica per conservare anche brevemente il cibo (es pranzo al lavoro portato da casa o nei pic nic).
Mi è capitato personalmente di trovare la plastica erosa e sciolta in un angolo di contenitore di nota marca europea da un semplice risotto al pomodoro dopo nemmeno 12 ore di conservazione in frigorifero.
Mi sembra alquanto pericoloso per la grande diffusione di questo modo di trasporto del cibo e per la non immediata visibilità del fenomeno che in genere si evidenzia solo lavando il contenitore stesso dopo però averne mangiato il contenuto.
Penso che occorra avvisare con giusto risalto i consumatori e invito il vs ottimo blog a farsene carico.
un paio di quesiti:
– e le pentole di alluminio “datate” o molto usurate? sono rischiose? che pericoli porta l’ingestione continua di piccole qualità di alluminio sul lungo termine?
– perchè vengono demonizzati tutti questi metalli “puri” (vedi anche il rame che viene utilizzato per la maggior parte delle produzioni casearie, e che io amo particolarmente per certe preparazioni), e non l’ACCIAIO, che per essere raffinato presenta diversi metalli pesanti?!….
Buongiorno Riccardo, nelle leghe, come l’acciaio, alcuni metalli sono aggiunti intenzionalmente proprio per conferire specifiche caratteristiche che il metallo in forma pura non avrebbe.
Inoltre possiedono alcune caratteristiche, tra cui la principale è la resistenza meccanica, che gli elementi metallici spesso non hanno (per esempio, raramente l’alluminio è commercializzato perfettamente puro a causa della sua scarsa resistenza meccanica).
In buona sostanza alcuni elementi aggiunti ne evidenziano la resistenza meccanica o la resistenza alla corrosione, mentre altri ne implementano la lavorabilità, duttilità, saldabilità e resistenza alle alte temperature.
Va comunque precisato che non tutte le leghe possono essere poste a contatto con alimenti con tranquillità: restando nel campo degli acciai inossidabili, solo alcune composizioni sono ammesse dalla legge mentre altre vanno scartate a priori dai produttori.
Questo tipo di valutazioni però vengono fatte prima che la pentola venga posta in commercio pertanto il consumatore, girando tra gli scaffali di un supermercato alla ricerca di una pentola da acquistare, può stare tranquillo.
Ma allora, se si puliscono le pentole in alluminio con quelle apugnette che hanno un lato abrasivo, si gratta via lo strato protettivo… E ci si ritrova con l’alluminio nei cibi???
Buongiorno Giovanna, esatto, come precisato nell’articolo è bene evitare di utilizzare sistemi di pulizia che possono danneggiare lo strato protettivo. Il rischio è che via sia migrazione di alluminio nell’alimento sottoposto a cottura.
…si può dire la stessa cosa per le pentole in rame? è sicuro il rame? da quel che so, lo usano anche per le tubazioni di acqua potabile… grazie
Buongiorno Michele, anche le pentole in rame sono in genere dotate di un rivestimento interno (stagnatura) per evitare il contatto diretto tra il rame e l’alimento. Anche in questo caso vi sono raccomandazioni da seguire, in genere più severe alla luce del fatto che questa tipologie di pentole è piuttosto delicato sotto vari punti di vista. Non possono essere lavate in lavastoviglie, devono essere Pulite sempre esternamente con prodotti specifici per evitare la colorazione scura dovuta all’ossidazione del rame. E’ consigliabile addirittura non impilare le pentole in rame una sull’altra proprio per evitare che la stagnatura ne rimanga danneggiata.
Usando padelle in alluminio per cucinare verdure varie, per quanto si faccia attenzione ad adoperare solo utensili di legno, si rimuova il cibo dalla padella al termine della cottura, e si lavi solo a mano con spugnetta morbida, comunque l’interno della padella un po’ alla volta si riempie di piccole zone erose (dovute all’ azione dell’acido dei pomodori x esempio). Capisco che in quei punti lo strato protettivo è sparito da tempo, è che l’ alluminio è quindi li ero di migrare nel cibo. Butto la padella?
Buongiorno Paola, dovrebbe valutare quanto sia danneggiata la padella. Se le zone in cui lo strato è sparito sono numerose o estese conviene sostituirla.
In base alla vostra esperienza, quale è il pentolame più sicuro per cucinare i cib?
Per corservarli in frigo uso esclusivamente il vetro. Faccio bene?.
Il vetro va sicuramente bene
Insomma che è meglio mangiare come gli antichi.
Ah già, dimenticavo del rischio di contaminazione dei cibi!
Una domanda: ma esiste ancora qualcosa che non sia dannoso per la salute?!?
Per tre quarti del secolo scorso la gente povera (tanta) mangiava cibi cotti in padelle di rame che vedevano molto raramente lo stagnino oppure in pentole di alluminio che venivano lavate e lucidate con paglietta e sapone (o liscivia e pomice), ciò nonostante c’era chi moriva a 90 anni o a tutte le altre età per cause varie. Moltissimi negli anni ’15-’18 e ’40-’45 per colpa del rame e del piombo contenuto nei proiettili mal digeriti….
E’ vero non c’è più niente di sicuro salvo il vizio antico di immettere mille porcherie nei cibi venduti per diminuire i costi e aumentare i guadagni in spregio all’ambiente alla salute e all’onestà.